Un’altra “picconata” all’Ospedale di Eboli: Tocca al Centro Trasfusionale

Drastica riduzione degli orari di funzionamento del Centro trasfusionale dell’Ospedale Maria SS Addolorata di Eboli. I motivi: Carenze strutturali.

Solo 10 giorni fa una pioggia di milioni per gli Ospedali salernitani, ma non per quello di Eboli. Chi è il suggeritore del Presidente Caldoro “Pinocchio-strabico”? Per Melchionda: “Un ulteriore segnale di depotenziamento per l’Ospedale di Eboli”.

Ospedale di Eboli-foto Politicademenete
Ospedale di Eboli-foto Politicademenete

EBOLI – Ecco che arriva un’altra “picconata” all’Ospedale di Eboli. Questa volta tocca al Centro Trasfusionale. Il direttore sanitario del Presidio Ospedaliero di Eboli Mario Minervini, con una nota dello scorso 1 marzo, ha disposto la chiusura pomeridiana del centro trasfusionale del nosocomio cittadino, che, dunque, dal prossimo 1 aprile, garantirà il proprio servizio soltanto nelle ore mattutine e specificamente dalle ore 8.00 alle ore 14.00.

Mario Minervini
Mario Minervini

La motivazione riportata nella nota è quella che il Reparto presenterebbe carenze di natura strutturale, che non lo rendono rispondente ai requisiti minimi previsti dalla legislazione. Si ricorda che solo qualche giorno fa, l’ASL di Salerno e il suo Direttore Generale Antonio Squillante, esprimendo piena soddisfazione comunicò che  con decreto numero 5 del 14 gennaio 2013 emanato dal Commissario ad Acta della Regione Campania on.le Stefano Caldoro, il “Pinocchio-strabico” pubblicato sul BURC n. 4 del 21 gennaio 2013 aveva approvato il piano di investimenti del Comparto sanitario, e nel contesto della distribuzione delle risorse sono stati identificati cinque interventi prioritari che in particolare riguardavano i Presidi Ospedalieri di Pagani, Scafati, Vallo della Lucania, Sapri, Polla e Battipaglia. Alcuni dei quali come Scafati e Pagani fortemente rimaneggiati sia nelle strutture che nelle funzioni, per rispettivi 3.600.00 e 500.000 euro.

Nello stesso provvedimento il presidente Caldoro “Pinocchio-strabico”, finanzia per oltre 5/6 milioni di euro gli Ospedali di Battipaglia, Vallo della Lucania, Polla, Sapri, evidenziandone le motivazioni tutte legate ad adeguamenti funzionali, impiantistici (elettrici, idrici, di riscaldamento, di aria condizionata e di servizi o a servizio di sale operatorie), ancorché lavori strutturali di adeguamento, o di abbattimento di barriere architettoniche utili a completare edifici, naturalmente incompleti ma funzionanti (sale operatorie, reparti complessi) oltre alla realizzazione di ambienti incompleti o la realizzazione di impianti elettrogeni e di continuità essenziali in strutture ospedaliere.

Stefano Caldoro
Stefano Caldoro

Quei finanziamenti seervivano a colmare carenze strutturali in presidi che operano quotidianamente in condizioni precarie ed in assenza di tutte le garanzie previste dalle leggi vigenti oppure non erano così necessari e rispondono solo a logiche clientelari? Perché l’Ospedale di Eboli scopre solo oggi che vi sono queste “carenze strutturali” mentre solo ieri e manco a farlo apposta alla vigilia del voto politico, sono stati distribuiti miliardi escludendo l’Ospedale di Eboli? Perché il Governatore Caldoro “Pinocchio strabico” non ha inserito nel Piano di investimenti del Comparto sanitario non sono stati inseriti quei lavori e non si sono previsti finanziamenti per l’Ospedale di Eboli? Perché si sono perse le tracce dell’Ospedale Unico della valle del Sele? Forse ci sono dei “suggeritori” che hanno a cuore talune strutture anziché altre e utilizzaano logiche clientelari più che razionali e rispondenti alle reali esigenze delle strutture samitarie? Chi sono questi suggeritori?

La verità è che c’é solo una volontà che emerge sempre più inquietantemente divenuta un imperativo categorico: Quello di depotenziare, di demolire e di smembrare l’Ospedale di Eboli, l’unico in Provincia di Salerno dopo l’Azienda ospedaliera salernitana, ad essere il più completo a favore di altri PO, nei quali si cerca di inventare eccellenze e competenze del tutto estranee alle stesse, come il caso del Polo Oncologico a Pagani.

Martino Melchionda
Martino Melchionda

A riguardo interviene anche il Sindaco di Eboli Martino Melchionda: Condivido l’allarme che giunge dai sindacati; appare alquanto insolito che un reparto abbia i requisiti previsti dalla legge soltanto per mezza giornata, così come, questa ennesima azione di indebolimento solleva serie preoccupazioni in merito alla permanenza del nostro ospedale.

Come Amministrazione Comunale continueremo a vigilare con grande attenzione. Tuttavia, ritengo che la Cisl debba intraprendere una battaglia rivolgendosi a chi ha la reale responsabilità decisionale e la competenza in merito alle problematiche connesse alla sanità locale.

Come primo cittadino, da lungo tempo, evidenzio le difficoltà dell’ospedale cittadino, reclamando con forza interventi capaci di garantire una adeguata assistenza sanitaria ai pazienti del nostro territorio.

Nonostante questo, di giorno in giorno, apprendiamo di progressivi ed ingiustificati interventi di depotenziamento del nostro presidio ospedaliero. Questa volta a farne le spese è il reparto trasfusionale, i cui orari di servizio e, dunque, anche il personale impegnato, vengono sensibilmente ridotti.

All’indomani dell’esclusione del nostro ospedale  dalla programmazione degli interventi predisposti dalla Regione Campania, giunge un nuovo segnale di penalizzazione, che mette a serio rischio l’efficienza del servizio sanitario offerto ai cittadini.

Rispetto a questo – conclude il primo cittadino – confermo, ancora una volta, il mio  impegno costante nella salvaguardia del nostro presidio ospedaliero, e chiedo ai sindacati di portare avanti con forza la propria azione di difesa dell’ospedale cittadino, reclamando le dovute risposte a chi ha la reale competenza in ambito sanitario”.

Eboli, 7 marzo 2013

2 commenti su “Un’altra “picconata” all’Ospedale di Eboli: Tocca al Centro Trasfusionale”

  1. Ma scusatemi…ma noi ci chiediamo, invece di fare proclami di comunicati stampa da parte dei politici ebolitani, non sarebbe il caso di andare direttamente in ospedale e vedere quali sono i problem i reali? Ed aprire una tavola di confronto?

    salutoni

    Rispondi
  2. In Sicilia il M5S ha abolito le provincie risparmiando oltre 160 milioni di euro.Soldi che saranno destinati ai disoccupati e alle famiglie disagiate(circa 1000 euro al mese)!nn vi preoccupate,voi parlate,parlate.Tutto cambiera”!!!!

    Rispondi

Lascia un commento