Mozione dei contiani sul “dramma lavoro”

“Dramma lavoro: avanziamo proposte concrete mentre i Capigruppo di maggioranza si nascondono dietro al dito”.

I contiani replicano ai capigruppo della maggioranza e rilanciano le critiche.

EBoli Palazzo di Città

EBOLI – Continua l’attivismo dei Consiglieri Comunali Salvatore Marisei, Carmine Campagna, Antonio Petrone, Armando Cicalese del gruppo di minoranza del PD che si richiama all’Area dell’ex Ministro Carmelo Conte, presentando una mozione al Consiglio Comunale indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale Luca Sgroia e al Sindaco Martino Melchionda, per discutere della questione “lavoro”,   per affrontare politicamente la crisi occupazionale che travolge Eboli ritenendo di discuterla nel prossimo Consiglio Comunale avendone chiesto un’apposita convocazione.

La mozione dei contiani è la risposta ad una nota diffusa i giorni scorsi dai capigruppo PD, API, UDC, di maggioranza Vincenzo Rotondo, Arturo Marra, Massimiliano Atrigna, che li tacciarono di irresponsabilità.

Vincenzo Rotondo

“In quella occasione – dichiarano i consiglieri Marisei, Campagna, Petrone, Cicalese – i Capigruppo di maggioranza vengano a sostenere, come apparso sulla stampa, che le nostre proposte sono demagogiche e non corrispondenti alla legge.

Fanno finta di non capire – continuano i promotori della mozione lavoro – che la commissione per la trasparenza sulle assunzioni da noi promossa non svolgerà le selezioni per il Centro Commericiale “Le Bolle” e per gli altri investimenti privati ad Eboli, ma si limiterà a verificare che tutto avvenga su un piano di trasparenza e senza raccomandazioni.

Piuttosto che nascondersi dietro una parvenza di serietà da loro ingannevolmente richiesta al Centro “Le Bolle”, – proseguono i contiani – come l’invio di curriculum ad un sito web, ed invece di farsi scudo dietro il dissesto delle casse comunali, spieghino perché le poche risorse disponibili vengono bruciate per tenere in piedi carrozzoni clientelari, come il Consorzio Farmaceutico di cui ripianiamo le perdite ormai da 2 anni, e perché nulla è stato fatto per tutelare il commercio al dettaglio rispetto all’impatto della grande distribuzione.

Spieghino – concludono Marisei, Petrone, Campagna e Cicalese –  perché nel settore dell’edilizia i cantieri non decollano, ed i pochi esistenti si affossano, mentre vengono promosse ipotesi di varianti urbanistiche che metteranno la parola fine alla realizzazione dei piani particolareggiati.

Chiariscano perché l’impianto fotovoltaico sui monti di Eboli produce utili per la Toto Costruzioni e per Salerno, mentre a noi resta solo il danno.

Altro che demagogia, sono loro chiamati al senso di responsabilità verso la città.

EBOLI, 23 ottobre 2011

I Consiglieri comunali
Salvatore Marisei
Antonio Petrone
Carmine Campagna
Armando Cicalese

……………..  …  ……………..

Al Sindaco di Eboli
Al Presidente del Consiglio Comunale

Eboli, 22.10.2011

Mozione consiliare urgente ai sensi dell’articolo 25 del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale avente ad oggetto la crisi occupazionale di eboli

I Sottoscritti Consiglieri Comunali del gruppo del Pd propongono la seguente mozione.

IL CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO

Salvatore Marisei

–        che la crisi economica che investe il mondo intero, ed in particolare il nostro Paese, colpisce soprattutto i giovani e le donne, ormai privati del loro futuro e caricati dal debito prodotto dai governanti, come testimoniato dal movimento degli indignatos la cui portata non va sottovalutata ma compresa ed indirizzata verso uno sbocco democratico;
–        che anche ad Eboli i segnali di insofferenza sono sempre più manifesti tra intere categorie professionali, come gli operai e gli edili, che rischiano ogni giorno di perdere il proprio posto di lavoro e di restare esclusi per periodi sempre più lunghi dal mercato del lavoro;
–        che le casse del comune di Eboli sono vuote ed i debiti accumulati sempre più ingenti (15milioni di fatture inevase ad oggi e tempi di pagamento dei fornitori che ormai superano i 500 giorni lavorativi) non lasciando presagire alcuna inversione di rotta a breve e medio termine;
–        che già in passato Eboli ha pagato un prezzo salatissimo sul piano occupazionale a seguito della dismissione o del ridimensionamento di importanti produzioni industriali (De Martino, Ex Pezzullo, Mangimificio Fusco, Omep, etc.), senza che si sia riusciti ad invertire la tendenza alla deindustrializzazione del nostro territorio;
–        che il cantiere per la realizzazione di box interrati in Via Fratelli Adinolfi è fermo da alcuni giorni ed è stato occupato dalle Maestranze che non percepiscono lo stipendio da molti mesi, senza che l’Amministrazione comunale abbia chiarito cosa è accaduto alla ditta appaltatrice e quali concrete possibilità vi sono di proseguire le opere;
–        che molti cittadini ebolitani hanno già versato cospicui anticipi alla ditta esecutrice per l’acquisto dei box e non vi è alcuna certezza allo stato sulla sorte del loro investimento;
–        che i commercianti di via Fratelli Adinolfi, via Carlo Rosselli e delle traverse limitrofe, a causa del cantiere, vedono una consistente e continua diminuzione dei loro guadagni, tale da rendere altamente probabile un’ulteriore perdita di posti di lavoro, essendosi rivelate fasulle le promesse fatta dall’Amministrazione comunale sulla celerità dei lavori ed il minimo impatto della fase di cantiere;
–        che nei giorni scorsi un gruppo di disoccupati, per attirare l’attenzione sul dramma lavoro ad Eboli, in segno di civile protesta, ha pacificamente occupato l’Aula Consiliare chiedendo un Consiglio comunale sulla questione occupazionale;
–        che i lavoratori della Multiservizi Spa sono in cassa integrazione a rotazione ormai da molti mesi, mentre i servizi dati in affidamento alla società vengono sub-appaltati da questa a vari fornitori come nel caso della organizzazione della Fiera Campionaria, degli spettacoli al Palasele, dei parcheggi sulla litoranea, etc.;
–        che nel nuovo Piano Industriale delle società, presto all’attenzione del Consiglio Comunale, si prevede, di fatto, per alcuni di loro il licenziamento;
–        che lo sviluppo dell’area PIP di Eboli, sia a causa del contenzioso in essere tra i proprietari dei suoli, gli imprenditori assegnatari dei lotti ed il Comune di Eboli, sia per effetto della pratica di cessioni di ramo d’azienda che finisce con l’allontanare giorno dopo giorno gli investimenti, è oltremodo rallentato e non si vede all’orizzonte alcuna schiarita;
–       che altre crisi aziendali possano esplodere da un momento all’altro aggravando un bilancio già fortemente penalizzante per la nostra città;

CONSIDERATO

–        che sul territorio comunale sono in corso interventi privati, potenzialmente generatori di nuova occupazione per Eboli ed i comuni limitrofi;
–        che tra questi possiamo annoverare la realizzazione del Centro Commerciale “Le Bolle”, seppur anch’esso oggetto di un contradditorio iter amministrativo del quale bisogna rendere pubblici tutti i risvolti per evitare il danno e la beffa, dell’Outlet Cilento Village, in località San Nicola Varco, di un impianto di Compostaggio con annesso Biodigestore anaerobico nell’area PIP;
–        che per le future assunzioni negli impianti sopra richiamati, già oggetto di roventi polemiche in città in ragione dell’opacità delle procedure di selezione, occorre garantire la massima trasparenza e la parità di opportunità tra tutti i disoccupati e inoccupati di Eboli;

VISTO il Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale

Per le motivazioni di cui in premessa e che si intendono integralmente richiamate, con voti espressi nei modi di legge,

D E L I B E R A

1.  –   di impegnare il Sindaco e la Giunta

I    –   a censire lo stato e l’entità della disoccupazione, in particolare di quella giovanile, in una con le possibili fonti di lavoro e a presentarla al Consiglio Comunale;
II    –  a verificare se nell’esecuzione degli appalti e nelle forniture del comune e degli enti collegati vi siano pratiche di lavoro nero e di doppio lavoro:
III   –  a predisporre un piano del lavoro senza trincerarsi dietro la crisi finanziaria, essendo preminente il diritto al lavoro rispetto al tentativo di rattoppare un bilancio comunale dissestato svendendo il patrimonio, soccorrendo le società di partecipazione e gravando il comune di spese come quelle della Eboli Patrimonio Spa che si stima in 200mila euro all’anno, del Consorzio farmaceutico che si stima in 150mila euro per l’anno in corso e così via, senza alcun tornaconto per il Comune;
IV   –   a bloccare la pratica ingannevole della raccomandazioni per fare colloqui;
V     –  a impegnare la società Toto costruzioni Spa, concessionaria dell’impianto fotovoltaico sulle colline di Eboli, a predisporre, in conformità al vincolo previsto dalla legge regionale n.65/81 relativo alla destinazione sociale dell’area che egli ha occupato, un piano di utilizzazione a scopo sociale (fattoria sociale) di parte dei fondi ricavati dallo sfruttamento delle aree e dai contributi dell’Enel per garantire nuova occupazione;
VI  –    a promuovere di intesa con l’autorità militare un piano di manutenzione e di utilizzazione delle aree da questa detenute a Foce Sele o in mancanza di riacquisirla nella disponibilità del Comune;
VII  –   a convocare da subito una tavolo di confronto con le forze sindacali e datoriali per la gestione delle crisi aziendali e la salvaguardia dei livelli occupazionali;
VIII  –  a indire una “Conferenza sul commercio” per verificare le condizioni del commercio al dettaglio ed i danni che possono derivare dalla concorrenza dei Centri commerciali e valutare la possibilità di porre a carico di quest’ultimi un onere per il sostegno ai piccoli commercianti che, allo stato, costituiscono un sostegno determinante economico e occupazionale per Eboli;
IX   – a promuovere con urgenza una commissione per bloccare speculazioni e garantire la massima trasparenza di eventuali assunzioni per gli investimenti privati sopra richiamati, sulla base di criteri preordinati o sorteggiando per categoria tra gli iscritti al collocamento;
X     –  a selezionare cinque Consiglieri comunali, scelti per sorteggio, per comporre la commissione di cui al punto precedente, integrata da un rappresentante sindacale.

I Consiglieri Comunali
Salvatore Marisei
Carmine Campagna
Antonio Petrone
Armando Cicalese

Eboli, 23 ottobre 2011

4 commenti su “Mozione dei contiani sul “dramma lavoro””

  1. http://www.zazoom.it/blog_rsc/post.asp?id=6585
    x cortesia leggetevi questo sulla campania:Campania, boom di disoccupati con la Porsche
    http://www.zazoom.it
    Giornata nera per i “furbetti” della Campania stanati da un maxi blitz del comando regionale della Guardia di Finanza guidato dal comandante Giuseppe Mango. Duecentosessanta i militari impegnati nell’operazione che ha interessato i comandi provinciali di Caserta, Avellino e Benevento dove le fiamme gialle hanno intensificato il controllo economico del territorio concentrando la loro attenzione sulle attività commerciali ed i luoghi della movida. Questi i risultati del blitz: in materia di scontrini e ricevute fiscali sono stati controllati 376 esercizi commerciali con una percentuale di irregolarità di oltre il 70 per cento. La presenza dei finanzieri ha determinato una variazione media degli incassi di oltre il 120 per cento, con picchi del 425 per cento. Controllati anche 52 esercizi commerciali ubicati nelle zone della cosiddetta movida (discopub, ristoranti, pizzerie) dove sono stati intervistati oltre 200 lavoratori, di cui 42 irregolari. In materia di contraffazione di marchi ed a tutela del Made in Italy sono stati sequestrati 4.500 articoli contraffatti e denunciati 21 responsabili.

    Controllati anche 62 automezzi di grossa cilindrata al fine di acquisire gli indici di capacità contributiva da utilizzare per i successivi approfondimenti ai fini fiscali. Individuati diversi evasori fiscali alla guida di autovetture di lusso. Ed è stato proprio grazie a questi controlli che tra Caserta e Avellino i militari delle fiamme gialle hanno “incastrato” parecchi furbetti che pur dichiarando redditi bassi sono stati sorpresi alla guida di veri e propri bolidi a quattro ruote. In Irpinia è stato così fermato un falso povero che dichiara solo 20mila euro all’anno e che però può permettersi di andare in giro con una Porsche Panamera del valore di 100mila euro. Un suo collega, invece, non ha presentato alcuna dichiarazione nell’ultimo biennio ed è stato fermato al volante di una Land Rover 3.6 dal valore anch’essa di circa 100 mila euro. Una casalinga è stata “beccata” alla guida una Audi Q7 3.0 del valore di circa 70 mila euro. Particolarmente preoccupanti i risultati dei controlli nel Sannio dove, a quanto pare, circa il 77 per cento degli esercizi commerciali non emette lo scontrino fiscale. È questo infatti il dato emerso dal blitz della Guardia di Finanza nei maggiori centri della provincia di Benevento per contrastare l’evasione fiscale ed altre illegalità finanziarie ed economiche. La presenza delle fiamme gialle ha determinato inoltre una maggior emissione di scontrini fiscali dal 50 per cento e sino al 180 per cento in più rispetto allo scorso fine settimana. Diciotto invece sono stati i controlli per il contrasto al lavoro sommerso.

    Ben dieci le persone trovate al lavoro completamente “in nero”. Nei confronti di una discoteca di Benevento e di un pub-pizzeria di Montesarchio è stata anche avanzata la proposta di sospensione dell’attività avendo, tra il personale dipendente, più della metà di lavoratori “in nero”. Sempre ieri, i finanzieri hanno sottoposto a controlli numerose persone a bordo di automezzi di «grossa cilindrata» al fine di acquisire indici di capacità contributiva da utilizzare per i successivi approfondimenti fiscali. In tre casi, anche qui sono state rilevate situazioni del tutto incongruenti con i redditi dichiarati che costituiranno oggetto di specifico approfondimento nei prossimi giorni: un ragioniere, che dichiara un reddito familiare lordo di 15mila euro annui è stato pizzicato alla guida di un’AUDI A6; un medico, che dichiara un reddito medio familiare lordo di 36mila euro l’anno, è risultato possessore di ben tre auto tra cui una Porsche Boxster 2.7 ed una VW Tuareg 3000 V6. Un disoccupato – senza reddito – è risultato proprietario di una Chrysler 3000. Nella rete dei finanziari sanniti sono finiti anche due imprenditori “sleali”: un benzinaio ed un fruttivendolo che praticavano prezzi più alti di quelli esposti. Dai controlli effettuati dai militari delle fiamme gialle a Caserta nei confronti di 10 liberi professionisti, in particolare medici specialisti tra cui ginecologi, dentisti e odontoiatri, è emerso che, pur avendo gli studi gremiti di clienti, nessuno di loro emetteva i previsti documenti fiscali, con una percentuale di irregolarità pari, pertanto, al 100 per cento.

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  2. Siamo alla comica finale!
    E’ come separare fratelli siamesi uniti per la testa che, prima della separazione, sembravano pensare con lo stesso cervello infatti votavano e approvavano le stesse identiche cose e poi, dopo l’intervento chirurgico, si scopre, con sorpresa, che avevano due encefali diversi e che pensavano in modo diverso…ora si tirano dietro perche’? Che cosa e’ cambiato?
    Oggi vanno alla ricerca di una verginita’ perduta quando condividevano le posizioni di Fra’ Martino…anche se oggi ho la certezza che vergini non lo siano mai stati…
    di quelle malefatte enumerate loro sono stati corresponsabili … separati chirurgicamente da qualche mese…cercano di prendere le distanze dagli ex compagni di merende e cercano di risciacquare i panni in Sele…i miracoli della chirurgia moderna…i miracoli!

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