Renzi accetta l’Incarico: Una riforma al mese

Renzi accetta l’incarico di formare il governo: “Subito riforme istituzionali e lavoro”.

Il segretario Pd al Colle: “Punto al 2018”. L’agenda: riforma della pubblica amministrazione ad aprile, fisco a maggio”. Domani al via le consultazioni, ma la squadra dei ministri non è ancora pronta. Poi commosso saluta Firenze.

Matteo-Renzi-Riceve-Incarico
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da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

ROMAMatteo Renzi accetta dal Capo dello Stato l’incarico con riserva – come prassi – a formare un nuovo governo. Da domani avvierà le consultazioni con i partiti. «L’impegno – afferma il premier in pectore al termine del colloquio di un’ora e venti con Napolitano – è l’orizzonte naturale della legislatura», il 2018. Quindi il leader Pd si prende «qualche giorno di tempo» per definire programma e squadra. Questa sera c’è stato l’ultimo saluto da sindaco a Palazzo Vecchio, a Firenze. «Fare politica non è qualcosa di sporco, di brutto o da evitare ma corrispondere ai sogni delle persone», ha detto il sindaco concludendo l’intervento con commozione.

L’Unione Europea detta subito la lista delle priorità e alla poltrona dell’Economia – con le parole del  commissario agli affari economici Olli Rehn.- esorta il nuovo leader alla scelta di un «vero europeista» . L’Italia dovrà «tagliare il debito, ridurre il cuneo fiscale, riformare la Pa e la giustizia». Un grosso incoraggiamento al neo incaricato arriva anche da Tony Blair, ex primo ministro britannico, che parla di sfide «formidabili» con «Matteo che ha il dinamismo, la creatività e la forza per farcela, con la combinazione di realismo e idealismo necessari per i tempi che viviamo».

Una riforma al mese. Il programma di governo di Renzi ha già una tempistica: a febbraio riforme istituzionali, a marzo il lavoro, che è la «vera priorità», ad aprile la riforma della pubblica amministrazione e a maggio il fisco. La strada del leader Pd è in discesa, ma spuntano già i primi ostacoli: a cominciare dalla complicata trattativa con Angelino Alfano.

L’incontro al Colle. Il sindaco di Firenze arriva puntuale, alle 10,30, al Quirinale alla guida di una Giulietta bianca, accompagnato dal capo ufficio stampa Filippo Sensi. Nel colloquio con il presidente della Repubblica, il segretario Pd assicura, come racconta lui stesso al termine, che metterà «tutto l’impegno e l’energia di cui saremo capaci in questa sfida difficile». Napolitano gli affida l’incarico e Renzi esce nella sala della Vetrata. Il tono di voce tradisce emozione e un po’ di tensione: «Ho ricevuto l’incarico di provare a formare il nuovo governo, ho accettato con riserva per l’importanza e la rilevanza di questa sfida», esordisce. Poi conferma il suo impegno di un governo di legislatura che quindi «necessita di qualche giorno per arrivare a sciogliere la riserva».

Il saluto a Firenze. Le consultazioni formali cominceranno domani: oggi il premier incaricato, dopo aver incontrato i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Piero Grasso, torna a Firenze per l’ultima giunta e l’addio alla guida della sua città. La testa e il cuore sono ormai tutti proiettati al governo. E non tanto sulla squadra, spiega Renzi ironizzando sulle «fatiche» dei giornalisti alle prese con il «totoministri» ma sui contenuti, su cui, aggiunge, «abbiamo intenzione di lavorare in modo molto serio». Programma che nelle intenzioni di Renzi ha tempi già definiti e prevede che «entro febbraio si faccia un lavoro urgente sulle riforme costituzionali ed elettorali, e nei mesi successivi ci saranno: a marzo il lavoro, ad aprile la riforma della Pubblica amministrazione, a maggio il fisco». Una riforma al mese, la corsa del premier incaricato è partita. Nel discorso a Palazzo Vecchio il segretario del Pd sottolinea che non sceglierà il successore, ma che lo indicheranno «i cittadini» con le elezioni che si terranno tra meno di cento giorni. Poi aggiunge che bisognerà «gestire meglio i beni culturali che abbiamo, mi riferisco a Firenze ma anche all’Italia». «Sono posti di lavoro- aggiunge – il recupero della bellezza come fattore che dà risorse».

La Squadra. Renzi è consapevole che la quadra per formare il suo governo non è semplice. E ha messo in conto che rispetto alle consultazioni-lampo che aveva in mente servirà un maggior approfondimento. Il primo degli scogli del segretario Pd è il principale socio di maggioranza, Angelino Alfano. I due, in contatto da giorni anche via sms, avevano in programma di vedersi ieri sera, al rientro di Renzi a Roma. Ma il faccia a faccia è slittato e a questo punto è probabile che si terrà nei prossimi giorni con le consultazioni ufficiali. Sono abbastanza chiari i motivi del braccio di ferro tra Renzi e il leader Ncd. Alfano sa che la presenza di Ncd è «decisiva» per la nascita del governo: senza i numeri, soprattutto dei suoi senatori, l’esecutivo Renzi non riesce a nascere a meno di una nuova svolta del rottamatore con un’apertura verso Forza Italia, possibilità che però viene smentita nettamente dal Pd.

Scoglio NCD. Perciò l’ex delfino di Berlusconi è determinato ad alzare la posta per il suo via libera: oltre a chiedere la riconferma sua, di Maurizio Lupi e di Beatrice Lorenzin negli stessi ministeri, vuole chiarezza nel perimetro della maggioranza del nuovo governo. Alfano soffre le «due maggioranze», una con Ncd per il governo e l’altra con Fi per le riforme che Renzi è determinato a confermare. E vuole garanzie, a quanto si apprende, almeno sul fatto che la legge elettorale entrerà in vigore solo dopo la riforma del Senato, temendo che ad un certo punto, incassata la riforma del voto, il leader Pd e il Cavaliere si accordino per lo show down della legislatura.

Richieste e pretese che sembrano non preoccupare più di tanto i renziani. «Alfano non è il problema», spiegano ambienti vicini al sindaco di Firenze, aggiungendo, più a scopo di minaccia, che se Renzi non riuscisse a fare nascere il governo «vuol dire che si andrà alle urne». Insomma tra i due, sostengono fonti dem, chi ha il coltello dalla parte del manico è il premier in pectore e quindi, aggiungono, «un accordo si troverà», lasciando intendere che Renzi non ha intenzione di fare le barricate per impedire ad Alfano di restare al Viminale.

Il Toto-Ministri. Quello che in realtà preoccupa di più, in queste ore, i fedelissimi del sindaco è la squadra di governo. Il «no, grazie» dell’ad di Luxottica Andrea Guerra lascia l’amaro in bocca a Renzi che punta su personalità vincenti per la sua «rivoluzione radicale». Sondaggi sui candidati preferiti sono in corso a 360 gradi e in questo sono impegnati sia personalmente Renzi sia i suoi, come Dario Nardella e Graziano Delrio. Come anticipato ieri da La Stampa, il segretario Pd vorrebbe Romano Prodi al Tesoro, anche per ridare entusiasmo al popolo dem sotto choc per la sfiducia a Enrico Letta. Al Tesoro sono in discesa anche le quotazioni di Lucrezia Reichlin. All’Economia infatti premier in pectore vorrebbe un politico. Il rebus totoministri è ancora irrisolto. L’unico posto sicuro è quello di Graziano Delrio sottosegretario alla presidenza del consiglio. Per via XX settembre si fanno anche i nomi di Piero Fassino e Fabrizio Barca. Partita aperta che per l’Interno, ministero che Angelino Alfano punta a tenersi stretto ma al quale ambirebbe anche Dario Franceschini. In alternativa, dopo il «no, grazie» di Alessandro Baricco, Franceschini potrebbe andare ai Beni Culturali, lasciando il posto di ministro per i Rapporti con il Parlamento ad un fedelissimo del leader Pd, che potrebbe puntare sul portavoce della segreteria Lorenzo Guerini.

Da Bernabé a Moretti. Alle Riforme resta in pole Maria Elena Boschi mentre vacilla la candidatura del segretario Sc Stefania Giannini all’Istruzione dopo che Scelta Civica avrebbe indicato Irene Tinagli e Andrea Olivero. Il rifiuto di Andrea Guerra apre per Renzi il problema di una casella chiave per il futuro governo: lo Sviluppo Economico. E lì l’idea del sindaco è di continuare a cercare nel mondo imprenditoriale: spunta il nome dell’ex presidente Telecom Franco Bernabè. Ma nella lista spunta anche il nome dell’ad di Ferrovie Mauro Moretti. Per il ministero del Lavoro sono in corsa Tito Boeri ma anche esponenti della minoranza Pd come Guglielmo Epifani e Cesare Damiano. Nel Pd i sondaggi sono a 360 gradi e, a quanto si apprende, anche Pippo Civati, negli ultimi giorni molto critico verso il governo, potrebbe essere coinvolto in qualche ruolo. Alla Giustizia è caccia a “tecnici” di prestigio e, mentre scendono le chance di Michele Vietti, salgono le possibilità del presidente del tribunale di Milano Livia Pomodoro e spuntano i nomi di Valerio Onida e Guido Calvi. Dovrebbero essere riconfermati, infine, i ministri dell’Ambiente Andrea Orlando ed i ministri Ncd Beatrice Lorenzin (Salute) e Maurizio Lupi (Trasporti). Riconferma in vista anche per Mario Mauro così come non dovrebbe rischiare alla Farnesina Emma Bonino. Federica Mogherini dovrebbe, invece, prendere il posto di Enzo Moavero Milanesi agli Affari Europei.

Roma, 17 febbraio 2014

27 commenti su “Renzi accetta l’Incarico: Una riforma al mese”

  1. IL FINTO VENDOLA,DELLO SCHERZO TELEFONICO COSTERA’ CARO A RENZIE: Domanda: Come si piò portare a termine un governo di legislatura, come previsto dalla Costituzione, (Renzi dixit) se il parlamento e senato che a tale governo danno la fiducia, sono stati eletti con criteri e leggi anticostituzionali? Virtuosi, puri, incontaminati, valorosi amici di sx, questo è lecito?

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  2. siamo passati dall’ipoteca di berlusconi,a quella dietro le quinte di de benedetti:
    Siamo alle comiche, non si perde occasione, solo a parole altrimenti sprofonderebbe, per il conflitto di interessi verso Berlusconi,si fanno dettare la politica la nomina dei ministri dalla tessera n. 1 dell PD
    SIAMO AL NULLA INCARTATO…

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  3. NON VORREI CHE DAL PARTITO AZIENDA FININVEST,PASSASSIMO A QUELLO CIR,LE DICHIARAZIONI A VALANGA,A GUISA DI SFOGO DI BARCA SONO SINCERE,COSA CI ASPETTA?

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  4. Non posso far altro che volgere lo sguardo, sebbene io sia uomo di sinistra altrove,disgustato e addolorato per quanto stia accadendo all’amata patria…. mi chiedo se non si stia assistendo ad un vero e proprio colpo di stato…
    Non più i colonnelli, oramai démodé , ora il golpe lo mette in atto addirittura il presidente della repubblica, ignorando passaggi istituzionali e garantisti di democrazia, come l’ apertura alle camere di una crisi di governo, lo scioglimento delle stesso e la data di elezioni ….. Tutto questo in Italia e’ un lusso, un privilegio, forse qualcosa che non ci siamo dimostrati degni di meritare …. E allora via con premier e ministri imposti ….
    Monti…. Letta…. Renzi……..
    Elezioni farsa con listoni bloccati … Graduatorie …. Così ci ritroviamo in parlamento veline( carfagna, igieniste dentali soubrette ballerine amanti…)
    Ma la democrazia per cui i nostri padri hanno combattuto dov’è finita???

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  5. @x Massimo del mese…..
    diamo un buon esempio votiamo alla grillo il nuovo Presidente della Repubblica Italiana , sarei molto contento grazie vediamo chi sarà il prossimo P. della Repubblica

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  6. GOVERNO RENZI:IL TRIONFO DEI FIGLI DI PAPA’, INFORMATEVI,DEI DIPLOMATI MINISTRI,ALLA FACCIA DELLA COMPETENZA & MERITOCRAZIA,DEL PARTITISMO,TUTTE LE CORRENTI SON CONTENTE,IL GRANDE BLUFF,DEL NULLA DIETRO I BLA BLA BLA,SI PALESA,LA TELEFONATA DI BARCA E’ STATA PROVVIDENZIALE,NEI FATTI ANZI NEI NIENTISMI FUTURI,MA BENE DAMASCATI,CI SPECCHIEREMO.
    ITALIA 21° SECOLO,IL MEDIO EVO HI TECH E’ QUI,LA GENTE MUORE,MA LA DEMAGOGIA GODE DI BUONA SALUTE!

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  7. LA BOSCHI FIGLIA DI UN BANCHIERE E DI UN POLITICO, LA MADIA EX FIDANZATA DEL FIGLIO DI RE GIORGIO,FEDERICA GUIDI FIGLIA DI GUIDALBERTO NOTO IMPRENDITORE,GIA’ VICE DI CONFINDUSTRIA, CHE SIEDE NEL CDA DI 11 IMPORTANTI SOCIETA’,VICINO ANCHE A FORZA ITALIA TANTO PER ESSERE CONSOCIATIVI,ALLA FINE E’ UN GOVERNO DELLA UPPER CLASS,COME POTRA’ MAI CAPIRE GLI INTERESSI I PROBLEMI DELL’UOMO QUALUNQUE?

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  8. La cosa che risalta,ma poco riportata dai media,è che nessun meridionale è ministro della repubblica,cosa forse mai accaduta in passato,al di sotto di Roma,zero assoluto!
    Almeno un meridionale (che però se ne frega del meridione alleato sempre con la LEGA) c’è, è Angelino Alfano di Agrigento.
    Governo Renzi: 8 PD, 3 NCD, 1 SC, 1UDC, 3 tecnici, nessun Meridionale. Il Sud è servito.

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  9. DOVEVA ROTTAMARE E COSA HA ROTTAMATO? IL GOVERNO + DI 1° REP. DELLA 2° REP.,UN BEL COMPROMESSONE TRA 4 PARTITI MOLTO DIVERSI + FI CHE E’ L’ALLEATO OMBRA,LA COMPETENZA E’ SOLO DI TESSERE E NON NEL MERITO,DUNQUE IL DECAMERONE ULTIMO DEFINITIVO E’ INIZIATO,QUI TRA RIGORISTI E RIFORMISTI,LA COSA CERTA SARA’ UN PASTICCIO DISTRUTTIVO MAI VISTO PRIMA!
    MA TANTO BASTA ANDARE UN PO IN TV E PARLARE BENE,BENE, BENE,MA COME PARLA BENE….

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  10. Nessuno si potrà dichiarare contento di questo governo.
    Renzi: una grande delusione. Poteva essere una risorsa elettorale del PD in un prossimo futuro, invece ha dimostrato una sete di potere degna dei suoi più famelici antenati democristiani fratricidi.Non credo si andrà molto lontano con questo nuovo governo di boy-scouts. Continua la maledizione della sinistra: quando si è ad un passo dalla vittoria c’è sempre qualcuno al suo interno che la porta al suicidio.

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  11. Anche in questo caso, più che il manuale Cancelli, è stato applicato il metodo “Nicole Minetti”.
    Dopo la vicenda Gratteri,Il motto degli Uzeda Vicerè Siciliani, ” Italia e fatta, ora facciamoci gli affari nostri” e poi abbiamo un ministro che sta per entrare in maternità e pertanto scomparire nuovamente per un tot di mesi con un super stipendio?
    p.s.si comincia malissimo,con sospetti di raccomandati, e ministri di destra s-mascherati

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  12. Noto con rammarico una assenza dal dibattito e dal programma sinora illustrato del nuovo esecutivo la lotta alla criminalità organizzata,sarebbe un becero errore considerarlo un cancro meridionale come tante inchiesta stanno dimostrandone il contrario,e un eventuale magistrato come Gratteri sarebbe stato un buon segnale si è vero lui è ancora in servizio,mentre Nitto Palma era un ex,ma non si può fare le pulci in momento cosi disgraziato!

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  13. SPERIAMO NON SI PASSI DA UNA RIFORMA AL MESE AD UNA CORBELLERIA AL GIORNO,SI STANNO INDEBITANDO MOLTO A PAROLE CON GLI ITALIANI,NON SI SPECIFICANO LE COPERTURE ECONOMICHE,SI PALESANO CONFLITTI DI INTERESSI ECONOMICI E POLITICI,E LA POLITICA STESSA RASSOMIGLIA SEMPRE DI PIU’AD UN MARKETING PUBBLICITARIO!

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  14. Ok Renzi,
    votiamo subito: Legge sul conflitto di interessi. Legge
    su evasione fiscale introducendo l’arresto. Abbassamento delle tasse sul
    lavoro. Fine dei finanziamenti ai partiti, non si può sentire che avete
    preso in 20 anni più di 9 miliardi di Euro. Incandidabilità per
    condannati e pregiudicati. Riforma della magistratura,
    esattamente come la politica. Introduzione di un redditometro per i politici, con pubblicazione dei conti correnti del politico e di parenti.

    Impossibilità di accumulare cariche pubbliche, mai più di una.
    Tetto salariale ai manager pubblici, mai più di 15 volte il salario più basso in azienda.

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  15. Ha cominciato con “Non ho l’età”, proseguirà con “Finché la barca va”e con “Ma che colpa abbiamo noi”, concluderà con Antoine “E ci tirano le pietre”. Meglio Arisa, legittimata da Sanremo.
    Sta per cominciare il grande teatrino. L’Italia come non l’avete mai vista.
    Grandi idee, grandi promesse, grande ottimismo. TG e giornali mostreranno un paese che sta ripartendo e gente felice.
    Dopo le europee, invece, l’amarissima realtà.
    I cittadini sono a chiedersi se Arisa sia incinta o meno… questione molto più importante per chi un lavoro o una pensione ce l’ha già. Chi non ha nessuna delle due poc’anzi citate opzioni in mano o sta per fare un gesto estremo o sta per emigrare e con questo paese di…

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  16. PAGAMENTI P.A. CUNEO FISCALE,RENZI PROMETTE A SPRON BATTUTO:Se i fornitori dello stato non verranno pagati, chi tirerà fuori i 50-70 miliardi? Lui?
    E se il cuneo non sarà ridotto e le imprese continueranno a fallire a raffica, chi la salva l’economia, Lui?
    Comunque stiamo sereni, per ora c’è Lui.
    LO SPETTACOLO SENATORI INDEGNO DEI 5 STELLE: IL DISGUSTO STELLATO,FACEVANO PENA,POVERE ANIME CHE LEGGEVANO,LEGGEVANO,S’INCEPPAVANO,INSULTAVANO
    TESTI SCRITTI DA ALTRI,DAL PADRONE
    visi dilatati,rabbia,maleducazione, urla ed insulti,un serraglio di ragazzotti senza identità,urlatori da bar,da discoteca,
    insultano ma non dicono nulla,nessuna proposta seria per il Paese,solo odio squadristi,i parlamentari 5 STELLE,sanno solo odiare,non sanno costruire
    non hanno futuro,non danno futuro, non daranno mai niente a questo Paese..

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  17. ..di certo non con i grillismi,i partiti setta/azienda, non con i nepotismi o maggioraschi di sorta,la rabbia e la disperazione farà il resto,sempre sperando che qualche generale non anticipi i tempi!
    Adesso sta a noi prendere in mano le redini di questa Italia e lottare sin da ora per espropriare il potere dalle mani di questi signorotti pingui ed ormai inutili, legati a vecchi giochi di potere ed incapaci di sognare un avvenire per noi, che non sia quello di renderci degli imbecilli disinformati che capiscono solo di GF e Amici di Maria De Filippi.
    E’ ora di dimostrare che i giovani italiani ci sono e non solo: sono intelligenti, hanno idee, capacità e voglia di lottare contro tutti gli errori compiuti da chi avrebbe dovuto guidarci e insegnarci, ma non ha saputo farlo, gettando questa nostra meravigliosa nazione in pasto ai giornali esteri solo per i Gossip e gli scandali di questi vecchi politici.

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  18. Non è semplice cambiare questa politica italiana , fatta solo di politici che pensano al loro stipendio di fine mese che non è di certo basso!problemi stanno un po’ dappertutto: la forma di Stato non garantisce un governo libero di decidere, lo stesso capo del governo non può nemmeno scegliere di cacciare un ministro o meno…come puoi condurre se dipendi da qualcun’altro..inoltre le decisioni devono essere prese di concerto con i gruppi di potere e di pressione, vedi confindustria ecc…x cui un’idea nobile è sicuramente sacrificata perchè qualcuno al di sopra ci perde….consapevoli di tutto questo i politici si adattano al sistema delle chiacchiere e delle facce da ***** garantendosi cose come il “vitalizio” ed andando a fomentare la divisione tra i popolani, manovrando i media a piacere…
    !Questo è poco ma sicuro ! Ecco la mia umile opinione in merito .

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  19. IL PAROLIERE/PAROLAIO DI PROFESSIONE GETTA LA MASCHERA E SI RIVELA,ALTRO CHE ROTTAMATORE E’+ UN VERO ROTTAM’ATTORE,
    LA CASTA HA AVUTO SOLO REFOLO DI UN MAKE UP,DEL RESTO IL BUON MATTEUCCIO E’ FIGLIO,ANCH’EGLI, DELLA BALENA BIANCA DC.NEL GOVERNO C’E’ DI TUTTO,ANCHE TANTI BERLUSCONIANI,MIMETIZZATI,SE RIFLETTETE HANNO BOCCIATO UN TENTATIVO DI LEGGE SUL CONFLITTO,sigh, DI INTERESSI PORTATA AVANTI DA ALCUNE FRANGE DEL PD,e SEL,OLTRE M5STELLE.
    “E POI SI CENSURA LA SATIRA COME FECE SILVIO CON D. LUTTAZZI! nel lontano 2001!!
    IN ITALIA CAMBIANO LE FACCE GLI SLOGANS I PARTITI,MA LA SOSTANZA RIMANE IMMUTATA,E QUESTO CI PORTERA’ INESORABILMENTE AD UNA TRISTE DERIVA!!!!
    forse ci meritiamo una classe dirigente di tal foggia,siamo noi i loro mandatari del resto…..:-(

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  20. OTTIMO INIZIAMO BENE,LE DETRAZIONI DEL CONIUGE A CARICO SONO STATE TOLTE,DUNQUE IL BENEFICIO DEGLI 80 € SONO ANNULLATI,IL GIOCHETTO DELLE TRE CARTE!!!!!

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  21. La riforma senatoriale è un crocevia topico del governo di M.Renzi,che a detta della bella ministra Boschi:
    “Anche se Forza Italia si sfila abbiamo i numeri”,mi sembra plausibile,chi si nega avrà il marchio del conservatore di privilegi,un ruolo difficilmente spendibile!Le riforme si fanno con tutti,se ci stanno,diversamente,ce ne faremo una ragione e ognuno si assumerà la responsabilità di fronte al paese,la discontinuità di questo governo con quelli passati è abbastanza chiaro. Chi si rifiuta di vederlo, lo vedrà.
    Del resto,Per la modifica, anche di una sola virgola, della nostra Costituzione è necessaria la maggioranza dei 2/3 del parlamento. In caso di maggioranza semplice, dopo i 4 passaggi regolamentari, è necessario indire un referendum confermativo in cui tutti i cittadini sono invitati ad approvare o no le modifiche. Con l’aria di anti-politica che tira in questo periodo sono convinto che, in caso di referendum, la stragrande maggioranza degli elettori approverà le modifiche, rendendo così effettiva la riforma.Naturalmente gli interessi della casta non auspicano modifiche dello “status quo” e confliggono con quelli della gente comune. Non stiamo a guardare, ma partecipiamo a questo stravolgimento epocale, dando il nostro contributo dove e quando necessario.

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  22. Riforme, martedì Grillo in piazza contro il nuovo Senato.
    Commento tecnico-calcistico:Il M5S è una squadra da attacco ma non fa i gol perchè è sempre in fuori-gioco
    Occorre cambiare la tattica o l’allenatore? Beppe sei ancora lì? Non dovevi dimetterti?
    In una democrazia,c’è chi approva e chi disapprova a prescindere! dopo 20 anni di chiacchiere e nulla più si cerca di cambiare, magari si sbaglia, ma meglio che stare nella palude ad affogare.

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  23. Riforme, il Sen.Chiti propone mediazione. Ma Sel, M5s e Lega non arretrano.
    GRILLO BEPPE :ACCIDENTI CHE COLPO DI SOLE! hai fatto presentare 200 emendamenti che i tecnici hanno valutato fasulli ed al solo scopo di bloccare le riforme dei Democratici che ti avevano pur invitato a partecipare, pur non essendo dovuto, senza naturalmente stravolgere l’impianto che per fortuna Tua dei tuoi Figli e degli Italiani spetta al PD. Ti ho visto più volte in questi giorni in TV quando eri comico per lavoro e ti eri abituato alla notorietà e alla ribalta che non vuoi perdere a 65 anni costi quel che costi alle famiglie ed ai più deboli per i quali la speranza e la certezza sarà sempre solo la Sinistra Democratica Moderata PD. Beppe tu stai alla politica come la Taverna sta all’Istruzione e non c’è nulla di personale è solo la realtà. Finchè ci saranno i Democratici puoi andare nelle piazze quanto vuoi, pure sui tetti o fare marcette sul Quirinale con Minzolini e Salvini
    Ma al di la di tutti commenti e prese di posizione varie, è mai possibile che a nessuno di questi partiti-fabbrica di emendamenti, venga in mente di domandarsi quanto sia utile il loro comportamento per i cittadini?
    In una corretta democrazia, il principio cardine è che le decisioni si prendono a maggioranza.
    In una democrazia malata, invece, la minoranza ne paralizza l’azione, sfruttando tutti i cavilli dei regolamenti.
    Questa è la vera prepotenza: quando una minoranza vuole imporre il suo punto di vista con qualsiasi mezzo.
    Ma quale terza repubblica, sono cambiati gli attori ma il modo di agire dei fabbricanti di emendamenti è sempre da prima repubblica!

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