Antonio Manzo nella Piazzetta S. francesco di Cetara intervista il PM Ingroia

L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Antimafia “Libera”, presieduta a livello nazionale da Luigi Ciotti.

Manzo giornalista, Ingroia magistrato, in prima fila contro le Mafie.

Antonio Manzo
Antonio Manzo

CETARA – SA – 22 luglio – Lo scenario è la Costiera Amalfitana. L’appuntamento è alle 20,00. Il “palcoscenico” è Piazza S.Francesco a Cetara. I protagonisti: Antonio Manzo Caporedattore e Inviato speciale de “il Mattino”; Antonio Ingroia, Sostituto Procuratore di Palermo; don Tonino Palmese dell’ Associazione Libera Campania.

L’iniziativa, è stata voluta e organizzata dal coordinamento regionale di “Libera”, l’associazione antimafia presieduta a livello nazionale da Luigi Ciotti, e rientra in una campagna ben più vasta, che è  partita a marzo scorso dal titolo: «L’etica libera la bellezza».

Con Antonio Manzo, che sta conducendo con le sue inchieste una serrata battaglia alle Camorre e Antonio Ingroia in prima fila contro le Mafie, di cosa si poteva parlare se non della penetrazione dei Casalesi nella provincia di Salerno e l’economia sommersa gestita dalla malavita nei nostri tormentati territori. Saranno presenti anche i familiari di vittime della camorra, tra cui la moglie e la figlia di Marcello Torre, ex sindaco di Pagani, e Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo.

I lavori saranno introdotti da Antonio De Felice, referente Libera Scafati, seguiranno i saluti di: Secondo Squizzato, Sindaco di Cetara e Edmondo Cirielli, Presidente Provincia di Salerno. Poi in dialogo con Antonio Manzo, giornalista de Il Mattino, Antonio Ingroia, Proc. Agg. D.D.A. Palermo e Tonino Palmese, Referente Libera Campania. Successivamente sarà proiettato il film: “Giovanni Falcone“, regia di Giuseppe Ferrara.

Un appuntamento importante da non perdere, e questo blog, POLITICAdeMENTE, vuole dare ampia pubblicità a questo e a tutti gli altri eventi che sono volti a combattere tutte le Camorre e tutte le Mafie. In un certo senso vuole essere “fiancheggiatore” di quanti stanno in prima linea per incoraggiarli a proseguire e per darci coraggio e reagire.

Noi viviamo in una Regione che è condizionata nel suo sviluppo morale, civile, politico ed economico dalla presenza della Camorra. Leonardo Sciascia parlando della Mafia, coniò il termine “mafiosità“, per sott’intendere il coinvolgimento “ambientale” dei siciliani rispetto a quel fenomeno.  Alimentare quei fenomeni a cui faceva riferimento Sciascia e che mi permetto di coniare, imitandolo, “cammorrosità“, indebolisce le istituzioni e finisce per condiziona inevitabilmente le scelte in negativo della società. Il coinvolgimenti di gente senza scrupolo che si prestano a queste operazioni e favoriscono l’infiltrazione a tutti i livelli di organici alle mafie, sono il primo pericolo e la prima emergenza da combattere.

E’ ora di vivere una battaglia di orgoglio, occorre alzare la testa. La storia dell’uomo è lunga, quella dell’uomo libero dovrebbe avere la stessa durata, ma per la prepotenza di alcuni, che hanno voluto esercitare il dominio sugli altri (homo homini lupus), la storia dell’uomo libero è ancora nell’agenda democratica di tutti i paesi civili.

Ecco perché una presa di distanza è indispensabile, senza se e senza ma, per dare un messaggio e far capire da quale parte si è, in modo da individuare, isolare ed allontanare chi di questi metodi vive.

Non si può pretendere che i semplici cittadini si espongano, l’importante è far crescere la cultura della legalità. I nostri figli, è sicuro, saranno più coraggiosi di noi, sempre che, almeno nelle nostre famiglie, riusciamo a infondere i sentimenti giusti, quelli più nobili, patrimonio dell’uomo onesto.

3 commenti su “Antonio Manzo nella Piazzetta S. francesco di Cetara intervista il PM Ingroia”

  1. Nella maggior parte delle altre regioni italiane, campano è sinonimo di camorrista.
    Tutti anche su questo blog commentano e in alcuni casi, anzi in quasi tutti, criticano e vogliono elargire consigli ai politici.
    Tutti sono dei grandi moralizzatori, xò nessuno parla del fenomeno delinquenza, che rende famosa Eboli x il suo alto grado di micro e macro delinquenza.
    Negli ultimi 20, da quel che ricordo una delle personalità politiche che hanno cercato più di combattere la delinquenza è stato Carmelo Conte, con le sue iniziative e dibattiti, se nn ricordo male anche con Don Riboldi.
    Adesso nn vi è più nulla da parte dei politici, se nn qualche sporadico accenno.
    Forse nn vogliono fare la fine dell’on. Conte, che dopo aver cercato di combattere la camorra viene inquisito x ssociazione camorristica e poi assolto dopo 20 anni, perchè il fatto nn sussiste.
    Tutti i suoi, diciamo ammiratori anche su questo blog, parlano d’altro, e nn del fattore che più può incidere sulla propia vita e su quella dei propri figli, che è appunto la delinquenza.
    Vogliono in alcuni casi soltanto criticare i commenti delle persone che come me, nn sono daccordo in toto sul loro modo di interpretare la politica.
    Gli pseudo socialisti dovrebbero battersi contro questo fenomeno, come ha fatto il loro leader.
    Antonio Manzo, da vecchio democratico cristiano, fa questo. Quando ero piccolo di politica sapevo solo una cosa, la DC è una nostra nemica. Poichè negli anni 80, almeno nella provincia di Salerno vi era una vera e propria guerra tra DC e PSI.
    Oggi nel 2009 mi ritrovo a fare commenti di grande ammirazione x un ex DC, e scontrarmi in alcuni casi, in maniera
    molto dura con dei PARASSITI che si ritengono SOCIALISTI.
    Sarà soltanto colpa mia?
    Spero che prima o poi cambino rotta, altrimenti scompariremo politicamente definitivamente.
    In ogni caso ribadisco ancora una volta la mia più profonda ammirazione x Antonio Manzo.

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  2. Non è facile parlare di Camorra e non è facile convivere con questi fenomeni. Fattosta che noi ne paghiamo le conseguenze in termini politici e in termini di progresso civile, ma anche economico, perché nessuno viene ad investire per paua della Camorra. Ci sarà un governo che riuscirà a prendere a cuore le nostre sorti e sconfiggere in maniera radicale questo fenomeno?
    Mi piace questo blog, riesce a coinvolgere e parla di cose interessanti, con estrema crudezza ma con intelligenza. Complimenti.

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  3. Il concetto di camorra prima che di istituzioni malavitose organizzate dovrebbe significare un sostrato culturale che sottende il modus vivendi di noi tutti, incosciamente è il nostro essere che vavorisce la preesistenza pluricentenaria di questo fenomeno.
    Non ravvedo necessità di particolari studi antropologici nell’evincere la presenza di luoghi comuni che partendo dalla dialettica sfociano in comportamenti collusivi con tali sistemi; chi di noi non ha mai utilizzato tale detto “Chi se fac i cazz suoi camp cient ann” bene questo pezzo di tradizione dialettale lungi dal voler banalizzare il dibattito testimonia la tesi di cui scrivevo.
    Alla luce di ciò quanto è importante un processo di evoluzione educativa che veda sinergicamente tutte le istituzioni a cominciare dalla famiglia impegnate in un epocale cambiamento?
    Quanto è importante l’interessamento politico che pretenda di riavere anche una funzione pedagocica oltre che di produzione e consumo di consenso?

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