Rosania: Melchionda è al CAPOLINEA

Al capolinea! Va giù duro l’attacco di Rosania con Sinistra Unita e Rifondazione Comunista.

Dalla questione morale ai rimpasti, dalla gestione finanziaria all’immobilismo, dal Tribunale all’Ospedale, dalle Varianti alla Cultura e all’Ambiente, dal centro storico al futuro economico della Città. Tutte storie di incapacità e di fallimenti.

Gerardo Rosania
Gerardo Rosania

di Massimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)

EBOLI – Impietoso l’attacco frontale che ha sferrato Gerardo Rosania con Sinistra Unita e Rifondazione Comunista all’Amministrazione comunale, mettendo in evidenza tutte quelle criticità di cui il Sindaco di Eboli Martino Melchionda e la sua Giunta ne sarebbero responsabili.

Rosania a 360 gradi elenca ad uno ad uno i problemi e quelli che sarebbero secondo lui e non solo i fallimenti dell’Amministrazione “variabile” di Melchionda. I problemi legati all’Ospedale di Eboli e a tutte le traversie che vorrebbero ungiono si e un altro pure depotenziare, trasferire, chiudere reparti e semmai l’intero Presido Ospedaliero, per passare alla Sezione staccate di Eboli del Tribunale di Salerno, al finto successo del “rinvio” della sua chiusura, un escamotage che tacita, per il momento gli animi, ma che complica nei fatti le cose, dovendo per una parte lasciare aperta la struttura per le cause vecchie, mentre si dovranno trasferire a Salerno le nuove, scaricando i costi non più sull’Amministrazione giudiziaria ma sul Comune e quindi i cittadini.

Rosania punta il dito sui vari passaggi dei vari consiglieri verso la maggioranza, rendendo “plastica”, ma solo nella formazione la Giunta Melchionda, e evidenziando i vari scontri che prima si sono sviluppati all’interno del Partito democratico coinvolgendo in seguito l’intera maggioranza, perdendo per strada in sequenza, il Consigliere Pietro Mazzini, i Consiglieri Liberi e Riformisti, Salvatore Marisei, Antonio Petrone, Carmine Campagna, Armando Cicalese, salvo poi a recuperare per strada sia Mazzini che Cicalese, ma perdendo Mauro Vastola nel PD e l’UDC nella maggioranza.

Non mancano le critiche per le vicende urbanistiche legate alle varie varianti allo Strumento Urbanistico vigente e le politiche ambientali, evidenziando la bassa percentuale della Raccolta differenziata, ma non esclude i conti del comune vicini al dissesto e un’assenza tatale rispetto allalla cultura e alle attività associazionistiche. Insomma un bilancio che se si volesse dare un voto all’attività dell’Amministrazione Melchionda, sicuramente non ragggiungerebbe nemmeno la mediocrità.

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IL CAPOLINEA

Gerardo Rosania
Sinistra Unita – Rifondazione Comunista

  • Questione morale

La vicenda dei rimpasti della Giunta Comunale mai giustificati politicamente ma imposti fra le proteste degli stessi assessori “trombati”, e di quella che molti hanno ritenuto di leggere come una sorta di compravendita  di consiglieri comunali per assicurarsi qualche voto in Consiglio;

  • dubbi sulla gestione finanziaria

Sta esplodendo tutta per intero la questione della Multiservizi, nonostante i penosi tentativi del sindaco di scaricare sulla parte tecnica le responsabilità di conti che non si “allineano”, dove sta emergendo per intero la giustezza di ciò che abbiamo detto per anni: in questa società Melchionda & c. non ci hanno mai creduto,salvo utilizzarla per finalità molto ambigue in occasione delle elezioni,per cui è stata spogliata delle sue funzioni ed oggi rappresenta un fondo senza fine da ripianare;

  • immobilismo sulle opere pubbliche

Rimane una clamorosa, quanto vergognosa incompiuta il “buco” a via Adinolfi, su cui gravissime sono le responsabilità di questa Amministrazione che non ha ascoltato chi invitava a non avventurarsi in quell’ intervento in pieno centro cittadino con imprese che non offrivano le giuste garanzie di solidità; rimane tutta a carico di questa Amministrazione la responsabilità di avere perso i fondi del “patto di reciprocità” e di non avere realizzato in 8 anni alcuna opera pubblica degna di evidenza;

  • incapacità di incidere sulla vicenda dell’ospedale

Continua l’azione inutile quanto dannosa da parte dell’ Amministrazione regionale,  di svuotamento del nostro nosocomio alle prese con il cronico problema della carenza del personale e dell’accorpamento dei reparti, e la cancellazione dell’ipotesi dell’ospedale unico della Piana del Sele ci ha riconsegnato il dramma di una politica sanitaria fondata sulla centralità dell’Agro nocerino, dell’Azienda Ospedaliera del san Leonardo e del Cilento, con la emarginazione della Piana del Sele, senza che questa Amministrazione sia stata capace di far sentire e pesare la propria voce;

  • inesistenza sulla questione della chiusura del tribunale

 “Non c’è niente da fare” ci disse un sindaco troppo impegnato in altre vicende, molto più fruttuose in termini politici, per poter affrontare una battaglia come quella contro la chiusura del tribunale che era una battaglia di tempi lunghi, da condurre anche in solitudine. Non è stato così a Sala Consilina dove una intera città si è battuta contro la chiusura di quel tribunale, ed oggi ad esito di quella battaglia il Consiglio Regionale della Campania ha promosso con altre regioni il referendum abrogativo della legge di chiusura dei tribunali!,

  • insipienza sulla questione del centro antico

ormai abbandonato all’anarchia più totale, dove non si contano più gli scempi, fatti di sopraelevazioni non autorizzate, di occupazioni abusive di aree pubbliche, di tettoie che improvvisamente spuntano ecc. ;

  • la vicenda urbanistica caratterizzata dalla politica delle varianti

da Fontanelle al macello, dalle singole realtà nella piana alla fascia costiera: tutto in variante! Senza un disegno unitario del nostro territorio su cui altri, dalla provincia alla vicina Battipaglia, stanno determinando le scelte strategiche sulla viabilità (la nuova strada che corre parallela alla statale 18),

  • l’assenza di qualsiasi progetto sul futuro economico

il porto commerciale all’altezza dell’idrovora della zona Lago! Il tutto nel silenzio assordante e pesantemente complice di una amministrazione senza idee tutta presa dalla gestione minimalista e clientelare dell’edilizia !;

  • inesistenza sulle politiche culturali

oggi rette soltanto da qualche iniziativa privata, con una Amministrazione incapace di mettere in campo un minimo di programmazione di iniziative culturali, e che da EburumEboli a Vissi d’arte ha cancellato tutti gli appuntamenti che caratterizzavano da anni la vita culturale ebolitana;

  • la massima confusione sulla politica ambientale

dove un assessore esalta il risultato del 48% della raccolta differenziata dei rifiuti, dimenticando che al 31/12/2012,cioè un anno fa, avremmo dovuto già essere al 65%, e che il paese è sporco come non lo si vedeva da anni, e grida ancora vendetta lo scempio delle nostre colline compiuto per compiacere chi regna a Salerno, senza  alcun ritorno positivo per Eboli;

Il quadro e’ quello di una città “asfaltata” da una Amministrazione e una maggioranza che ormai hanno dimostrato tutta la loro incapacità.

Dopo 9 anni di Amministrazione Melchionda questa città è precipitata indietro di decenni. Oggi questa maggioranza, questa Amministrazione, questo sindaco non hanno credibilità per rivendicare la guida di Eboli, per loro c’è una sola strada: dimettersi per consentire agli ebolitani di tornare a sperare in un futuro migliore che passa, necessariamente, attraverso la cancellazione di questa esperienza amministrativa e attraverso un gesto liberatorio di “invio a casa” di tutti i personaggi che in questi anni hanno gestito il potere, con il risultato di  devastare Eboli.

 Eboli, 8 ottobre 2013

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