I contiani chiedono la testa dell’Amministratore della Eboli Patrimonio

I contiani presentano una mozione e chiedono: Il Consiglio Comunale avvii la revoca dell’Amministratore unico della Eboli Patrimonio.

I firmatari della Mozione oltre alla revoca dell’A.U. Rubini, chiedono: un Consiglio Comunale per discutere un nuovo piano; la nomina di un nuovo vertice della Società.

EBoli Palazzo di Città

EBOLI – Continua l’attivismo politico dei Consiglieri Comunali, che fanno riferimento all’Area dell’ex Ministro Carmelo Conte, Salvatore Marisei, Antonio Petrone, Carmine Campagna, Armando Cicalese, su alcune questioni politiche che caratterizzano ormai la loro opposizione, specie dopo una serie di episodi politici che hanno portato una parte del Partito Democratico a sfiduciare il Segretario cittadino Marisei e prima di lui il  Capo gruppo Campagna.

E’ il caso della Eboli Patrimonio S.r.l., la Società appositamente costituita che dovrebbe valorizzare il Patrimonio immobiliare del Comune di Eboli e conseguentemente magari anche alienare una parte di quelle proprietà.

I contiani a distanza di un anno, dalla costituzione della Eboli Patrimonio, mirano oggi alla Società ma colpiscono il suo Amministratore Unico, il dott. Giovanni Rubini da Pesaro, chiedendone la Revoca, per diverse motivazioni politiche, riportate nella Mozione che si pubblica integralmente, inviata al Sindaco di Eboli Martino Melchionda e al Presidente del Consiglio Comunale Luca Sgroia.

Marisei, Petrone, Campagna e Cicalese annunciano la mozione con il comunicato stampa che segue:

L’Amministrazione comunale, a seguito delle nostre interrogazioni, non ha dissipato i dubbi e le ombre sull’operato della società Eboli Patrimonio e sulle reiterate scelte dell’Amministratore unico, dr. Rubini, di conferire incarichi e stipulare contratti lontano da Eboli, offendendo tutte le professionalità del nostro territorio.

Ripetutamente sottraendosi al controllo del Consiglio Comunale, in pochi giorni, ha deciso di vendere – a patti e condizioni insostenibili per gli attuali occupanti – i locali commerciali e artigianali ubicati nel Rione Pescara, a suo tempo assegnati per arricchire e integrare economicamente e socialmente quella zona onde evitare che si trasformasse in quartiere dormitorio.

Incurante del loro destino, e delle sorti dell’intero quartiere, con il solo scopo di fare cassa, all’esito infruttuoso di una tale vendita già prevede di cedere tutti i locali ad un unico compratore, con ciò determinando effetti speculativi, la fine delle attività commerciali ed artigianali in loco ed il definitivo decadimento del Rione.

Una scelta, la sua, a tutto vantaggio del Centro commerciale “Le bolle”, che a breve aprirà i battenti, e che asseconda il perverso disegno di sradicare da Eboli il piccolo commercio, uno dei pochi settori vitali per la sua decadente economia.

Nella stessa logica, con lo studio affidato a professionisti milanesi, ha deciso di variare la destinazione urbanistica del terreno comunale insito nel PUA Rione Pescara (quello su cui sorgevano i prefabbricati in eternit), per concentrare tutte le nuove superfici costruibili in un unico ambito, anche aumentandone le cubature, ed abbandonando al loro destino quelle parti del Rione più bisognose di interventi di recupero, che non saranno oggetto di sviluppo edilizio, abitativo e commerciale, e non verranno mai più riqualificate.

Tutto questo senza un piano industriale approvato dal Consiglio Comunale, con un procedere vistosamente piegato a una logica speculativa inaccettabile e incontrollabile, e con finalità volte solo a ridurre i debiti fatti dai soliti noti, senza un minimo di discussione sugli obiettivi sociali da raggiungere con la vendita del patrimonio, sull’esigenza di incrementare il patrimonio stesso, di utilizzarne il ricavato per riqualificare i quartieri, renderli più sicuri, migliorare i servizi ed abbattere il disagio.

Nel mentre, aumentano le difficoltà per ripagare il debito che la società ha contratto con il Monte dei Paschi di Siena per circa 5milioni di euro, di cui il comune finirà per farsi carico, e si accumulano perdite di bilancio per centinaia di migliaia di euro (oltre 70mila nell’esercizio 2010 e, si prevede, oltre 250mila nell’esercizio 2011).

Per questo chiediamo la revoca dell’Amministratore Unico, la presentazione di un Piano di valorizzazione di massima dei beni conferiti e venduti alla società e un Piano di utilizzazione e di investimento del ricavato dalla dismissione del patrimonio, con l’auspicio che in Consiglio comunale le richieste trovino conferma.

EBOLI, 15 ottobre 2011

……………………  …  ……………………

La Mozione

Al Sindaco di Eboli
Al Presidente del Consiglio Comunale

MOZIONE CONSILIARE URGENTE AI SENSI DELL’ARTICOLO 25 DEL REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE AVENTE AD OGGETTO LA SOCIETA’ EBOLI PATRIMONIO Srl.

I Sottoscritti Consiglieri Comunali del gruppo del Pd propongono la seguente mozione.

IL CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO

  • che con atto del notaio Lucio Mazzarella, in Eboli il 13 ottobre 2010 è stata costituita la società Eboli Patrimonio e ne è stato nominato amministratore unico il dott. Giovanni Rubini di Pesaro, benchè  non avesse partecipato al bando indetto in data agosto 2010  dal Comune, al quale avevano partecipato professionisti della zona con curriculum specifici di valore nazionale,
  • che non si comprende perchè per stipulare tale atto si sia scelto un notaio di Eboli e per gli atti successivi, in particolare quello per l’aumento del capitale e quello per la vendita dei beni, il notaio Licini di Pesaro;
  • che non si comprende perchè il mutuo è stato stipulato con la sede del Monte Paschi di Siena di Pesaro e non di Salerno;
  • che ancor meno si comprende perchè è stato nominato per la stima dei beni il dott. Roberto Lauri anch’egli di Pesaro; perchè la gara per l’incarico di progettare la valorizzazione dell’immobile in località Pescara, pubblicata in data 19 maggio 2011.è stata aggiudicata a uno studio di Milano anziché a un noto professionista di Eboli che aveva offerto 12.500 euro in meno; perchè in generale tutte le spese che cadranno a carico del Comune di Eboli vengono fatte fuori e non a sostegno dell’occupazione e dell’economia locale;
  • che non si comprende perchè in uno stesso giorno, il 9.12.2010, sono stati stipulati due atti: uno per vendere una consistenza rilevante di beni per soli settemilioni di euro, di cui 4 da pagare entro il 31.12.2010 e la restante parte entro otto anni; l’altro per sottoscrivere un aumento di capitale da euro 10mila a euro 4.576.000 mediante versamento in natura di due cespiti, la Caserma dei Carabinieri e l’ex biblioteca comunale 167;
  • che non si comprende perchè i beni siano stati sottostimati nè è dato sapere perchè si sono seguite due diverse procedure per la cartolarizzazione nè da chi e in base a quale criterio sono stati scelti i beni da assoggettare alle due diverse destinazioni;
  • che il dr. Rubini ha indetto un bando per vendere i venti locali commerciali e artigianali ubicati nella zona Pescara comparto “Hispalis” a suo tempo assegnati per arricchire e integrare economicamente e socialmente quella zona onde evitare che quella zona si trasformasse in quartiere dormitorio;
  • che all’esito infruttuoso per la società di una tale vendita, il dr. Rubini prevede già da oggi di vendere tutti i locali ad un unico compratore, con ciò determinando la fine delle attività commerciali ed artigianali in loco ed il definitivo decadimento del rione;
  • che questa scelta appare diretta ad espellere gli artigiani e i commercianti attuali assegnatari a tutto vantaggio del Centro commerciale “Le bolle” assecondando il perverso disegno di sradicare da Eboli il piccolo commercio che è uno dei pochi settori vitali per la sua decadente economia;
  • che nella stessa logica si colloca il bando per variare la destinazione urbanistica del terreno insito nel PUA Rione Pescara, di cui al bando sopra richiamato con vincitore lo studio di Milano, per concentrare tutte le superfici abitative in un unico ambito aumentando anche le cubature, con ciò abbandonando al loro destino quelle parti del Rione che non saranno oggetto di sviluppo edilizio, abitativo e commerciale, che non verranno mai più riqualificate;
  • che il dr. Rubini sta procedendo a suo piacimento senza ottemperare all’indirizzo del Consiglio comunale, avendo solo di recente presentato un piano industriale privo di qualsiasi profilo economico e di sviluppo ma vistosamente piegato a una logica speculativa inaccettabile e incontrollabile;
  • che dai documenti contabili emergono spese rilevanti a carico del Comune e per esso della società Eboli patrimonio che ha chiuso il bilancio 2010 con una perdita di oltre 50mila euro e chiuderà quello 2011, presumibilmente, con una perdita di oltre 250mila euro;
  • che non è dato sapere quanto costerà al Comune l’incarico dato al dr. Rubini che per la sola relazione sulla fattibilità della società Spin off ha ottenuto, a  seguito di selezione, euro 60.000;
  • che non è credibile l’ipotesi che egli svolga questo compito gratis a meno che non vi sia un suo diverso tornaconto;
  • che non si può svendere (dilapidare) il patrimonio immobiliare di Eboli con il solo scopo di fare soldi per pagare i debiti e porre rimedio alla cattiva amministrazione, ma va utilizzato e inquadrato in un piano di sviluppo alternativo e integrativo che apra una prospettiva costruttiva e non di liquidazione a stralcio;
  • che non è giusto nè legittimo sottostimare il patrimonio e affidarsi all’amministratore unico per il giusto prezzo di vendita, ma andava posto e va posto un limite base che solo il Consiglio comunale possa, ove occorra, modificare;
  • che appare utile se non necessario predisporre un Piano di trasformazione del Patrimonio indicandone chiaramente l’approdo in termini di sviluppo a cui condizionare le scelte;
  • che il dr. Rubini, come si evince dalle scelte fatte e dagli indirizzi prospettati non appare idoneo allo scopo, ne garantisce la necessaria interazione tra la società ebolitana ed il Consiglio comunale al cui operato si sottrae sin dall’avvio delle sue attività;

VISTO il Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale

Per le motivazioni di cui in premessa e che si intendono integralmente richiamate, con voti espressi nei modi di legge,

D E L I B E R A

  1. di impegnare il Sindaco e la Giunta a revocare la nomina ad amministratore unico della Eboli Patrimonio Srl del dr.Rubini
  2. a presentare al Consiglio Comunale entro 20 giorni un piano di valorizzazione di massima dei beni conferiti e un piano di utilizzazione e di investimento del ricavato;
  3. a nominare, sulla base del Piano presentato, il nuovo vertice amministrativo assegnandogli una missione ben definita, che tenga conto anche del piano di sviluppo generale approvato dal consiglio Comunale e delle altre scelte che riguardano pezzi importanti del territorio, come le aree dismesse della ex Pezzullo e del Macello comunale.

I Consiglieri Comunali
Salvatore Marisei
Carmine Campagna
Antonio Petrone
Armando Cicalese

Eboli, 17 ottobre 2011

2 commenti su “I contiani chiedono la testa dell’Amministratore della Eboli Patrimonio”

  1. bravi. c’era bisogno di un ESPERTO a livello internazionale, a detta di qualcuno vicino all’amministrazione, per non combinare UN FICO SECCO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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