Per Polito (FLI) è DISSESTO

Dissesto. E’ il Sindaco del dissesto: questo è Melchionda.E il Consiglio va deserto.

Due dissesti in 17 anni. Polito accusa Melchionda: “E’ una disgrazia … che questo Sindaco e questa Maggioranza continuino la marcia verso la meta più meschina: la bancarotta”.

Polito Paolo

EBOLI – A poche ore dall’ennesimo Consiglio Comunale andato deserto, per mancanza di numero legale, il Consigliere Paolo Polito di FLI, ricordando alcuni fatti ed alcune circostanze in una nota stampa ha dichiarato: “Noi lo diciamo da tempo, lo abbiamo scritto nel comunicato stampa del 10 settembre (Vi preghiamo di rileggerlo). Oggi lo certificano inesorabilmente il Ragioniere, il Segretario e i Revisori di questo Comune, che vanta un triste primato: due dissesti in 17 anni.

Proprio così, 17. – ricorda Polito, soprattutto mettendo in evidenza il numero “17” per indicare la sfiga che ha questa Città, costretta a subire un ulteriore fallimento a distanza di 17 anni. Secondo Polito l’assenza della Maggioranza a questo ultimo Consiglio comunale altri non è che la “fuga” dell’Amministrazione rispetto alle sue responsabilità. Quelle responsabilità che viene indicata come – una disgrazia … che questo Sindaco e questa Maggioranza continuino la marcia verso la meta più meschina: la bancarotta.

Tante città italiane sono in difficoltà, ma non ci pare che tutte siano a rischio fallimento. – continua Polito – Questi hanno superato ogni limite, ci hanno portato alla rovina. Alla protervia aggiungono incapacità amministrativa e miopia politica. – e richiamandosi al Consiglio comunale deserto – Non hanno neanche il coraggio di confrontarsi in consiglio comunale: che ne pensa il Sindaco?

Non hanno più neanche la forza di fare fisioterapia, – ironizza Polito nel momento in cui accusa i consiglieri di maggioranza di votare senza nemmeno sapere cosa votano – quando devono alzare le braccia per approvare provvedimenti che neanche conoscono.

In questi giorni – prosegue il Consigliere di FLI – sono tutti presi dalle “primarie” e stanno raccattando adesioni nella solita guerra tra bande, all’interno di un PD che ormai non ha più nulla da dire e da dare a questa Città. – E ipotizzando quello che accadde sia nella circostanza del tesseramento del PD che in quello del congresso si chiede – Chissà quanti comunitari ed extra hanno iscritto alle primarie; chissà chi ha cacciato di tasca i 2 €. Peraltro per persone che neanche possono votare alle elezioni politiche … ma questa per il Sindaco e per qualcuno della sua maggioranza è solo una questione anagrafica.

Ospedale, Multiservizi (con dipendenti in odore di licenziamento), Polizia stradale, Agenzia delle Entrate, Tribunale e Giudice di Pace … fra poco chiudono, tutti … e loro? SE NE FOTTONO!

E la Città muore. – rileva tristemente Polito – Tanti commercianti chiudono bottega. Al posto delle luminarie – aggiunge rincarando – dovremo mettere i lumini.

Grazie, Sindaco! Grazie Giunta municipale! Grazie Maggioranza! – scrive Polito – Ci avete portato al dissesto! Lasciate questa Città con oltre 50 milioni di debiti (se va bene). Debiti che dovranno essere pagati dai nostri figli.

Incompetenti! Incapaci! – continua nelle sue accuse – Date, almeno, il segno di un ultimo sussulto di dignità (se ve ne è rimasta): dimettetevi! Darete ad altri la possibilità di progettare il futuro di Eboli.

Avete amministrato questa Città, – Conclude il Consigliere di Futuro e Libertà per l’Italia – direttamente o per vie traverse, negli ultimi 16 anni. Avete cominciato dalle ceneri di un dissesto e lì ci riportate. Se noi restiamo in campo, al momento, è solo per un ultimo compito: l’operazione verità, per far emergere tutte le responsabilità, di chiunque abbia partecipato allo scempio.

Eboli, 22 novembre 2012

2 commenti su “Per Polito (FLI) è DISSESTO”

  1. ebbene si, questa volta si, i vostri figli pagheranno, vostri di quelli che si sono arricchiti per il passato e che poi si sono meschinamente chiusi come il peggiore convitato al tavolo di poker, questa volta si, infatti il dissesto sembra vada ripianato dalle tasse e entrate varie dello stesso ente che lo dichiara che non potranno che ricadere su chi ha e non certo su chi non ha

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