Eboli, l’ombra della mafia africana dietro alle richieste di elemosine

Eboli: l’ombra della mafia africana dietro alle richieste di elemosine. “Il ricavato alimenta solo le casse della criminalità”.

Medicare è una professione che mantiene vive le casse della malavita. I profitti, tutti esentasse, sono alti. E mentre la pressione fiscale fa chiudere le aziende, i cartelli criminali estorcono denaro, e i mandanti dell’elemosina forzata non si fermano mai si arricchiscono.

Elemosina-Le Bolle-1
Elemosina-Le Bolle-1

di Gerardo Sorgente
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Eboli è da tempo nelle mani degli accattoni, ma per comprenderne bene le dinamiche bisogna togliere i paraocchi. Dal cimitero cittadino ai vari supermercati qualcuno è sempre pronto a chiedere soldi. Si sceglie di fare visita al congiunto estinto, bisogna pagare il parcheggiatore abusivo, che con fare arrogante consiglia di affidarsi alla sua presenza perché la zona è brutta, ci sono troppi ladri.

Spostandoci di qualche chilometro la situazione non migliora. Dal supermercato sotto casa fino al centro commerciale “Le Bolle”, si è nuovamente costretti confrontarsi con la realtà. Questa volta la richiesta di elemosina proviene da ragazzi di origine africana, poveri cristi, che dall’ apertura alla chiusura presidiano le porte di ingresso dei supermercati. Il fenomeno in città non conosce battute di arresto, dall’ alba al tramonto un esercito di disperati dai peggiori rom, agli immigrati proveniente dall’Africa, fino ai venditori di calzini dell’area dell’hinterland napoletana sono pronti a chiedere un euro in cambio di niente.

Gerardo Sorgente
Gerardo Sorgente

Il fronte che però maggiormente preoccupa è quello che riguarda proprio la presenza di immigrati di colore, su di loro la  tremenda ipotesi – in qualche occasione confermata anche dai vari rapporti dell’antimafia – della presenza alle loro spalle di un cartello criminale africano che con forza obbliga i loro connazionali a chiedere l’elemosina a giornate intere. I punti scelti per chiedere l’obolo sono quelli con una maggiore affluenza di gente, la manodopera cambia di continuo, mentre restano gli stessi i punti dove chiederla.

E’ di questi giorni il post lanciato su Facebook in cui si invita a non fare più la carità a queste persone e a contattare le forze dell’ordine per allontanarli, e se veramente li si vuole aiutare fargli comprendere i vantaggi derivanti dal denunciare il tutto alla polizia.

Ovunque se ne discute, dalla piazza virtuale a quella reale, si vocifera che stando ai guadagni di questi ultimi, il mendicare è diventata una professione che mantiene vive solo le casse della malavita. I profitti, tutti esentasse, sono alti. Mentre la pressione fiscale colpisce le aziende facendole chiudere impedendo ai cartelli criminali di estorcere denaro, i mandanti dell’elemosina forzata non si fermano mai. L’ordine impartito alle povere vittime è quello di portare soldi a casa.

Elemosina-Le Bolle
Elemosina-Le Bolle

La giornata lavorativa del mendicante in media dura dodici ore, poi sfiniti, affamati e infreddoliti si recano nei vari bar per cambiare il loro incasso in soldi di carta. Il ricavato medio stando da indiscrezioni, sembra aggirarsi attorno agli ottanta, cento euro a testa che moltiplicati per sette e per trecentosessantacinque fanno una somma che consentirebbe ad un comune come Eboli, ad esempio, di assumere per un anno intero del personale per il taglio dell’erba o cose simili.

Nei volti di queste persone si può scorgere la sofferenza, non sono cattivi, se gli dai una moneta e una bottiglietta d’acqua ti ringraziano con i loro occhi lacrimanti dal freddo. Al caldo cocente in estate e al freddo pungente di questi giorni, la presenza degli immigrati africani è costante, nella mente della gente provoca sentimenti borderline, da un lato la rabbia perché cercano soldi, dall’altra l’umana pietà per dei poveri ragazzi costretti a farlo e basta.

La gente li guarda con fare sempre diverso, sguardi che vanno dal disprezzo alla compassione, diversamente per i rom che con le loro malinconiche fisarmoniche  e gonne lunghe generano solo paure, molte fondate, altre derivano solo da leggende metropolitane.

La richiesta di aiuto dei vari commercianti è quella che “le forze dell’ordine dovrebbero mettere fine a queste forme di violenza fisica e tortura psicologica”. Qualche sfruttato ha anche fatto comprendere molto chiaramente che se si consegnano somme di denaro irrisorie come conseguenza ci sono delle punizioni che vanno dal non farlo mangiare alle percosse.

Contro questo dilagare bisogna cercare subito una soluzione che fermi sia gli accattoni di professione che le povere vittime ostaggio di cartelli criminali. Bisogna creare una rete tra le forze dell’ordine e il mondo dell’associazionismo che monitori il fenomeno reprimendo atti di criminalità. In altri  zone d’Italia, la rete dei controlli  ha portato buoni risultati, ci si chiede  perché ad Eboli non  si può fare lo stesso?

Eboli, 10 novembre 2014

10 commenti su “Eboli, l’ombra della mafia africana dietro alle richieste di elemosine”

  1. Premessa:

    UN PLAUSO A SORGENTE CHE HA AVUTO L’IDEA NOBILE DI ARGOMENTARE SU DI UN TEMA CHE PASSA TROPPE VOLTE IN SECONDO PIANO,E NON LO CONSIDERO UN SEGNO “DISTINTIVO” DI CIVICA SENSIBILITA’!

    LI VEDIAMO DAVANTI AI SEMAFORI,SUPERMARKET E CHIESE:

    Sono tristi storie che si ripetono lungo la nostra Penisola,fatte da organizzazioni Rom,Africane,anche Nostrane,ma che non leniscono il senso di disgusto contro gli schiavisti, unito ad una umana compassione verso gli sfruttati.

    TRATTA DI ESSERI UMANI

    Un business per i presunti schiavisti da decine di migliaia di euro, dato che le in diverse parti d’Italia,le indagini, attraverso una serie di pedinamenti e intercettazioni, hanno ricostruito un’attività molteplici storie diverse ma unite dal filo del dolore
    da parte dei clan,che quasi impunemente si arricchiti negli anni.Per questa massa di diseredati sfruttati ai semafori, ribellarsi è impossibile anche nel caso in cui volessero provarci, giacché gli schiavi dei semafori – osservano i magistrati – sono «privi di sostentamento e di conoscenze, privati dei documenti di identità, spesso disabili, incapaci di parlare e scrivere in italiano», e dunque «vivono alle totali dipendenze dei loro sfruttatori», che li ammassano in «improvvisati dormitori» dentro campi rom, e la mattina li deportano al semaforo di lavoro con un furgone che passa a riprenderli la sera.

    Nel luglio del 2013, tra l’altro, erano arrivate alcune pesanti condanne da parte del tribunale di Milano, a pene comprese tra i dieci e gli otto anni e otto mesi di carcere, nei confronti di un gruppo di sette romeni che avrebbe reclutato illegalmente nel loro Paese d’origine una schiera di connazionali, in gran parte disabili, e li avrebbe costretti, anche in quel caso con sevizie di ogni genere, a mendicare ai semafori,contro donne bimbi e mutilati o gravemente disabili,costretti a”fatturare” un minimo di 30€ giornalieri,per evitare maltrattamenti.

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  2. È una vergogna tra venditori di calzini e africani tra mercato e centrocommerciale è diventata una vergogna uscire a fare la spesa e parcheggiare a qualche parte…

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    • MELCHIONDA POTRA’ AVERE DELLE COLPE MA E’ STATO ELETTO NEL BENE E NON,ED ORA CORAGGIOSAMENTE I PRIMI A PARLARNE MALE SONO PROPRIO I SUOI EX ELETTORI IN MOLTI CASI.
      SE MELCHIONDA O MENO ABBIA DANNEGGIATO E ANCHE GRAZIE AD UNA OPPOSIZIONE INESISTENTE,CHE HA VIVACCHIATO,E AI GOVERNI BERLUSCONI CHE HANNO RIDOTTO I TRASFERIMENTI DALLO STATO AI COMUNI DEL 70%,TRADOTTO L’ENTE COMUNE CE LO DOBBIAMO MANTENERE NOI!!!!

  3. complimenti,coraggiosa scelta di iniziare a parlare di questo schifo che sta succedendo e di quanti ve ne sono a serracapilli. più controllo e più sicurezza e tutela per noi e per loro

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  4. Bravo gerry, ottimo pezzo d’inchiesta, se ne potrebbe parlare all’infinito di queste cose, è un trampolino di lancio per risolvere questo tematiche nella società.

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  5. italiano sono cosa che è tanto africana facendo accattonaggio, non è soltanto nigeriano farlo. Gambia, Ghana, Senegal, ecc sono ai mendicanti che lavorano e hanno i soldi per non andare a chiedere l’elemosina. questo è una vergogna per tutto africano e un insulto. uomini nigeriani sono mendicanti e le loro dame vendita la loro xxxxxx.

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  6. PERCHE? NON PARLIAMO UN PO’ TUTTI DI QUESTO PROBLEMA SOCIALE E DI TANTI ALTRI, VISTO CHE SOLO DEL MESE CI DA’ QUESTA POSSIBILITA’ ?, INVECE DI ASCOLTARE LE SOLITE CHIACCHIERE DAI SOLITI PSEUDO POLITICI ?

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