Legambiente sul Circo ad Eboli: Animali sfruttati e deportati

Legambiente interviene sulla presenza del Circo ad Eboli per via dello sfruttamento degli animali.

L’Amministrazione comunale seguendo l’esempio di altri Comuni, vieti con una delibera, l’attendamento sul territorio di strutture circensi con animali e di viet pietose sfilate di “elefanti ballerine” come verificatosi negli anni passati”.

Circo Rinaldo Orfei
Circo Rinaldo Orfei

EBOLI – L’associazione ambientalista  con  diverse lettere e comunicati ha tentato di porre all’attenzione del Comune di Eboli il fenomeno dello sfruttamento degli animali che avviene all’interno dei circhi. Legambiente, interviene poiché in questi giorni ad Eboli, è presente il Circo di Rinaldo Orfei, e coglie l’occasione appunto per puntare il dito sullo sfruttamento degli animali. Occasione che consente anche di proporre all’Amministrazione comunale, seguendo l’esempio di altri Comuni, che il Comune di Eboli vieti con una delibera, l’attendamento sul territorio di strutture circensi con animali e di vietare pietose sfilate di “elefanti ballerine” come verificatosi negli anni passati”.

Ancora una volta il nostro comune non si è dimostrato molto sensibile in materia di diritti e benessere animale – dichiara Caterina Manzione, responsabile di Legambiente Altrianimaliin Italia ci sono molti comuni che già da diversi anni ormai vietano ai circhi con animali di mettere tenda.

Animali deportati dai loro habitat, privati per sempre della loro libertà per essere trattati come fenomeno da baraccone, costretti con le buone, ma soprattutto cattive pratiche ad obbedire e a compiacere l’essere umano.

Nei circhi si assiste allo stravolgimento della natura dove l’unica regola tra “l’animale-uomo” e “l’animale-bestia” è la sottomissione e l’obbedienza con la violenza.

 I legambientini ebolitani promuovono invece alcuni circhi che hanno scelto di non utilizzare più gli animali: gli australiani “Flyng Fruit“, i canadesi “Cirque du soleil“, i francesi “Les Colporteurs“, gli americani “Minimus“, “Nuage“, “Hiccup” e molti altri che valorizzano al meglio la bravura dei giocolieri, trapezisti, clown, comici, mimi, contorsionisti. Per Legambiente questa è la direzione da seguire, l’unica civile.

Chiediamo all’Amministrazione comunale di Eboli, – conclude Caterina Manzione sotto l’esempio delle buone pratiche di altri Comuni, di vietare con una delibera, l’attendamento di strutture circensi con animali sul  territorio e di vietare pietose e pessime sfilate presso il corso principale di “elefanti ballerine” come verificatosi negli anni passati”.

Eboli, 13 settembre 2013

1 commento su “Legambiente sul Circo ad Eboli: Animali sfruttati e deportati”

  1. Sin da bimbo il Circo,luogo dove le mamme portavano i figli, antesignano dei video games,ha sempre infuso un devastante senso di tristezza e malinconia,un luogo dove animali & uomini sembra che si “lascino vivere”,in un peregrinare senza sosta e senza meta.
    L’Ente Nazionale Protezione Animali ha chiesto al nuovo Parlamento inglese di abolire lo sfruttamento degli animali nei circhi. L’inghilterra si inserisce così nella lista dei Paesi virtuosi insieme ad Austria e Grecia. Lo stop entrerà in vigore a partire dal 2015.
    Vedere gabbie fruste ed altri strumenti poco gentili negli anni mi ha sempre convinto della crudeltà di questo pseudo spettacolo,ed ogni volta che lo trasmettono anche in tv,non penso si faccia un vero servizio pubblico ma + una sevizia verso animali nati in e per essere liberi.
    Una domanda:
    Perchè è stata ammessa la macellazione islamica, che – in terra italiana – va contro ai basilari principi di difesa degli animali? Come mai non ha sentito elevare proteste, forse anche da movimenti che, in questo campo, avrebbero dovuto essere in prima fila?
    VOGLIAMO DIVENTARE UN PAESE CIVILE?

    Rispondi

Lascia un commento