L’ex Consigliere Vecchio denuncia l’Immondezzaio della Piana del Sele, da Grataglie a S. Nicola Varco a Coda di Volpe.

Corte di Giustizia Europea ha confermato che la Regione Campania: E’ disastro ambientale. “Vogliono ammazzarci nelle nostre case”. Questo lo stato pietoso in cui versano le zone in cui viviamo, nell’indifferenza completa per la nostra salute.

S Nicola Varco-Ecoballe-sito Coda di Volpe
S Nicola Varco-Ecoballe-sito Coda di Volpe

di Fausto Vecchio
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Riceviamo e pubblichiamo integralmente, senza aggiungere nessun commento se non un collage di foto che ritraggono l’interno dell’ex Mercato Ortofrutticolo di san Nicola Varco, le ecoballe depositate al sito di stooccaggio provvisorio di Coda di Volpe e l’area di sedime del sito di Coda di Volpe così come si presenta oggi, l’intervento dell’ex Consigliere Comunale già capogruppo di Forza Italia, Fausto Vecchio, ora indipendente e vicino all’ex Sindaco di Eboli Martino Melchionda.

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La Corte di Giustizia Europea ha confermato che la Regione Campania non ha diritto di recuperare 18,5 milioni di Euro di fondi di coesione destinati alla gestione dei rifiuti.

I fondi erano stati tagliati perché la nostra regione non ha garantito che lo smaltimento dei rifiuti si realizzasse senza pericolo per la salute dell’uomo e senza recare pregiudizio all’ambiente.

A tal proposito va rammentato che negli anni ’90 proprio la discarica di Grataglie accolse i rifiuti di qualunque genere dei comuni campani.

Fausto Vecchio
Fausto Vecchio

Va altresì ricordato il conseguente nostro triste primato nella graduatoria delle zone colpite da tumori.

La mancata bonifica dei siti risale al 1999 per totale incapacità della Giunta Regionale dell’epoca. La condanna giunge in quanto negli ultimi cinque anni, il nuovo governo regionale non ha fatto nulla per risolvere il problema.

Le cosiddette ecoballe erano sette milioni ed oggi continuano ad essere sette milioni, ed eguale nel tempo è rimasto il numero dei siti inquinati. Palese l’incapacità di governare della Giunta Regionale che, indipendentemente dal colore politico,  gestisce il potere fregandosene della salute e del benessere dei  cittadini.

Nella nostra città, a S. Nicola Varco, nelle vicinanze di Cilento Outlet Village, sull’area destinata all’allestimento del mercato ortofrutticolo (per il quale erano stati investiti oltre dieci miliardi delle vecchie lire), è stata sequestrata una vera e propria discarica a cielo aperto (ottima l’azione della magistratura, pessima quella della politica).

Centocinquantamila metri quadri coperti da rifiuti di ogni genere, gomme e plastica comprese, altamente dannosi per la salute dei cittadini della Piana del Sele per cui immediata dovrebbe esserne la bonifica da parte della Regione che ne detiene la proprietà.

Ad aggravare il disastro ambientale, sono rientrate ad Eboli, di ritorno da Acerra le centinaia di ecoballe passate dal possibile fuoco del termovalorizzatore, all’acqua del sito di Coda di Volpe, trasformato da depuratore in discarica. Il telone di protezione, bucato in più punti, non protegge dalla pioggia le ecoballe del cui contenuto misterioso, si cerca di accertare la natura.

Il comitato di S.Cecilia denuncia lo stato in cui si trova il sito di Coda di Volpe, diventato anch’esso una discarica a cielo aperto, dopo che dalle ecoballe sfaldate l’immondizia indifferenziata si è completamente sparsa sul terreno.

Questo è lo stato pietoso in cui versano le zone in cui viviamo, nell’indifferenza completa per la nostra salute. Vogliono ammazzarci nelle nostre case! Il nostro territorio ha bisogno di governi più seri e capaci per risanare la nostra Regione e la nostra Eboli ed evitare che diventino vieppiù un immondezzaio.

Eboli, 11 novembre 2014

6 commenti su “Vecchio: LA PIANA DEL SELE, UN IMMONDEZZAIO”

  1. Condivido le preoccupazioni Fausto Vecchio il quale provvidamente ha stigmatizzato una situazione obbrobriosa.
    La Piana del Sele,con i suoi 500km qd è una delle zone più industrializzate del sud Italia,avente Opifici industriali ed Aziende agricole di rilevanza nazionale,ed è in essa stanziata la patria storica della filiera bufalina,l’oro bianco alimentare della mozzarella, fiore all’occhiello internazionale del Made in Italy.

    Naturalmente la denuncia appropriata in oggetto sull’inquinamento,con mancate bonifiche,sospetti intombamenti di materiale pericoloso,e residui chimici di ogni genere,avvelena il territorio le falde acquifere,con ripercussioni esiziali sulla salute dei residenti, ed ostacolando di molto una ripresa degli investimenti.

    Se a questo aggiungiamo che con la sentenza della Corte di Giustizia Europea, la Campania perde definitivamente molti milioni di euro di fondi Ue che avrebbero dato un importante contributo alla gestione del problema dei rifiuti. E’ un fatto grave, frutto di disattenzioni e irresponsabilità del passato che non possono essere ripetute.

    Ricordo infatti che pende sull’Italia il rischio imminente di una nuova procedura d’infrazione proprio sul ciclo dei rifiuti in Campania, che costringerebbe il nostro Paese a pagare multe salatissime per 228 milioni di euro, con il rischio ulteriore di perdere la possibilità di accedere ai nuovi fondi messi a disposizione dall’Ue.

    Grazie anche di questo,Caldoro,ce ne ricorderemo alle comunali,regionali e in ogni dove!

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