Polemiche per l’Ospedale Unico. Tra Eboli e Battipaglia è guerra di campanile

La qualità e l’offerta dei servizi non è legata al nuovo come principio, semmai all’innovazione come cultura. Bortoletti e Caropreso fanno fatica a comprenderlo.

Dopo studi in gran segreto, e ispezioni dei luoghi carbonare: L’ospedale Unico si farà. Come? Con l’aiuto dello Spirito Santo. C’é chi vuole passare alla storia ma il Mondo Politico è  in rivolta contro la Caropreso.

Sara Caropreso

EBOLI/BATTIPAGLIA – Ormai è guerra totale sulle decisioni prese e annunciate in una Conferenza stampa, convocata dalla Project Manager dell’Ospedale Unico della Valle del Sele Sara Caropreso, senza coinvolgere i responsabili dei Singoli P.O. ne tal poco i Sindaci nei quali territori sono dislocati gli Ospedali che dovranno esser chiusi perché accorpati. Ma fortunatamente c’era una folta schiera di altro personale politico dal Consigliere Regionale Giovanni Baldi al Presidente del Consiglio Provinciale Fernando Zara, al Consigliere provinciale Massimo Cariello, i “pretoriani” del presidente Edmondo Cirielli, quelli che compongono la squadra dei sostenitori della Caropreso, la quale, si guarda bene dall’escluderli e dal contrariarli per ovvi motivi disinteressati al suo ruolo, proprio perché come sostiene sia il Sindaco di Salerno, che il Segretario del PD Nicola Landolfi, quei titoli per ricoprire quel ruolo proprio non ce li ha.

In questa circostanza abbiamo appreso che sia Cariello, che i suoi due colleghi consiglieri comunali di Eboli , Santo Venerando Fido e Ennio Ginetti, nei giorni scorsi, nel ruolo di “tecnici carbonari”, con stadia e teodolite, hanno ispezionato e picchettato l’area e hanno dato il loro beneplacito, subito accettato e finalmente dopo un anno tormentato tra uno scopiazzamento e l’altro, la Caropreso sta a sentire qualcuno che ne capisce e immediatamente prende le sue decisioni. Lo fa senza consultare nessuno, nella sua sede, quella dove ha eletto il suo domicili, presso Palazzo S.Agostino, dove dicono si sia arroccata prendendo a prestito l’ufficio dell’Assessore Sebastiano Odierna. Non ha convocato nessuno, nemmeno i direttori ne i rappresentanti dei lavoratori, e non ha avvisato nemmeno i Sindaci, lasciati completamente soli dalle loro deputazioni parlamentari, a scontrasi su stupide rivendicazioni di campanile anziché pensare di evitare lo smantellamento di quegli ospedali, presidi di civiltà e di conquiste ottenute dopo anni di sacrifici.

Mariarosaria Caropreso Edmondo Cirielli

E così si è scatenata una ridda di polemiche e si stanno scaraventando addosso una serie di accuse, facendo passare in secondo piano l’irresponsabile e scorretta iniziativa della Caropreso, la Manager dell’Oroscopo. Il Sindaco di Battipaglia, Giovanni Santomauro, accusato dalle opposizioni di Cecilia Francese, Adolfo Rocco,  Gerardo Motta, e da alcuni della maggioranza Vincenzo Inverso dell’UDC in testa, a sua volta accusa il suo collega di Eboli Martino Melchionda, rivendicando la ubicazione dell’Ospedale Unico dei desideri, entrambi, indipendentemente da dove dovrebbe sorgere questo Ospedale, gabbati da Massimo Cariello e Fernando Zara. Salvo per quest’ultimo un repentino dissociarsi dall’iniziativa della Caropreso, ritenendola una forzatura non concordata.

Siamo passati dai 200 milioni iniziali, ai 300 milioni in corso d’opera, per finire ai 400 milioni di euro che ci vorranno al momento (scorze e tutto), per realizzare la nuova struttura che ospiterà i quattro Ospedali di Eboli, Battipaglia, Roccadaspide, Oliveto Citra, più quello di Agropoli. La nuova struttura avrà 430 posti letto, quasi la metà rispetto a quelli che al momento sono disponibili nei cinque Ospedali, e occupati come sono, spesso si è costretti ad inviare i malati altrove. Secondo la Project Manager risparmieremo 50 milioni all’anno. Sorgerà nei pressi dell’uscita autostradale di Eboli a fianco dell’attuale Distretto Sanitario e dell’Hospice “Il Giardino dei Girasoli”, ed in linea d’aria corrisponderebbe alla nuova uscita autostradale di Battipaglia Sud -Eboli Nord in progetto  e che l’Anas dovrà realizzare.

Nel frattempo non sappiamo che faranno gli attuali Ospedali e le attuali strutture che li ospitano, non lo sappiamo noi, e non è grave, non lo sa la Sig.ra Caropresa e i “farfalloni” che l’hanno accompagnata, e questo è grave, molto grave.

Ma che peccato abbiamo mai commesso per meritarci questi politici, questi amministratori, questi funzionari, e questi Commissari e Sub-Commissari, Maurizio Bortoletti e la Project Manager Sara Caropreso e chi li ha nominati e li comanda?

Caropreso Cariello

Quali tremende colpe dobbiamo espiare per continuare ad essere “puniti” dalle scelte allegre “indirizzate”, “suggerite”, imposte, prese, sconfessate, riprese, rivedute, corrette e di nuovo imposte che questi signori e signore copioni per mestiere e per abitudine, continuano a prendere contro di noi e le nostre terre?

Cosa si aspetta che non vi sia una sollevazione generale. che non si manifesti indignazione. Indignarsi, presi da un sussulto di orgoglio, è quello che speriamo accada ai politici e agli amministratori, se non condividono queste scelte e vogliono veramente stare a fianco dei propri elettori.

Andando fuori da ogni coro, ma solo perché posto in maniera sbagliata, in un momento sbagliato, nei tempi sbagliati, e nelle finalità sbagliate, sono contro l’Ospedale Unico della Valle del Sele, convinto che gli sprechi sono altrove e che non possono essere orizzontalizzati, se non si opera misure chirurgiche e generali.

E’ possibile che gli sprechi nella Sanità campana siano da individuare solo nella Piana del Sele, e non nello schifo di Napoli, nelle clientele delle strutture private della riabilitazione e nelle convenzioni miliardarie di servizi sottratti al pubblico per “ingozzare” privati che tra l’altro operano in strutture fatiscenti, inadeguate e semmai pure abusive, dal punto di vista urbanistico e autorizzativo.

Di solito, quando si pensa di sostituire una cosa esistente con un’altra, bisogna pensarci bene, spesso si spendono un sacco di soldi per avere la stessa cosa che si aveva prima. E’ sempre  meglio aggiungere altre strutture e magari migliorare quelle esistenti.

Nel corso dei secoli, se avesse prevalso il principio della sostituzione e non dell’avvicendamento, con ogni probabilità, oggi, ci troveremmo lo stadio Olimpico al posto del Colosseo. Immaginiamo il resto. La storia è piena di episodi di sovrapposizioni, di sostituzioni, di avvicendamenti e di integrazioni, ma anche piena di soprusi e di distruzioni: di uomini, luoghi e civiltà. Troppi. Sicuramente è meglio costruire che distruggere.

Tornando all’idea di realizzare un Ospedale “grande”, un Ospedale Riuniti, è il caso di analizzare bene le cose (vantaggi e svantaggi). Una delle principali motivazioni che viene presa ad esempio, è quello logistico-operativo, un’altra ancora, è la riduzione dei costi di gestione e ancora, l’organizzazione e la qualità dei servizi. Quasi a sottolineare che i servizi, oggi, non sono al meglio nelle varie strutture e che realizzando questa “mega” struttura sarebbe tutto meglio e si realizzerebbe una economia, trascurando un piccolo dettaglio: che per una sua realizzazione si spenderebbero migliaia di milioni di €uro, in progetti, espropri, appalti e attrezzature.

Ed è qui che si pone urgentemente un quesito: E’ utile un “Ospedale Grande” o è meglio avere un “Grande Ospedale” che funzioni e che sia accogliente e rispondente alle esigenze socio-culturali del territorio?

La qualità dell’offerta dei servizi non è legata al nuovo come principio, semmai all’innovazione come cultura.

Martino Melchionda_Giovanni Santomauro

Il Commissario Maurizio Bortoletti oggi, il suo predecessore Francesco De Simone, e quello prima di lui Federico Pagano, ivi compreso la Project Manager dell’Oroscopo, come l’ha definita Vincenzo De Luca, tutti, compreso quelli che verranno, vivono nell’ossessione di realizzare per forza qualche cosa, forse perchè è difficile organizzare quello che c’è, forse perché vi è una vacanza politico-progettuale o forse perché c’è l’intimo desiderio di passare alla storia.

Si può passare alla storia anche per cose negative.

Andando indietro nel tempo, per trovare un Ospedale a sud di Salerno, oltre Eboli, bisognava arrivare a Potenza e oltre. Poi fortunatamente si sono realizzati gli Ospedali di: Polla, S. Arsenio, Vallo, Sapri, Battipaglia, Rocca, Oliveto Citra, Curteri, Agropoli. Meno Male.

L’aspetto organizzativo è sicuramente importante, ma soffermarsi solo su questo è semplicistico, perché trascura altri aspetti che non sono secondari: quello Politico; Culturale; socio-ambientale.

Quello Politico, non ha risolto ancora gli sprechi. Quello culturale, non riesce ad affermare il principio della essenzialità del servizio sanitario. Quello socio-ambientale, è che ancora si è costretti a far rilevare che il territorio oltre  che essere esteso, è variegato: per cultura, ambiente e tradizione; e che per questo sono sicuramente diverse le domande per ogni singola realtà.

Ma affrontare questi discorsi per questa classe politica è veramente difficile, tenendo conto della loro modestia, della loro superficialità, del loro scarso attaccamento al territorio, oltre che  del loro servilismo sgradevole verso i propri capi e verso le segreterie dei partiti, per assicurasi un posto in Parlamento.

Va da se: che al momento, mentre si cerca di spendere 400 milioni di euro, e Dio solo sa quanto verrà a costare questo Ospedale Unico, le strutture che sono presenti sul territorio, non sono dotate di Risonanza Magnetica, e dei presidi medici necessari nella quotidianità; che sul territorio, i singoli Presidi sono tutti dotati di reparti di Ortopedia, anche se nella zona esiste uno dei più grandi centri specialistici (Campolongo Hospital), che a sua volta, non è dotato di Sala di Rianimazione; che la riabilitazione è stata per scelta demandata solo ed esclusivamente ai privati, (e in provincia c’è la più alta concentrazione di strutture di questo tipo), lasciando immaginare i costi; che si privilegia, in nome della produttività, alcune specialistiche trascurando altre, specie quelle a lunga degenza; ecc. ecc. ecc. e potremmo continuare ad oltranza.

Tornando ai due buontemponi “raccomandati” Commissario e Project Manager, proiettati in un ruolo che non gli compete, possono mai pensare di stravolgere l’assetto della Sanità in Provincia di Salerno senza per altro confrontarsi con chi ci lavora e senza aprire un tavolo di discussione per cercare di coinvolgere quanti più soggetti è possibile?

La proposta fine a se stessa potrebbe anche andar bene, ma l’occasione della Sanità e della realizzazione di questo Ospedale Unico, insieme ad altre importanti opere che di qui a qualche anno saranno messe in cantiere tra Eboli e Battipaglia, pone l’esigenza di affrontarle nella loro complessità, cercando di ragionare in maniera costruttiva e sfruttare sinergicamente le risorse dare risposte più complete e semmai complesse ma più utili al territorio.

I due Sindaci di Battipaglia e di Eboli, Giovanni Santomauro e Martino Melchionda, con le rispettive amministrazioni, dovrebbero avviare un grande dibattito, per cercare attraverso questa occasione, di affrontate senza riserve, tutti i temi programmatici in relazione agli effettivi bisogni dell’intera Area e in tempi ragionevoli le nuove fide sempre più difficili che si presentano, individuando ogni possibile  traccia di sviluppo possibile al di fuori del campanile, entrando nell’ottica dell’Area Vasta, per significare uno sviluppo che deve necessariamente coinvolgere anche le Città vicine, e attraverso una visione comune e un progetto comune, che vede Battipaglia e Eboli utilizzare con minimi sforzi grandi opportunità, sia riguardo alle infrastrutture che riguardo alle economie sociali e politiche. Questo darebbe un senso alle politiche che queste due città dovrebbero intraprendere e in questa ottica andrebbe anche la realizzazione del famoso Ospedale Unico. E comunque in ogni caso nella prospettiva realizzazione futura di questa nuova struttura evitare di distruggere l’esistente, ed evitare di supportare le strutture operanti, proprio per evitare di interrompere un servizio di cui i cittadini ne hanno un disperato bisogno.

Se al contrario si parla di fantasie e stupidamente si cerca di rincorrere meriti di sogni che passano attraverso la distruzione dell’esistente, allora forse è meglio dedicarsi a migliorare l’esistente, e non alimentare per questo altri sprechi. E qui dimostrare di avere le palle e dare definitivamente una risposta a quell’interrogativo che si pongono i cittadini-utenti e che si dovrebbero porre Bortoletti, Caropreso, Baldi, Zara, Cirielli e i suoi “nanetti politici”, Cariello, Santomauro, Melchionda e giù di li tutti gli altri responsabili-irresponsabili: E meglio un “Ospedale Grande” oppure un “Grande Ospedale“?

Piuttosto che pensare alla “grandezza”, sarebbe meglio pensare alla “grande”, e così forse risponderemo al quesito aggiungendo a quel “grande”: e che funzioni.

Eboli/Battipaglia, 1 ottobre 2011

13 commenti su “Polemiche per l’Ospedale Unico. Tra Eboli e Battipaglia è guerra di campanile”

  1. Con l’emanazione della Legge che sostituiva le USL con le ASL, il bravo (?) Bassolino in combutta col suo Assessore alla Sanità, un certo Montemarano, nominò i Direttori Generali delle ASL e degli Ospedali (falliti professionisti, trombati politici, portaborse forniti di regolare tessera d’appartenenza alle parrocchie CattoComuniste), senza tenere in alcun conto la managerialità e la capacità di amministrare una struttura complessa (Azienda Sanitaria), non comprendendo che la Politica clientelare porta (la Storia insegna) allo sfascio e non al progresso. L’accoppiata De Luca–Melchionda (attenti a quei due), dopo aver partecipato allo sfascio dell’Ospedale di Eboli e della Sanità Campana, pretendono di essere interpellati sulla realizzazione del nuovo Nosocomio in agro di Eboli. Questi due figuri dopo essersi macchiati del delitto di mancato decollo di Eboli e della Provincia di Salerno (…L’Architetto Vincenzo Napoli, sotto la Regia Politica di Carmelo Conte e di altri Socialisti Salernitani ed Ebolitani, fu uno dei principali estensori del “Progetto Salerno” che prevedeva uno sviluppo epocale di Salerno e di tutta la Provincia, con la realizzazione di grandi Opere Infrastrutturali, Sanitarie, Turistiche, Sportive ed Industriali. “Vincenzino il Betoniere”, salito sul Trono del Dittatore, grazie al cieco Manipulismo Salernitano, per invidia, egoismo ed ignoranza, concentrò tutti i Finanziamenti sulla Città di Salerno trasformandola in una “Gabbia di Cemento Armato”, oltre ad imbastire il “Cappio Atostradale” che soffoca la Città e tutto il circondario. Con la sua Megalomania distrusse il fulgido avvenire della Piana del Sele e di tutte le Città che su essa si affacciano (Eboli, Battipaglia, Pontecagnano, Altavilla, Albanella, Capaccio, Bellizzi, Montecorvino Rovella, Giffoni, Campagna, Serre e tutti i paesi limitrofi dell’entroterra del Sud Salernitano). In questa mirabile Opera Progettuale, già finanziata, era tutto previsto per lo sviluppo anche del Cilento e del Vallo del Diano, sino alla Calabria ed alla Basilicata, senza soluzione di continuità. In questa sua opera di disfacimento generale, il Podestà di Salerno, fu spalleggiato (chi per ignoranza ed incapacità amministrativa e chi per invidia) da Rosania, Russomando, Melchionda, Andria e da tutti i Sindaci Comunisti e para Comunisti, saliti al potere, come era avvenuto per il Podestà di Salerno, grazie alla retata Nazifascista organizzata, contro i Socialisti della Provincia di Salerno, dai Golpisti Catto Comunisti ed eseguita dai Pubblici Giustizialisti Rossonero targati…..) solo ora si accorgono di non valere un tubo in materia Sanitaria Campana e che, solo grazie a Massimo Cariello, l’Ospedale Multidisciplinare sarà realizzato a Eboli e non altrove, come avvenne per il già progettato e finanziato (20 miliardi) Gaslini del Sud. Cosa vogliono questi neo Podestà (…. Prima dell’entrata in vigore della vigente legge Fascista, che ha trasformato i Sindaci in Podestà (ricordi infausti), il Consiglio Comunale svolgeva un ruolo importantissimo nel controllo degli atti amministrati e nella stesura del programma della Politica Comunale ed intercomunale. Ora, per colmo, i Sindaci, come voluto dalla Lega Nord, diventeranno anche Commissari di Polizia (+ dei Podestà Fascisti); Attenzione oppositori Politici, dopo la discriminazione, arriva anche la persecuzione Poliziesca; I Neo Podestà assumono il personale ed affidano Commesse, direttamente ed in modo clientelare. L’assurdità più incomprensibile, è il potere del Sindaco di nominare e licenziare gli Assessori, (compresi quelli che, per ricoprire tale carica, di dimettono da Consiglieri Comunali, dopo essere stati eletti dal Popolo Sovrano, e poter nominare Assessori esterni, scelti tra clienti e trombati, potere che non ha il Presidente del Governo nei confronti dei Ministri, I cittadini non contano un tubo, i loro rappresentanti, i Consiglieri Comunali, partecipano alle sole commissioni, mentre il Sindaco fa i ca zi che vuole. Il Neo Podestà di un Comune, grande, medio e piccolo, oltre al Segretario Comunale, nomina, sempre tra clienti e trombati urnali, il Direttore Generale (> di € 100.000,00 anno)*, ed altri Dirigenti e Consulenti. Ora esiste anche il Difensore Civico (> di € 60.000 anno), che difende i ca..zi del Podestà e non dei cittadini. Tutte le somme donate a queste figure, unitamente alla remunerazione dei Sindaci, dei Presidenti dei Consigli Comunali, degli Assessori, dei Presidenti delle Commissioni e dei Componenti dei vari Consigli di Amministrazioni delle più svariate Municipalizzate e Consorzi, rappresentano un notevole aggravio per le Finanze Comunali. Oltre ai liberi Pubblici Giustizialisti, avremo anche i liberi Sindaci Podestà e Commissari di Polizia….). La gentile e geniale Sara Caropreso, da capace manager, ha ben compreso chi informare anzitempo delle sue decisioni ( Giovanni Baldi, Fernando Zara, Santo Venerando Fido, Ennio Ginetti e, dulcis in fundo, Massimo Cariello) , dopo che tante riunioni, incontri, consultazioni, tavolate e bancarelle, non avevano approdato a nulla.

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  2. Bell’articolo. E’ una fortuna avere in casa propria un cronista della tua qualità.
    Che dire…………..un solo grido: “Del Mese For President”!

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  3. A me sembra invece che – quando a sostenere un progetto sia la fazione politica avversa – vi sia solo becero ostruzionismo propagandistico, sintomo della divisione e della competizione politica tutt’ ebolitana.
    Le stesse cause che hanno visto prevalere Battipaglia in merito a : stazione ferroviaria, svincolo autostradale, patti di reciprocità …
    Vogliamo lasciare le cose come stanno anche in ordine all’Ospedale? Eboli si candida sempre più ad essere, paradossalmente, una frazione di Battipaglia.
    Ma questa non è soltanto una questione campanilistica: se si devono organizzare a livello programmatico e territoriale determinate scelte,
    chi meglio della Provincia è in grado di farlo?
    Alcuni Ebolitani ragionano come in quell’aneddoto, ove il marito, per far dispetto alla propria moglie, si taglia gli attributi.

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  4. come al solito il dott. Del Mese, centra gli argimenti e li porge in maniera eccezionele. E’ un articolo straordinario, condivido il giudizio di compaesano.

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    • vi ringrazio moltissimo dei complimenti che mi fate. Sono veramente lusingato, tuttavia credo che ognuno ha fatto il suo tempo e anche io ho fatto il mio. Nella mia gioventù mi sono molto impegnato in politica, perche ho sempre ritenuto che l,impegno civile andasse di pari passo con l’impegno sociale e politico.
      La politica come esercizio diretto di partecipazione alla vita sociale mi ha sempre appassionato, ma come arte nobile, non come palestra di contesa dell’esercizio del potere.
      Oggi credo, proprio per avere fatto il mio tempo, posso dare e devo dare il mio contributo alla luce di quello che sono adesso: UN UOMO DI TERZA ETA’ che ha la sua esperienza, con la sua passione, con la voglia irrefrenabile di voler intervenire per evitare che tutto vada a rotoli, e si comporta come se il suo impegno sia il sostegno alla frana.
      Credo anche che quelli come me, meglio di me, abbiano il dovere di supportare i giovani, possibilmente assumendo il ruolo di “pater@familias”

  5. Ancora a discutere se metterlo in Piazza a d Eboli o a via mazzini a Battipaglia. Veramente di respiro molto corto questi politici battipagliesi e ebolitani. Il futuro deve vedere progetti comuni, ha ragione Admin. è necessario aprire una discussione e in breve tempo prendere delle decisioni.

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  6. Non si rendono conto del male che stanno facendo. Zara se ne è accorto e ha fatto marcia in dietro, Cariello che è meno dotato di Zara invece è andato avanti e pensa di realizzare un utile politico. L’Ospedale non si fa ha ragione Del Mese, i soldi ce li mette lo Spirito Santo. Con i problemi che ha il Governo e quelli che ha la Campania sarà impossibile reperire fondi, mentre si distrugge quello che abbiamo.

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  7. x mariotto.
    La città la leggo anch’io ………ne avesse cronisti come questo!
    E qui Del Mese lo leggiamo gratis……..e ci aggiona in tempo reale!

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    • e da pater familias essere a disposizione e di guida, ma senza essere invadenti, dei giovani. Questo impegno é necessario, anche perché i partiti non svolgono più la loro funxione intermedia tra società e istituzioni, quindi questo ruolo diventerebbe fondamentale, anche se mi rendo conto si tratti di una forma “artigianale” ma sostitutiva di controllo.
      Una cosa é certa: farò il possibile per cercare di cambiare le cose attraverso il mio contributo, sapendo per questo di non essere il messia, ma solo chi ha le sue idee, le dice, e magari cerca criticando e denunciando di cambiare le cose.
      Massimo Del Mese

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