San Nicola Varco: E Di Benedetto risponde al Sindaco per Cariello

San Nicola Varco e l’incendio: Ancora polemiche tra botte e risposte, Cariello-Melchionda-Di Benedetto, tra accuse a rimpiattino e tra chi è più responsabile degli altri.

Di Benedetto: Come al solito il Sindaco quando viene punto sulla incapacità di amministrare un territorio, conta “balle” o forse ha perduto la memoria e rappresenta fatti in totale antitesi con quanto avvenuto nel suo primo mandato. Vada da Caldoro con programmi seri ed efficaci.

Cariello-Melchionda

EBOLI – Continua il botta e risposta tra il Nuovo PSI e l’Amministrazione. Un triangolo di battute e di risposte Massimo Cariello accusa il Sindaco Martino Melchionda, e quest’ultimo lo accusa di esserne tra i responsabili della costituzione del Ghetto di san Nicola Varco per la prima parte, quando si è consentito si realizzasse, e di essersene disinteressato nella seconda, cioè nella fase delicata dello sgombero; Cosimo Pio Di Benedetto che risponde per conto terzi al Sindaco, ribaltandogli le accuse e cercando di ripristinare le posizioni.

Una lotta senza quartieri o meglio una lotta senza responsabili, atteso che a San Nicola Varco, siamo stati noi cittadini ebolitani a voler tenere in maniera disumana tutti quegli immigrati extracomunitari: molti dei quali utili alle Aziende Agricole della Piana, e come dice Di Benedetto, senza entrare nello specifico se erano o meno clandestini o regolari; molti altri invece utili alla nuova delinquenza e al malaffare che li ha sfruttata per vari traffici illegali; e di quì si comprende come sia necessario sapere se fossero o meno clandestini, per comprendere se fossero o meno sfruttati e pagati in nero e magari capire a chi faceva comodo avere quel “serbatoio”, quell’inferno, quel luogo “non luogo” di uomini invisibili, sotto gli occhi colpevoli di chi avrebbe doovuto vigilare e non consentire che si potessero consolidare quelle condizioni disumane di sopravvivenza, covo di rabbia e di vergogna.

Per quanto ci riguarda quelle responsabilità sono solidali, di chi per il passato con il silenzio non ha governato i processi, sempre realizzatisi e consolidatisi nella più totale illegalità e nel più totale disprezzo per esseri umani sfortunati che avevano solo la colpa di voler lavoorare lasciandosi alle spalle condizioni di miseria, e di chi per il prosieguo lo ha continuato a consentire fino allo sgombero, pensando di aver risolto un problema, e ancora una volta ignorando che quel problema si è disgregato in quel luogo, ma si è moltiplicato in altri, sempre e solo a beneficio di chi? Di quelle Aziende Agricole, sicuramente non tutte, che operano nella Piana del Sele e che oggi viene attenzionata da parte della Procura della Repubblica, allorquando indica nella Piana un probabile se non certo interesse delle organizzazioni criminali, che si starebbero indirizzando interessi ed investimenti nella Piana.

E Cariello, il Sindaco Melchionda e Di Benedetto litigano, buttandosi in faccia le loro responsabilità e allontanandosi da un problema che non è affatto risolto, ma che è scomparso, come evidentemente si voleva, dalla vista dei benpensanti. Si facciano un giro nella Piana, si inoltrino nelle campagne, girino lungo la marina, si affaccino in tutte quelle case, alcune nascoste e si rendano conto di cosa succede mentre si buttano gli stracci sporchi in faccia.

I responsabili? Sono gli ebolitani. Sono solo loro. Che continuano a dare fiducia a chi non se lo merita.

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Di Benedetto

“Come al solito, – scrive in una nota politica il Coordinatore cittadino del Nuovo PSI, Cosimo Pio Di Benedetto, rispondendo a muso duro al Sindaco di Eboli Martino Melchionda che a sua volta aveva respinto al mittente le responsabilità dell’incendio in località San Nicola Varco, o meglio nell’Area dell’ex Mercato Ortofrutticolo di San Nicola Varco di Proprietà della Regione Campania, che oggettivamente se ne strafrega oggi e se ne è strafregata ieri di quello che accadeva in quel luogo, intenta ad occuparsi di altro e guarda caso sempre a sfavore della Piana del Sele – quando viene  punto sulla sua incapacità di amministrare un territorio, il Sindaco perde la calma e tracima in risposte violente, ricorrendo a mezzucci ed espedienti per distogliere l’attenzione dalla questione principale, creando ad arte pregiudizi rispetto all’avversario politico, con richiami a cambi di pensiero, che dovrebbero sminuire le altrui critiche. 

Tutto ciò è avvenuto anche in merito alla struttura regionale di San Nicola Varco, che, secondo il Sindaco,  segna pericolo e degrado per il territorio di Eboli , per presunta incuria della Regione Campania , nel mentre  egli asserisce di  essere stato, da sempre,  forte artefice dello sgombero e  che il Consigliere Cariello nulla può dire, in quanto si è macchiato  di un peccato d’origine costituito dal suo passaggio al Centro destra all’interno dell’area socialista-riformista.

Come al solito – prosegue Di benedetto – il Sindaco conta “balle” o forse ha perduto la memoria .

Infatti il Sindaco rappresenta fatti in totale antitesi con quanto avvenuto nel corso del suo primo  mandato.

Infatti, allorquando il centrodestra chiedeva, con forza, in consiglio comunale, lo sgombero di San Nicola Varco, il Sindaco rispondeva, sempre nello stesso Consiglio  Comunale,  che si stava facendo solo populismo e demagogia e che bisognava fare i conti con la realtà, ovvero che non vi era altro posto dove potessero trovare ricovero  gli extracomunitari (senza entrare nello specifico se regolari o irregolari), che tra l’altro costituivano manovalanza per le aziende agricole.

Era talmente convinto di ciò che, sempre il Sindaco Melchionda , chiese alla sua maggioranza di approvare  il progetto e finanziamento di realizzazione di bagni all’interno della struttura di San Nicola Varco, mentre i consiglieri di centro-destra urlavano che non si potevano dare conforts a chi occupava illegittimamente strutture pubbliche e terrorizzava le località periferiche .

Inoltre – Continua l’esponente politico del Nuovo Psi – quando, in piena emergenza rifiuti, si individuò la struttura di San Nicola Varco, come luogo temporaneo di deposito di ecoballe, con promessa, al rilascio della struttura , di bonificare l’area e potenziare la stessa nonché la  stazione ferroviaria, il buon Sindaco disse che ciò era inaccettabile, poiché in quel sito vi erano da realizzare il Polo Agroalimentare e vi erano centinaia di extracomunitari difficile da sgomberare  in altro luogo.

Giova ricordare che  le Ecoballe furono lo stesso portate ad Eboli ma a Coda di Volpe (nel depuratore).

Solo nel 2010, quando, dopo un decennio di prese in giro da parte dell’allora amico di Melchionda, Bassolino (era in una fase contiana che prevedeva il distacco da De Luca), si ebbe la conferma che il Polo Agroalimentare mai avrebbe albergato in Eboli e nel contempo si era approvata la realizzazione del Centro Commerciale (ora Outelet Cilento) la sensibilità sociale del Sindaco venne meno.

Quanto alla ospitalità a carico del Comune di Eboli bisogna ricordare, ed invito a spulciare i giornali dell’epoca, che la stragrande maggioranza degli extracomunitari trovò rifugio nell’abbandonata fabbrica Ex APOFF e che l’accoglienza presso la struttura di Torre Barriate, di poche decine di persone, fu effettuata nell’assoluta indifferenza dell’amministrazione, con lamentele  sistematiche di associazioni di volontari.

Quanto ai  cambi di pensiero, – ricorda al Sindaco –  se valesse il principio del Sindaco, non dovrebbero fare politica, una quindicina di suoi consiglieri comunali tra primo e secondo mandato, oltre ad alcuni assessori.

Quindi il Sindaco cerchi di mantenere almeno stile, per i suoi (?) programmi non c’è ne tempo né sua volontà, poiché un Sindaco vero avrebbe, tra le tante cose da poter fare, ad oggi, sviluppato un piano regolatore, che prevede l’ampliamento  della Stazione di San Nicola Varco, l’individuazione di una struttura logistica a servizio dell’agricoltura della Piana Del Sele, con presentazione di progetto valido che avrebbe comportato la bonifica di San Nicola Varco e l’utilizzo della stessa a beneficio del territorio; avrebbe anche predisposto un piano di sicurezza e di prevenzione incendi; nonché un controllo del territorio, in modo paritetico anche nelle località periferiche e  su strade di maggiore percorrenza, poiché di collegamento con il Cilento, con pattuglie di Carabinieri, Polizia e Vigili Urbani, che in sinergia avrebbe impedito o sarebbero stati almeno di deterrenza per chi delinque; dando corpo e sostanza all’attività di prevenzione delle discariche abusive.

Vada il Sindaco dal Governatore Caldoro, – conclude Cosimo Pio Di Benedetto – ma con programmi seri ed efficaci, perché gli uomini di centro-destra, tra cui sicuramente Cariello,  quando vanno in Regione vengono  solo mortificati per l’incapacità del comune, perché nessun progetto degno di investimento viene elaborato dall’amministrazione di Eboli.           

Certo Melchionda non si discosta molto dagli altri amministratori di sinistra e questo è sicuramente un motivo per cui chi ha altra idea della politica , resosi conto della impossibilità di darvi corpo con forze di  sinistra,  debba prendere le distanze e verificare dove vi è condivisione  dei suoi pensieri e programmi politici per il bene del territorio.

Eboli, 28 agosto 2012

8 commenti su “San Nicola Varco: E Di Benedetto risponde al Sindaco per Cariello”

  1. Siamo veramente alle COMICHE FINALI.
    Melchionda,Cariello e ora anche il nuovo difensore civico della “banda dei quattro” Di Benedetto, si azzuffano tra loro in uno squallido scaricabarile di responsabilità sull’incendio di San Nicola Varco!
    Alla fine la colpa sarà certamente degli extracomunitari o degli ebolitani imprevidenti!
    Ma questi personaggi vivono sulla luna?
    Ci vanno mai a fare un giretto lungo la “Marina di Eboli”? Si accorgono che la situazione peggiora ogni giorno di più? Si rendono conto che è stata solo nascosta l’immondizia sotto il tappeto di casa per renderla invisibile all’ospite benpensante?
    Quanta miserabile ipocrisia!
    Questi soggetti che dovrebbero essere gli attori principali di un progetto di risanamento materiale e morale della zona,non fanno altro che trastullarsi come bambini che si accapigliano per la conquista dell’ultimo giocattolino di moda.

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  2. Tutto ciò accade quando la maggioranza non fa la maggioranza e l’opposizione non fa l’opposizione. Caro signor Di Benedetto il primo colpevole di tutto ciò è il sindaco. Egli aveva ed ha un interesse, legittimo o meno, a mantenere quella parte di territorio in determinate condizioni perchè lì svolgono i propri affari alcuni suoi grandi elettori ma……………..c’è un ma……………
    Lei non può dire che il centro destra bla bla bla perchè Lei parla di un centro destra in cui non c’era Cariello , ammesso che sia vero e non ne dubito che Lei dica il vero. Quando il centro destra bla bla bla a quell’epoca Cariello era compartecipe dell’amministrazione Melchionda. Ma davvero pensa che noi abbiamo la memoria così corta?
    Quindi di che cosa si parla? Cariello nel primo mandato Melchionda non ha speso una parola per quella situazione perchè i suoi interessi erano convergenti con l’amministrazione. Lo stesso canovaccio di quello che adesso sta avvenendo con i riformisti. Nessuno di voi è credibile e più fate così e più offendete l’intelligenza dei cittadini seri ed onesti e più sarete puniti la prossima volta.

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  3. Lo sgombero di San Nicola Varco, per quanto necessario, fu un gesto violento a causa della tempistica che lo contraddistinse. Se sono giuste le informazioni che ho, era in corso un programma di abbandono volontario e coadiuvato dagli enti. La procura, spinta dal ministero di Maroni (così si disse), di questo progetto se ne fregò e per molti giorni tantissimi UOMINI dormirono nei campi, nei fossi, tra le sterpaglie. Non tutti, infatti, trovarono subito accoglienza nei centri di Torre Barriate etc. Una pagina vergognosa della storia. Se queste mie informazioni sono esatte,l’amministrazione avrebbe una responsabilità limitata. Certo è che oggi è in errore, perchè ancora non si fa carico della parte più difficile e rischiosa, perchè potrebbe toccare gli interessi non solo di uomini, ma di elettori. Infatti condivido con admin che il vero punto della questione è la situazione attuale, in cui il degrado non è scomparso, ma diffuso con il benestare e l’interesse di tanti ebolitani. L’amministrazione dovrebbe ricordare che su spinta delle opposizioni, di sinistra e di destra, fu deciso nella delibera del Consiglio Comunale tenuto sul tema della sicurezza, che dovessero essere eseguiti i censimenti degli immobili sparsi nella piana, per individuare chi li abita e perchè. Per capire in che modo vivono queste persone e chi le sfrutta. Ad oggi non abbiamo visto alcun rapporto. Le autorità di turno, Governo, Procura e Comune, continuano a perpetrare ciò che le ha contraddistinte nella storia di sempre; forti con i deboli e deboli con i forti!
    E’ emblematico che una discussione su San Nicola Varco sia scaturita dal problema di un incendio, pur grave, e non dalla situazione dello sfruttamento nei campi.
    Pensare ad un polo di accoglienza per i lavoratori, sottolineo lavoratori, extracomunitari o comunitari o italiani che siano, sarebbe un gesto di assoluta civiltà. Nessun buonismo, i lavoratori ospitati dovrebbero farsi carico di pagare un fitto, registrarsi alle autorità, segnalare dove lavorano etc. La Piana del Sele è uno dei più grandi comprensori agricoli del la Campania e forse del Meridione; dovremmo avere il coraggio di scelte di questo tipo, spingendo con forza a che le leggi nazionali lo consentano, con una legge per l’immigrazione finalmente funzionante, che abbia il coraggio di concedere diritti a chi non è italiano e la fermezza di richiedere doveri a chi trae beneficio da tali diritti, in modo diretto come per gli immigrati, o in modo indiretto, come per gli imprenditori e di riflesso l’economia e la società in genere.
    Infine una obiezione per Di Benedetto. Non le sembra di essere superficiale nello scrivere “chi occupava illegittimamente strutture pubbliche e terrorizzava le località periferiche”? Non le sembra un’analisi solo in parte vera e dunque parziale, molto parziale, e monodirezionale? Ricordi che il suo partito, in modo forzoso, si chiama anche socialista. Le ricordo dunque un aforisma di Filippo Turati: “Le libertà sono tutte solidali, non se ne offende una senza offenderle tutte”.
    Saluti

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  4. ma vi rendete conto che stiamo parlando del polo agroalimentare dalla prima giunta Rosania e che Melchionda sposta l’asse della discussione su argomenti datati la cui responsabilità di Cariello è quella di aver sostenuto la prima giunta melchionda, ma qui nessuno cambia idea? e basta ma vivete ad Eboli? vi rendete conto che melchionda e la sua cricca fanno solo affari mentre la città muore, esistono le politiche culturali, turistiche, sociali, agricole, industriali etc… di sicuro il signor cicalese dirà che tutta la colpa e di Cariello, sinceramente non capisco ma e mai possibile che ad Eboli ci sono 2 parlamentari, un ex sindaco e ex consigliere regionale, un sindaco che governa da quasi 8 anni, prima legale di fiducia di rosania, dell’ises(qui qualcosa in più)membro del cda della multiservizi,che tutte le responsabilità sono di Cariello? di colpe ne avrà sicuramente la principale di avere fatto votare rosania e melchionda.

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  5. la questione di san nicola varco è troppo delicata e lunga per entrare nel merito, pur apprezzando il ruolo del blog alcune analisi di del mese su questo argomento non le condivido, pensare di accumulare le responsabilità senza sapere realmente le specifiche competenze dei politici del nostro territorio vuol dire fare il gioco di Melchionda, io penso che un sindaco ha il compito principale su tutto ciò che accade in una città e su questo argomento come su tutti gli altri, Melchionda è stato assente sia in scelte drastiche che propositive, l’unica cosa che ha fatto e che fà sempre e quella di attendere in modo passivo il verificarsi degli eventi e di accodarsi alle scelte altrui, cari signori questo è Melchionda, sinceramente da ebolitano verace oggi mi vergogno di avere questo sindaco.

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    • Per Alessandro, Bernardo e altri.
      Qui non si tratta di essere favorevoli o contrari a questi o quelli, a Cariello, Rosania, Melchionda, le responsabilita’ , come al solito, non stanno mai dalla stessa parte, e mescolarle non e’ giusto. Nota, parlo di responsabilita’ e non di colpe. Proprio per questo, mi aspetterei da chi nel corso degli anni ha avuto ed ha ruoli, decisivi, propositivi, si assumesse le proprie riferendole a quelle parti, seppure minime, che ogniuno ha avuto.
      Volersi chiamare fuori e assumere nuove posizioni non dirime quelle responsabilita’, allo stesso modo chi le aveva e le ha non puo’ chiamare in causa sempre scavando nel passato, invece di agire evitando cosi’ che quelle responsabilita’ diventino colpe.
      Oggettivamente la vicenda era brutta per come si presentava, ed evito di dire le motivazioni che gia’ ho espresso, ed e’ brutta per come si presenta oggi, abbandonata completamente a se stessa.
      Oggettivamente quell’Area e’ della Regione, e spetterebbe alla Regione salvaguardarla, e il Tentativo prima di Cariello e poi di Di Benedetto di proteggere Caldoro o chi per esso ne e’ deputato ad un corretto mantenimento, e’ inaccettabile e quanto mai inopportuno, ma e’ altrettanto inopportuno da parte del Sindaco Melchionda oggi assistere impassibile ad un progressivo abbandono di quell’ area, per questo non esulando le responsabilita’ dei Sindaci o chi per essi l’hanno lasciata al loro destino, oggi ancora si scornano cercando di chiamarsene fuori.
      E’ vero Il comune di Eboli non e’ proprietaria dell’ ex mercato ortofrutticolo ma come Sindaco poteva agire in quell’area e in altre ancora, a decine in tutto il territorio comunale, che versano nelle medesime condizioni con un’Ordinanza e se la Regione o i vari proprietari delle varie altre aree se ne fregavano, intervenire in danno, denunciandoli per reato ambientale.
      Il presidio del territorio e’ fondamentale perche’ questi poi degeneri fino ad arrivare a punti di non ritorno, ma questo presuppone che ogniuno deve fare la sua parte le varie istituzioni innanzi tutto: Stato, Regione, Province, Comuni, Enti, Forze dell’ Ordine e in ultimo i cittadini facendo il proprio dovere e pretendere che questi si adoperino nei loro ruoli.
      Ecco e’ mancato tutto questo e per questo ritengo che i responsabili siano tutti, comprendendo anche noi che passiamo, osserviamo, ci lamentiamo e non denunciamo, e continuiamo a votarli.
      Massimo Del Mese

  6. @giacomo-ma che stai a dì? Non ho mai affermato che è tutta colpa di Cariello!!! Aggiungo il suo nome a tutti quelli che hai citato tu! Egli è responsabile come gli altri,con l’aggravante che ha deluso tanti giovani ebolitani,come mio nipote,per il salto della quaglia da sinistra a destra. Come i 2 on.li,i 2 sindaci,l’ex assessore regionale,ecc… anch’egli ha amministrato prima a sinistra da assessore comunale poi a destra da assessore provinciale. e come gli altri è corresponsabile e correo! perciò QUA NISCIUNO E’ FESSO direbbe il grande Totò . E nessuno può pretendere di rifarsi una verginità politica ormai perduta…
    Ma non è affatto nel mio costume offendere chicchesia sul piano personale. Anzi,riconosco a Cariello una innata simpatia umana. Io cerco di svolgere solo semplici e modeste considerazioni politiche e giammai ritengo di avere nel taschino la verità rivelata.
    Admin ha chiarito bene le varie responsabilità in questa maledetta vicenda di S.Nicola Varco…e nessuno dei politici locali,provinciali o regionali può ritenersi pulito o fare a “SCARICABARILE”.
    E’ una questione che investe vite umane; degrado sociale;povertà inenarrabili. NESSUNO PUO’ TIRARSI FUORI PUNTANDO IL DITO VERSO L’AVVERSARIO POLITICO!!! Si è insieme responsabili ed insieme si dovrebbe trovare una soluzione equa,umana,civile e condivisa

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  7. Ma possibile che fate solo chiasso e parole, solo proclami e annunci, una citta’ allo sbando un amministrazione comunale divisa tra ancora Contiani da quattro soldi e Cuomiani, che si fanno la guerra per tutto come i bimbi dell’asilo, e voi sempre a denunciare ma per cortesia state zitti e agite con prove di forza date le dimissioni chi ne ha il coraggio, PSI, riformistiContiani, SEL sempre e solo ad URLARE ma mai una vera prova di coraggio perche’ fondamentalmente a voi la poltrona vi si e’ incollata alle chiappe.

    VERGOGNATEVI

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