SCONTRO CIRIELLI / CARFAGNA: Un caso nazionale

Cirielli appicca il fuoco e la Carfagna tace mentre arriva un documento di solidarietà ad Aliberti.

Il Presidente scopre la pentola per regolare una leadership, ma lascia troppi fronti aperti: con De Mita, Mastella, Del Mese.

Silvio Berlusconi - Mara Carfagna
Silvio Berlusconi - Mara Carfagna

SALERNO – lo scontro all’interno del PdL salernitano rischia di assumere dimensioni ben più grandi di quanto gli stessi protagonisti possono immaginare. E’ bastato uno sfogo della Ministra Mara Carfagna, diretto al Presidente della Provincia e Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati Edmondo Cirielli. per far scattare una reazione a dir poco rabbiosa.

E’ stata la famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso o la scusa per affrontare un altro nodo, quello della leadership a Salerno, che ha fatto scattare una vera e propria resa dei conti, che ormai ha passato i confini della Provincia per approdare a Roma?

E’ la “brace” sotto la cenere, che ha alimentato il fuoco di dissapori che vengono dalla formazione della prima Giunta Cirielli o da un malcontento per il “dirigismo” impresso dal neo-presidente della provincia, o addirittura è la frontiera di un malessere più ampio, che esplode oggi ma che è da individuare nelle diverse culture politiche, che albergano in questo contenitore frutto della magia del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi?

Sono interrogativi ai quali non è facile dare una risposta. Una cosa è certa: ancora si deve sparecchiare la tavola dei festeggiamenti per la vittoria elettorale che ha visto il Centro-destra prevalere sul Centro-sinistra e la conseguente affermazione di Cirielli su Angelo Villani e già si buttano piatti, bicchieri e tovaglioli in faccia.

Un esempio di equilibrio politico inaccettabile che, anche contro la volontà dei singoli, offre una visione poco edificante di una determinata classe politica. Un modo di rapportarsi verso il proprio e gli altri partiti e verso la coalizione che comunque ha espresso una maggioranza.

Aliberti Carfagna
Aliberti Carfagna

Se il Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna per il momento tace e non soffia sulla cenere, il Presidente Edmondo Cirielli sta appiccando un tale fuoco che rischia di esserne travolto, anche perché la Ministra potrebbe dare qualche suggerimento a Berlusconi.

Troppi fronti aperti per regolare una vicenda di leadership interna. Fronti che coinvolgono altri partiti della coalizione, come ad esempio: lo scontro a distanza con l’UdC e il suo leader Regionale Ciriaco De Mita; quello con i così detti “cespugli”, l’Udeur e Alleanza di centro, di Clemente Mastella e Paolo Del Mese, che tra l’altro hanno stipulato un accordo per le prossime regionali; quello superato ma no troppo con l‘MpA.

Scontri e comportamenti che con il modo di fare sbrigativo e dirigistico, Cirielli spera di regolare etichettando le richieste di dialogo e di chiarimenti come un modo di fare politica vecchio e superato, magari da prima Repubblica. Quando si vuole bocciare qualche cosa o qualcuno si ricorre sempre al vecchio e alla prima repubblica.

Viene spontaneo chiedere al presidente Cirielli: quale sarebbe il modo nuovo di far politica quello di buttarsi i pesci in faccia? quello di “punire” chi non la pensa come noi? quello di volere un allineamento del tipo “o con me o contro di me”? quello del famoso articolo 5 “chi ha in mano vince?

L’azione scomposta non ha prodotto buoni frutti. La rimozione del Sindaco di Scafati Pasquale Aliberti da Capo gruppo a Palazzo S. Agostino, solo perché avrebbe organizzato a Scafati la Festa Regionale del PdL e solo perché non avrebbe dato una solidarietà non sentita per Cirielli è la classica scivolata sulla buccia di banana.

La Provincia di Salerno è abituata ad altri stili, a quello di Alfonso Andria e di Angelo Villani e non per questo significare che le loro gestioni siano state il meglio del meglio, ma sono trascorsi 15 anni, criticabilissimi se si vuole, ma gestioni politiche e amministrative di grande rispetto verso gli alleati e le figure Istituzionali. In altri tempi se un Ministro della Repubblica faceva una considerazione si ricorreva immediatamente ai ripari.

On. Gerardo Soglia
On. Gerardo Soglia

Una cosa è certa che se in un primo momento sembrava fosse solo lo scontro tra le due anime che popolano il PdL, An e Forza Italia, ora le carte sembrano essersi mischiate a giudicare dal documento a sostegno dei Aliberti. Documento sottoscritto anche dall’On. Gerardo Soglia, Antonio Lubritto e dal Consigliere Regionale Pasquale Marrazzo, per sottolineare come ha fatto questultimo, di non voler condividere metodi che appartengono al “Ventennio” e che con il dialogo e la democrazia niente hanno a che fare.

Il documento tra l’altro reca anche la firma di uno dei più fidati collaboratori del Presidente Cirielli, il Consigliere di Battipaglia Gerardo Motta, oltre quelle di Sindaci, Amministratori, Consiglieri Comunali, Dirigenti vari: Gianpaolo Mazzola, Giuseppe Zitarosa Amilcare Mancusi,Massimiliano Mazzola,Francesco D’Antuono, Vittorio Acocella, Rosario Nicola Luisi, Alfredo Messina,Carmine Cerino,Francesco Soglia, Elvira Morena,Pasquale Lupone, Enzo Sica, Roberto Marrazzo, Pasquale Albano, Aldo Costanza, Vincenzo Adinolfi, Paolo Bergantino, Nicola Carbone, Renato Aliberti, Enzo Pasca, Giacinto Grandito, Stefano Cirillo,Guglielmo D’Aniello, Mario Santocchio, Pasquale Coppola, Michelangelo Balzano, Antonio Carottenuto, Sabato Cozzolino, Eduardo D’Angelo, Raffaele Di Rosa, Francesco Di Somma, Antonio Faiella, Alfonso Fantasia, Giancarlo Fele, Antonio Fogliame, Andrea Granata, Andrea Inserra Gennoaro Iovino, Michele Izzo, Annalisa Pisacane,, Antonio Pignataro, Luca Celiberti, Camillo Testa, Luigi Raiola, Raffaele Sicignano, Michele Abenante, Ciro Italo Albano, Carmine Pagano, Giuseppe Provenza, Angelo Cappelli, Filippo Sansone, Domenico Casciello, Vincenzo Paolillo, Gerardo Daniele, Franco Marrazzo, Luigi Iovine, Nicola Oliva, Vincenzo Santonicola.

Gerardo Motta
Gerardo Motta

Quale è una delle motivazione principale dei firmatari? – “L’atto di sfiducia, firmato da cinque Consiglieri Provinciali, ha ben poco di politica” – e ancora a sottolineare l’errore anche tattico – “Il Sindaco Aliberti, che ricordiamo essere il più giovane Sindaco campano del Centro-destra e l’unico in Provincia di salerno a guidare un Comune di oltre 50.000 abitanti” – è aggiungono il rilievo elettorale di Aliberti – “Aliberti è il naturale Capo gruppo in quanto primo degli eletti nella Lista PdL” -.

Cosa farà Cirielli non è dato sapere, dovrà sicuramente smussare le sue “intemperanze” e lo dovrà fare prima con gli alleati, che potrebbero anche approfittare della sua posizione debole per dargli una spallata, e poi dovrà ricomporre lo strappo con il governo e il suo partito, sperando non voglia intraprendere la strada della vendetta contro questi ed altri firmatari. Cosa farà li costringerà a dimettersi da cittadini?

4 commenti su “SCONTRO CIRIELLI / CARFAGNA: Un caso nazionale”

  1. Si parla solo di poltrone ed incarichi, ma di lavoro, ricerca, sviluppo, turismo, energie rinnovabili e riciclo se ne sta occupando qualcuno????
    Egregio Presidente, lei ha ricevuto il consenso dai Salernitani per occuparsi della Provincia, non per occuparsi della Presidenza della Regione o di “piazzare” i suoi uomini presso Aeroporti o Enti vari, penso che in questo momento lei già ricopra troppi incarichi, si occupi del progamma che ci ha propinato a giugno sarebbe più utile per i Salernitani.

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  2. ma xxxxxx xx la carfagna dopo berlusconi sono tra le piu grandi statiste che la nazione ha espresso io credo che domani
    avremo le strade le universita a loro intitolate magari un monumento a roma.
    un monumento che le raffiguri nel momento massimo dell espressione delle loro abilita.

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  3. SONO DELUSO DI QUESTI COMPORTAMENTI TENUTESI DAI VERTICI, DOPO LE ELEZ. PROV.LI.
    SONO EX FORZA ITALIA MA SOPRATTUTTO AMMIRO IL MODO DI FARE POILITICA E DO DA SEMPRE LA PREFERENZA DI VOTO ADI ANTONIO LUBRITTO.
    VORREI CHE FINALMENTE POSSA SVOLGERE UN RUOLO DI 1°PIANO ALL’INTERNO DEL PDL.
    NON DIMENTICATE QUELLO CHE HA SVOLTO DURANTE IL SUO MANDATO DA ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA, NELLA GIUNTA RASTRELLI .NONOSTANTE GLI IMPEDIMENTI DALLE AMMINISTRAZIONI LOCALI. SOPRATTUTTO A CASTEL SAN GIORGIO UN COMUNE DA SEMPRE NELLE MANI DEL DIRETTORIO DI DONATO SINDACO USCENTE. CREDO SI SIEDERA’ DI NUOVO SU QUELLA POLTRONA, VISTO IL QUADRO POLICO ATTUALE.
    NELLE ELEZIONI COMUNALI 2004 A CASTEL S. GIORGIO MI SONO CANDITATO COME CONSIGLIERE COMUNALE, CON UN GRUPPO DI GIOVANI ED ENTUSIASTI DI FARE POLITICA MA TUTTO ANDO IN FUMO, PER NON AVER AVUTO IL CORAGGIO DI ACCETTARE L’INNOVAZIONE DI FARE POLITICA CON TRASPARENZA E CHIAREZZA DI PROGRAMMI DALLA VECCHIA CLASSE POLITICA.
    ANCORA OGGI SI RIPETONO GLI STESSI METODI, POCHI PERSONAGGI NOTI A CASTEL SAN GIORGIO PER AVER TRASLOCATO DA UN PARTITO ALL’ALTRO PER OCCUPARE UNA POLTRONA PRETENDONO DI SCEGLIERE IL CANDIDATO.
    IL CANDIDATO SI SCEGLIE ALL’INTERNO DEL PDL
    NO CON GLI ACCORDDI SOTTOBANCO.
    PERCHE’ NON INTERVENGONO I VERTICI PROVINCIALI?
    ALLORA SIETE D’ACCORDDO ANCHE VOI E QUINDI NON VI INTERESSANO PER NIENTE LA POLITICA A CASTEL SAN GIORGIO!!!
    LO SLOGAN E’ RINNOVARE LA CLASSE POLITICA CON VOLTI NUOVI E GIOVANI PER PORTARE OSSIGENO A QUESTO PAESE.
    DISTINTI SALUTI
    GERARDO AMABILE

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  4. Bisogna cambiare anche il modo di reagire a queste ingiustizie!!!
    Ormai la politica è diventato lo stagno piùputrido in cui scaricare i liquami della democrazia.
    E’ il momento di dire BASTA!!!
    bisogna aprire gli occhi alla gente!!!
    MOVIMENTO ITALIA POSSIBILE

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