Allarme-denuncia della CISL FP di Eboli: Sanità negata nella Valle del Sele

La CISL FP Sanità dell’Ospedale di Eboli accusa i vertici dell’ASL Salerno di compiere azioni sistematiche mirate al depotenziamento dell’Opsedale di Eboli a favore di altre strutture.

Sanità negata nella Piana del Sele: denuncia la CISL FP Sanità, che scrive al Presidente del Tribunale dei Diritti degli Ammalati e alle varie istituzioni preposte. Un’accusa gravissima e la Procura della Repubblica farebbe bene ad occuparsene.

Ospedale di Eboli-foto Politicademenete
Ospedale di Eboli-foto Politicademenete

di Massimo Del Mese

EBOLI – I delegati RSU CISL Sanità dell’Ospedale di Eboli Emiddio Sparano, Antonio Ristallo, Giuseppe Moscariello, e il Segreterio Terminale Associativo CISL Ciro Contrasto preoccupati per come evolvono le questioni della Sanità Pubblica nella Piana del Sele ed in particolare all’Ospedale di Eboli prendono carta e penna e scrivono una lunga nota-denuncia inviandola al Sindaco di Eboli Martino Melchionda, al Senatore della Repubblica Franco Cardiello, al Consigliere Provinciale Massimo Cariello, al Presidente Tribunale Diritti degli Ammalati Salerno, al Segretario Generale Provinciale CISL FPS, agli Organi di Stampa, e p.c. al Consigliere per la Sanità del Governatore della Regione Campania On. Raffaele Calabrò.

“Ad oggi – si legge nel lungo documento nota-pollitica di denuncia – dopo i vari commissariamenti e dopo l’insediamento  del Direttore Generale della Asl Salerno, nulla è cambiato per l’Ospedale di Eboli e per la Valle del Sele. Anzi man mano che passa il tempo si avverte palpabile la sensazione di come questo storico presidio dia fastidio a troppe persone e sia di intralcio ad aree geografiche limitrofe. Unica colpa della struttura e degli operatori e’ quella di fornire ottime prestazioni sanitarie e di dimostrare con i numeri reali il lavoro svolto.

Una delle prove provate di quanto affermato, – aggiungono i sindacalisti CISL facendo esempi specifici che avvalorano la tesi del complotto sistematico ai danni del Presidio Ospedaliero di Ebolioltre alla mancata riapertura dei reparti accorpati, è la gestione anomala delle mobilità interne. Diverso personale, tra cui Direttori di Strutture Complesse presentano domanda di trasferimento presso posti vacanti dell’Ospedale di Eboli; vengono prima dissuasi con la storiella della mancanza della nuova dotazione organica e poi magicamente trasferiti con provvedimento di urgenza presso altri presidi (vedi il caso del dott. Giovanni Grande, primario di Sapri trasferito di urgenza a Nocera Inferiore, nonostante lo stesso avesse presentato più volte domanda di trasferimento sul posto vacante di Eboli); altro caso dai risvolti misteriosi riguarda il Direttore della Radiologia di Agropoli, che in considerazione del provvedimento di dismissione del presidio cilentano, da anni presenta e sollecita il trasferimento, anche a scavalco, presso il posto vacante di Eboli………niente di più facile che tra pochi giorni lo troveremo di urgenza trasferito presso qualche altro Ospedale.

La creatività della Direzione Strategica non ha limiti, – ironizzano i responsabili dell’RSU CISL FP dell’ospedale di Eboli – ci sorprende sempre di più e purtroppo negativamente per le sorti dell’Ospedale di Eboli, e Riguardo al Capitolo accorpamenti reparti: – aggiungono Sparano, Moscariello, Contrasto e Ristalloricordiamo a chi forse ha poca memoria, che l’unico Ospedale che realmente partecipò al famoso, fallito e condiviso ”piano di rientro” dell’ultimo Assessore alla Sanità della Campania, prof. Angelo Montemarano, fu il presidio di Eboli.  Si accorparono reparti e servizi con la promessa di una rapida riapertura.

Emblematica poi e’ stata la storia del reparto di Urologia – ricordano ancora i rappresentati della CISL FP; inaugurato in pompa magna, il nuovo e avveniristico reparto con attrezzature di ultima generazione, quasi tutte frutto di donazioni di associazioni Onlus, e chiuso pochi giorni dopo per mancanza di personale. Ma tutto questo si poteva capire e spiegare con la fase commissariale, oggi non esistono più giustificazioni ad una mancata riapertura dei reparti e in primo luogo di quello di Urologia. La uniformità di trattamento che noi della CISL invochiamo ormai da troppo tempo riguarda, oltre che la parte economico-giuridica dei dipendenti, anche il diritto ad una uniformità di accesso ai servizi sanitari. Ed oggi questo non avviene – e formulano una serie di domande -:

  • La “piana del sele” paga forse il peccato originale di non essere stata dichiarata “zona disagiata” nel famigerato Decreto 49?
  • E quindi la popolazione non deve aver garantito il diritto costituzionale alla sanità come nelle altre zone della stessa Azienda?
  • Il nostro non è populismo, in quanto indichiamo percorsi percorribili, e non capiamo perché il “management” aziendale non tuteli i propri cittadini allo stesso modo. Perché in alcuni Ospedali la carenza di personale e’ coperta esclusivamente con convenzioni (prontamente rinnovate) con altre Aziende Ospedaliere e/o Universitarie scorporando i costi dal budget del presidio stesso rendendolo virtuoso?
  • Perché la stessa cosa non viene applicata per l’Ospedale di Eboli dove la carenza di personale e’ drammatica da anni e dove viene assegnato un budget sempre più esiguo nonostante le eccellenti attività espletate?
  • Perché non ci si convenziona e non si utilizzano prestazioni aggiuntive per la immediata riapertura del reparto di Urologia, che nonostante l’accorpamento con il reparto di Chirurgia Generale offre trattamenti chirurgici e diagnostici di eccellenza?
  • Perché i fondi aziendali extra-budget vengono dirottati quasi esclusivamente sempre verso gli stessi Ospedali escludendo il territorio della Valle del Sele?

Alle forze politiche locali in indirizzo, – e rivolgendosi inspecialmodo – al Presidente del Tribunale dell’Ammalato, chiediamo una azione congiunta e quanto mai decisa per difendere il diritto alla salute dei nostri concittadini e di far garantire una uniformità di trattamento in tutto il territorio aziendale e la immediata riapertura dei reparti accorpati dell’Ospedale di Eboli, in primo luogo di quello di Urologia.

Ospedale di Battipaglia
Ospedale di Battipaglia

Inoltre chiediamo di stare in guardia sull’adozione del nuovo Atto Aziendale che intende mortificare il nostro Ospedale, sottraendo Strutture Semplici e Complesse (vedi la retrocessione a Struttura Semplice di Urologia, Oculistica e Anatomia Patologica), mentre al Segretario Generale Provinciale CISL FPS chiediamo di valutare tutte le iniziative atte a ristabilire forme di diritto ormai quasi del tutto sconosciute in questa Azienda Sanitaria.

Noi – concludono I delegati RSU CISL Sanità di Eboli Emiddio Sparano, Antonio Ristallo, Giuseppe Moscariello, e il Segreterio Terminale Associativo CISL Ciro Contrastosiamo e saremo sempre vigili senza strumentalizzazioni e senza demagogia, ma solo per la difesa dei diritti degli operatori e dei cittadini”.

Le cose che i rappresentanti della CISL FP Sanità dell’Ospedale di Eboli, denunciano, sono di una gravità assoluta e non sono dissimili da quelle che altre sigle sindacali portano avanti, oltre a tutte gli interventi riportati sulla stampa e alle specifiche denunce di POLITICAdeMENTE. Come si fa a non ascoltare quanto sistematicamente emerge sia pure con modi e forme diverse, senza dare nessuna risposta e senza porre fine a questo scempio infinito che viene adoperato quotidianamente a scapito della Sanità della Piana del Sele e a favore di altri Presidi Ospedalieri della Provincia, in un disegno distruttivo e diabolico che sebbene nasconda tentativi di scippare quà e là strutture che funzionano nei vari Ospedali che si è deciso di “distruggere” in nome della spending review, e trasferirle in altri che quelle peculiarità non hanno sperando possano acquisirle, non fanno altro che sitruggere realtà positive e alimentare realtà negative portando sempre più giù i servizi e la qualità degli stessi.

Nella quotidianità, l’Ospedale di Eboli di svolgere le sue funzioni in maniera eccellente anche se si pensa alla realizzazione del fantomatico Ospedale Unico della Valle del Sele. Fantomatico, perché al momento oltre alle intenzioni, non è stata destinata nessuna somma al contrario dei 300milioni di euro concessi all’Ospedale del Mare di Napoli dal Presidente della Regione Campania e Commissario della Sanità in Campania, “l’imparziale” Stefano Caldoro, che ha dimostrato nel corso di questi anni non solo di non essere all’altezza, ma anche di non essere affidabile, e addirittura pericoloso per le politiche di parte che porta avanti e che il suo operato è nei fatti contrario ad ogni intervento a favore delle aree a Sud di Salerno.

Sono anni che si aspetta un Piano Sanitario regionale e sono anni che si dice di praticare tagli alle spese che ormai per come si è proceduto e per gli atti che si è prodotto mostrano un evidente fallimento, sprecando ingenti risorse in alcuni settori e aree e tagliando con l’Ascia in altre senza avvedersi di farlo anche per i casi di eccellenza. Ci vuole poco per immaginare che spendere danaro per  lavori di intonaco e di tinteggiatura come nel caso di un appalto bandito con i presupposti della somma urgenza nell’anno 2010, si completa l’iter procedurale nel 2012, e si passa all’affidamento solo nel 2013, consegnando i lavori da quì qualche giorno all’Ospedale di Battipaglia, utilizzando purtroppo un milione e mezzo circa di euro, del tutto superflui ed inutili se si pensa di voler realizzare l‘Ospedale Unico, e che urgenza è questa se non una  operazione inadeguata e una perdita di risorse economiche che sommate ad altri lavori sempre inutili nei vari Presidi Ospedalieri e aggiunti a quelli spesi per il Personale in Alpi, oltre che un milione e mezzo di euro per il super pagato dottor Michele Verrioli, senza che nessuno ci spiega che fine ha fatto la famosa commissione Verrioli, rappresentano il vero spreco della Sanità, e si comprende come si potevano recuparare decine di miliardi di euro, utili ad iniziare quell’Ospedale Unico di cui tutti si lavano la bocca, ma che evidentemente nessuno vuole, nella speranza di rapinare qua e la qualche eccellenza e farne dono a qualche struttura, che non ha ne meriti ne tradizione.

Se avvengono tutte queste cose che la CISL FP ora denuncia e che noi mettiamo in evidenza, e se nessuno può fermare queste scelleratezze “disinteressate” che dobbiamo aspettare che che per fare un’appendicite da Capaccio ci si deve recare a Scafati o Pagani in strutture sanitarie appena accennate, ma destinatarie di milioni di euro? La Procura della Repubblica dovrebbe interessarsene , sarebbe il caso di aprire qualche fascicolo.

Eboli, 19 maggio 2013

2 commenti su “Allarme-denuncia della CISL FP di Eboli: Sanità negata nella Valle del Sele”

  1. Se la memoria non mi inganna, ma non è stato il direttore del presidio ad accorpare i reparti 5,6 anni fà?????? e adesso si reclama ma cosa?????

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