Il Caso dell’Associazione Tufara: Ultimo atto

Ecco la pubblicazione della Revoca dell’Assegnazione dei locali concessi all’Associazione Tufara e la copia del Contratto.

Volano stracci e pannolini caldi. Una brutta storia: un “frammisto” di questioni che attengono a relazioni passate interrotte e a cattivi rapporti personali, antichi e moderni che nulla hanno a che vedere con valutazioni tecniche e di merito.

Associazione Tufara
Associazione Tufara

di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)

EBOLI – Con questa pubblicazione, si spera di chiudere una vicenda a dir poco incresciosa che purtroppo coinvolge persone e istituzioni, non escludendo le implicazioni e le valutazioni che l’hanno accompagnata, nelle quali emerge un “frammisto” di questioni che attengono a rapporti personali, antichi, moderni, a relazioni passate, interrotte che ci fa comprendere come sia complicata questa vicenda ma anche come in questa vicenda hanno giocato quei rapporti antichi, che hanno poi fatto la differenza e ci hanno portato a questo punto.

Quì di seguito si pubblicano, così come POLITICAdeMENTE aveva preannunciato, oltre che la LETTERA DI REVOCA DELL’ASSEGNAZIONE DEL LOCALE LOTTO C2 all’Associazione Tufara, a firma del Responsabile del Servizio Giovanni Tarantino, anche il Contratto che a sua volta ne stabilì la concessione in locazione all’Associazione medesima, e la lettera che ci ha inviato Vitina Paesano e Armando Voza, nella quale piccatamente rispondono capoverso per capoverso alle motivazioni che sono state la causa della revoca stessa.  Non si è capito perché mai si è dovuto attendere tanti giorni per ottenere un documento che, al contrario, poteva essere consegnato, con tanto di timbro e protocollo al momento.

Sarebbe bene che questa vicenda si chiudesse quì per evitare si complichino le cose e si dia un rilievo sproporzionato ad un rapporto amministrativo, che, al contrario di come è stato affrontato, non sia “farcito” di considerazioni personali, di pregiudizi, di processi intenzionali, di indagini para-poliziesche e per questo appaiono del tutto “punitive“, di valutazioni sulla base di preconcetti e di esperienze personali e non tecniche, ma di giudizi, sereni, oggettivi e quindi “terzi” rispetto a fatti e circostanze che devono assolutamente essere estranei alla macchina comunale, non si può che far notare alla stessa Associazione, che le condizioni, quelle oggettive proprie alla funzione che le Associazioni non Profit svolgono, sono la base delle valutazioni che hanno portato le varie Amministrazione a stabilire canoni del tutto impropri e non di “favore” come taluni vorrebbero far passare, perché questa o altre Associazioni si convincessero di aver ricevuto, ma proprio in virtù di quelle funzioni che le si riconosce, condizioni agevolate e non “piaceri“, così che i Contratti seguono valutazioni diverse rispetto a altre attività che al contrario ne ricavano utili.

Va da se che le stesse associazioni, comprendano le difficoltà che il Paese sta attraversando e quindi evitino di andare oltre l’impossibile e magari evitino di sommare alle spese di gestione (acqua, luce, gas e le relative contrattistiche) anche quelle del fitto, che sono in capo al Comune, ritenendole poi tutte insieme alte e quindi insopportabili, causa principale della lievitazione del costo mensile di gestione a più del doppio del canone stesso, che naturalmente per le motivazioni di cui sopra è del tutto agevolato, indipendentemente dalle valutazioni di qualsiasi funzionario “solerte”. Così come evitare che i rapporti futuri non si basino su valutazioni tecniche “ad capocchiam” e esperienze che attengono a relazioni passate, malamente interrotte e a rapporti personali logorati, antichi e moderni che nulla hanno a che vedere con il mondo dell’associazionismo e quello dei funzionari comunali.

Il primo atto di verità è sicuramente politico:

  • Si crede o non si crede che le Associazioni anche quella che a noi non è simpatica, svolgono un ruolo importante nel tessuto sociale?
  • Si ritiene che per favorirle si debbano adottare provvedimenti che esulano dalla normalità e quindi del tutto straordinari?
  • Si ritiene che per agevolare il compito delle Associazioni si debba favorirne l’accesso alle iniziative che intraprendono?
  • Si ritiene che, quanto possibili, sia utile concedere agevolazioni, patrocini, contributi e quant’altro faciliti le iniziative delle Associazioni?
  • Si ritiene che il canone agevolato sia una di quelle facilitazioni che un’Amministrazione può concedere alle Associazioni?

A questi interrogativi devono rispondere gli uomini politici e devono rispondere gli amministratori, e sulla base delle loro risposte costruire quei rapporti che devono intercorrere tra le Associazioni e la Pubblica Amministrazione e i Funzionari devono eseguirne le direttive. Di quì non si aggiunge altro e si spera che per il futuro si possa valutare le singole richieste delle varie Associazioni con lo stesso spirito e sulla base di regole certe che sicuramente da questo momento in poi si deve pretendere dall’Amministrazione comunale, per evitare anche sprechi, prepotenze, favoritismi e magari evitare che si possa anche ricorrere a furti di energia elettrica, come in più occasioni è stato evidenziato.

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LETTERA DI VITINA PAESANO E ARMANDO VOZA

Locale associazione Tufara lotto Ic-2. Rinnovo contratto locazione.

Relazione “tecnica” a firma del responsabile del servizio Giovanni Tarantino.

Dopo circa 15 giorni, previa richiesta ufficiale presentata all’URP del Comune di Eboli, siamo riusciti ad avere quella famigerata “relazione tecnica” che sottoponiamo all’attenzione dei lettori, con nostro relativo commento.

Il documento protocollato al n. 14931 del 17 aprile 2013 è stato indirizzato al Sindaco e al Responsabile del Settore.

Abbiamo volutamente sorvolato sulla forma adottata dal funzionario nello scrivere la “relazione tecnica”, perché è un modo di scrivere, per un funzionario pubblico, che lascia sinceramente esterrefatti e che apre tanti interrogativi sul come si possa intraprendere una carriera politica quando non si è capaci di esprimere compiutamente e chiaramente il proprio pensiero, ma questo è un giudizio personale (come lo stesso ha fatto nella sua relazione con noi).

Nanni Moretti in un suo film (Palombella Rossa) diceva che chi parla (e scrive) male pensa male. Noi aggiungeremmo che chi pensa male può anche agire peggio.

Ma veniamo a noi, in maiuscolo vengono riportate le parole contenute nella relazione, in minuscolo i nostri chiarimenti:

Armando-Voza
Armando-Voza

A SEGUITO DEI SOLLECITI FATTI DALL’ASSOCIAZIONE TUFARA CON LE NOTE N. 6497 DEL 18.02.13 E N. 12431 DEL 02.04.13 CIRCA IL RINNOVO DEL CONTRATTO SCADUTO DA CIRCA TRE ANNI E NON RINNOVATO, NELLA MIA QUALITA’ DI RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO PER GLI IMMOBILI DEL CENTRO STORICO, MI CORRE L’OBBLIGO PRECISARE CHE AL MOMENTO DETTA ASSOCIAZIONE NON STA PROVVEDENDO AL PAGAMENTO NEMMENO DI QUANTO ERA TENUTA A PAGARE CON IL VECCHIO CONTRATTO.

Il funzionario, pur affermando agli organi di stampa che la pratica giaceva da anni negli archivi, invece scrivendo ciò dimostra di essere al corrente che esiste un’ intensa corrispondenza tra l’Associazione ed il Comune e, se il fascicolo è aggiornato, sa che l’ultima lettera protocollata risale ad aprile 2013. Egli sa che al Tufara è stata data la possibilità di avanzare una propria proposta di fitto da discutere. Il Tufara ha proposto la cifra di € 250,00 annuali che con spese ENEL e ASIS sarebbe lievitata ad euro 500,00 annuali.

Con lettera del 12.01.2006 (prot. 1418) il Responsabile del Patrimonio ha comunicato all’Associazione Tufara che l’U.T.C. in data 14.12.2005 aveva stimato in 25,21 euro mensili il canone di locazione da applicarsi ai locali commerciali e/o artigianali nel Centro Antico da ridursi del 50%. La stessa cifra che il Tufara era intenzionata a pagare addirittura senza l’abbattimento del 50%. Il presidente dell’Associazione veniva invitato per il 30.01.06 per la stipula del contratto, incontro che non è mai avvenuto così che il nuovo contratto non si è potuto più stipulare. Forse qualcuno ha bloccato in tempo l’incontro perché questo significava avere il locale bloccato per molti anni ancora vedendo così sfumare il proprio sogno?

L’estensore della relazione, distorcendo la verità dei fatti, si lancia in un’accusa priva di fondamento, denunciando per morosità l’Associazione. I bollettini pubblicati su questo blog dimostrano la malafede dello stesso nella sua relazione (nel fascicolo quei bollettini dovevano esserci) perché l’associazione nel frattempo continuava comunque a versare il fitto stabilito in base all’unico contratto in essere. Il Sindaco, con le affermazioni che ha rilasciato, ha riconosciuto la falsità di tale assunto, censurando il funzionario stesso.

A proposito della scadenza del contratto, si precisa che lo stesso documento (unico ancora in essere) venne stipulato il 23 luglio 2004 in base alla delibera di Giunta Comunale n. 197 del 17 giugno 2004. Il contratto scadeva il 22 luglio 2010 e, sempre come previsto da contratto, la comunicazione di sfratto doveva essere comunicata 6 mesi prima della scadenza dello stesso cioè il 22 gennaio 2010 (vedi punto 8 a pag. 3). Non essendo avvenuta tale comunicazione, lo stesso si è ritenuto tacitamente rinnovato.

Per quando riguarda il “rinnovo tacito” rimandiamo i lettori alla legge 27 Luglio 1978 n. 392, precisamente dall’art. 27 al 42. Nel contratto si dice (foglio 1) che l’Associazione Tufara ha la propria sede in via Guglielmo Vacca, n. 48 mentre il locale concesso in locazione è in via Santa Margherita, dato in uso “per lo svolgimento dei propri fini culturali di promozione del Centro Storico  nonché di corsi di tombolo, cucito ricamo e lavorazione del vimini” (a questi aggiungiamo il doposcuola, l’insegnamento della lingua italiana agli stranieri, i corsi di pasta fatta in casa, i corsi di scrittura creativa, ecc.).

Vitina Paesano
Vitina Paesano

Al locale si aggiunge anche lo spazio antistante l’ingresso dell’unità immobiliare (il terrazzo) per l’allestimento di mostre o altro.

Il canone di locazione  “svincolato dalla determinazione del mercato” viene fissato in € 50,00 annui da pagarsi in unica soluzione anticipata. Il fitto è stato determinato dal fatto che il conduttore aveva ricevuto l’immobile allo stato grezzo impegnandosi ad effettuare a proprie spese tutti i lavori di completamento e riattazione, ad esclusione dell’allaccio dell’energia elettrica ed idrico che rimaneva a carico del Comune (poi pagato dal Tufara). Anche la registrazione del contratto era a cura del locatore e le relative spese ripartite tra le parti nella misura del 50% ciascuno (poi pagato interamente dal Tufara).

 

IN MERITO ALLA NUOVA RICHIESTA DI RIDUZIONE DEL CANONE DI LOCAZIONE, LO SCRIVENTE RITIENE CHE PER QUANTO RIGUARDA DETTA ASSOCIAZIONE SVOLGA UNA FUNZIONE SOCIALMENTE POSITIVA, NON RITIENE CHE SI POSSA DEROGARE DAL VALUTARE IL BENE PER QUELLO CHE VALE NEL CONTESTO ATTUALE, CON UNA STIMA DI 67,00 EURO AL MESE PER UN LOCALE UBICATO IN UNA POSIZIONE CENTRALE SU CUI SONO STATE AVANZATE ANCHE RICHIESTE DI ACQUISTO IN PASSATO E CHE NON SONO STATE PRESE IN CONSIDERAZIONE PER “FAVORIRE” LE ATTIVITA’ DI DETTA ASSOCIAZIONE CHE, PER QUANTO MI RISULTA NON SVOLGE TUTTE QUELLE ATTIVITA’ GRATUITE CHE VUOL FAR CREDERE, PERCHE’ I CORSI CHE FANNO SONO A CARICO DEI PARTECIPANTI.

Alla richiesta avanzata dall’Ente circa gli 800,00 euro annuali di locazione (esagerati per le dimensioni del locale: 18,45 mq) in base ad una seconda stima del UTC, si è cercato un dialogo e l’amministrazione si è dimostrata disponibile ad esso.

Peppe Barra
Peppe Barra

Così come da accordi presi con il Responsabile del Settore Patrimonio nel mese di aprile, alla presenza di 4 soci, proprio tale funzionario ha invitato il presidente del Tufara a fare una controproposta, da valutarsi successivamente in un ulteriore incontro. La proposta è stata fatta (250 euro annui) e si attendeva l’incontro che non c’è mai stato, come già spiegato in precedenza.

Per quanto ci risulta il locale, come gli altri andati alle associazioni, è stato estrapolato dal bando di vendita quindi non potevano esserci acquirenti. L’unico interessato si è dimostrato solo l’estensore della relazione tecnica che, quando lavorava all’ufficio cultura, contattò il presidente del Tufara per chiederle di lasciare il locale dove voleva aprire un’attività commerciale, adoperandosi per fargliene avere un altro.

Che i corsi siano stati tutti gratuiti lo hanno confermato le numerose persone che hanno risposto sul blog di Politicademente  e comunque il funzionario potrebbe chiederlo anche a sua moglie (bravissima persona, seria e sempre disponibile associativamente parlando) che ha anch’essa frequentato GRATUITAMENTE i corsi di ricamo antico e di tombolo presso il Monastero delle Benedettine (organizzato sempre dal Tufara). Molti di coloro che hanno frequentato GRATUITAMENTE  quel corso oggi lo insegnano A PAGAMENTO ma non fanno parte più del Tufara. La nostra associazione continua a farlo GRATIS. Il Presidente ha dato la piena disponibilità a fornire i nominativi dei partecipanti dai quali poter avere chiarimenti in merito. I componenti del Tufara si sono sempre auto tassati; tutte le spese sono state sempre sostenute da loro: ai bambini, agli extracomunitari non è stato mai chiesto un euro. Se dubbi su tale circostanza ci sono, gli accusatori devono fornirne le prove (come prevede la legge).

Se dovesse valere questo principio secondo il quale basta accusare “a parole” per essere colpevole, allora Eboli dovrebbe essere un enorme lager.

PER NON DIRE DELLE ATTIVITA’ “COMMERCIALI E RISTORATIVE” SVOLTE DURANTE LE FESTE CHE SI TENGONO PERIODICAMENTE NEL CENTRO STORICO E CHE CONSENTONO DELLE ENTRATE SUFFICIENTI A POTER PAGARE UN FITTO DI QUELL’ENTITA’.

Il Tufara ha dato la propria disponibilità a fare ristorazione sul terrazzo di via Santa Margherita SOLO perché sollecitata dagli organizzatori di Eburum Eboli, cioè il Comune stesso, che avevano ben compreso come tale attività, così come organizzata, avrebbe attirato molta gente – come poi è stato -. Essendo un’attività di somministrazione di alimenti e bevande occorrevano una serie di autorizzazioni anche sanitarie che il Tufara non poteva richiedere e che SICURAMENTE il Comune ha ottenuto, sia per il Tufara che per tutte le altre Associazioni che hanno venduto alimenti per garantirsi entrate per sopravvivere (un anno una percentuale sugli incassi venne versata nelle casse degli organizzatori per coprire le spese della manifestazione). Tutto il denaro incassato dal Tufara, frutto di enormi sacrifici di persone che volontariamente si sono prodigate fino allo spasimo, sono stati utilizzati per l’acquisto di materiale da usare durante i corsi e per pagare affitti, bollette ecc.. Neanche un centesimo è rimasto attaccato alle mani dei componenti del Tufara. Mai il Tufara avrebbe potuto svolgere, autonomamente, attività del genere senza  tutte le autorizzazioni necessarie. Altro discorso c’è da fare per altre associazioni come quella nella quale è Presidente il nostro funzionario, estensore di questa relazione, che durante gli Eburum Eboli ha anch’essa venduto alimenti e bevande (mentre l’estensore dirigeva i lavori, altri sfacchinavano per lui). Se il Tufara ha utilizzato quel denaro per pagare materiale, affitto e bollette varie, per l’altra associazione, non avendo alcun tipo di spesa (avendo avuto locali gratis e corrente allacciata alla rete pubblica), la domanda sorge spontanea:  che fine ha fatto tutto il denaro incassato? Non insinuiamo nulla ma noi lo abbiamo chiarito. Attendiamo dall’accusatore risposte plausibili e sensate (cosa che finora non ha mai fatto se non a chiacchiere).

INFINE, SE NON SONO IN CONDIZIONI DI POTER PAGARE UN PICCOLO CANONE QUALE QUELLO PROPOSTO, NON SI CAPISCE PERCHE’ DETTE ATTIVITA’ NON LE VANNO A SVOLGERE NEL LOCALE CHE L’ASSOCIAZIONE CONDUCE IN FITTO DA ANNI IN VIA GUGLIELMO VACCA/LARGO CETRANGOLO, CHE INVECE VIENE UTILIZZATO PER ALTRE ATTIVITA’.

Sorvoliamo sulla forma e diciamo subito che “la piccola somma” di 800,00 euro annui il Tufara non la può sostenere poiché, se vuole mantenere la sua funzione sociale, quella cioè di permettere alle fasce più deboli di avvicinarsi ad attività che altrimenti non potrebbero svolgere per problemi economici (e l’estensore della relazione che si spaccia per uomo di sinistra queste cose dovrebbe averle già comprese da anni), è costretta a chiedere dei contribuiti di partecipazione: chiunque può andare a verificare all’Albo Pretorio del Comune di Eboli alla voce “Determina” se vi sono  stati contributi, rimborsi o liquidazioni, emessi a favore del Tufara … non troverà nulla! Gli 800 euro si possono pagare ma chiedendo agli iscritti un aumento di quota e ai partecipanti di pagare i corsi (cosa che l’estensore della relazione insinua a priori). E poi se 18,45 mq valgono 800 euro annui ci può dire, il signor estensore, quanto dovrebbero pagare le altre associazioni che occupano locali tre/quattro/cinque/dieci volte più grandi di quello del Tufara, visto che lo stesso è presidente e/o cointeressato in alcune associazioni che proprio nel centro antico occupano locali comunali (con l’uso di servizi a carico del Comune)? Attendiamo, trepidanti, una risposta. Se avessero pagato tutti una cifra “popolare” probabilmente il Comune avrebbe incassato qualcosina in più rispetto ai “soli” 50 euro del Tufara, ma si sa “gli amici degli amici, sono miei amici”. Il Consigliere Lenza ha dichiarato che questi favoritismi hanno causato un danno all’Ente di circa 50 mila euro. Vuoi vedere che è colpa SOLO del Tufara, caro estensore della relazione?

Il locale di via G. Vacca di cui parla l’estensore della relazione è un locale che il Tufara prima occupava per le proprie attività pagando un fitto al proprietario che viveva (e vive a Milano), fitto regolarmente pagato fino a giugno 2013. L’estensore della relazione si era preso l’incarico di venderlo (18.000 euro) senza trovare acquirenti. Il proprietario ha ceduto lo stesso locale, dopo un anno, alla sig.ra Vitina Paesano che lo ha acquistato con denaro di famiglia – tutto documentato – divenendone legittima proprietaria e lo ha pagato, come per magia, 6.000 euro in meno rispetto a quanto chiedeva il funzionario per conto del proprietario. Ci può venire un dubbio su questa strana operazione di “gonfiamento del prezzo”, così com’è venuta al funzionario sulla regolarità del Tufara?

Il funzionario, in quella relazione, motu proprio e senza alcuna legittimazione, invita il Tufara a spostarsi in quel locale per svolgere le proprie attività dimenticando che non è più in fitto ma di proprietà della sig.ra Paesano (che per il suo gran cuore continuerà ad utilizzare ancora come deposito per l’Associazione rinunciando ad un’ipotetica entrata di fitto. Certamente non trasformando il deposito ad uso abitativo, come hanno fatto molti, chiedendo poi il rimborso al Comune per le opere di iattazione, per poi fittarlo a poveri cristi, come è ormai pieno il centro antico. Visto che il funzionario vive da sempre nel Centro Antico ne sa qualcosa di questa insana abitudine?). Allora con la stessa logica potremmo dire all’estensore della relazione di spostare le foto di Gallotta, aprendolo al pubblico, nei locali di sua proprietà, vicino al monastero delle monache, che lo stesso utilizza come bed and breakfast? Ma non lo diciamo perché siamo persone sensate.

Nel contratto di fitto, quando si dice che  l’associazione Tufara ha come sede legale via Vacca 48 si rende nota l’esistenza di un’altra sede e che quella in via Santa Margherita le veniva concessa per animare un centro antico allora ancora spopolato e primo  di illuminazione sufficiente. Il deposito che il Tufara utilizzava era il famigerato Ic-2 sotto l’attuale sede in via Santa Margherita, allora di proprietà comunale, lo stesso che la figlia del funzionario acquistò, riattò chiedendo subito dopo il rimborso delle spese e che non sappiamo se è rimasto deposito o è stato affittato ad una donna che la usa come cucina al prezzo di 130,00 euro mensili: questo non lo sappiamo. Ma sappiamo che essendo l’immobile ancora assegnato e non venduto queste cose non avrebbero potute farle esistendo un vincolo quinquennale per il cambiamento della destinazione d’uso e per l’affitto o la vendita.

Chiediamo al Sindaco se per la condotta tenuta dal funzionario comunale si possa ipotizzare una condotta tale da richiedere l’applicazione delle norme del Codice Disciplinare –  Decreto legislativo 27 ottobre 2009 n.150 così che la richiesta del funzionario di lasciare l’incarico per altra destinazione non deve essere una scelta di quest’ultimo ma un atto punitivo ed una macchia sulla carriera dello stesso: deve entrare nella testa della gente che ognuno deve sentirsi responsabile delle proprie azioni e accettarne le conseguenze se si commettono errori. Arriverà questo atto di giustizia? Io poco ci credo.

All’attore di questa patetica sceneggiata vogliamo ricordare che in tutto questo dovrebbe anche ringraziarci perché si è scelta la strada meno traumatica ossia solo quella mediatica. Sarebbe stato interessante sottoporre all’attenzione di altri soggetti quei documenti interessantissimi acquisiti sul sito del Comune. Non si arrabbi ma tiri un sospiro di sollievo.

Alle altre Associazioni che sembrano già aver preso le distanze dal Tufara e dalle persone che ruotano intorno ad essa diciamo solo che la battaglia che abbiamo portato avanti era finalizzata a portare verità dove quel funzionario l’aveva occultata infangando l’onore e la credibilità delle persone. Aver tirato in ballo anche loro è stato SOLO per dimostrare che quella persona non aveva alcun diritto di puntare il dito ben sapendo di essere CIECO verso altri, un modo per riportare un briciolo di senso di legalità in un posto dove questo concetto sembra ogni giorno affievolirsi: era una difesa legittima e solo le persone intelligenti lo capiranno.

Ci chiediamo, ancora, dove sono andati a finire quei consiglieri di opposizione che avevano i primi tempi cavalcato la tigre per attaccare l’Amministrazione: non si sentono più ne sembrano più interessati alla questione. Anche per loro c’è da pensar male?

Io Vitina Paesano, ringrazio il Sindaco per la sua disponibilità d’ascolto e per il coraggio avuto prendendo le distanze dalla determina di sfratto, nonostante i tanti tentativi di qualcuno che ha cercato di strumentalizzare la questione per farne diventare un’occasione politica per colpirlo. La persona intelligente sa perfettamente che un Sindaco non può seguire da vicino tutto quello che accade nei suoi uffici, noi siamo e rimarremo un’associazione al di fuori della politica e se una persona ci è amica lo è al di là della sua appartenenza politica. Siamo stati accusati di essere favoriti da questa amministrazione contro la quale abbiamo sfilato per il parcheggio di Piazza Borgo insieme a tanti cittadini che come noi erano contro. E lo abbiamo potuto fare perché eravamo liberi.

Abbiamo avuto il coraggio di fare quello che molti giornalisti “d’assalto” ebolitani non hanno voluto o saputo fare: scoperchiare i pentoloni delle grandi magagne, ma anche di qualche consigliere che è bravo solo a salire sul carro dei vincitori appropriandosi dei meriti. Questa volta non è stato così! Da cittadini liberi siamo stati capaci di affrontare, nella legalità, il mostro che sta divorando questo paese che solo simbolicamente abbiamo voluto impersonificare in quel funzionario poco accorto ma che invece riguarda l’indifferenza ed il menefreghismo dilagante, l’illegalità strisciante, lo strapotere di chi occupa posti dove si decide del futuro del paese e delle persone.

Con questi ultimi chiarimenti, noi del Tufara riteniamo la partita definitivamente chiusa.

La settimana scorsa si è concluso il corso di pasta di casa e questa settimana si conclude quello di patchwork per bambini.  Dopodiché ci riuniremo per decidere insieme il da farsi.  Per gli appassionati di tombolo vogliamo rassicurare tutti che qualunque sarà la decisione presa, il corso inizierà regolarmente come ogni anno il primo lunedì di ottobre. Se non si potrà tenere nella sede di via Santa Margherita perché l’avremo lasciata, come probabilmente sarà, si terrà quasi sicuramente presso l’Istituto delle Figlie di Cristo Re  alle quali è stata già chiesta ospitalità.

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LETTERA DI REVOCA – UFFICIO PATRIMONIO

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 CONTRATTO TUFARA

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Eboli, 4 settembre 2013

Il presente articolo è proprietà intellettuale di POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese ed è vietata la riproduzione, tranne se con un Link di riferimento.

37 commenti su “Il Caso dell’Associazione Tufara: Ultimo atto”

  1. Sposo in pieno quanto scritto da Admin nell’introdu-zione ma vorrei solo precisare una cosa quando parla di riconoscere alle associazioni agevolazioni necessarie per portare avanti il progetto per le quali sono nate. E’ tutto giusto ma il problema è sapere se queste associazioni veramente svolgono attività di rilievo sociale o se esistono dei controlli oggettivi che ne valutano l’efficacia. Sarebbe stato semplice chiedere dalle associazioni “agevolate” la consegna, alla fine di ogni anno, l’elenco delle attività svolte: se risultavano non idonee o insufficienti bisognava revocare l’utilizzo dei locali e le agevolazioni varie. Ma così non è stato. I locali di Porta Dogana, dove erano esposte le foto di Gallotta, idea interessante e punto di riferimento per i turisti, sono diventati un ritrovo per anziani che la sera (quando si accendono i lampioni per i motivi che sapete) vanno a giocare a carte (un piano poteva essere dato, ad esempio al Gruppo Archeologico Ebolitano ma non se n’è fatto nulla), un altro locale è diventato la succursale di un ristorante o la palazzina utilizzata dal prof. Mangrella per attività meritorie rimaneva chiuso 11 mesi all’anno, non hanno più rispettato i patti ma comunque i locali sono rimasti nella loro disponibilità (almeno fino a qualche mese fa).
    Altro discorso c’è da fare per i locali occupati da Ebart dove continuano ad organizzarsi eventi di grande interesse, gestiti da persone capaci e meritevoli, locale che resta disponibile, gratuitamente, per tutti coloro che ne fanno richiesta. Qua le regole sono state rispettate.
    Il nodo da sciogliere resta la struttura al Molinello che, come si è letto proprio su questo blog, è stata concessa gratuitamente ad un’associazione ed all’interno si organizzano manifestazioni di ogni tipo ma a pagamento: se fosse vera la cosa ci lascerebbe alquanto stupiti.
    Quel che ci dispiace è sapere che le altre associazio-ni non abbiano compreso a pieno lo spirito di questa battaglia che non aveva in nessun modo l’intenzione di dare fastidio ai “concorrenti” ma mettere il dito in uno stagno melmoso dove il silenzio paramafioso è stato per decenni la linfa vitale perché attecchissero certe condotte, facendo diventare il centro antico terra di nessuno e feudo per alcuni.
    Se questa cosa è stata compresa ce ne rallegriamo altrimenti che Dio li benedica ed ognuno per la propria strada.
    A.V.

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    • per Armando,
      il tuo approccio alla questione è più poliziesco che collaborativo. Le associazioni non si misurano per le manifestazioni che organizzano, molte delle quali inutili per me, per te, per centinaia di altre persone, ma utili solo a pochissime persone (rispettando anche le minoranze più sparute). Se si parte così, si è sul piede sbagliato.
      Allora per esempio dovremmo negare l’utilizzo dei locali agli anziani, sol perché magari ballano dal Giovedì alla domenica, manco se lo stare insieme e passare il tempo ballando, non sia una funzione sociale come quella del giocare a carte, facendolo in una struttura dove non si paga nulla anziché un bar, e giocando giocando magari si scopre che si può organizzare anche un viaggio o una gita per stare meglio insieme.
      Un’associazione può anche rivolgere le sue iniziative nel chiuso di una sua stretta cerchia, svolgendo anche in quel caso una funzione sociale, il tutto è legato al “non profit”, se poi alcune si vogliono dedicare ad altre attività per coinvolgere altre persone non iscritte, è tutta un’altra cosa. In entrambe le circostanze vi è un meritevole dignità.
      Adesso senza pensare di avere lo scettro della ragione e senza fare passi avanti fino a suggerire modalità e percorsi alle istituzioni che dovrebbere programmare e sopraintendere, sarebbe il caso che si sollecitasse l’amministrazione perché convochi in un incontro tutte le associazioni presenti sul territorio comunale e confrontarsi, e ogniuno per la sua parte, rapportare tutte le proprie esigenze in ragione delle loro funzioni sociali, e magari in quella sede chiedere, senza entrare nel merito di scelte politiche, che restano solo in capo all’amministrazione, alla Giunta, al Consiglio, di poter partecipare ad un organismo che affianchi la Commissione consiliare e l’assessorato preposto, nella programmazione e nella gestione delle famose concessioni “e non piaceri o favori”, sempre compatibilmente le casse del comune, alle quali poter concorrere.
      Massimo Del Mese

  2. @fressola

    se davanti alla mole di documenti che abbiamo pubblicato ancora sono sai da che parte stare l’unica cosa che ti posso fare solo le mie condoglianze

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  3. Non me ne vorrà admin ho cambiato nome a posta…SONO SCONCERTATO, per essere chiaro nei confronti dell’associazione e nella istituzione comune.

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  4. Da apprezzare la completezza di info del blog e degli amministratori su questa stucchevole questione,che vedo appassiona e coinvolge non poco gli animosi commentatori.
    Ma son basito di contro,quando mi giro per la nostra cittadina e noto buche in ogni dove,una illuminazione da tempo di guerra e una miriade di manchevolezze per il pubblico consesso,e questa associazione ignota ai più viene tanto pubblicizzata.
    Ritengo che sia giunta l’ora di indignarci per cose ben più SERIE,ALTRIMENTI CI MERITIAMO TALE STATUS QUO!

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  5. Scusa Admin

    sicuramente mi sarò espresso male ma che gli anziani vadano a giocare a carte in quel locale personalmente ne sono fiero, quello che ho voluto invece stigmatizzare è quello di capire i fini di chi gestisce tutto questo perché anch’io sono per organizzare cose anche “per pochi sparute persone”, tutti hanno il diritto di godere delle cose (e so bene che la qualità di una manifestazione non si capisce dal numero di spettatori). Sai bene che gli scopi di certi personaggi sono ben altri che dare la possibilità alle persone di passare qualche ora spensierata ed è quello che volevo evidenziare. Forse non ci sono riuscito e me ne scuso.
    Ridare dignità alle associazioni, garantirne l’attività con ogni mezzo ma tutto questo non può prescindere da una forma di controllo non delle associazioni ma della loro funzione sociale altrimenti si corre il rischio che io, mammeta e tu costituiamo un circolo e chiediamo, tramite i soliti metodi, locali ed altro e ci facciamo le nostre cose. Un minimo di controllo credo sia auspicabile poi per il resto libertà assoluta.
    Questo volevo dire.
    Grazie a tutti

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  6. Indigeno, ma dove stai di casa? Forse nella Foresta?
    Conosco io questa associazione che è da solo qualche anno che sono ritornato a Eboli.
    Articoli, manifestazioni, attività. Eppure questa realtà, il primo comitato di quartiere del centro storico nato nel 2001. Non lo ricordi.
    Guardati la rassegna stampa. Apri Internet che qualcosa la trovi.
    Esci dalla foresta. Dove abiti nel bosco di Persano? oppure sopra sant’Erma.
    Tu hai gli occhi chiusi. Guardi i “buchetti” delle strade? Guarda il buco che c’è in via Adinolfi

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    • caro sig. d’antonio,neanche aveste organizzato il premio nobel!!!!
      è inutile che vi risentiate vi conoscono in pochi,accettate le critiche,io da cittadino ebolitano che abita al cntro,per la precisione,oblio completamente tale consesso,e abbiate maggior rispetto delle opinioni altrui ,altrimenti vi classificate male da parte di chi vi legge,e non vi onora di certo un simile atteggiamento…
      cordialità

  7. Complimenti a Vitina Paesano per il coraggio mostrato in questa vicenda. Profonda delusione per il comportamento di alcuni soloni doppimoralisti. Funzionari interessati e politici d’occasione pronti a colpire solo per pubblicità.

    Rispondi
  8. @ Ebolitano che paga le tasse

    sei sconcertato dall’associazione? e perché. Perché pagava 50 euro facendo attività gratuite a favore di bambini, anziani, extracomunitari ed altri mentre c’era chi, sempre con locali gratuiti del comune hanno fatto cose a pagamento?
    Se sei sconcertato vuol dire che non hai seguito tutta la diatriba o se lo hai fatto non hai capito una beneamata mi… (scusa se te lo dico).

    @L’indigeno
    il Tufara è sconosciuto per te che forse rimani rintanato in casa o preferisci i centri commerciali o le città vicine. L’associazione invece è molto conosciuta da chi frequenta il centro storico e da chi ama questo paese. Forse anzi sicuramente tu non sei tra questi.

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    • caro armando,noto con rammarico che il tuo ego,in ogni nuovo post al riguardo, sta strabboccando verso lidi malsani per un equilibrio mentale,e mi spiace dirtelo,rappresentate solo voi stessi,e poi questa spocchia da umo di cultura non ti si addice e di certo,come sopra da me scritto a d’antonio vincenzo,non vi state pubblicizzando bene!
      buone cose..

  9. sono l’ex proprietario del locale che il tufara occupava in via g. vacca. vivo a milano e alla fine del 2012 ho chiesto al mio amico giovanni tarantino di occuparsi della vendita del locale. il prezzo iniziale di 18.000 euro l’avevo stabilito io, anche se giovanni mi aveva anticipato che gli sembrava troppo alto per il tipo di locale e per la sua ubicazione. dopo circa 3 mesi (non un anno), visto che non avevo ancora trovato un acquirente e avendo ricevuto dalla signora vitina paesano un’offerta di 12.000 euro, ho chiesto a giovanni se l’offerta gli sembrava congrua. lui mi ha risposto che avrei fatto bene ad accettare perché non valeva la pena aspettare ancora qualche mese per spuntare un prezzo non molto più alto.
    delle vicende ebolitane so poco, ma questa estate per la vendita del locale sono stato ad eboli per una settimana (negli ultimi quindici anni sono passato per eboli una sola volta), e in qualche occasione ho seguito giovanni nel suo lavoro: se fossi il sindaco di eboli non accetterei le sua richiesta di trasferimento ad altro incaico. soprattutto pensando alle persone che si rivolgono al suo ufficio per l’assegnazione di un alloggio che , sono sicuro, un qualunque altro funzionario tratterebbe con sufficienza, o paternalismo o fastidio. giovanni, invece, le tratta sempre come persone di cui condividere e risolvere i problemi.
    m.a.

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  10. Gentile signor Albanese,
    sicuramente la sua precisazione serve per disinnescare quel dubbio sorto intorno al “gonfiamento” del prezzo. La nostra era una provocazione in risposta alla provocazione del funzionario che parlava di mancato pagamento del fitto, attività a pagamento ed introiti stratosferici per la vendita di pizzette. Probabilmente il funzionario, se lei ha risposto, sicuramente sollecitato dall’interessato, si è sentito piccato: ed è quello che volevamo così capirà cosa significa essere accusati di una cosa che non si è fatta e la prossima volta ci penserà cento volte prima di accusare senza prove.
    Il problema non è il prezzo o chi lo ha deciso ma il fatto che ora quel locale è della Paesano ed il funzionario non può, in un documento ufficiale, invitare la stessa a trasferire le attività in una proprietà privata non perché non deve ma perché il funzionario non può pretendere che la SUA associazione occupi gratuitamente un grande locale nel cuore del centro antico e non può spostarsi anch’esso in uno dei locali acquistati nello stesso luogo.
    Non si può guardare la pagliuzza nell’occhio dell’altro e non vedere il palo nel proprio.
    Lo spostamento da quell’ufficio non lo decide né lei né il funzionario ma la legge che il Sindaco DEVE applicare: conflitto d’interesse e sanzione disciplinare per aver imbastito una relazione infarcendola di falsità e di dati privi di concretezza.
    Sull’umanità dei rapporti tra funzionari comunali e cittadini sorvolerei perché mi farebbe piacere far parlare tutte le persone che si sono trovare nella necessità di avere a che fare con l’Ente comunale.
    Le risparmio i commenti che ho sentito dalla loro viva voce. Lei abita a Milano, quindi in Italia, e queste cose non può capirle per noi dell’Africa del nord (è ironico, ovviamente, e senza offesa per il continente africano dove molti villaggi sono molto meglio organizzati di Eboli).

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  11. Io nel testo della lettera rilevo che il funzionario viene accusato di diversi reati e poi , quasi paternalisticamente, gli si dice: non ti preoccupare tanto le carte alla Procura non le mandiamo.
    Sarò sciocco ma da questa vicenda se ne può uscire in un solo modo perchè chi ……viene a conoscenza di un reato deve informare subito le Autorità ( è un obbligo = deve ), questo vale anche per i giornalisti credo, e per effetto di ciò se non si denuncia quanto si è scritto pubblicamente si corre il rischio di sanzioni. Di converso il funzionario si dovrebbe sentire, quantomeno, diffamato e quindi agire di conseguenza.Tertium non datur.

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  12. gentile signor armando,
    mi spiace che lei abbia vissuto il mio intervento come un’invasione di campo. le assicuro che non era mia intenzione decidere del destino, meglio destinazione, di nessun funzionario di un comune alla deriva verso l’africa.
    avevo avuto la sensazione che in questo blog si stesse cercando di fare chiarezza su una controversia che riguarda il rapporto tra un ufficio del comune e l’associazione tufara. solo per contribuire a questa chiarezza ho voluto testimoniare su due fatti: quello che lei ha chiamato il “gonfiamento del prezzo”, e il comportamento in alcuni, forse pochi, momenti della sua attività di un funzionario comunale.
    non si tratta di interpretazione di “cose” che chi non è ebolitano non può capire, ma semplice esposizione di fatti. del resto non la biasimerò se lei (o altri) per sminuire questa mia testimonianza ricorderà ai lettori del blog che giovanni tarantino è mio amico, anche se mi creerà un po’ di amarezza.
    cordialmente
    m.a.

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  13. Gentile blue book, noi, anzi io come Presidente dell’associazione Tufara (spero ancora par poco) non vado cercando “cas carut”. Io non aspiro né a fare cause, né a trascorrere ore nei tribunali, soprattutto perché questi sono problemi piccolissimi di fronte a quelli che il nostro Paese attraversa. Io ho voluto semplicemente uscire da questa storia con l’unico modo possibile. Dimostrare che il mio sfratto perché non pagavo il fitto da tre anni, “soprattutto neanche quello stabilito all’inizio”, era ingiusto. Dimostrare che i miei corsi non sono stati “MAI” a pagamento. Dimostrare che se qualche volta ho cucinato su quella terrazza (una volta all’anno) è perché me lo chiedeva il Comune stesso ed il giorno dopo la festa non andavo in vacanza, ma si rimaneva a smantellare l’immane quantità di roba trasportata là sopra perché grazie a qualcuno non avevamo più un deposito sotto. Quando a ferragosto un architetto che abita vicino alla mia associazione mi ha avvertita della determina di sfratto dicendomi che io non avevo pagato “…là c’è scritto che tu non hai pagato…io che ne so” le assicuro non è stato bello! L’ufficio patrimonio poteva rispondermi che non accettavano la mia proposta di 250,00 euro ed io me ne sarei andata, perché tanto 800,00 euro non si poteva pagarli. Ma siccome l’amministrazione era propensa ad accettare, ed io lì sarei rimasta altri 6 anni, e siccome il bando di vendita si avvicinava, ecco la determina di sfratto. Certo, una povera cinquantenne, femmina, è strano che a ferragosto si vada a leggere le motivazioni del suo sfratto. Ebbene, siccome io il cervello non ce l’ho solo per dividere le orecchie, l’ho fatto. Ed il resto lo conosce. Ma adesso di questa storia non mi è rimasto il sapore della vittoria, anzi. Avrei preferito che qualcuno scrivesse…”Scusa mi sono sbagliato, forse l’avevo sentito dalla gente, e così sapevo, scusa, siccome non sono MAI entrato nella tua sede (MAI, anche se ha affermato di essere socio onorario, io là dentro non l’ho mai visto)io non sapevo cosa facevate e come lo facevate…”. Così non è stato. Invece di questa storia rimane solo una grande tristezza per me. Di denunzie e tribunali non mi interessa niente. Ognuno ha la propria coscienza che funge da giudice nel momento che si accorge di aver sbagliato. E per questa stupida storia è più che sufficiente.
    Sarebbe stato bello risolvere il tutto senza tanta pubblicità, ma dal 2011 le mie carte tra me e l’ufficio patrimonio andavano avanti e indietro. Bastava convocarmi o rispondermi con una lettera e dirmi semplicemente: “Gentile signora, i 10 anni che lei ha dedicato a questa associazione sono stati interessanti ma adeso il Comune deve vendere il locale, perciò arrivederci”. Anche perché nel contratto c’è scritto che … “il concedente potrà risolvere il contratto in qualsiasi momento inviando avviso a mezza raccomandata a.r. almeno sei mesi prima della data prevista per il rilascio…” . Quindi me lo potevano togliere con garbo, senza lasciare l’eco dietro di me che mi cacciavano per morosità. Io penso che nessuno al posto mio se lo sarebbe tenuto. Ma tutto quello che si è scatenato dopo… a me personalmente le assicuro non mi è piaciuto per niente. Ancora oggi io mi chiedo: “Cosa gli ho fatto di male? Perché tante bugie?”. E non so darmi una risposta. Perciò per chi attende ancora altri eventi, si sbaglia. Da parte mia come ha scritto il Dott. Del Mese è finito l’ultimo atto. E forse con esso anche la mia associazione.
    Arrivederci a tutti.

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  14. Gentile Signora io non amo i salamelecchi verbali nè di altro genere essendo una persona estremamente pratica. Io non sono entrato nel merito della vicenda, mai, nè tantomeno ho espresso giudizi su persone pur rimanendo convinto della bontà del fenomeno associazionistico ( quello vero) quello che fate voi insomma e pochissime altre associazioni, quelle che restano sappiamo come funzionano chi le ha create etc.
    Io ho postato solo per far rilevare il fatto che voi (gli estensori e sottoscrittori della lettera) state accusando il funzionario di aver commesso numerosi reati( se vuole glieli elenco ma meglio sorvolare, non vorrei essere preso a spunto da qualcuno) diciamo unaserie di abusi di ufficio per mantenermi sul generico. Io sto riflettendo sulla possibilità di inviare un esposto alla procura su questi fatti e sul fatto che molte persone , essendo a conoscenza di situazioni o fatti che potrebbero integrare fattispecie di reato non li abbiano denunciati.
    Purtroppo credo che Lei signora si troverà costretta a seguire un percorso processuale perchè o verrano inviate indagini a seguito di qualche esposto oppure voi, come penso sia naturale, verrete querelati dal funzionario che , ripeto, si dovrebbe sentire qauntomeno diffamato dalla vostra lettera.
    Poi c’è la questione del c2o e di altre associazioni sulle quali si deve far luce. Purtroppo Signora Paesano la giustizia italiana è farraginosa e lei si troverà esattamente a fare quello che non voleva e cioè si troverà coinvolta in una spirale giudiziaria.
    Del resto siete persone adulte e io conosco abbastanza bene Armando e so che lui ha riflettuto e ipotizzato anche uno scenario simile prima di scrivere quelle cose , almeno lo spero perchè se sono state frutto di un atto d’impulso sarebbe una cosa molto sciocca e so che lui non lo è.
    Io spero che Lei abbia ragione alla fine della vicenda ma questo è solo un mio augurio personale perchè io faccio il tifo per voi solo che non sono un tifoso con le fette di prosciutto sugli occhi e cerco di valutare oggettivamente le cose. Se poi qualche mio intervento offende la sensibilità di tizio o caio questi non sono problemi miei. La saluto con stima pur non conoscendola.

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  15. @blue book

    guardi che dalla lettera si evince SOLO un tipo di condotta che è sanzionabile SOLO disciplinarmente. Per quanto riguarda il resto mai parlato di specifici reati penali (avremmo agito di conseguenza) ma di una serie di comportamenti, di azioni, di situazioni assunte da una persona che occupa un posto “strategico” all’interno degli uffici comunali che merita sicuramente la nostra disapprovazione. Di penale ha parlato lei e so’ con quali fini!

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  16. Armando se vuole ci diamo del Lei e mi scuso per il tono confidenziale ma pensava che essendo quasi coetanei si poteva usare una forma più diretta.
    Mio gentile amico io resto convinto, avendone le cognizioni, che ci sono accuse pesanti spero di sbagliarmi perchè non auguro a nessuno una querelle giudiziaria visti i tempi della giustizia.
    Io penso di essere stato molto, chiaro e trasparente nell’esposizione del mio pensiero , Lei molto di meno.
    Se , su mia autorizzazione esplicita, scritta e che resta trascritta qui, Lei ha la gentilezza di dirmi esplicitamente quali sono i miei fini, visto che afferma di saperlo con tanta sicumera, mi farebbe cosa gradita. La ringrazio sin da ora.

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  17. Continuo a dire che di reati penali “certi” non se ne intravedono, quel che emerge, invece, è una condotta moralmente inaccettabile. Le situazioni documentate sono sicuramente coperte “per legge” (non sono così fessi da commettere un abuso, metterlo per iscritto e pubblicarlo sull’Albo pretorio)ma moralmente inaccettabili.
    La battaglia che è stata fatta aveva lo scopo di riportare nell’alveo della verità la figura della Paesano infangata dalla relazione del funzionario e puntare il dito contro una serie di favoritismi di altre associazioni (anche questi sicuramente noti e politicamente coperti dall’amministrazione) aveva lo scopo di far emergere questa incongruenza: puntare il dito si alcuni non su tutti. Moralmente inaccettabile.
    Se lei, @blue book intravede in tutto questo qualcosa di penalmente rilevante ce lo faccia sapere. Io ho riferito a chi di dovere (ha ragione non sono così stolto)

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  18. AI CRITICI DI ARMANDO & CO:
    NON RISPONDIAMOLI IN FUTURO,LI STIAMO DANDO UN PESO CHE NON HANNO NELLA VITA PUBBLICA jevulese,
    oportet:
    CONCENTRIAMO LA NOSTRA VENA CRITICA SUI PROBLEMI REALI DELLA CITTA’ E NON “PETTINIAMO” L’EGOCENTRISMO DI QUESTI SIGNORI,FINIRANNO PER CREDERCI DAVVERO.
    BUONA DOMENICA A TUTTI!

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  19. Con questo intervento chiudiamo la diatriba: per sempre
    @blue book

    qual’è il suo fine? Secondo me è mandare un messaggio alla Paesano (e con lei a tutti gli altri) ossia che in questo paese si deve tacere e non parlare di quel che di anomalo succede. La sua affermazione “… Io sto riflettendo sulla possibilità di inviare un esposto alla procura su questi fatti e sul fatto che molte persone , essendo a conoscenza di situazioni o fatti che potrebbero integrare fattispecie di reato non li abbiano denunciati” che è una vera e propria minaccia, significa proprio questo. Ma visto che lei dice di conoscerci dovrebbe sapere che non siamo tanto stolti e la Paesano si è mossa come doveva.
    Se lei è al corrente della commissione di reati “certi” ce lo faccia sapere perché dalle carte in nostro possesso non possiamo in nessun modo dire, con ogni ragionevole dubbio, che ne sia stato commesso uno: sono condotte eticamente e moralmente da respingere ma sono anche scelte di tipo politico da discutere in quelle sedi.
    L’altro obiettivo è vedere il funzionario comunale denunciato dalla Paesano così da soddisfare il probabile odio che lei nutre nei suoi confronti: la Paesano come leva per i suoi propositi vendicativi, questa sembra muovere le sue provocazioni.
    Lei sembra conoscerci bene e sa che non potevamo lasciare nulla al caso e così è stato quindi le sue illazioni, le sue velate minacce, può tenersele per sé perché non sortirebbero alcun effetto. Sono state seguite tutte le strade previste stia pur tranquillo. ma resta il fatto che non riteniamo siano stati commessi reati di tipo penale, almeno alla luce dei documenti in nostro possesso.

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  20. Armando io conosco te , la sig.ra Paesano, come detto + volte se hai la bontà di rileggere, non la conosco.
    La nostra conoscenza o meno non è il problema del momento. In Italia esistono i Giudici che hanno proprio il compito di accertare (ACCERTARE) se determinati fatti integrino la fattispecie di reato. Di certo prima della sentenza non c’è nulla ci sono solo ipotesi di reato e non c’è nessun colpevole ma solo uno o + indagati ( fase preliminare) o uno o + imputati ( fase dibattimentale).
    Tarantino non lo conosco quindi non conoscendo i principali attori di questa triste vicenda a chi li dovrei mandare sti messaggi fammi capire?
    Il mio messaggio è quello, e solo quello, che si rileva dall’interpretazione letterale dei miei posts, i messaggi subliminali li lascio alle donne.
    Chiudiamola qui Armà ti ripeto , anche questo ancora, sei troppo preso da sta cosa e vedi i fantasmi dove non ci sono.
    Non sta a me stabilire se una persona è colpevole o meno , ci sono istituzioni deputate a questo , io ho espresso la mia opinione come fate voi senza, io, avere nessun interesse nella vicenda nemmeno il + remoto. Buona domenica e ti pregherei di non replicare perchè non ci stai facendo una bella figura e ti suggerirei di non aggravare la cosa. Poi ovviamente sei adulto e vaccinato e ti comporterai come meglio ritieni ( preciso giusto per non farti dire che anche questa è una minaccia perchè ne saresti capacissimo).

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  21. Un’ultima cosa per @blue book

    lei sta giocando in maniera scorretta perché cela la sua identità dietro un nick name mentre io ho avuto il coraggio di espormi. Non credo sia corretto quando poi si scrivono cose come le ha scritte lei.

    RIPETO PER L’ULTIMA VOLTA: Dai documenti acquisti dalla Paesano non emergono situazioni penalmente rilevanti ma condotte moralmente disdicevoli.
    Manca “la prova madre” e non si possono denunciare persone solo perché “si immaginano reati”. Si deve andare oltre ogni favorevole dubbio e non è questo il caso.
    La presa di posizione del Sindaco per noi chiude la diatriba e l’onore della Paesano è salvo.

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  22. Io ho espresso solo un’opinione senza attaccare nessuno e ho immaginato uno scenario. Non capisco perchè mi si debba impedire di fare questo attribuendomi messaggi subliminali o minacce.
    Mi dispiace ribadire che chi denuncia un reato non deve esibire nessuna prova madre , se ce l’ha è meglio , ma non è il presupposto indispensabile e su questo non ci può e non ci deve essere discussione perchè non è un fatto opinabile. Se ti derubano in casa mentre non ci sei non denunci solo perchè non hai visto chi era il colpevole?
    Mi dispiace Armando ma te la prendi con la persona sbagliata il tuo avversario non sono io credimi.
    E smettetela di tirare fuori come arma finale la questione dell’anonimato. O scrivete con nick anonimo anche voi o se vi firmate poi non dovete lamentarvi se qualcuno , anche senza firmarsi , la pensa in un modo diverso. NESSUNO E’ DETENTORE DELLA VERITA’ ASSOLUTA, SOLO DIO.
    Mi dispiace che tu abbia visto i meii interventi come volti contro qualcuno o , peggio , ad ottenere uno scopo recondito.
    Vedrai che rileggendo tutto quando sarai meno coinvolto potrai osservare le cose nella loro luce reale.

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  23. @blue book
    Come lei dice, chi denuncia un reato non deve esibire nessuna prova madre… può darsi, ma poi se non viene provata l’accusa ci si espone ad una denuncia per diffamazione.
    Fanno bene ad essere cauti, cosi come hanno fatto bene a portare alla luce la questione, che ha permesso di mostrare un interessantissimo spaccato su come vengono gestiti i rapporti comune/associazioni.
    Tutto questo con buona pace dei cagnolini scodinzolanti che su questo blog (in modo anonimo) hanno cercato di mettere a tacere i coraggiosi responsabili del Tufara, prima con attacchi personali e poi cercando di insabbiare la discussione.

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  24. Me lo auguro che abbiate capito , ma dai vostri interventi sono molto scettico e mi sono dovuto ricredere anche sulla considerazione che ho di qualcuno, sinceramente la mia simpatia verso alcuni è fortemente scemata .
    Caro signore hai inondato il blog con posts nei quali hai scritto di tutto , ci siamo dovuti sorbire tutte le tue citazioni copiate da internet e incollate qui.
    Adesso con tono borioso e quasi di chi sia stato disturbato nella sua quiete ascetica vuoi indicare anche il termine finale della discussione?
    Mi pare che l’argomento qui non l’ ho introdotto io e se permetti Armando a tacere ci metti il tuo cane se ti ascolta.
    Se siete stati , siete o sarete ancora un associazione ( io le poche volte che sono passato dalla vostra sede ho visto sempre chiuso e ricordo solo il cartello voi dite che meritate il premio nobel per la solidarietà io confesso come altri che ignoravo l’esistenza della vostra associazione……che devo fare per espiare questo peccato capitale?
    Chi non conosce la Tufara è uno che non vive ad Eboli , non si interessa dei problemi di persone irregolari venute qua a delinquere e a creare altri problemi a noi italiani e ad occupare la parte + bella del nostro territorio , la litoranea.
    Chi non conosce la Tufara non ha a cuore il centro storico e non lo frequenta certo se devo vedere rumeni polacchi e magrebini che a casa mia mi devono scrutare come se fossi io lo straniero sinceramente mi girano le @@ ma questo è un altro discorso. Spero solo che l’associazione Tufara non pensi di risolvere i problemi della siccità in burundi o del riscaldamento globale del pianeta.
    Finora sono stato paziente e sereno ma continuare ad ascoltare le contumelie di chi ( pagando 50 euro all’anno) è stato cmq , meno di altri , avvantaggiato dai soldi pubblici ( anche i miei) per fare cose che non interessano quasi a nessuno mi sembra veramente paradossale. Ti avevo chiesto di non replicare ma vedo che non ascolti i buoni consigli il che denota poca sagacia e molta supponenza.
    La storia finisce, almeno per quello che mi riguarda, quando lo ritengo io. Se il signor Armando, a casa sua o con le persone a lui vicine è abituato a comportarsi così gli consiglio di chiudersi in casa e di frequentare solo la sua stretta cerchia di amici perchè non tutti sono disposti a subire questo atteggiamento.
    Se il signor Armando ci vuole dire dove si è formato e da dove trae tutta questa cultura che cerca di esprimere nei suoi posts ce lo dica , almeno avremo un’unità di misura per comparare la nostra. Grazie.

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  25. Se non si vuole incorrere in conseguenze come quelle descritte da il forestiero basta fare un semplice esposto e non una querela mio caro forestiero tu da quale foresta vieni? Smettetela di parlare di tutto anche di ciò che non sapete e non ergetevi a maestri che fate brutte figure, venite avvertiti pure e voi continuate?
    Come lo giudicate uno che , seppur avvertito, continua a cadere sempre nello stesso fosso? 😉
    Lascio al pubblico il compito di trovare aggettivi adatti alla situazione.

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  26. Gentile signor “blue book” mi ero ripromessa di non scrivere più, ma ci sono ricaduta. E’ chiaro che ognuno la pensa diversamente. E questo non è un difetto per nessuno. E quando non si accetta la diversità dell’altro cominciano i problemi. Io sinceramente non mi offendo se lei non ci conosce. Se va a rileggersi l’articolo del Sindaco dove “censura i funzionari” ho risposto al signor Dandy che più o meno faceva la sua stessa osservazione. Io non posso permettermi la pubblicità, né quella a pagamento, né quella sul sito del Comune quindi faccio quello che posso. Il fatto che lei trova sempre chiuso, si vede che i suoi orari non coincidono con i nostri. Fino alla settimana scorsa siamo stati aperti i giorni dispari dalle 17,00 alle 20,00 più o meno, per dei corsi rivolti ai bambini che d’inverno per motivi scolastici e motivi di spazio all’interno (lo sa quanti sono 18 metri quadrati compreso il bagno?), non possono frequentare. Forse lei passa al mattino, o di notte o nei giorni pari. O forse passa da lì perché va semplicemente a Porta Dogana perché ci abita. Ma non ha importanza. D’inverno da ottobre fino a alla fine di maggio da 10 anni si tiene tutti i lunedì il corso di tombolo (GRATIS) dalle 16,00 alle 18,00). Naturalmente a porte chiuse perché le signore non aspirano a prendersi una bronchite. E se conosce la signora Tina Longo Minchillo, che lo detiene, può chiederglielo. Poi se vuole può bussare quando vede la luce accesa. Sarò contenta di farle vedere quante persone sono passate in questi anni dai nostri corsi. Possiamo prendere nel faldone una scheda a caso e telefonare e lei può chiedere se ha pagato, se è piaciuto, se è servito se non altro socialmente o qualunque cosa vuole. Naturalmente il mio invito è rivolto a tutti. Poi prima di Natale si tiene il Corso di Scrittura Creativa, tenuto dalla Prof.Davino. Siccome ne faccio parte le assicuro che è bellissimo per chi ama scrivere. E torneranno i bambini anche prima di Natale, per fare i “Lavoretti per le feste” anche se essendo piccolo dobbiamo fare a turno. Certamente non siamo aperti sempre perché molti di noi, compresa la sottoscritta lavorano ancora. Io sto nel privato e faccio 7,00 – 17,00. Tutti i giorni. Se è necessario anche 18,00. Pensi che quest’anno non sono andata neanche a fare le schede d’ iscrizione al tombolo, e chi l’ha frequentato, oltre a farlo gratis, non ha pagato neanche la quota associativa. Che non è prioritaria davanti al piacere di stare insieme e basta.
    Quando lei dice che sono stata avvantaggiata dai soldi pubblici, la posso controbattere. Questo significa che io ho usato i soldi della collettività. Io non sono un’associazione che chiede contributi al Comune per sopravvivere, e né uso la corrente pubblica per illuminare le nostre serate invernali. Anzi se c’è stata qualche festa al Centro Storico ho prestato la corrente a qualche associazione che non l’aveva, come gli “scout” per esempio.
    Io ho pagato il mio piccolo affitto” motivato anni fa dal fatto che il locale era completamente grezzo. Adesso che doveva essere rivalutato, eravamo pronti a farlo ad un prezzo equo e giusto. Non so se lei ha seguito la vicenda. Ma nel mio piccolo io ero la sola a pagare.
    Per quanto riguarda la vicenda extracomunitari, su tante cose la penso come lei. Sono disgustata al mattino dalle decine e decine di bottiglie di birra e vodka che lasciano tutti i giorni per terra senza portarle neanche al contenitore del vetro. Mi fa rabbia vedere che nel condominio di fronte alla mia casa, le bollette ASIS ed ENEL, TARSU sostano giorni e giorni e poi finiscono per terra senza essere pagate perché le persone vanno e vengono in continuazione. Mentre io pago una somma enorme di spazzatura, che forse sarebbe anche giusta se stessi nella pulizia, ma non ci sto. Sto tesa quando mio figlio fa storie per far capire a determinati soggetti che la musica alta se la devono sentire nella loro casa, e non per tutta piazza San Nicola…..ma non per questo faccio di un’erba un fascio. Le posso assicurare che abbiamo conosciuto tra loro persone squisite, che hanno insegnato loro qualcosa a noi. Mi è rimasta impressa di Saida, che venne da noi una domenica sera “chiedendo non soldi” ma con tanta discrezione solo un po’ di pane. Ci guardammo in faccia noi presenti e provvedemmo. Qualche settimana dopo ricambiò portandoci delle arance che aveva preso dove lavorava per sdebitarsi. Inutile dirle che oggi è una cara amica. Le facevamo fare via internet il collegamento con Skipe per vedere il figlioletto di 9 anni che era là. Solo che lei abitava a due passi a Piazza san Nicola, mentre i suoi genitori per andare a Casablanca facevano due ore di macchina per raggiungere un “Internet Point”. Mi piacerebbe raccontarle l’emozione di quella donna quando vide nello schermo il figlio che non vedeva da 5 anni! Oggi quel ragazzo è arrivato in Italia, non le racconto come perché è troppo lungo. La signora Adelaide Melillo, insegnante in pensione GRATIS gli ha insegnato la lingua ed anche se lo hanno messo direttamente in prima media, quest’anno ha fatto l’esame ed ha preso la licenza con un’ottima media perché è volenteroso ed educato. Si è iscritto all’industriale e continueremo ad aiutarlo nel nostro piccolo. Un giorno alla madre hanno tolto l’acqua e venne da noi in redazione a chiederne un po’. Siccome la cosa continuava, il direttore andò a vedere di che si trattava. E trovò che l’ASIS gliel’aveva chiusa. L’indomani quando telefonai all’ASIS, mi spiegarono che erano attaccati alla pubblica. Chi gli aveva affittato la casa (italiano) non aveva il contratto con l’ASIS, ma si era attaccato direttamente alla pubblica. Non so neanche io perché le sto raccontando queste cose… sono certa che non cambierà idea, ma non è questa la mia intenzione. Volevo solo dirle che non possiamo metterci i paraocchi. Se intorno a noi possiamo fare qualcosa, lo dobbiamo fare. E ci ritorna sempre, glielo posso assicurare… Tra loro e tra noi, ci sono “i buoni e i cattivi”. Abbiamo la facoltà di scegliere tra il bene e il male perché non siamo animali, e quindi possiamo scegliere anche tra le persone. Non possiamo più dire: “Se ne stessero a casa loro, “ oppure “Perché non tornano da dove sono venuti”, perché i governi che si sono succeduti hanno adottato una politica di accoglienza. Sbagliata o no, è così. E visto che di sono, visto che cresceranno con i nostri figli, visto che presto le loro vite di intrecceranno con le nostre, è meglio trovare un modo per convivere pacifico insegnando loro le nostre abitudini ma rispettando le loro. Io non so con chi sto parlando. Spero di cuore che dietro al suo nomignolo non ci sia lo stesore della relazione pubblicata sopra, o qualche suo amico, perché altrimenti è chiaro che è tutto inutile quello che facciamo. Se invece lei è solo una persona come tantissime che giustamente non ci conosce, venga a trovarci. Quando non sono su al Tufara, tutte le sere dopo cena, scendo giù nella redazione de “Il Saggio “ a dare una mano, a San Nicola. GRATIS. C’ è tanta gente che va e viene . Mi piacerebbe regalarle un libro su Eboli. E’ un diario che una donna oggi ottantenne scrisse in tempo di guerra tra Eboli e Napoli, scappando dai bombardamenti. Venga. Anche se la pensiamo diversamente mica è detto che dobbiamo essere nemici!
    A proposito il corso di tombolo inizia il secondo lunedì di ottobre alle ore 16,00. Mi aiuti a pubblicizzarlo. Così se vengono in tanti, questa antica arte non morirà, e noi staremo più aperti così quando lei passa da lì, ci troverà.
    La saluto simpaticamente.
    Vitina Paesano

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  27. Signora mi dispiace questo è credo il mio decimo intervento e fino all’ultimo non ero mai entrato nel merito della questione perchè come già detto non la conosco.
    Ma se il suo sodale cerca di fare l’esegesi dei miei posts a proprio uso e consumo mi dispiace ma questo non lo consentivo nemmeno a mio padre quando avevo 4 anni e mio padre ne era capace e lo so per certo il suo sodale non l’ho dimostrato.
    Si impari ad essere + tolleranti , quelli che fanno determinate attività e si ergono a censori di tutto dovrebbero dare l’esempio quando poi qualche scheggia arriva pure da loro. Avere reazioni inconsulte di fronte a pensieri non coincidenti con quanto si ritiene sia giusto.
    Non volevo offendere nessuno , nemmeno che forse lo merita, e forse farò bene da ora in avanti a tenermi per me ciò che penso. Sappia gentile signora che non sono mai stato il portavoce o il pupazzo di nessuno e non sa quanti mancati vantaggi mi è costata questa mia linea di condotta, non ho mai vissuto di soldi pubblici e , mi è successo ieri, ho saputo di aver pagato vaccini per mia figlia che non dovevo nememno pagare. La saluto simpaticamente anche io e mi dispiace che ci sia stata questa diatriba, non voluta da me. Dategli qualche quintale di camomilla a chi è troppo nervoso per capire bene cosa legge e insategli a non avere reazioni eccessivamente scomposte di fronte alle avversità. Questo è il vero segnale di maturità a prescindere dal merito delle questioni. Mi dispiace aver attaccato ma io non sono un sorvolatore e per le prime volte ho cercato di sorvolare ma devo riconoscere che forse facendo così ho dato il LA per reazioni che a fronte di un mio comportamento + risoluto forse non ci sarebbero state.
    Con le mie tasse si fanno tante cose che o non mi interessano o che addirittura non conosco nemmeno ma se sono positive per qualcun altro me ne faccio una ragione. Le auguro anche io un buon inizio di settimana e le auguro anche di riuscire a portare avanti i suoi progetti anche non pubblicizzandoli.
    Se lei fa cose positive il fatto che io o chi per me lo sappia o meno non è determinante ;).

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  28. Ho commesso alcuni orrori non tenetene conto grazie ho scritto in un nanosecondo e qualche lettera è saltata ma credo che il mio pensiero sia abbastanza chiaro.

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