I Riformisti sulla “calata democratica” di Landolfi ad Eboli

“Landolfi ad Eboli parla a un gruppo ristretto che ha gravi responsabili e contribuisce a nascondere i fatti”, mentre il PD e gli elettori del PD stanno da tutt’altra parte.

Riformisti: “Ci siamo opposti a pratiche d’interessi non commendabili che hanno oppresso Eboli, una città ridotta alla crisi e all’irrilevanza politica, trascurando che alla sfiducia di Melchionda, si è giunti, con la partecipazione di 9 degli 11 consiglieri eletti nel Pd”.

Marisei-Petrone-Campagna-Carmelo Conte.
Marisei-Petrone-Campagna-Carmelo Conte.

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – “Nicola Landolfi si è interessato nuovamente di Eboli per sostenere Melchionda, – scrivono i Riformisti del PD in una nota commentando la “parata” democratica che si è tenuta nella serata di ieri (30 ottobre 2014) all’Hotel Grazia di Eboli – una particolare propensione che dura dal 2010 che si è già manifestata con il commissariamento del Circolo, come a dire che gli iscritti non contano nulla, ai quali si è impedito e si impedisce di fare il congresso, per ragioni che non sono certamente politiche e che non condividiamo.

Ci siamo opposti e ci opponiamo – precisano i Riformisti rispondendo alle dichiarazioni pubbliche che si riferivano alla loro parte politica in merito alle critiche avanzate sull’operato politico e Ammnistrativo della Giunta e della maggioranza che sosteneva il Sindaco di Eboli Martino Melchiondaa pratiche d’interessi non commendabili che hanno oppresso e opprimono Eboli, una città ridotta alla crisi e all’irrilevanza politica, un circolo vizioso che si vuole riproporre, trascurando che ha portato alla sfiducia di Melchionda, con la partecipazione di nove degli undici consiglieri eletti nella lista del Pd: è un fatto politico da valutare attentamente.

Noi – precisano ancora i Riformisti che si richiamano all‘ex ministro Carmelo Conte vogliamo parlare e fare politica democratica con tutti i democratici, al di fuori di circoli e pratiche che mirano a proteggere personaggi gravati da fatti e comportamenti inaccettabili.

Antonio Cuomo
Antonio Cuomo

Spiace che Landolfi – aggiungono – non si sia reso conto di parlare a un gruppo ristretto che ha gravi responsabilità e di condividere le loro polemiche alzate come una nebbia per nascondere i fatti. Fino a ignorare che, in concomitanza, in un’altra sala un ex parlamentare svolgeva un’iniziativa diversa e confliggente con la sua e che il 25 e 26 il Pd riformista ha tenuto tre seminari sul programma coinvolgendo tutta la città.

Il Pd, per sua vocazione originaria, – conclude la nota dei Riformisti del PD che ha avuto in Consiglio Comunale i suoi rappresentanti Carmine Campagna, Antonio Petrone e Salvatore Marisei, che negli ultimi due anni anno svolto il loro ruolo di opposizione all’Amministrazione Melchionda – non è di questo o di quello ma di tutti: Landolfi operi per questo prima che gli eventi s’incarichino di farlo per lui con gravi danni per il partito e la comunità ebolitana”.

Era da aspettarselo che ci sarebbe stata un seguito a quello che ormai assume sempre più alla caratteristiche di una “Morte” assistita del Partito Democratico di Eboli.

In effetti c’é tanto da dire e POLITICAdeMENTE lo dirà in un apposito articolo, che uscirà nelle prossime ore, tralasciando la cronaca che è stata abbondantemente offerta dalla Stampa locale, occupandosi invece commentando le varie iniziative di esprimere le proprie opinioni inmerito: sia su quella del Sindaco e della “Calata democratica” a sostegno di Martino Melchionda; e sia quella che ha tenuto l’ex Parlamentare del PD Antonio Cuomo per annunciare la sua discesa in campo come Candidato Sindaco di Eboli a capo di quattro Liste Civiche.

Oggettivamente si aspettava una reazione anche perché i Riformisti in molti casi, sebbene centrando gli obiettivi ed individuandone criticità aggiunte a suggerimenti, hanno puntato, esagerando, più sullo scandalismo che sulla concretezza delle osservazioni, vanificando la loro azione che appariva invece come livorosa e rancorosa per la loro esclusione dai processi politici ed amministrativi di Melchionda e dei suoi.

 Nicola Landolfi e la Calata democratica.

Nicola Landolfi e la Calata democratica.

Ma se i Riformisti, a nostro giudizio, esageravano da una parte i vertici Provinciali del PD esageravano dall’altra, trascurando di affrontare i temi ed evitando di approfondire le critiche, e di volta in volta pur se intervenendo lo ha fatto con azioni irrisolute consentendo a che si ha oggi un partito che ha perso per strada 9 consiglieri comunali eletti nelle sue liste e la faccia nei confronti degli elettori e nel Paese, finendo per contro per non avere una sezione, non avere organismi di Partito, ma avendo comunque un tesseramento ben numeroso, un commissario che nel tempo si è dileguato, mentre si prendeva iniziative politiche e mentre si partecipava oltre che a portare le tessere presso i loro capi a portare anche voti ai loro capi.

Oggi invece riscontriamo che il PD minaccia e promette, preannuncia esclusioni e ripensamenti fino a far dichiarare a Landolfi che il PD, riferendosi ai “traditori” nuovi (Luca Sgroia e i suoi) e vecchi (Carmelo Conte e i suoi), “Perdona ma non dimentica“, in perfetto stile padronale.

A prescindere dal perdono Padronale, l’unico perdono assoluto e positivo che conosciamo e che vorremmo conoscere è quello del SIGNORE che rappresenta l’estremo gesto di generosità ma che apre alle porte del Paradiso. Pertanto va ricordato ai finti “signori” aspiranti e sedicenti “PADRONI” che in un Partito si perseguono obiettivi e i vari gruppi o persone concorrono singolarmente o in gruppi affinché le loro strategie portino a risultati condivisi o quanto meno utili, nel rispetto dei percorsi e delle regole che ci si da e quel “perdono” a cui si riferisce altri non è che una reciproca convenienza, ma che non porta a tener vivo il ricordo “non dimenticando” usandolo alla convenienza come una ghigliottina, ma  intraprendere nuovi percorsi sulla base di una discussione e di un confronto che non c’é mai stato indipendentemente dalle esagerazioni dei Riformisti, e per come si presentano le cose difficilmente ci sar°, poiché ne Sgroia e ne Conte ammetteranno mai di aver sbagliato se sono convinti politicamente e con valide argomentazioni delle loro azioni.

E quali sarebbero le conseguenze? Forse quelle di buttar Fuori Conte e i suoi o di non candidare bnella Lista regionale del PD il giovane Federico Conte, o magari di far accuciare in un angolo Luca Sgroia, facendogli pagare a vita la colpa di aver voluto fermare il Sindaco, dopo averlo più volte avvisato, perché riteneva di voler discutere il Piano Urbanistico Comunale coinvolgendo una più ampia platea? Ridicolo e doppiamente in mala fede, anche perché Landolfi sa benissimo che nonostante Conte o altri che non vanno a braccetto con Vincenzo De Luca alle prossime elezioni pur non volendo concorreranno a votare per <de Luca se sarà candidato o per altri e comunque nessuno ha le palle di cacciarli fuori perché subentra quel “sano” opportunismo che caratterizza questo carrozzone.

Eboli, 31.10.2014

6 commenti su “I Riformisti sulla “calata democratica” di Landolfi ad Eboli”

  1. CONTE O DEL CLIENTELISMO
    Stiano tranquilli i cosidetti”RIFORMISTI” il P.D e i
    suoi elettori non guardono verso i vecchi e nuovi carmelitani( vedi ANTONIO CUOMO e le sue pratiche
    trasformistiche)
    Ma parliamo d’altro.
    Il capo dei cosidetti “Riformisti” è stato un naturale comprimario ed erede del democristiano
    clientelismo.Egli venuto ad usurpare ,tramite l’uso
    e l’abuso,lo spazio politico dell’antico partito
    socialista ,si colloca in quella zona ambigua dei
    rapporti sociali e politici,ove si diramano due strade: riformare e innovare la politica oppure
    costruire la propria rendita di posizione ,sulle
    rovine del declinante potere democristiano.
    Il terreno praticato fu lo spazio sociale del clientelismo,il quale altro non è che l’espressione
    frantumata dei bisogni sociali crescenti di una
    società arretrata ,ma in movimento e soprattutto il
    modo in cui sono costrette a manifestarsi le spinte
    dei ceti emergenti e delle masse popolari.
    Forze sociali ,a cui sostanzialmente,rimane impedita
    una presenza politica attiva e per le quali il
    “clientelismo” resta il canale “personalistico” per esprimere bisogni che vengono poi tradotti e assorbiti all’interno della gerarchia dei poteri
    esistenti. Grazie a queste spinte ,le vecchie e statiche strutture diventano dinamiche e si proiettano dalle realtà locali verso l’alto,
    investendo i vertici del mondo politico e parlamentare
    e nello stesso tempo le istanze sociali provenienti
    dal basso ,attraverso il filtraggio del vecchio
    blocco di potere ,restano subalterne,atomizzate,in
    pressioni individuali o familiari o di gruppo,
    impedite ,perciò a trovare il coagulo per una generale
    azione riformatrice.
    Questa è la lezione che viene dal passato.Come i
    “carmelitani ” ieri ,cosi’ i “renziani “oggi,
    rappresentanti di ideologie conservatrici ,a tratti
    reazionarie.
    Vi ricordate Virgilio ( Enea che fugge da Troia e si
    carica sulle spalle il vecchio padre Anchise.Eneide
    libro 2° verso 722): il passato illumina sempre il presente.
    eboli 31 ottobre 2014 dott. Giuseppe leso

    Rispondi
  2. CARMELO CONTE O DEL CLIENTELISMO.
    Stiano tranquilli i cosidetti RIFORMISTI,il PD e i suoi elettori non guardano verso i vecchi e nuovi
    carmelitani (vedi Antonio Cuomo e le sue pratiche
    trasormistiche)
    Ma parliamo d’altro,
    Il capo dei cosidetti “Riformisti” è stato un naturale comprimario ed erede del democristiano
    clientelismo.Egli venuto ad usurpare ,tramite l’uso e l’abuso, lo spazio politico dell’antico partito
    socialista ,si collocava in quella zona ambigua dei
    rapporti sociali e politici ,ove si diramano due
    strade: riformare ed innovare la politica oppure
    costruire la propria rendita di posizione,sulle
    rovine del declinante potere democristiano.Il terreno
    praticato fu lo spazio sociale del clientelismo,il
    quale altro non è che l’espressione frantumata
    dei bisogni sociali crescenti di una società arretrata ,ma in movimento e soprattutto il modo
    in cui sono costrette a manifestarsi le spinte sociali dei ceti emergenti e delle stesse masse
    popolari. Forze sociali ,a cui sostanzialmente ,
    rimane impedita una presenza politica attiva e per
    le quali il “clientelismo ” resta il canale
    “personalistico” per esprimere bisogni che vengono
    poi tradotti e assorbiti all’interno della gerarchia
    dei poteri esistenti. Grazie a queste spinte ,le
    vecchie e statiche strutture diventano dinamiche e si proiettano dalle realtà locali verso l’alto,
    investendo i vertici del mondo politico e parlamentare e nello stesso tempo le istanze sociali provenienti dal basso ,attraverso il filtraggio del vecchio blocco di potere,restano subalterne,atomizza-
    te in pressioni individuali o familiari o di gruppo,
    impedite ,perciò ,a trovare un coagulo collettivo
    per una generale azione riformatrice.
    Questa è la lezione che viene dal passato.Come i
    “carmelitani “ieri,cosi’ i “renziani” oggi,
    rappresentanti di ideologia conservatrici ,a tratti
    reazionarie:
    Vi ricordate Virgilio “Enea che nella fuga da Troia
    si carica sulle spalle il vecchio padre Anchise”
    (Eneide libro 2° verso 722): il passato illumina
    sempre il presente.
    eboli 31 pottobre 2014 dott. Giuseppe leso

    Rispondi
  3. Vai tonino sei non il migliore, ma il MENO PEGGIO , certamente hai dimostrato a chi ti conosce di essere una persona ONESTA e LEALE. Eboli ha bisogno di essere AMMINISTRATA da una persona ONESTA e che non abbia una cultura xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

    Rispondi
  4. LANDOLFI CANDIDATI AD UNA CARICA ELETTIVA POPOLARE,SAREI CURIOSO DI SAPERE QUANTI CONSENSI PRENDI,SE BRILLI DI TUO O DI QUALCH’UN ALTRO.

    CONTE CARISSIMO,SENZA IL PD,COI TUOI 2.5000 VOTI CI FAI POCO,O TI CHINI O SCOMPARI,E METTI IN DIFFICOLTA’ ANCHE I TUOI CENTRI DI POTERE,COME L’ELAION,CHE VIVONO DI PUBBLICO E IL PUBBLICO OGGI E’ IL PARTITO DELLA NAZIONE CHE SI CHIAMA PARTITO DEMOCRATICO!

    N.B. ALLA REGIONE SI APPRESTA IL CAMBIO DELLA GURADIA…

    Rispondi

Lascia un commento