Eboli: Il Mercato settimanale torna in Piazza …anzi…. NO

Città deserta, commercio in ginocchio. Arriva la boccata di ossigeno: il Mercato settimanale torna in Piazza. Poi  “NO”: Melchionda ci ripensa.

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Si era raggiunto anche l’accordo: A partire dal 31 dicembre e per tutto gennaio, il mercato settimanale si sarebbe dovuto tenere in Piazza della Repubblica. L’assessore Infante e le associazioni di categoria avevano anche espresso soddisfazione, invece ecco la doccia fredda.

Donato Santimone Virgilio De Francesco

EBOLI – La montagna a partorito il topolino. Dopo 36 anni il mercato settimanale ritorna in Piazza e lungo il viale.  Un altalenare di decisioni che di volta in volta ha portato ad espellere o ad accettare la presenza del Mercato settimanale, di quello che una volta era considerato il mercato delle pezze americane, delle cose povere, di quelle cose che costavano poco, ma che costituivano il “mercato” a cui si rivolgeva la massa, la povera gente, quella che non poteva spendere nei negozi cittadini più cari e più pretenziosi. Questa era la prima notizia, l’ultima invece dice esattamente il contrario: il mercato non va in Piazza e resta dove è, beffando i commercianti, gli ambulanti e lo stesso assessore.

A periodi alterni i commercianti hanno ostacolato, respinto, confinato quel merato: prima spostandolo, da una parte all’altra della Città; dopo facendolo svolgere in giorni diversi, dal sabato al giovedì e di nuovo al sabato; salvo poi a lamentarsi di volta in volta dopo aver preso o spinto a prendere delle decisioni.

E mentre gli anni passavano, i “mercatari” si aggiornavano e vendevano di tutto, dai prodotti per la casa all’intimo, dall’abbigliamento alle calzature ai più svariati articoli, insieme alle così dette “pezze americane“, che non sono più americane, ma che rappresentano la vera attrazione per tutti, soprattutto per quelli che rovistando tra gli stracci, riescono nella loro soddisfazione ad accaparrarsi indumenti di alta moda al prezzo di qualche euro.

Quel mercatino è cresciuto, è cresciuta la qualità e si  è ampliata anche l’offerta merceologica, che non ha risparmiato le imitazioni, i falsi e le truffe. A quel cambiamento non è corrisposto un’adeguata crescita del commercio cittadino e anno dopo anno: quei commercianti storici sono scomparsi; sono scomparsi i grandi negozi che offrivano le grandi “griffe”; quelle attività commerciali che sono rimaste si sono invecchiate insieme ai loro proprietari; le vetrine antiche di anni; gli stessi arredamenti e le stesse stigliature sono antiche; le offerte dei vari articoli merceologici superate; e così  il commercio cittadino è risultato sempre meno competitivo rispetto al Mercato settimanale, e  le Baracche riuscivano a vincere la sfida sia riguardo alla qualità dei prodotti che ai prezzi. Sembra sia arcaica anche la riscossione delle tariffe, che evidentemente metterebbe anche in discussione gli effettivi incassi rispetto ai metri realmente occupati.

Le Bolle Centro Commercilale

La conseguenza è che, secondo alcune stime, le 120 baracche ogni settimana raccolgono una ragguardevole somma che oscilla dai 600 agli 800mila euro, che inevitabilmente si volatilizzano ed escono dal circuito microeconomico cittadino pur concorrendo al circuito macroeconomico, divenendo giorno per giorno solo un “mercato” dal quale attingere risorse.

Si scopre oggi che il Commercio cittadino è in crisi. Si scopre solo oggi della grande agonia del commercio e dei commercianti. Lo si scopre oggi, perché quel coperchio che è rappresentato dall’apertura del Centro Commerciale Le Bolle, si è sollevato e sono venute fuori definitivamente i problemi, le vergogne, gli errori.

Ma quel che sorprende è che al capezzale agonizzante del commercio e dei commercianti ci sono sempre gli stessi “medici”: quelli che nel passato e nel presente non hanno saputo affrontare il problema nella sua complessità rispetto alla tradizione, alla contemporaneità e alle complessità delle spinte dei “tempi moderni“; non hanno potuto perché condizionati da spinte opposte; o non hanno voluto perché magari non ritenevano portasse utili in termini elettorali e di prospettive elettorali.

E oggi il problema della crisi del Commercio e non solo del Commercio viene fuori prepotentemente. La Città è deserta, i negozi anche, e se non si compra nelle festività natalizie vuol dire che è veramente tragico. La crisi è grande, è vero anche che sono i riflessi di quella crisi nazionale che angustia gli italiani che hanno dovuto subire tre manovre economiche inutili del Governo Berlusconi e una quarta del Governo Monti, che Dio solo sa come andrà a finire, ma quella crisi da noi è ancora più grave, tanto grave che adesso bisogna fare le capriole, gli inventori per cercare una risoluzione, e di qui la proposta venuta dalla Confesercenti e dal suo Presidente Donato Santimone, che ha rimesso la “palla” al centro, costringendo tutti a pronunciarsi. “Riportiamo il mercato settimanale nel centro cittadino” – ha detto Santimone nei giorni scorsi, e giù di li le polemiche, i favorevoli, i contrari.

Damiano Cardiello

L’opposizione con Damiano Cardiello ha bocciato senza mezzi termini l’idea: “L’amministrazione ha puntato tutto sul Centro Commerciale Le Bolle e ha lasciato a mani vuote i commercianti ebolitani e ora hanno pensato di metterci una pezza. Si tratta di una “buffonata”.

Gli stessi cittadini si dividono nel giudizio, e se c’è chi è favorevole riconoscendo la gravità del momento, c’é chi è contrario per vari  motivi che vanno dalla sicurezza, all’igiene, alla confusione. C’è inoltre, chi è ideologicamente contrario, puntando il dito sulle responsabilità che pure ci sono e si sono accavallate, ma che in questo momento, come in tutti i momenti difficili si devono accantonare. Tra tutti vi è anche una maggioranza di cittadini che punta il dito sui commercianti e se la prende con loro, indicandoli come i maggiori responsabili delle loro rovine ma anche delle rovine della Città, Centro Commerciale a parte, già desertificata negli anni, condizione che ha costretto gli ebolitani ad una sorta di “esodo” commerciale a favore della vicina Battipaglia, per fare in maniera conveniente i propri acquisti.

“Visto il periodo di forte crisi – dichiarano il Presidente e il suo vice di Confesercenti, Donato Santimone e Virgilio De Francesco, annunciando l’accordo raggiunto tra commercianti, amministrazione e  ambulanti per portare in piazza e lungo il viale il mercato settimanale e dare un poco di ossigeno al commercio cittadino – per la prima volta le associoni del commercio a posto fisso hanno dialogato e hanno organizzato soluzioni comuni per dare una prima risposta alla crisi del commercio. – e di qui la proposta che indica anche le date in cui si svolgerà il mercato settimanale –  Per tutto il mese di gennaio a partire da 31 dicembre il mercato  settimanale si terra in Piazza della Repubblica riprendendo un antica tradizione della nostra città. Grande è stata la sinergia tra Anva-Confesercenti, Confcommercio, AssoCampania e Uninpresa, che hanno lavorato   insieme alla Confesercenti di Eboli per potare a casa questo risultato. Va riconosciuto in questo momento il ruolo convinto e decisivo a sostegno dell’iniziativa dell’assessore alle attività produttive Pierino Infante”.

Il Vice presidente della Confesercenti di Eboli Virgilio De Francesco aggiunge: “oltre ad essere fermamente convinti dell’iniziativa, siamo consapevoli delle difficoltà e come commercianti ebolitani a posto fisso ci siamo auto tassati per fare una campagna pubblicitaria con tabelloni 6×3, con spot radiofonici, in streaming e con l’ausilio della filodiffusione per le strade cittadine per annunciare l’evento che vuole far ritornare forte il commercio in centro cittadino”.

Invece all’incontro conclusivo sono emerse tutte quelle difficoltà che già si conoscevano alla vigilia degli incontri con le associazioni di categoria, e nonostante tutto ci si era seduti allo stesso tavolo e si era trovato anche l’accordo.

Una soluzione tampone, che in ogni caso avrebbe comportato una serie di accorgimenti a risoluzione immediata che andavano: dalla rivisitazione della segnaletica stradale cittadina e dei flussi cittadini alla questioni igieniche, per finire a quelle della sicurezza, che in Città normalmente lascia a desiderare.

Pierino Infante

Una soluzione tampone che si sarebbe dovuta in ogni modo accettare, perché oltre a venire dalla concertazione delle varie organizzazioni del commercio e dall’amministrazione, voleva raccogliere un grido disperato, al quale necessariamente si dovrebbe dare una risposta, per evitare di essere conniventi nelle responsabilità che hanno attraversato gli ultimi 20 anni politici di questa Città, nella consapevolezza che pure si dovrà avviare una discussione sugli errori commessi, riguardo agli indirizzi politici mai concretamente compresi o addirittura percepiti come contrari alle aspettative dei cittadini.

Di questo ne era convinto anche l’Assessore alle Attività produttive Pierino Infante che si è messo di buona lena per cercare di risolvere un problema ormai cronico: “Sono consapevoli anche le varie associazioni di commercianti che si tratta di un esperimento – aveva dichirato Infante – E’ la famosa pietra nello stagno, quella che noi lanciamo, e sono soddisfatto nel vedere come sia i commercianti che gli ambulanti hanno affrontato il problema. Ho accompagnato le loro iniziative con piacere, riconoscendo che il momento è difficile e che la risoluzione è altrettanto difficile.

Abbiamo convocato con il Sindaco Martino Melchionda, per domattina la conferenza dei servizi per cercare di affrontare e risolvere tutti i problemi, burocratici e tecnici, e sono certo che avremo la meglio sulle procedure e riusciremo a risolverli. Ho fatto quello che era nelle mie possibilità e continuerò a farlo. Domani mattina ci sarà l’incontro definitivo e sarà sicuramente un passo verso un nuovo percorso che si deve obbligatoriamente intraprendere.

La conferenza si è tenuta, ma è andata diversamente da quanto ci si aspettava e dalla preparazione della vigilia. Il Mercato Settimanale resta li dove è: a Serracapilli. Al giovane consigliere di opposizione Damiano Cardiello che con la “buffonata” aveva liquidato l’iniziativa si è aggiunta anche la condanna dal capo-gruppo del PdL Fausto Vecchio, che di tanto in tanto si sveglia dal suo torpore e si ricorda di fare opposizione.

Se l’Assessore Infante aveva parlato di “pietra nello stagno“, chi è ben consapevole del declino economico e commerciale di questa Città vede quello “stagno” come una palude, che ha bisogno assolutamente di una radicale e profonda bonifica che va ben oltre l’intervento tampone che si intendeva adottare, e deve coinvolgere i vari soggetti, ivi compreso l’Amministrazione Comunale, in un progetto di prospettive, che non esclude misure che incentivino al riammodernamento delle attività e al sostegno di nuove iniziative. Ogni soluzione necessariamente significa anche una lezione per i commercianti che nel corso degli anni hanno fatto disaffezionare gli ebolitani che si sono rivolti altrove e  devono capire e sapere come affrontare le novità imparando a rapportarsi alle regole del mercato  se vogliono continuare a vivere invece di sopravvivere.

Si faceva la domanda che oggettivamente non attendeva nessuna risposta, conoscendo i soggetti: Riuscirà il Mercato a ripopolare la piazza e il viale? Riusciranno i commercinti ebolitani a risollevarsi da questa lenta agonia? Speriamo proprio di si, poi però si deve parlare di indirizzi  futuri e responsabilità passate e presenti. Per come sono andate le cose oggettivamente c’è da scommettere sul sicuro gli amministratori non sono affatto capaci, i commercianti sono inadeguati.

Alle responsabilità politiche delle varie amministrazioni degli ultimi 20 anni, alle colpe dei commercianti che non hanno voluto camminare con i tempi e reggere alle sfide del mercato e della concorrenza, si aggiunge anche l’incapacità di gestire momenti di emergenza e magari prendere decisioni che potrebbero anche non essere quelle giuste, ma che non escluderebbe esperimenti che potrebbero in ogni caso consentire di utilizzare quel tempo per adottare misure consapevoli, studiate e definitive.

E l’assessore infante adesso, cosa farà? il minimo dovrebbe avviare una riflessione poi magari decidere se restare e prendere schiaffi in faccia o lasciare e salvare la faccia.

Eboli, 29 dicembre 2011 – L’articolo è aggiornato alle ore 15,00 del 30 dicembre 2011

28 commenti su “Eboli: Il Mercato settimanale torna in Piazza …anzi…. NO”

  1. Ho appreso da fonti attendibili che la Giunta Melchionda stamane ( 29/12/2011) ha ritenuto di non potere svolgere il mercato nel centro città per problemi di organizzazione e igiene pubblica. Se dalla notizia arrivasse una conferma, sarebbe l’ennesima presa in giro per cittadini, commercianti e ambulanti.
    Invito a leggere l’articolo da me firmato in precedenza, che segnalava la probabile defaillance……qualcuno si potrebbe dimettere o aspettiamo l’anno nuovo?
    Dr. Damiano Cardiello
    CONSIGLIERE COMUNALE PDL

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  2. E’ saltato tutto, evidentemente in giunta qualcuno si é fatto condizionare e non se ne é fatto niente. Qualcuno di quei commercianti che sono i responsabili del disastro. A mare devono andare.

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  3. Negli anni della seconda amministrazione Rosania nella sede della confesercenti di cui allora il presid. era galiani ,alcuni commercianti di un numero unitario molto scarso circa tre o quattro piu il presidente invitarono a turonazione le varie rappresentanze politiche sulla questione del futuro centro commerciale,evidenziando ripercussioni economiche ed altro e ricordo benissimo che nessuno fu’ costruttivo ,risposte vaghe di quelle persone che se ne fottono perche ignoranti oltretutto. Molti di questi oggi sono ancora nello scenario politico attivo di Eboli a combinare guai.
    Non è solo Bolle il problema dell’economia di Eboli ma prima a tutto il disinteresse dei cittadini su quello che succede quotidianmente nel proprio paese ,sembra che non siano affari loro,e l’interesse arriva solo alle elezioni nella speranza di raccomandazioni per un lavoro.Bolle ha dato una bellissima batosta alla vita ebolitana non solo al commercio perche dove non c’è vita non puo esserci commercio.
    Anche l’esempio del nostro cimitero ,li vi è commercio perche c’è vita i visitatori comprano fiori piante ceri e altro.Eboli è un paese morto e sicuramente bisogna rianimarlo ma una mossa sbagliata inneschera’ un processo di agonia irreversibile.
    Quando una pentola è piena d’acqua e bolle ,se troppo piena tracima e ti scotti.Comunque bisogna agire al piu presto non aspettare ,ma credo che la prima cosa da fare è quella di mandare a casa i nostri politici e poi una sensibilita comune per un futuro immediato della citta la”Ressurrezione”.

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  4. Dando per vero ciò che leggo posso immaginare che l’immagine dell’assessore Infante non ne esce bene.
    Se uno si spende in prima persona per realizzare un’iniziativa e poi questa non vede la luce……..
    Che ci sia un altro rimpasto in programma?

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  5. non voglio mettere in discussione la gentilezza altolocata dei nostri cari commercianti ebolitani che con i loro modi fanno fuggire i consumatori del posto, ma mi meraviglio di questa nostra amministrazione che è incapace di gestire e di attirare il flusso di potenziali clienti di Le Bolle verso il centro. Non demonizziamo le novità,ma sfruttiamole al meglio.

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  6. Ha prevalso il buon senso,il rispetto della legalità e della sicurezza,la decisione presa dalla nostra amministrazione è stata più che giusta.All’ assessore infante consiglirei, di non farsi promotore di certe assurde iniziative.

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  7. Cerchiamo di non andare,come al solito, alla ricerca di colpe. Le colpe sono solo di chi propone o accetta di supportare certe assurdità dietro la maschera della memoria storica del mercato(alcuni sostenitori 36 anni fa non erano nemmeno nati) o peggio la soluzione, attraverso questo tipo di iniziativa,dell’economia che langue da tempo e non per colpa del CC o altro,
    ma semplicemente per non essere in grado di svogere l’attività commerciale con competenza, equilibrio e buona educazione , non c’è per alcuni, forse molti ,la mentalità. Per me alcuni di loro sono solo braccia tolte all’agricoltura? Vedremo……….

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  8. eboli, rendetevene conto, è fuori dalle logiche oggettive di sviluppo commerciale, perchè si può definire isolata, per molte ragioni. Il centro commerciale è una boccata di novità e di modernità e non può essere criticato. Non rammaricatevi per il commercio urbano perchè con gli affitti che i proprietari chiedono, non dovrebbe rimanere aperte nemmeno una bottega. Perchè quanto riguarda l’idea del mercato in città è un ritorno al passato che non conduce al futuro

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  9. Che vergogna. Quest’amministrazione non ne ingarra una. Ma i commercianti sono serviti. Per anni ci hanno strangolato adesso devono rinnovarsi ed essere al passo con i tempi ed accettare la competizione. Per avere i clienti si deve offrire cose buone a prezzi buoni e non alti.

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  10. Stronzate ,stronzate non fate per l’ennesima volta quello che vuole il potere mettere gli uni contro gli altri,i commercianti non hanno colpa sulla crisi generale inquisendoli di truffa ed evasori,non centra l’evasione e la truffa fanno parte di una categoria di persone che sono al di là della categoria commercianti,loro sono solo un anello della catena consumistica uguale ai clienti ai consumatori.Non si puo pensare ai commercianti borghesi del medioevo quella è una cosa diversa.Che poi ci sono commercianti con tre emme e la C maiuscola perche del commercio ne fanno una attivita’ illecita è un qualcosa che non ha che fare con l’argomento trattato.Il potere spesso confonde gli animi mettendo gli uni contro gli altri per confonderli.Le cause reali della crisi sono altre e un semplice mercato del sabato posizionato sul viale ed in piazza è fuori luogo non porta un soldo di piu nelle botteghe ebolitane,tranne confusione e disservizi. Non è questo il modo di affrontare la crisi ebolitana . ha origini e motivazioni politiche ,ma soprattutto urbanistiche ,scelte ad interessi privati per scopi pubblici. Ridisegnare la citta’ no alla Cariello elettorale – progetto-spaziale ed antifunzionale ma semplicemente organizzare la citta la viabilita rispetto ai suoi bisogni, è semplice come quesito un problema matematico è risolto se lo svolgimento assolve alla risposta.Non bisogna strafare stravolgere inventare chissa che cosa per risposte astratte e insolvute.Ma per attuare questo ci vuole un cambio di poltrone anzi un cambio di persone e basta perche le poltrone non servono non cv’è tempo per sedersi.

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  11. non sono affatto stronzate, forse non ti risulta che le dichiarazioni dei redditi dei commercianti mediamente a livello nazionale sono di 18000 euro, al sud invece 12000. E tu pensi che possono mai vivere con quelle cifre o se sono ancora aperti é perché evadono? Per il resto non ho capito che hai detto, perché lo hai detto con gramde confusione che sicuramente non rendono quello che hai cercato di dire.
    Non ti scoraggiare in seguito forse ci riuscirai.

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  12. la cosa più giusta,prendendo spunto da questa discussione che si sta allontanando dall’ argomento dell’articolo,è quella di applicare una volta per tutte il principio di responsabilità:perchè devo pagare bollette dell’Enel maggiorate da quote destinate al Comune, per risanare il bilancio comunale dissestato da anni di mala amministrazione? Paghino i responsabili, non i cittadini.

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  13. Da libero cittadino vorrei solo sapere le motivazioni che hanno portato a questa scelta.
    Il mercato settimanale e’ del popolo ed il popolo deve sapere le cose come stano.

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  14. L’argomento evasione fiscale è un’altro annoso problema di questi pseudo-commercianti e dei loro compiacenti commercialisti,se tutti pagassero regolarmente le tasse avremmo più servizi e meno disoccupazione,ma a loro non importa, concentrati come sono a cercare il modo per frodare lo Stato e noi. Bisogna aggiungere,però, che se loro sono evasori è perchè molti di noi non chiedono scontrino fiscale o ricevuta, ( anche se con lo Stato alcuni di loro hanno accordi in merito), pertanto da parte nostra c’è una sorta di correità. Dunque da oggi controlliamo e se qualcosa non quadra rivolgiamoci agli organi competenti.

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  15. Loro evadono il fisco e noi i loro negozi !!!!!!!!!! Saranno contenti? “Presuntuosi” come sono temo di si! Che non si illudano troppo! Altre docce fredde avranno!

    Mi farebbe piacere leggere la risposta di qualche commerciante alle accuse mosse dalla gente comune. Grazie

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  16. Condivido con admin, spero non mi si accusi di essere connivente per questo, sullo stato di dormiveglia dell’opposizione soprattutto di alcuni esponenti della stessa che poi a ogni tornata elettorale, velleitariamente, cercano di accreditarsi come candidati sindaci ( che dura da 20 anni,che ho già avuto modo di sottolineare in scritti precedenti e che una volta ha innescato anche una piccola polemica con il principale consigliere dell’opposizione Vecchio).
    Per tornare sul tema che ci occupa penso che la colpa di quanto accade non sia di questo o di quello, in un paese normale il responsabile ( politico) si sarebbe già dovuto dimettere ( o sarebbe stato costretto a farlo).
    Il Sindaco, da bravo alchimista quale è , troverà sicuramente una soluzione anche a questo problema.

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  17. Generalizzare non è mai giusto !! Ma l’ho ammetto: ho poca stima nella maggioranza degli addetti al commercio della nostra città.
    La maggioranza non merita di essere chiamati “commercianti” ma “potecari”, Il commerciante è quello che attraverso il commercio si rende utile , crea e realizza servizi al cittadino, tramanda la sua esperienza ai giovani figli o al “garzone”, è un signore che di norma è cresciuto e si è formato alla “scuola” del nonno , del genitore, cioè viene da una forte tradizione che antepone il rapporto, spesso amichevole, con il cliente, pur nella necessità ovviamente di guadagnaare “il giusto” per vivere degnamente, pagare le tasse come tutti i cittadini onesti, ma non avendo come fine ultimo l’accumulo di ricchezze” nel tempo più breve possibile senza badare troopo al rispetto delle regole fiscali e non.. Il “potecaro” è tutto il contrario, è uno che non essendo riuscito a realizzarsi con lo studio e l’impegno professionale, senza alcuna esperienza familiare o di apprendistato, si inventa un settore commerciale , spesso riciclando soldi di dubbia provenienza , spesso solo per accaparrarsi un pò di contributi statali per l’avviamento commerciale, impianta una attività , senza una “storia” alle spalle, improvvisandosi “bottegaio”, solo con lo scopo “creduto da lui facile”, di poter guadagnare senza sudare troppo, sperando in clienti poco attenti sui suoi doveri fiscali, prezzando i suoi prodotti in modo indegno rispetto al reale valore di acquisto, senza sapere cosa significa essere al servizio della clientela, e poi fallendo e chiudendo l’attività nel giro di pochi mesi.
    Cosa centra il CC LE BOLLE, con tutto questo. Prima della sua apertura, quanti ebolitani si recavano presso i vari : SINISCALCHI, MAXI MALL, IKEA, Supermercati vari di Battipaglia e Salerno, Negozi di Battipaglia e Salerno etcc….??? Perchè i titolari dei negozi di Battipaglia, Campagna e paesi limitrofi non ne fanno una questione di principio, ma si rendono conto che è l’evoluzione naturale “mondiale” del commercio che realizza Centri in cui in poco tempo e in poco spazio è possibile trovare tanti prodotti spesso a prezzi concorrenziali ? Quanti OUTLET sono nati in Italia negli ultimi anni ? Perchè si organizzano perfino dei pulmann per i più vicini Valmontone o Castel Romano?.Ci si rende conto che vicino ai Centri Commericali si sviluppa un indotto notevolissimo proprio perchè si realizza in questo modo la creazione di servizi al cittadino e per il cittadino ? ( Vedi il grande parco a tema RAINBOW a Valmontobe !!!)
    Invece ad Eboli ci dobbiamo preocupare dei “potecari” e riportare il mercato del sabato in città.
    Lo dico subito, che non condivido affatto questa scelta.
    Ricordo le difficoltà per spostarlo dal Paterno al Palasele.
    Ora si torna indietro con delle motivazioni che non ho capito bene?
    Forse per favorire quei pochi negozi che girano intorno alla Piazza della Repubblica ? Forse si pensa che le massaie che vanno al mercato per risparmiare da una parte e per trovare sulla varie “bancarelle” più prodotti contemporaneamente ” come un centro commerciale ” all’aperto, dopo il “giro” del mercato entrano nelle “botteghe” per farsi spennare?
    Ripeto mi sembra una scelta poco opportuna che forse serve solo per accontentare la “lobby” dei “potecari” ma certamente non sortirà l’effetto di rilancio del commercio cittadino.
    Per quanto mi riguarda, continuerò a frequentare LE BOLLE,gli OUTLET e tutte le opportunità per avere prodotti buoni a prezzo giusto, a cercare commercianti onesti che rilasciano lo scontrino fiscale senza l’obbligo di richiederlo, a ringraziare quei titolari di esrcizi commerciali che nella forte tradizione familiare ( quei pochissimi rimasti) realizzano un rapporto con la clientela basato sul rispetto ( …….di amicizia e fiducia reciproca), riattivando quando possibile il vecchio sistema dell’apprendistato per tramandare una esperienza basata sui principi di cui sopra. Nel frattempo Buon Anno a tutti !!

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  18. l’ennesima BUFALA, non è vero niente il mercato non si fa’ in piazza e sul viale “non ci sono le condizioni” E’ un blaff.E’ servito l’argomento solo per mettere carne a cuocere e dire la colpa non è nostra ma di voi altri, avevamo trovato la soluzione e non l’avete voluta.

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  19. Una domanda: spostare il mercato al centro significava salvare il commercio a Eboli? e il commerio del Rione Paterno? e quelli della Statale 19? e quelli di Santa Ceciclia? e quelli delle altre perifrie?

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  20. Non difendo i commercianti ,ripeto che in tutte le categorie ci sono gli evasori i truffatori,quindi no è questo il punto,come le citta mercato non assicurano proprio niente come il resto ne prodotti ne pagamento delle tasse tutte gli imbrogli non si fanno non emettendo miserabili scontrini ,ma a monte della grande distribuzione ,quindi non parliamo di piccoli bottegai ma di grossi imprenditori,come grandi professionisti e consulenti presso enti pubblici con appalti di servizi scadenti ,equi qualcuno del blog ricordera sicuramente perche un veterano. Ma il problema dell’evasione non salva una finanziaria ,bisogna capire dove sono gli sprechi= a imbrogli . Infatti se io riempio d0acqua un recipiente di ferro e questo non si riempie mai significa che c’è un foro e allora devo individuare il foro chiuderlo e poi versare l’acqua.quindi dove finiscono i miliardi di euro che gia paghiamo di tasse? l’evasione fiscale anche la grande evasione fatta dai grossi imprenditori e liberi professionisti sarebbe un opzional di tasse nel caso si scoprissero.

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  21. Quando a voi commercianti vengono proposte tali iniziative perchè non le contrastate nella giusta sede, soprattutto se volte a favorire solo i negozianti della piazza e del viale? In futuro vi consiglio una maggiore attenzione perchè il silenzio,spesse volte, è un tacito assenso a proposte inaccettabili che avvantaggerebbero soltanto un nugolo di commercianti a cui non interessa l’economia ebilitana, ma solo il proprio personale guadagno.Vorrei sbagliarmi ma osservo sistematicamente da anni il comportamento scorretto e maleducato commercialmente di alcuni “bottegai” altro che commercianti. Buon Anno a tutti.

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  22. Bravo C. Conte, la colpa, stranamente, la vorrebbero far risalire alla gestione dei Socialisti Ebolitani, gli unici che diedero a Eboli dignità, progresso e prospettive di sicuro sviluppo. Dopo di noi il diluvio, giusto come sperato da De Mita, De Luca & Company.
    Sinceri auguri a tutti di un felice e prospero 2012.
    Elio Presutto

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  23. che grande stronzata Elio, i socialisti con te e Conte e famiglia hanno iniziato la morte di Eboli, lo avete scempiato rovinato e xxxxxxx, non avete diritto alla parola anche se una sentenza di assoluzione dopo 21 anni di processo non cancella ancora i fattacci.

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