Colpo di scena a Eboli: L’UDC esce dalla Maggioranza ma si spacca

L’UDC di Eboli passato appena da un giorno da 3 a 4 consiglieri comunali con l’adesione di Vastola esce dalla maggioranza che sostiene Melchionda.

Si apre l’ennesima crisi politica della maggioranza e l’UDC va verso la spaccatura: Da una parte Vastola e Masala che sono per la sfiducia, dall’altra Mazzini e La Manna che propendono per il sostegno sia pure con una posizione critica.

Vastola-Masala-La-Manna-Mazzini
Vastola-Masala-La-Manna-Mazzini

 di Massimo Del Mese (da POLITICAdeMENTE)

EBOLI – Si è appena consumato un altro stop per l’Amministrazione Melchionda, dal momento in cui, a seguito delle proteste del Comitato “Edilizia & Lavoro” e dopo un convulso dibattito e una sospensione per i troppi schiamazzi, il Consiglio comunale non ha raggiunto il numero legale e conseguentemente non ha potuto discutere dell’Ordine del giorno che riguardava due importanti argomenti: il primo relativamente ad una Proposta di variante al REC – art.17 comma 3.; il secondo, il famoso “Decreto Sviluppo” di cui al D.L. 70/2011, convertito nella L. 106/2011 con la relativa approvazione del Regolamento; che gira in aula un documento politico, fresco fresco di serata, che annuncia la “definitiva e irrevocabile uscita dalla maggioranza che sostiene il sindaco Melchionda” da parte dell’UDC.

Vastola-Masala
Vastola-Masala

“Negli ultimi due anni – si legge nel documento politico dell’UDC di Eboli che ci è pervenuto e che conferma le osservazioni, le critiche e i distinguo politici che furono alla base della diserzione del penultimo Consiglio Comunale, che a loro volta provocarono le dimissioni del Sindaco di Eboli Martino Melchionda, successivamente rientrate, conseguentemente al voto favorevole sul Rendiconto finanziario del 2012, da parte di due dei tre consiglieri del partito di Casini, Pietro Mazzini e Gerardo La Manna, mentre Emilio Masala preferì mantenere la sua posizione e disertare l’assise – l’UDC di Eboli ha sostenuto lealmente e con convinzione il sindaco Melchionda e la sua squadra di governo, contribuendo in maniera fattiva e concreta al buon andamento dell’amministrazione. E tuttavia si è man mano creata una situazione paradossale per la quale l’UDC si è visto arrivare in aula documenti e provvedimenti che mai erano stati concordati né discussi tra le forze di maggioranza. Questo metodo ha creato e crea problemi che non possono più essere ignorati: in discussione c’è evidentemente il vincolo che tiene unita una maggioranza che voglia essere davvero tale.

L’amministrazione di un ente pubblico – si asserisce nel documento politico di scuola dell’UDC – richiede la capacità di fare squadra e necessita di un leader a cui guardare sempre con fiducia, entrambe cose che sono ormai venute meno ad Eboli. Rappresentare la propria comunità significa mettersi nelle condizioni di ascoltarla tutta quanta e di farsi carico delle sue articolazioni. Un buon sindaco è chiamato a tenere unita la sua comunità cittadina esattamente come la sua maggioranza politica. Questo è quel che ci si aspetta da un sindaco.

Proprio per questo – si aggiunge ricordando le numerose volte che hanno soprasseduto a seguito dei richiami non ascoltati da parte di Melchionda – abbiamo richiamato più volte Melchionda ad una assunzione di responsabilità, chiedendo contestualmente il rispetto degli accordi politici presi all’atto della costituzione della nostra alleanza. La risposta alle nostre legittime preoccupazioni è stata un rifiuto tanto netto quanto incomprensibile. In più l’UDC si è visto riversare addosso una serie di accuse gratuite e ingiuste. Alla lealtà che il partito ha dimostrato si è scelto di rispondere con la protervia e alla richiesta di chiarimenti si è scatenata una reazione scomposta.

La-Manna-Mazzini-
La-Manna-Mazzini-

A questo punto – e quì la decisione, di richiamarsi fuori dalla maggioranza, che scuote il Palazzo e che sicuramente aprirà un dibattito, ma anche una frattura interna all’UDC stesso, atteso che questa nuova posizione assunta sembrerebbe non essere affatto condivisa da una parte dei Consiglieri comunali, che a loro volta rivendicherebbero eguale autonomia politica, anche nei confronti dei vertici provinciali del Partito – non c’è altra strada per l’UDC di Eboli che sancire la definitiva e irrevocabile uscita dalla maggioranza che sostiene il sindaco Melchionda.

Si tratta di una decisione – conclude la nota politica dell’UDC – che il partito prende nella piena consapevolezza della sua gravità e che è dettata da una situazione che si ritiene davvero non più tollerabile. Il partito rimane in consiglio comunale a svolgere la funzione per la quale è stato votato dai cittadini di Eboli. L’UDC si comporterà da forza responsabile quale è ed è sempre stata, valutando senza pregiudiziali e senza preconcetti i provvedimenti che di volta in volta saranno presentati in aula. L’UDC da questo momento in avanti sosterrà solo le misure che risponderanno pienamente ai bisogni e alle aspettative di miglioramento che giustamente i cittadini ebolitani avanzano da tempo.  Allo stesso modo, il gruppo non esiterà a fare opposizione, anche dura, contro i provvedimenti che dovessero risultare inutili o dannosi per la comunità, soprattutto quando frutto dello stesso atteggiamento di protervia e della medesima ottusità che hanno portato alle decisioni odierne”.

Si ricorderà che solo un giorno fa il Consigliere Comunale del PD Mauro Vastola, isolato nella sua scelta di chiedere all’Amministrazione più collegialità, cosa che lo stesso UDC chiedeva, e denunciando pressioni indebite, aveva lasciato il suo Partito ed aveva aderito all’UDC portando con la sua presenza il gruppo a 4 Consiglieri comunali.

Ma la storia di questo Partito è una storia tormentata, fatta di scontri e di guerre intestine che non hanno mai dato stabilità interna, si ricorderà prima la nomina di Assessore all’ex Consigliere Pierino Infante, poi sfiduciato e costretto a farsi da parte, rimpiazzato dall’attuale assessore ai lavori Pubblici Dino Norma, sostenuto da Mazzini e Masala, che avevano decretato la sua sfiducia. Si ricorderà lo scontro a seguito della celebrazione del congresso cittadino, e anche in quella circostanza si registrò una spaccatura poi messa a “dormire”, a seguito della elezione a segretario cittadino dello stesso Pierino Infante che si era ripreso una rivincita sugli altri due, i quali però snobbarono il Congresso disertandolo.

Un Partito che sembra una stazione: chi entra, chi esce, chi sale, chi scende, chi restando su un treno cambia carrozza, pur andando nella stessa direzione, insomma c’è una tale confusione che ai più diventa incomprensibile, ma anche difficile a seguire, visti i repentini cambi di posizioni politiche e di collocazioni personali.

Ma stazione a parte, al momento questo documento spiega con chiarezza le posizioni politiche sia del Partito e sia dei singoli consiglieri comunali, e senza omra di dubbio: da una parte ci sta il neo aderente Vastola con Masala e dall’altra Mazzini con La Manna. Conseguentemente se Masala e Vastola sostengono il documento di uscita dell’UDC dalla maggioranza avallato anche dagli Organi di Partito Provinciali, Mazzini e Lamanna che al contrario hanno votato il Rendiconto 2012 e non hanno nessuna intenzione di abbandonare la maggioranza, pur mantenendo una posizione critica, dovranno prendere una decisione. Una decisione possibile passerebbe attraverso o un’adesione al documento, o un abbandono dell’UDC da parte di Mazzini e La Manna. La seconda è quella più probabile.

Eboli, 13 giugno 2013

13 commenti su “Colpo di scena a Eboli: L’UDC esce dalla Maggioranza ma si spacca”

  1. @admin
    ti prego non abbandonare questo argomento ,seguilo, tienici informati, mi sembra una storia di fantascienza, oramai la realtà supera davvero la fantasia. Il nucerese non ha pudore. A più tardi un post più avvelenato.

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  2. nella precedente amministrazione il sig.vastola ha fatto decadere il sindaco MELCHIONDA che ci è ricascato.
    sono contento, per il sindaco, che abbia risolto il problema per la città ma questo personaggio cosa vuole?
    Se ha i voti perchè non si espone per altre amministrative o sa già che tiene gli ebolitani per la gola con la cassa cambiali dove fa il bello e cattivo tempo?
    E ora di finarla di farci ricattare da gente che comunque viene da fuori ed ha solo interessi economici e non per i problemi degli ebolitani.
    Cerca solo spazi nei vari centri commerciali dove deve procurarsi utili per se e non per gli altri
    grazie e vi dico che ho detto poco

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  3. Hai ragione vichingo,il fatto è che questi personaggi li hanno votati gli ebolitani.
    e poi bisogna iniziare a fare una battaglia di verità e spero anche da parte della magistratura,in particolare nei centri commerciali che tu parli gli utili sono stati procurati per se e per i propri familiari,non per gli altri!!!

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  4. Ma il “buon” assessore Dino Norma, ora cosa farà?
    Prima ha accettato l’assessorato dal suo amico Masala (senza il quale nessuno lo avrebbe mai proposto) poi è diventato “amico” del sindaco.
    Quindi ora cosa farà?
    Farà finta di avere dignità minacciando di volersi dimettere, poi deciderà di proseguire il suo ruolo per “senso di responsabilità” (nuovi inciuci col sindaco) non curante di chi lo ha proposto!!!
    Questione di ore, tutto verrà fuori…

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  5. Casini si rimangia tutto è torna al 94,in compagnia di Lega e dei soliti post-fascisti:
    VIENI AVANTI “CENTRINO”
    PIERFERDY:”gli italiani non sono in vendita”, il Cavaliere vuole solo “alleati servili” e ha governato pensando “solo ai suoi interessi”. Ora ecco l’ennesima capriola del leader centrista che svolta di nuovo a destra: l’aiuto inaspettato in mano al Cavaliere,oltre a Renzi ed il suo Italicum, per,ma và, sconfiggere (di nuovo) il centrosinistra.

    p.s.
    “La società contemporanea sembra capace di contenere il mutamento sociale, inteso come mutamento qualitativo che porterebbe a stabilire istituzioni essenzialmente diverse…Questa capacità di contenere il mutamento è forse il successo più caratteristico della società industriale avanzata; l’accettazione generale dello scopo nazionale; le misure politiche avallate da tutti i partiti; il declino del pluralismo, la connivenza del mondo degli affari e dei sindacati entro lo stato forte, sono altrettante testimonianze di quell’integrazione degli opposti che è al tempo stesso il risultato, non meno che il requisito, di tale successo”
    Queste cose Herbert Marcuse le scriveva nel 1964.
    H. Marcuse, ‘L’uomo a una dimensione’, ed Einaudi, 1967, p. 10

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  6. L’UDC= ULTIMA DESTINAZIONE CONOSCIUTA,INFATTI IL MICRO PARTITO CONTINUA A VOLTEGGIARE NELL’ARCO ISTITUZIONALE..
    Complice un centro sinistra che ama farsi del male UN renzi ipertrofico che alla lunga sarà abbandonato dalla base,tutto a vantaggio del partito del cavaliere,un po partito,che ha come coordinatore un manager del gruppo fininvest,e poi si offendono se lo chiamano partito-azienda mah!
    In 20 anni: nessuna vera legge sul conflitto d’interessi, nessuna regolare asta delle frequenze televisive private, nessuna vera legge elettorale democratica, nessuna soluzione strutturale ai problemi pluridecennali dell’Italia ma, al massimo, solo e sempre un tirare a campare pieno di stenti, con una tassazione che è tra le più alte d’Europa. Al contempo si è detto sì agli F35, alle CANNONIERE VOLANTI, alla TAV, etc.
    e tu elettore,se nessuno dei due schieramenti raggiunge il quorum del 37% tu chi voti tra renzi e Berlusconi?

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  7. Mi meraviglio che gli elettori di Casini,(ha capito che con lo sbarramento sarebbe andato a ramengo) qualsiasi posizione prende, qualsiasi cosa dice e fa, ha sempre i suoi voti, ormai pochi ma li ha sempre. Berlusconi può fare conto, la legge elettorale porcellum bis è proprio tagliata per Silvio.
    Ma Renzi, anzi Berlusconi deve avere fiducia che la legge elettorale passi sia alla Camera che al Senato, ora la cosa diventa difficile, molto difficile.

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  8. Come volevasi dimostrare UDC di Casini per salvarsi dall’annientamento dello sbarramento si doveva genuflettere con il Berlusca ma era intuibile, al Berlusca gli fa comodo una volpe, purché gli porti i voti, quello che mi straluna i compagni di avventura di Casini a parole seguaci di De Gasperi e della gloriosa storia della D.C. la grande meraviglia è di chi ancora gli da il voto, decisamente il corpo elettorale di questo paese è generosamente SMEMORATO o decisamente sta ” nella mangiatoia” che questo disgraziato paese offre ancora ai notabili della politica, ma la speranza è una sola..una fine veloce,se il palazzo Italia, crolla lo si potrà riedificare su basi migliori

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