Salvioli: “Il Comune di Bellizzi è diventato un’Azienda familiare”

L’e Sindaco Salvioli all’attacco di Volpe: “Denunciamo tutto alla Procura. Il Comune è diventato un’azienda di famiglia!”

Denunce a raffica dal gruppo consiliare “Insieme per la Bellizzi che vogliamo” contro l’Amministrazione. Protocollate richieste di chiarimenti sul nucleo di valutazione e interrogazioni ai commissari per i contributi e gli espropri.

Pino Salvioli-Mimmo Volpe
Pino Salvioli-Mimmo Volpe

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

BELLIZZI – Gli strascichi della campagna elettorale continuano a tenere alto il livelli di scontro tra la nuova amministrazione guidata da Mimmo Volpe e quella dell’ex Sindaco Pino Salvioli. Sono passati solo pochi mesi e già sono scintille e già si minaccia di investire la Procura della Repubblica. L’accusa: “Il Comune è diventato un’azienda di famiglia“, alla quale sono seguite denunce a raffica dal gruppo consiliare di “Insieme per la Bellizzi che vogliamo” che si richiama all’Amministrazione Salvioli sconfitta alle ultime elezioni. Denunce contro l’Amministrazione Volpe, dopo aver  protocollato richieste di accesso agli atti e di chiarimenti sul nucleo di valutazione, per le quali richieste sono state anche formulate interrogazioni ai commissari per la questione espropri.

Ma sotto il fuoco di sbarramento dell’opposizione vi sono anche le numerose manifestazioni che si sono svolte a Bellizzi e i relativi contributi elargiti “discrezionalmente“, a giudizio delle opposizioni, ad Associazioni ritenute vere e proprie aziende familiari di rette da familiari di amministratori, e che gli stessi contributi, ancor più grave se si tiene conto della crisi che ha colpito il Paese e la nostra regione e la nostra provincia, senza nessuna copertura finanziaria andando ad alimentare il monte dei debiti fuori biancio.

“A quanto pare, – commenta l’ex Sindaco di Bellizzi Giuseppe Salvioli i principi di legalità e trasparenza tanto decantati da questi “fenomeni” durante la campagna elettorale, non sono più presi in considerazione. Volutamente siamo rimasti fermi ad osservare le azioni poste in essere da chi oggi amministra il Comune e sono bastati solo tre mesi per affermare che Bellizzi può essere equiparata ad una vera e propria azienda di famiglia: assessori che promuovono manifestazioni e firmano delibere inserendo nell’organizzazione la propria azienda, contributi elargiti discrezionalmente ad associazioni ritenute “meritevoli” di attenzioni mentre altre vengono ignorate e guarda caso quelle “meritevoli” sono dirette da mariti e/o figli di amministratori, lavori commissionati senza copertura finanziaria e senza pareri di regolarità da parte dei funzionari comunali che provocheranno debiti fuori bilancio, un nucleo di valutazione che non rispetta il regolamento comunale (approvato da loro e dopo 5 minuti disatteso!).

Insomma, – continua Salvioli – approssimazione e discrezionalità restano le caratteristiche di una compagine amministrativa con un solo uomo al comando! Inoltre va affrontato l’argomento “Cooperazione e Rinascita“: mentre il Governo riduce drasticamente le società partecipate a Bellizzi ne viene costituita una “nuova di zecca” che già produce perdite per 1.400,00 euro al mese (800 Euro all’Amministratore e 600 per “spese varie”)!!!

Ci chiediamo – Conclude con alcune domande la nota politica del leader delle opposizioni Giuseppe Salvioli -: quali saranno le procedure di assunzione del personale? Quali servizi andrà a gestire? Con quali soldi verranno pagati gli stipendi? Prossimamente vedremo un aumento delle tariffe tributarie le quali graveranno sempre più sulle famiglie Bellizzesi: tra i punti del loro programma vi era la riduzione dei tributi comunali! Abbiamo proto serie di richieste e nell’attesa che ci vengano consegnati (se ci verranno consegnati!) , garantiremo un controllo vigile ed intransigente, ricorrendo alle Autorità competenti qualora fosse necessario!

Bellizzi, 7 luglio 2014

4 commenti su “Salvioli: “Il Comune di Bellizzi è diventato un’Azienda familiare””

  1. Tra i due non saprei scegliere. Infatti non li ho votati. Peccato che non c’era scelta e cosi’ per non sentirmi in colpa, non li ho votati.

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