Riflessioni di un “Lettore ebolitano” sulle ultime aggressioni in Città

Fa rabbia non essere liberi di camminare per le strade del proprio paese. Si vive un’atmosfera da “periferia di metropoli sudamericana”.

È normale che non si possa più neanche camminare lungo la strada più centrale del paese senza correre il rischio di essere rapinati e nel peggiore dei casi aggrediti anche in un’ora non tarda? Sindaco, Prefetto e Forze dell’Ordine ne prendano atto.

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EBOLIPOLITICAdeMENTE in generale si occupa solo di politica, di economia, di cultura, di arte e letteratura e di tanto in tanto di sport e tempo libero, quando si deve dare spazio a iniziative locali che ritengo meritevoli. Non si occupa di cronaca nera, sia essa riferibile ad episodi di delinquenza così detta “spicciola” che altro, tranne che non siano particolarmente rilevanti e tranne che non sia stato osservatore diretto, come nel caso di questa estate, o quando io stesso sono stato aggredito.

Queste cose sono particolari e devono essere trattate con competenza e con delicatezza, perchè possano avere il giusto rilievo e possano essere a loro volta utilizzate in maniera giusta e dare una interpetrazione al fenomeno della delinquenza che non sia ne esasperata ne talpoco riduttiva del fenomeno stesso. Allo stesso modo combattere contro chi non accetta critiche e non vuole ammettere che forse, e senza forse, la sicurezza rispetto a tutte le altre aspettative è quella che i cittadini pongono al  primo posto e le Forze dell’Ordine e le utorità devono capire che devono necessariamente fare di più perché questo si verifichi e la Città o le Città siano più sicure e vivibili.

“È normale – scrive “un lettore ebolitano” commentando l’accaduto riportato nell’articolo de “il Mattino” – che non si possa più neanche camminare lungo la strada più centrale del paese senza correre il rischio di essere rapinati e nel peggiore dei casi aggrediti anche in un’ora non tarda? – e aggiunge – Fa rabbia non essere liberi di camminare per le strade del proprio paese senza correre il rischio di essere rapinati ed aggrediti”.

Un grido d’allarme preoccupante che dovrebbe stordire quelli a cui è diretto: in primis il Sindaco di Eboli, il Prefetto e il Questore di Salerno, le Forze dell’Ordine locali senza che questi si risentano. Purtroppo si ha la percezione che la Città non è sufficientemete coperta dal punto di vista della sicurezza, e questa percezione poi diventa certezza nel momento in cui si verificano episodi del genere. La sicurezza del territorio sembra sia affidata solo alla videosorveglianza, laddove è operante, o ad un semplicissimo pattugliamento nel cuore cittadino, che si limita magari solo al fermo di vetture e al controllo degli automobilisti, lasciando sguarnito il resto del territorio per il resto della giornata e specie nelle ore serali e notturne, fino poi al verificarsi di questi episodi di violenza e registrarne la gravità e la conseguente rabbia.

Fa rabbia al “lettore ebolitano” e fa rabbia a tutti noi, ma è nostro diritto “pretendere” di vivere in una Città più sicura e magari senza essere preoccuparci che succeda qualcosa ai nostri figli e a noi stessi? E’ possibile chiederlo senza urtare la suscettibilità di alcuno? Mi sarebbe piaciuto che questa lettera fosse stata firmata con un nome e un cognome, ma questo ci fa comprendere di come sia difficile esporsi, l’anonimato è la prova più tangibile di come “un cittadino ebolitano” non si senta sicuro fino al punto di affidarsi all’anonimato.

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Caro Massimo Del Mese,

le scrivo in qualità di lettore del suo blog e – mi verrebbe da scrivere “purtroppo” – cittadino ebolitano. Vorrei approfittare dello spazio democratico che il suo blog da anni offre per condividere con lei e con i suoi lettori delle considerazioni che, se indirizzate a chi di competenza, finirebbero di certo nel primo cestino a portata di mano.

Stamattina la lettura della notizia (riportata tra l’altro solo da Il Mattino) dell’aggressione avvenuta ieri sera alle ore 22,00 sul centralissimo viale Amendola ad opera di due malviventi a volto scoperto a danno di un ragazzo diciottenne (accoltellato alla schiena) e della sua fidanzata, ha ridestato in me le preoccupazioni circa la sicurezza ebolitana, latitante ormai come la buona politica e, in molti casi, la civiltà.

È normale che non si possa più neanche camminare lungo la strada più centrale del paese senza correre il rischio di essere rapinati e nel peggiore dei casi aggrediti anche in un’ora non tarda?

È normale questa atmosfera da “periferia di metropoli sudamericana” che si respira attraversando le strade della città? Mi sembra di risentire i racconti di amici sudamericani costretti ad utilizzare l’automobile anche per spostarsi di cento metri onde evitare di imbattersi in qualche gang.

Non mi giudichi un apprensivo allarmista, caro blogger. Le persone di una certa età non sempre percepiscono appieno la gravità della situazione, ma basterebbe fare un sondaggio tra gli under 30 ebolitani per scoprire che la mancanza di sicurezza è un vero e proprio disagio con il quale soprattutto i giovani e gli anziani sono costretti a convivere ogni giorno. Disagio che si estende, poi, a tutti i gestori di attività commerciali e di ristorazione che certo non traggono giovamento dalla mancanza di sicurezza.

Anche a me è successo di essere fermato più volte in qualche strada centralissima di Eboli (via Umberto Nobile, via Carlo Rosselli o Piazza della Repubblica) da uno o più delinquenti – dai tratti e dalla cadenza ormai noti – che hanno tentato di estorcermi denaro, sigarette e quant’altro; sono stato fortunato perché non mi sono mai trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato e entrando in un negozio o spostandomi a passo veloce verso qualche gruppo di persone sono riuscito ad evitare il peggio.

Fa rabbia non essere liberi di camminare per le strade del proprio paese senza correre il rischio di essere rapinati ed aggrediti. Fa rabbia vedere la politica tutta disinteressata e lontana anni luce dal proporre qualche soluzione efficace a tutto ciò. Fa rabbia vedere l’impotenza delle forze dell’ordine, incapaci e impossibilitate nel garantire il diritto alla sicurezza. Sui giornali sempre più spesso compaiono notizie come quella che mi ha spinto a scrivere questa lettera, magari scatta anche qualche provvedimento giudiziario, ma dopo pochi giorni la situazione appare identica a prima.

Caro blogger le ho scritto questa lettera per chiederle di condividerla sul suo blog nella speranza che la parte non ancora marcia di questa città inizi a sensibilizzarsi e a fare qualcosa per i propri figli/e, fratelli, sorelle, genitori, amici.    

La ringrazio in anticipo.

Un lettore ebolitano

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Eboli, 6 aprile 2013

3 commenti su “Riflessioni di un “Lettore ebolitano” sulle ultime aggressioni in Città”

  1. Caro amico, la tua preoccupazione è, ormai, la preoccupazione di molti.
    La domanda che poi è più che legittima ma le risposte chi le dovrebbe dare?
    La politica ebolitana che da anni ha alzato bandiera bianca non perché impotente ma perché incapace (oltre 20 anni di amministrazioni di sinistra e l’attenzione per le periferie, per il disagio degli adolescenti, per l’evasione scolastica è stata ridotta ad un puro problema di natura burocratica – eppure ad Eboli operano da anni volontari che maledicono tutte le volte che debbono relazionarsi con un’amministrazione sorda, cieca ma non muta, quando c’è da vantarsi di qualcosa -.
    Quando Eboli è cominciata a diventare destinazione definitiva per molti extra ebolitani perché non si è iniziato fin da subito un “vero” censimento di questa nuova popolazione? Il centro antico è ormai loro, e non ci sarebbe nulla di male se molte di queste persone continuano a non rispettare le regole (lo sapete che ad Eboli sono tornati i vasci e le case di tolleranza? Lo sapete che molte persone, ancorché residenti non sono censite all’ufficio tributi e quindi non pagano spazzatura ed altro scaricandola sui soliti fessi? (che si fa per avere maggiore lettorato).
    Non lamentiamoci delle gioventù bruciate perché questi sono vittime di quel modo di pensare e di agire di quei colletti bianchi, di quella pseudo borghesia di professionisti ebolitani che non disdegnano di “scendere a compromessi” ed aggirare la legge per procurarsi qualche vantaggio personale o voltarsi dall’altra parte quando c’è da denunciare aspettando che qualche Masaniello lo faccia anche per loro (per poi rinnegarlo quando lo sacrificano).
    Vogliamo scaricare tutto sulle forze dell’ordine? E’ troppo facile signori.
    Qualcuno dice che se a carabinieri, Finanza e Polizia dessero carta bianca in due giorni Eboli sarebbe un’oasi felice. Io penso che sia così ma questi servitori dello Stato devono applicare le leggi vigenti e le leggi le approvano in Parlamento (e rieccoti a parlare dei politici). Se un assassino, uno stupratore, un ladro viene messo in libertà dopo poco tempo o se la condanna non è ritenuta congrua è cola del carabiniere e magistrato? Ma se loro applicano solo le leggi che vengono decise altrove di chi la colpa?
    La violenza ad Eboli è l’effetto di un modo di fare politica perdente, di gente che è ormai rassegnata e tira a campare.
    Eboli sui giornali compare da anni solo per fatti negativi e quel poco di buono che viene fatto i vostri amministratori fanno di tutto per boicottarlo o disdegnarlo.
    La soluzione è un fatto di cultura, di senso di appartenenza, si un palpabile senso di equità e giustizia che in questo paese è sparito da anni.
    Perché un figlio sia un bravo cittadino deve avere l’esempio dai genitori. E’ il capofamiglia che deve segnare la strada e se è proprio lui a sbagliare o ad insegnare che essere furbi è meglio che essere onesti e fessi?
    A.V.

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  2. UN FATTO SEPPUR GRAVISSIMO, NON RIUSCIRA’ A SCUOTERE L’ANIMO DEGLI EBOLITANI. LA POLITICA LA FA DA PADRONE FINO A QUANTO GLI ELETTI SARANNO FRUTTO DI ACCORDI SOTTOBANCO. IL POPOLO E’ LIBERO QUANDO ESPRIME IL PROPRIO VOTO SENZA CONDIZIONAMENTI…CONDIVIDO IN TOTO L’ANALISI DI A.V.

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  3. ottimi interventi:la città muore ancor di + senza la garanzia dell’ordine pp,bastione del consesso civico e dello sviluppo economico!!

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