Il nuovo corso del 35° Meeting di Comunione e Liberazione: Renzi non c’é

CL, una vera fucina di cavalli di razza, da cui sono usciti l’ex Governatore della Lombardia Roberto Formigoni e il ministro delle infrastrutture, plenipotenziario piemontese della stessa Maurizio Lupi.

Nell’era di Renzi, l’appuntamento di fine estate voluto dall’organizzazione fondata da Don Giussani, subisce un notevole ridimensionamento, disertano i grandi nomi del palazzo.

35°-meeting-di-Comunione-e-Liberazione
35°-meeting-di-Comunione-e-Liberazione

di Marco Naponiello
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

RIMINI – Al via il meeting Comunione e Liberazione, Matteo Renzi è assente! Per la prima volta un Premier diserta la manifestazione, era ora! L’epoca d’oro sembra oramai un pallido ricordo, dove se si “contava”, la passerella di Rimini era un “must” da non mancare, resta l’alleanza con l’imprenditoria maggiore, che ha finanziato al 70% l’evento.

Il meeting di comunione e liberazione (comunione e fatturazione-Comunione e lottizzazione per i nemici) era diventato negli anni una kermesse politica obbligatoria per i big nostrani, in specie per il centro destra griffato biscione, con cui la sintonia era massima, ma anche ai tempi del divo Giulio Andreotti, prima repubblica del debito pubblico, (Formigoni leader del movimento e poi leader politico) non si affatto scherzava quanto a “comunione”, di fortissimi consociativi intenti politico/economici.

Marco Naponiello
Marco Naponiello

Lo stesso gruppo di ispirazione cattolica era diventato negli anni di ispirazione imprenditoriale, Compagnia delle Opere, in specie nel lombardo veneto, una coop bianca che muoveva come muove miliardi di €, (si dice intorno ai 70)spesso al centro di scandali ed indagini dei suoi uomini di punta,in campo manageriale e finanziario.

Da quest’anno la musica è cambiata,un bel taglio col passato,un segnale che il vecchio salotto politico post ferragostano ha perso l’aplomb dei tempi belli, dove i ragazzi del meeting accoglievano l’ometto di Arcore con la “ola ola o…”, non un perfetto esempio di vita cristiana, come anche il celeste Formigoni ha nei fatti dimostrato (beni per 50 ml di € presenze su yacht e resort a cinque stelle)

Forse, non ci sono i Politici e non ci saranno perché la RAI non ha dato l’offerta di 750 mila euro in tre anni agli organizzatori del Meeting di Rimini, grazie di cuore, anche questa una bella notizia.

Si spera proprio che sia l’ultimo atto di questa vergognosa rassegna di “regime”. Hanno applaudito e riverito di tutto: Dai condannati per corruzioni e “falsi in atti pubblici“.

Cardinali discutibili e slogan pseudo – culturali: tutto per santificare il potere inteso come la peggiore espressione dell’animo umano. Cattolici in politica: una cosa irritante e con poco impegno dei valori cristiani.

Matteo-Renzi
Matteo-Renzi

Don Giussani voleva portare la Chiesa nella società, i suoi successori hanno trasformato la Chiesa in una società per azioni, con la benedizione dei politici e non certo con quella di Gesù Cristo.

Qual è il nesso che lega un movimento religioso ed ecclesiale ad esponenti politici e membri delle istituzioni di uno Stato Laico?

Tutti gli anni in questo periodo ci sono tre cose che deprimono, la fine dell’estate, il ritorno al tran-tran e questo immancabile raduno a cui viene dato uno spazio mediatico enorme quando in qualsiasi paese normale verrebbe totalmente ignorato, e qui sembra che la bussola sia stata persa da troppo tempo, ma oggi sembra si sia ritrovata, bentornato buonsenso!!!!

In ogni caso, tanto per precisare, le Majors finanziatrici dei tre quarti del meeting sono: Eni, Enel, Finmeccanica, F.S., dunque un finanziamento nei fatti pubblico, dunque dei cittadini, per una manifestazione dal carattere formale, religioso, in uno Stato laico.

Rimini, 27 agosto 2014

34 commenti su “Il nuovo corso del 35° Meeting di Comunione e Liberazione: Renzi non c’é”

  1. Cl e Opus Dei,all’Inferno li vorrei.
    libera Chiesa un libero Stato.
    nel secoli ventuno,queste organizzazioni dal sapore medioevale,simoniaco,sono intollerabili,condividete?

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  2. Nel mio paesello di poche anime c’è un parroco,ormai da trent’anni,ciellino doc e grande amico di Formigoni.
    Durante questi anni ha costruito un complesso di scuole,con Insegnanti rigorosamente di cl,preside,segretarie,pulizie,bidelli e autisti d
    I libri di testo sono solo della loro casa editrice
    Coltivano i loro adepti fin dalla culla,i genitori sono bibblicamente prolifici.
    E tralascio la Compagnia delle Opere!
    Nella ricca Brianza se vuoi lavorare devi associarti,artigiani,piccoli imprenditori ne fanno parte,pagando naturalmente tutti gli anni la quota .
    E’ una setta,molto molto potente.
    un saluto di fine estate.
    ps
    il problema nn è se Formigoni si fa un tutto dallo yatch di qualcuno, il problema é che Formigoni ha regolarmente spinto gente sulla base di una appartenenza ad un gruppo e non per meriti. il problema é che sta gente occupa le istituzioni e i posti di potere e chiude le porte a tutti quelli che non la pensano come loro…
    TRISTEMENTE TRISTE,TRISTEMENTE ITALIA!

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    • Eccellente intervento. E’ importante portare all’attenzione di tutti questo grave fenomeno che investa il paese. Simbolo di clientelismo e ipocrisia.
      Mi piacerebbe che questa analisi venisse fatta anche con i partiti, per assunzioni, incarichi, appalti… Dal piccolo comune, alla città, le province, le regioni e lo stato…

  3. Indipendentemente dalle ipocrisie,i destini politici di cl sono calanti come i referenti,di conseguenza anche i finanziari.
    a breve si riduce o si dividerà,i tempi fausti e floridi sono un pallido ricordo.
    comunione e definitiva liberazione,questa che sarà una ottima opera.

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  4. 13/01/’10

    Critica Comunione e Liberazione e viene sospeso: è scontro in Regione LOmbardia

    I consiglieri di Pd, Verdi, Prc e Sinistra intervengono sulla sospensione di un dipendente regionale dopo la pubblicazione del libro “Comunione e Liberazione: assalto al potere in Lombardia“
    Mi vergogno della strumentalizzazione che si fa dei veri valori cristiani. Solidarietà, altruismo,perdono, gli ultimi saranno i primi,bello,e poi.
    Cercare onestà intellettuale è maturare intellettualmente,non penso di essere in fallo,solo in una nazione come l’Italia vi è questo inquinamento anomalo da parte di organizzazioni pseudo religiose nella vita eco.politica nazionale,..che la società con la S maiuscola,dica da subito BASTA!

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    • Cl, a Rimini il meeting degli assenti illustri
      nei fatti hanno preferito gli scout..
      si,prendono parte esponenti di peso dell’Esecutivo, ma il premier e i suoi ministri più “fedeli” hanno disertato il tradizionale incontro estivo.
      Segno che l’influenza in politica di Comunione e Liberazione,è in fase calante.
      Passerella annuale per legittimare AFFARISTI di presunta fede cattolica?

  5. MI SCUSO CON ADMIN PER LA LUNGHEZZA DEL POST,MA X CHI FOSSE INTERESSATO VI COPIO QUESTO SCRITTO INTERESSANTE TRATTO DA “Critica Liberale”,PER CHI CREDE ANCORA NELLA LAICITÀ DEL NOSTRO STATO:

    il declino di “comunione e liberazione”

    giovanni colombo

    La “scelta religiosa” di Comunione e Liberazione
    “Non è povera voce di un uomo che non c’ è, la nostra voce canta con un perché”. La voce dei diecimila presenti risuonò commossa nel Duomo di Milano il 24 febbraio 2005, a conclusione dei funerali di don Luigi Giussani (di seguito: il Gius) , fondatore di Comunione e Liberazione, celebrati dall’ allora Cardinal Joseph Ratzinger. Ora, a sette anni di distanza, mentre sta per iniziare il processo di beatificazione del prete carismatico, la voce che risuona pubblicamente è quella delle due guide spirituali attualmente più importanti per il movimento: il Cardinale Angelo Scola, neo-arcivescovo di Milano – va da sé che il Cardinale, cresciuto col Gius e per questo motivo ordinato prete lontano dalla diocesi di Milano, ritornatovi da sommo pastore, oggi rappresenta ben più di Cl – , e don Juliàn Carròn, il prete spagnolo di 62 anni successore del Gius. Entrambi, nell’ arco di un mese, sono stati intervistati dal Corriere della Sera (Scola il 23 dicembre, Carròn il 16 gennaio) e nelle due interviste, raccolte dallo stesso giornalista, Aldo Cazzullo, hanno ripetuto le medesime affermazioni. Segno di una strategia concordata? Credo di sì, la loro voce canta con un perché.
    Cl come l’Ac?
    Sia Scola sia Carròn spingono per un chiaro riposizionamento del movimento. Cl è educazione (Scola: “Credo che Cl sia un fenomeno educativo ecclesiale formidabile, in cui ha primaria importanza la trasmissione tra le generazioni di una modalità persuasiva e vitale di essere cristiani ” ; Carròn : “Siamo una realtà educativa, con tantissimi ragazzi che, affascinati dall’ incontro cristiano, hanno scelto di rischiare…”) che non deve essere mischiata con la politica (Scola:
    “Gli uomini che si sono giocati in politica portano lì la loro faccia e su questa base sono stati e saranno valutati dai cittadini.” ; Carròn: “Non esistono candidati di Cl, non esistono politici di Cl. Questa cosa, prima si chiarisce, meglio è.”) . Queste parole son musica per le mie orecchie. Sento quarant’ anni dopo quelle distinzioni introdotte nella Chiesa italiana post-conciliare dall’ Azione Cattolica ai tempi del nuovo Statuto del 1969 e della cosiddetta scelta religiosa (o educativa, tutti e due i termini erano usati dai dirigenti di allora per spiegare la svolta epocale). Ma non fu proprio l’ accesa contrarietà a quelle scelte da parte del Gius il motivo principale della ferma decisione del Card. Colombo di sancire nel 1971 la fine del percorso unitario dell’ associazionismo cattolico ambrosiano, fine che portò alla nascita ufficiale di Comunione e Liberazione? Carròn era allora un seminarista spagnolo che non aveva ancora incontrato il movimento e quindi non può ricordare quei tempi. Ma chi come me è intorno alla cinquantina ed è cresciuto nella diocesi di Milano non può dimenticare cosa ne seguì, la dura, rovente contrapposizione tra Cl e Ac protrattasi per un ventennio e (soc)chiusa per sfinimento reciproco: le parole di fuoco che volarono durante le assemblee ecclesiali, le liste divise nelle scuole e nelle università, i furibondi attacchi del giornale fondamentalista Il Sabato (dove scrivevano, tra gli altri, la penna delicata di Alessandro Sallusti e il futuro spione Renato Farina alias Betulla mentre Maurizio Lupi era l’ addetto al marketing) alla presidenza Monticone e alla memoria del professor Giuseppe Lazzati, che innestò anche un processo davanti il tribunale ecclesiastico di Milano, le critiche feroci alla Presidenza della Cei per l’ impostazione data ai convegni ecclesiali di Roma e di Loreto. E ora che succede? Cl sta diventando come l’ Ac? E quarant’ anni dopo sarà di nuovo un Cardinale di Milano a sanare la frattura del 1971 e a promuovere la riunificazione del laicato cattolico? Chissà cosa si sta decidendo lassù nelle alte sfere del cattolicesimo italiano, intanto, a me che son quaggiù nella bruma padana, par di capir questo: Cl sta tentando di staccarsi da Cl. Non è la prima volta. E già successo esattamente vent’ anni fa, con la chiusura del Movimento popolare.
    Il popolo canta la sua liberazione
    Ve lo ricordate l’ Emmepì, e la canzone – inno di Claudio Chieffo, “Il cantastorie ha cominciato a raccontare, il tessitore ha cominciato a dipanare … il popolo canta la sua liberazione…”?
    Fin dall’ inizio Cl si impone per la sua proposta fin troppo integrale, che non accetta le distinzioni conciliari tra fede e impegno politico. Da questo punto di vita il Gius ripropone, anzi indurisce lo schema tradizionale della cristianità lombarda. Non a caso, il giorno successivo alla sua morte, La Croix che è il giornale ufficiale della Chiesa cattolica in Francia, come lo è Avvenire in Italia scrisse che “incarnò l’ integralismo”. Per Cl esperienza ecclesiale e esperienza sociale e politica sono le due facce della medesima medaglia. Da una parte il libretto delle ore jaca book, dall’ altra i volantinaggi davanti alle scuole. Da una parte la scuola di comunità, dall’ altra la CUSL (Cooperativa Universitaria Studio e Lavoro). Se sei di Cl, sei sempre di Cl, nessun indebolimento dell’ identità è ammesso. Ho fatto il liceo a Desio, nella patria del Gius, compagno di classe per cinque anni del nipote del Gius, e lì nessuno mi ha mai detto: non esistono candidati di Cl, perché l’ impostazione era esattamente quella contraria: votalo perché è del movimento. Così è sempre successo, prima, nelle scuole, e poi, dal novembre 1975, con la nascita del Movimento Popolare, in politica. Mp non si è mai presentato formalmente come Cl, ma nessun ciellino ha mai fatto esperienza politica fuori da Mp. E non conosco nessun militante ciellino che abbia votato candidati diversi da quelli sponsorizzati da Mp.
    Il leader politico indiscusso è sempre stato lui, il barbuto di bella presenza che vien da Lecco, Roberto Formigoni, il novello Parsifal – “Parsifal, Parsifal non ti fermare, non fermarti alla corte delle anime nane…”, parole e testo del solito Chieffo -. Aspetta fino al 1984 a scendere direttamente in campo ma quando lo fa è subito boom.Viene eletto al Parlamento Europeo con il record delle preferenze. Nel 1987 entra anche nel Parlamento italiano. Nel 1989 bissa il successo alle Europee. Ovunque si candidi sono tonnellate di preferenze. In effetti il Movimento dà il meglio di sé durante le campagne elettorali trasformandosi in una straordinaria macchina da guerra. Il meccanismo delle preferenze multiple permette di eleggere i ciellini doc e di volta in volta i candidati giudicati affini. Il tutto è perfettamente oliato. A mia memoria, si inceppa solo una volta, nelle elezioni politiche del 1987, nel collegio Milano Pavia. Per sostenere Franco Piga, potente andreottiano, ex Presidente della Consob, restano esclusi i doc Alberto Garocchio e Vincenzino La Russa (fratello maggiore del più famoso Ignazio). Poco male: si rimedia alle successive elezioni amministrative sistemando i due a Palazzo Marino.
    Mp, che fin dal suo inizio piazza uomini da tutte le parti (ad esempio, nelle elezioni politiche del 1976, elegge in Parlamento, collegio Genova Savona Imperia La Spezia, tale Marco Mazarino De Petro… chi è costui? Lo ritroviamo trent’ anni più tardi condannato per le tangenti degli affari petroliferi “Oil for food” con Saddam), cresce prepotentemente negli anni Ottanta scegliendo come nume tutelare Giulio Andreotti e alleandosi con i pezzi più compromessi della Dc. Poi, con lo scoppio di Tangentopoli, la triste fine. A Milano i candidati eletti alle Regionali – Antonio Simone, Luigi Martinelli, Vigilio Sironi vanno tutte e tre in galera e vengono condannati; a Roma finisce davanti ai giudici il gruppo della Cascina, guidato da Marco Bucarelli e dal prete milanese don Giacomo Tantardini e legato a doppio filo con lo squalo Sbardella. Cl allora decide di staccarsi da Cl. Il presidente del Mp in quel momento è Giancarlo Cesana, il laico più importante nella gerarchia ecclesiale ciellina, attuale presidente della Fondazione Policlinico di Milano. Cesana, nel dicembre 93, chiama i giornalisti e dichiara ufficialmente chiusa l’ esperienza. La presenza si riorganizza, sul versante sociale e economico, attraverso la Compagnia delle Opere e, sul versante politico, direttamente attorno a Formigoni.
    Roberto, uno di noi
    Roberto e i suoi amici (questa è la formula inizialmente adottata che si è poi trasformata in una sigla, Rete Italia) scelgono Forza Italia e ottengono da Silvio la guida della Regione Lombardia. Roberto, uno di noi (questo è lo slogan dell’ ultima campagna elettorale) attira come il miele tutte le presenze cielline di tutti i settori della vita civile e economica. Vengono anche da fuori: da Rimini giunge Nicola Sanese, già deputato per cinque legislature, a cui viene affidato il ruolo strategico di segretario generale della Regione, e da Cesena Romano Colozzi, a cui tocca il posto altrettanto cruciale di assessore al bilancio. A questo mondo così compatto che assomiglia quasi a una setta si agganciano tanti altri soggetti economici e imprenditori, specie nel settore d’oro della sanità. Due nomi per tutti: il San Raffaele di don Verzè che in questi anni si è avvalso ampiamente dei servigi di Pierangelo Daccò, amico di barca di Roberto, finito in carcere nell’ inchiesta sulla bancarotta dell’ ospedale – e quello del nuovo acquirente del San Raffaele, Giuseppe Rotelli, che, regnante Roberto, espande notevolmente i volumi del suo gruppo ospedaliero San Donato: possiede 17 ospedali in Lombardia e 1 in Emilia, e con il San Raffaele diventerà il primo operatore privato italiano nel settore della sanità. Arrivano pure frotte di faccendieri e affaristi e malavitosi. Negli ultimi 10 anni è un ‘escalation di inchieste giudiziarie: nell’ ultima, che ha portato all’ arresto di Massimo Ponzoni, ex assessore regionale pupillo del Presidente, e di Antonino Brambilla, ciellino della prima ora, vicepresidente della Provincia di Monza (Brambilla è la terza volta che va in prigione negli ultimi vent’ anni e sempre per gli stessi motivi!), compaiono addirittura i voti e le pressioni dell’ ‘ndrangheta. Ma Roberto non fa un plissé. Continua a negare l’ esistenza di una questione morale. Denuncia un complotto della sinistra. Insiste a battere il mea culpa sul petto degli altri (voi di sinistra avete Penati!). Non smette di coltivare sogni di gloria (vuole le primarie nel Pdl per battere Alfano e succedere a Silvio). Cambia a ripetizione giacche e scarpe. Fa la diva pazzerella. A 65 anni è uno spot vivente allo jogging e alle creme antirughe. Da Parsifal a Dorian Gray, chi l’ avrebbe mai detto?
    Regnavit a ligno
    Credo che non serva aspettare altri interventi della magistratura per capire che il mondo politico formigoniano ha ormai preso una deriva che ripropone, in grande, tutte le caratteristiche negative dell’ ultima fase di vita del Movimento popolare. Quindi si può ben capire la strategia preoccupata delle guide spirituali del movimento. Cl riuscirà a staccarsi di nuovo da Cl? Forse sì, forse no. Questa volta la metastasi è molto più estesa che vent’ anni fa e minaccia l’ intero organismo. L’ esito felice non è per nulla garantito. Del resto chi conosce la storia della Chiesa sa che è già successo in passato che movimenti di origine religiosa, diventati fiorentissimi, siano decaduti travolti da eccesso di potere e di ricchezza. A Milano c’ è il precedente famoso dell’ Ordine degli Umiliati . Quindi molto, quasi tutto dipenderà dalla volontà dei dirigenti (il movimento ha sempre avuto un’ organizzazione piramidale).
    L’ exit strategy non può non prevedere, innanzitutto, un minimo di critica e di autocritica sul recente passato. Invece nelle due interviste le risposte alla domande di attualità sono sconfortanti, così mosce che neanche il miglior Forlani sarebbe riuscito a dir meglio. Berlusconi? Scola : “E’ presto per dare un giudizio complessivo. La mia attenzione è puntata sul compito della Chiesa e degli uomini di Chiesa quindi su ciò che mi riguarda personalmente su quello che la grande tradizione chiama il bonum ecclesiae…” ; Carròn: “Non ho gli strumenti per dare un giudizio globale. Nella sua vicenda vedo aspetti positivi che hanno fatto bene all’ Italia e aspetti negativi”. Il San Raffaele? Scola: “Mi mancano troppi elementi per formulare un giudizio che ora si baserebbe solo su quanto apprendo dai media.” ; Carròn: “Lo vedo dall’ esterno. Non conosco la vicenda giudiziaria. Ma ricordiamoci che si tratta di una grandissima istituzione. ”
    Se l’ approccio resta questo, alla camomilla, dubito che l’ operazione salvataggio riesca. Se invece le autorità del movimento intendono fare quel che dicono e riconcentrarsi finalmente sull’ essenziale, si apre un altro scenario: revisione dell’ impianto educativo, introduzione di alcune sacrosante distinzioni quella ad esempio tra peccato e reato – , modifiche del linguaggio, rinuncia a una serie di ricchezze, richiesta di comportamenti coerenti. La scelta religiosa, quando è fatta fino in fondo, è rigenerativa. Ma è scelta a caro prezzo, “spezza le veni nelle mani, mischia il sangue col sudore se ne rimane” (questo non è Chieffo, è Fossati ne La costruzione di un amore). Arrivato a questo punto della mia vita, stagionato da un trentennio di esperienza sul campo, esito addirittura a consigliarla, visto che essa, a differenza di quanto hanno continuato a pensare i suoi detrattori, inchioda a criteri di vita molto esigenti, quasi impossibili. Nelle scelte mondane il credente dovrà correre il proprio rischio senza utilizzare la Chiesa. Dovrà tener conto del criterio di affinità: sarà suo quello che è affine o più affine (il comparativo dice meno del semplice positivo) alla logica del Vangelo. Dovrà ricordarsi in ogni istante che ci sono soggetti più biblici di altri: i poveri, i malriusciti, gli affamati, i puri di cuore, i perseguitati, tutti soggetti delle beatitudini. E soprattutto dovrà accettare la verità più dura di tutte: che il fatto cristiano incontra solo tangenzialmente e per pochi istanti il successo di questo mondo. Regnavit a ligno, non dai bordi di uno yacht.

    { Pubblicato il: 11.02.2012 }

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  6. Però egregio M. Naponiello si dovrebbe scusare anche con noi frequentatori del blog per la lunghezza del post!
    Molto più sintetico, preciso e conciso l’articolo firmato da lei.
    Ne condivido pienamente il contenuto: CL peggio di una loggia segreta e/o una lobby politica-economica-religiosa. Ha imperversato per troppi lunghi anni, speriamo che finalmente se ne scoprano gli altarini.

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    • Esimio Dott V.Cicalese.
      Sono compiaciuto di questa comunanza di intenti,la ringrazio vivamente,volevo postare un intervento esaustivo anche se prolisso.

      Mi premerebbe rimarcare un concetto semplice:Cari ciellini non avete niente da dire su Formigoni & co ?

      Ora che il ventennio tramonta malamente, tra scandali e inchieste, non sarebbe il caso che i seguaci di Don Giussani, sempre molto refrattari a coloro che li incalzano, si facessero sentire,del resto un poco di introspezione ha finalità benefiche,sento però la netta sensazione che, anche all’interno dei Movimenti ecclesiali, l’integralismo sia tale da togliere la capacità di poter dubitare?!
      Sembra quasi che Comunione e Liberazione fosse la madre amorevole della lobby di potere e affari che ha generato.

      Trovo interessante una considerazione,come mai al di la della “”linea gotica” in specie nel Lombardo-Veneto,ha cosi attecchito,ed in altre parti,(tranne Don Verzè,anche lui nei decenni addietro iper protagonista-imprenditorialista,con i suoi Cloni del san raffaele di Milano)nell’italia centro meridionale ed insulare,si può quasi dire che non esista?

      Verrebbe da dire,in tono ironico e non blasfemo…MIsteri della Fede!

      Cordialità

  7. Le associazioni religiose dovrebbero stare fuori dal business,le commistioni di tal Foggia,non portano bene,solo consorterie di specie,lussi che non possiamo permetterci,auspico una Italia secolare e socialista.

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  8. Renzi ha fatto una mossa strategica,ma anche un po ipocrita,preferendo il convegno CEI di Firenze,e la rivincita dei montiniani sui ciellini,un strizzata d’occhio agli alleati,sempre più impalpabili elettoralmente.
    Ma a Rimini cmq si è presentato l’universo renziano:
    Così un posto d’onore è stato riservato a quei capitani d’impresa che fin dai primi vagiti avevano salutato con urrà la rottamazione, quali B. Cucinelli e, soprattutto, O. Farinetti, scompare invece l’alleato ventennale,Forza Italia!
    FURBO IL MATTEO NAZIONALE,Ma certo, partecipare è compromettente, poiché non si sa mai chi paga per l’organizzazione e, soprattutto, da dove vengono i soldi.Altro fulgido esempio di salita sul carro del vincitore.
    Finita la cuccagna di Formigoni alla regione Lombardia, Renzi si sarà domandato chi lo paga il meeting questo anno?

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  9. errata corrige:Meeting Rimini, la festa di Comunione e liberazione la pagano ancora le Regioni
    La manifestazione ha ricevuto tra gli altri 60mila euro dalla Lombardia, 40mila euro dall’Emilia Romagna e 50mila dal Lazio. gli sponsor privati: Lottomatica e Sisal. lo stato Poi Intesa San Paolo, Finmeccanica, Trenitalia, Enel, Eni, parastato Sky e Nestlè privati.
    E naturalmente alla fine della fiera, i vari ciellini che si troveranno (che si trovano) nelle stanze del potere, certamente avranno un occhio di riguardo per i vari sponsor privati che finanziano tale manifestazione di fondamentalisti ultracattolici

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  10. Dunque, le presenze al Meeting 2013 sono state 800.000, immaginiamo un drastico calo…600.000. Quante manifestazioni culturali di questo tipo ci saranno in Italia? Un po’ di ministri, personaggi del mondo della scienza, della cultura, italiani stranieri…qualche diretta video…qualche foto sui giornali…voi che ne parlate…se ho un budget vale la pena pensarci.
    Quanto porta a casa il comune di Rimini o la regione come indotto degli alberghi? 1 euro a presenza? Pensate che non farebbe gola a qualche altra regione? Anche un evento grande la metà farebbe comodo no? Quanti eventi con meno di 100.000 presenze sponsorizzato?
    Suvvia ditelo senza girarci intorno: i ciellini vi stanno sulle scatole e quindi dagli a tutto quello che fanno! Questa è onestà!

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  11. Che bello… Il nuovo che avanza…Ogni anno preti, vescovi, cardinali, ministri, deputati, banchieri, affaristi, intellettuali e migliaia di giovani volontari si rinchiudono dentro gli sconfinati padiglioni della Fiera di Rimini per dare vita al Meeting di Comunione e Liberazione—una macchina da 7 milioni di euro e 800mila presenze che è arrivata alla 35esima edizione e incarna la perfetta esibizione del potere ciellino.
    REnzi fa finta di non esserci,e loro indifferenza,il silenzio è la strategia del vero potere.
    si capisce perfettamente come il fiume di inchiostro speso sul “rifiuto” di Renzi e (l’inesistente) abbandono della politica alla fine vada benissimo a Comunione e Liberazione, che in questi giorni è troppo impegnata a celebrare se stessa e a dire che “il Meeting è un’altra cosa rispetto alla politica” per fare realmente i conti con i suoi lati più scabrosi.
    Quando ci si ragiona su tutto questo,e si rializza che…. son bei momenti.

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  12. SISAL E LOTTOMATICA? SPONSOR DI UN EVENTO CATTOLICO?
    Se si accettano i denari dell’ azzardo per fare un Meeting allora si potrebbero anche accettare i denari provenienti dallo spaccio di stupefacenti perché più drogati ci sono in giro e maggiori sono le possibilità di fare loro del bene!!!!
    Siamo circondati da benefattori e non ce ne accorgiamo!
    Ma come? I soldatini fondamentalisti cattolici fanno affari?
    Ma non erano quelli che osservano il vangelo, praticano castità e povertà?
    Percorrono le stesse strade (anzi le favoriscono e si fanno dare denaro) da quelli che praticano il guadagno ingiusto del gioco d’azzardo?
    Ahiiahiaiii….
    Condanna biblica vi attende…Dai, su, più coraggio, combatteteli, non FATEVI SONSORIZZARE.

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  13. ATTENZIONE UN ATTIMO:
    una denuncia del-24 agosto 2013- un anno fa:
    M5S,le Regioni Emilia Romagna e Abruzzo
    pensino a sisma, non finanzino Meeting
    La sen. E. Bulgarelli, il dep. M.Dell’Orco e il cons. r. A. Defranceschi sono stati contro la manifestazione di Rimini,34 edizione: “Già due anni fa sollevammo il caso, quando all’Apt arrivarono 130mila euro. Quei soldi vadano ai terremotati, no a Cl”
    un dato documentato,che rivela la volontà di tutelare il pubblico interesse.

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  14. Il Marchionne-pensiero al Meeting di Rimini
    I temi affrontati da Marchionne vanno dal futuro dell’Italia a quello della FCA: vendere 7 milioni di auto l’anno.
    Questo paese si avvicina al fallimento più totale. I primi della classe scappano fuori e da noi rimangono i pecoroni. Su Renzi mi trovo in disaccordo. Come tutti gli altri, è solo un’abile venditore di se stesso. D’altronde, in un paese agli ultimi posti in quanto a cultura, non ci si può aspettare che vengano premiati i capaci. Più di un terzo degli italiani riesce ad estrapolare da un testo solo informazioni semplici. Altrettanti non sanno fare calcoli basilari, mentre un quarto non ha neanche le più elementari conoscenze informatiche. Quindi, gli italiani non sanno leggere, fare i calcoli o usare il computer per informarsi. In pratica, rendiamo il nostro paese l’habitat perfetto per una classe politica inefficiente e corrotta. –

    Rispondi
    • IL furbo in pullover ha anche detto:Ho incoraggiato Renzi con le riforme,” tradotto: intanto ho portato l’azienda all’estero.
      Della serie:intanto i problemi li risolvano gli altri e la dura attualità la sopporti qualche altro,fesso, imprenditore.
      Comprensibilissimo dal punto di vista,della furberia, imprenditoriale,ma assolutamente pessimo dal punto di vista del voler fare la morale.Se non non hai la levatura del caso,e un opportunista non puo’ averla,é meglio stare zitti.
      Intanto l’industria automobilistica italiana non esiste più ,gran parte degli ex lavoratori fiat li stiamo pagando noi contribuenti e non Marchionne ,dal momento che gran parte della produzione industriale del gruppo viene realizzata all’estero e questa “esternalizzazione”sarà sempre di più implementata,le stesse auto fiat degli ultimi 5 anni sono tutte pensate come non italiane, spesse volte sono delle bruttissime copie di auto americane non è un caso che il gruppo vende molto negli States ma in Italia vende solo i vecchi modelli diciamo “italiani”. Marchionne e la fiat sono il simbolo dei PRENDITORI italiani ,fino a quando possono socializzare le perdite e privatizzare gli utili va tutto bene, dal momento che non lo possono più fare emigrano all’estero magari spostando anche la sede legale a Londra o ad Amsterdam per non pagare le tasse in Italia.

    • Ma a che titolo Marchionne viene invitato da CL ? Come imprenditore o come distruttore di impresa ?
      L’AD della FCA gioca in “casa”,una casa fatti di affari targati “morale”,un bel modo per creare apparenze lecite,comportamenti etici,di una imprenditoria fatta di squali,che rispettano solo la morale perversa del LORO profitto.
      “Voglio essere orgoglioso di essere italiano”
      detto da chi vive in Svizzera,chissà dove paga le tasse?
      Martin Winterkorn, A.D. della VW, ha ricevuto 17,5 milioni di Euro di incentivo, stabilito dagli stessi operai, nel 2011 ha macinato ricavi per 159 miliardi di euro, quasi tre volte Fiat-Chrysler, con profitti per 15, 8 miliardi, più che raddoppiati. pagando le tasse in Germania.

  15. GOVERNO ROSSO, BIANCO E VERDONI!

    IL MINISTRO POLETTI RAPPRESENTA LE COOP, IL MINISTRO LUPI LA COMPAGNIA DELLE OPERE (CL): IN DUE VALGONO 230 MILIARDI DI FATTURATO!
    ALTRO CHE CONFLITTO D’INTERESSI O FEDERICA GUIDI “BRACCIO DI CONFIDUSTRIA”: PER ARRIVARE AL LORO GIRO D’AFFARI, BISOGNA SOMMARE ENI, ENEL E TELECOM ITALIA

    I NUMERI DEI SOLDI,LA VERA POLITICA

    POLETTI VUOL DIRE “ALLEANZA COOPERATIVE”: UNIPOL-SAI, GRANAROLO, COOP. 43 MILA IMPRESE; 12 MILIONI DI SOCI; 140 MILIARDI DI FATTURATO; 157 MLD DI RACCOLTA BANCARIA LA CDO CONTA 36 MILA AZIENDE, OLTRE 70 MILIARDI DI FATTURATO, DOMINIO IN LOMBARDIA!

    ALLEANZE FUTURE,INTERESSI PRESENTI

    IL NUOVO OSPEDALE NIGUARDA DI MILANO (COSTRUZIONE ALLE COOP ROSSE E SERVIZI ALLA CDO) È SOLO IL SIMBOLO DI UNO SCHEMA CHE FUNZIONA DA ANNI E CHE SI ESALTERÀ SU EXPO2015, LA VACCA DA SOLDI CHE I DUE CENTRI DI POTERE STANNO GIÀ MUNGENDO 6. I GIORNALI SI CONCENTRANO SUI TAILLEUR E I VISINI DELLE MINISTRE. MA IL POTERE VERO, IN ITALIA, NON VESTE IN TAILLEUR: HA LA STAZZA DI UN POLETTI E LA MASCELLA DI UN LUPI.
    GRILLO UN ANNO FA:
    “COS’È COMUNIONE E LIBERAZIONE E COSA RAPPRESENTA PER LA POLITICA ITALIANA? PERCHÉ OGNI ANNO MINISTRI E PREMIER SENTONO LA NECESSITÀ DI CHIEDERNE LA BENEDIZIONE ANDANDO IN PELLEGRINAGGIO A RIMINI COME UNA VOLTA I RE CON I PAPI? -UN CONTENITORE CHE HA ACCOLTO ANDREOTTI COME UNA ROCKSTAR. UN MOVIMENTO CHE HA PROTETTO E RIVERITO FORMIGONI PER DECENNI E CHE ORA PRENDE NEL SUO CAPACE GREMBO GLI ECTOPLASMI LETTA E LUPI, OGGI RIBATTEZZATO LARGA INTESA-
    LUPI SBLOCCA 32 MILIONI PER TRIESTE. E L’AUTORITÀ PORTUALE DIVENTA SPONSOR!

    DOPO IL CROLLO DI FORMINCHIONI E L’ELEZIONE DI BERGOGLIO, “COMUNIONE E FATTURAZIONE” SI È AGGRAPPATA A LUPI PER RIMANERE SUL MERCATO E INFILARE IL FORCHETTONE SULL’EXPO
    Le carte su Expo che ha portato la “cupola degli appalti” la centralità di CL –
    Frigerio: “Lì c’è una persona che è un comune amico nostro, che è Gigi Grillo e questa qua si può benissimo affidare a Gigi, perché Lupi e Gigi si vedono in continuazione. Lui gli fa praticamente da sottosegretario”…

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  16. Sono anni che la chiesa cattolica,come organizzazione si occupa di affari,nulla di nuovo,mi meraviglierei del contrario,Bergoglio può molto teoricamente,ma dubito.

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  17. MA SI,Un po’ di CL per tutti, a piccole dosi
    È il consiglio di Michele Serra, che con l’aria che tira comincia ad apprezzare la tanto derisa disponibilità del Meeting ad applaudire ogni potente di turno.
    E’ proprio vero che i ciellini, in questa settimana riminese, sono delle delle personcine affabili, gentili, educate e, mi voglio sprecare, pure simpatiche.
    Purtroppo nelle altre 51 settimane dell’anno mutano umore.

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  18. Li possiamo un po’ definire come l’equivalente cattolico dei Fratelli Musulmani egiziani?
    No: Nei Fratelli Musulmani ci sono più ingegneri.
    Certe cose non passano mai, come la Nutella..Applausi educati.

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  19. cari lettori siete ingenui,L’errore è pensare che sia una riunione di ciellini; in realtà è il meeting della Compagnia delle Opere.
    La Compagnia delle Opere è invece una organizzazione imprenditoriale che riunisce sotto la sua ala un gran numero di imprese (in genere cooperative sociali) che operano in diversi settori, dall’edilizia, all’assistenza sanitaria, ai servizi alle aziende.
    CL è un’organizzazione cattolica quanto l’Opus Dei e lo IOR, e la diffusione della preghiera è una priorità opzionale per l’una che per le altre.

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  20. il punto secondo me (ma credo serra lo sappia e ci faccia solo dell’ironia) è che i ciellini più che applaudire a chi arriva stanno applaudendo alla sua sottomissione: è una bella maniera cattolica per dire “bravo, anche tu qui a Canossa”.
    capisco e non mi sorprende che accolgano i potenti, ma perché i potenti ci vanno?
    E neanche a piccole dosi….z

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  21. Chiariamo una cosa: quì c’è del clientelismo per clientelismo, Renzi probabilmente non è andato per imbonirsi l’Agesci (visto che era li che presenziava quando hanno fatto il raduno nazionale). Pur di mettere le mani e i tentacoli dappertutto (a danno dei disoccupati che pagano il prezzo con le elemosine) la chiesa cattolica utilizza le associazioni e la violenza che le persone che fanno la loro “carriera” all’interno scatenano contro chi non la pensa allo stesso modo. Ora abbiamo il santo francesco che vorrebbe dimostrare (con molto marketing) che ora tutto è cambiato: che Lupi (ministro per le infrastrutture che fa morire allegramente le aziende italiane che fanno treni e autobus per gli stati uniti, ma che purtroppo non sono la CDO) non è al parlamento, che la Rosi Bindi (che ha fatto la sua scalata attraverso tutti i voti ottenuti con le amicizie dell’Azione cattolica) non è parlamentare e l’elenco si potrebbe fare molto lungo…

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