INTERROGAZIONE di Rosania all’Assessore Regionale De Felice sullo sgombero di S. Nicola Varco

Riceviamo e pubblichiamo l’interrogazione del Consigliere Regionale Gerardo Rosania, all’assessore Regionale Alfonsina De Felice, sulla questione dello sgombero da parte della Procura della Repubblica di Salerno dell’area di San Nicola Varco.

Napoli 18 novembre 2009

Interrogazione Urgente A risposta Question time ai sensi dell’art. 79 bis del Regolamento del Consiglio Regionale

All’Assessore Regionale alle Politiche sociali
on. Alfonsina De Felice
Sede

Premesso

che in agro di Eboli, da oltre 15 anni insiste, abbandonata, una struttura che occupa circa 20 ettari, nata come mercato ortofrutticolo regionale, costata oltre 30 miliardi di lire, mai completata e mai aperta;

che questa struttura, fino al 2004, risulta essere stata di proprietà dello Stato ( Ministero dell’Agricoltura) e che da quella data è entrata nel patrimonio della Regione Campania ;

Gerardo Rosania
Gerardo Rosania

che in quell’ex mercato ortofrutticolo, abbandonato a sè stesso, privo di guardiania, e privo di un progetto di riutilizzo produttivo a breve, dapprima si è assistito ad una vandalizzazione delle strutture ed all’asporto di tutto ciò che fosse prelevabile (macchinari, materiale elettrico, suppellettili ecc), e poi all’insediamento, sempre più massiccio, di lavoratori extra comunitari giunti nella zona per prestare il loro lavoro nelle aziende agricole della Piana del Sele;

che in quella struttura, pur con variazioni legate alla stagione agricola, sono arrivati a viverci in condizioni disumane anche mille lavoratori extracomunitari;

che l’unica relazione che quelle persone hanno avuto con il contesto sociale è stata con le organizzazioni sindacali ( CGIL in particolare), che hanno cercato di affrontare la questione dei diritti di questi lavoratori nei luoghi di lavoro, con associazioni di volontariato (tipo L’Altritalia di Eboli), che hanno cercato di rispondere all’esigenza di un minimo di servizi di accoglienza e di alfabetizzazione della lingua italiana, oltre che con l’ausilio di medici volontari, riuscendo ad assicurare un minimo di prestazioni sanitarie;

che in quella zona della Piana del Sele la presenza di lavoratori migranti, che vivono in condizioni igieniche e sociali inumane, riguarda non solo l’ex mercato ortofrutticolo di S. Nicola Varco, ma anche strutture private, quali capannoni industriali dismessi, casolari rurali abbandonati, il tutto in condizioni di degrado di abbandono e con rischi igienico-sanitari enormi;

che questi lavoratori vengono nella Piana del Sele, accettando di vivere in tali condizioni, perché attratti dalla possibilità di trovare lavoro nelle aziende agricole e zootecniche che li impiegano;

che per poter arrivare nella nostra Piana, muniti molto spesso di regolare permesso temporaneo, affrontano viaggi in condizioni indicibili, arrivando a pagare sette od ottomila euro;

che una volta arrivati nella Piana , privi di qualsiasi tutela dei propri diritti ed in mancanza di un’adeguata rete di accoglienza, finiscono nelle mani di una fitta rete di caporali, che vendono quelle braccia ad aziende del posto, che le pagano in nero e sottocosto, trattenendo una percentuale di una già bassa retribuzione;

che il ricatto del lavoro, lo stato di irregolare, dovuto al mancato rinnovo dei contratti, rendono queste persone particolarmente deboli ed incapaci di ribellarsi;

che in più occasioni è stato posto all’Assessorato Regionale alle Politiche Sociali la necessità di approntare un piano di intervento, che da un lato andasse a colpire il fenomeno del caporalato e del lavoro nero, dall’altro mettesse in campo iniziative tese all’accoglienza ed a rendere più umane le condizioni di vita di quelle persone : censimento e sistemazione di strutture pubbliche, inutilizzate presenti nell’area, da destinare all’accoglienza, intervento sull’aziende agricole del posto, per la sistemazione di strutture rurali private, con apposito incentivo, da destinare ad ospitalità dei lavoratori impiegati nell’azienda stessa,intervento di mediazione presso proprietari di alloggi, perché affittassero anche ai lavoratori migranti, con la garanzia della Regione Campania;

che a fronte di queste richieste e nonostante stanziamenti cospicui da parte della Regione Campania, al di là, di un lodevole intervento di bonifica dell’area di S. Nicola varco e dell’installazione di bagni, mai entrati in funzione, o della collocazione di prefabbricati, mai realmente utilizzati, non si è andato;

che in data 11 novembre un vero esercito di uomini delle forze dell’ordine ha provveduto a porre sotto sequestro l’area di S. Nicola Varco, sgomberando le centinaia di lavoratori migranti che lì avevano trovato rifugio, senza che alcun piano di sistemazione logistica alternativa fosse approntato e senza alcun supporto socio-sanitario da parte delle istituzioni;

che in conseguenza di questo provvedimento di requisizione, firmato dall’autorità giudiziaria, centinaia di persone sono oggi costrette a trovare rifugio per la notte sotto i teloni delle serre o sotto improvvisate baracche, in condizioni igienico –sanitarie ancora peggiori di quelle in cui vivevano a S. Nicola Varco;

che i pochi interventi tesi a dare una sistemazione provvisoria dignitosa, a quelle persone, come ha provato a fare il Sindaco di Sicignano degli Alburni o come ha proposto la Caritas nella struttura di Torre Barriate, in agro di Eboli, sono stati vanificati da ulteriori interventi delle forze dell’ordine, disposte in una sorta di “caccia al clandestino”;

che questa operazione ha rotto quel minimo di rapporto di fiducia di questi lavoratori con le organizzazioni sindacali e di volontariato, costringendoli di fatto in uno stato di vita clandestina legandoli ancora di più all’intreccio perverso capolarato- lavoro nero

si interroga per sapere

se questo Assessorato era a conoscenza dell’operazione dell’undici novembre visto che l’area interessata è di proprietà di questa Regione;

e se a conoscenza ha condiviso tale operazione?

Quali provvedimenti sono stati messi in essere, o concordat,i per fronteggiare il disastro umanitario rappresentato dalle centinaia di lavoratori migranti costretti a vivere, oggi, nelle condizioni inumane conseguenti allo sgombero;

quali provvedimenti sono stati concordati con gli organi competenti, per ripristinare la legalità nella Piana del Sele, debellando il caporalato e contrastando il lavoro nero;

a che punto erano i progetti previsti dalla delibera di Giunta regionale n 1234 del 10/0772009 e di quelle precendeti che pure stanziavano fondi regionali per quell’area;

a quanto ammonta la spesa che questa Regione ha sostenuto per la bonifica di S. Nicola Varco, avvenuta qualche mese fa ,per l’acquisto e l’installazione di prefabbricati e bagni;

a cosa saranno,ora, destinate quelle strutture acquistate;

quanto costerà alla Regione Campania la custodia dell’area di S. Nicola Varco sequestrata e data in custodia alla Regione;

se corrisponde al vero che gli edifici del mercato ortofrutticolo di S. Nicola Varco dovranno essere a giorni abbattuti a cura della regione Campania;

quali sono i tempi di realizzazione del Polo Agroalimentare Regionale che lì dovrebbe sorgere;

Il Consigliere

Gerardo Rosania

20 commenti su “INTERROGAZIONE di Rosania all’Assessore Regionale De Felice sullo sgombero di S. Nicola Varco”

  1. vorrei chiedere gentilmente :
    al consigliere Rosania
    1) come mai solo oggi prende posizione sull’operato dell De Felice ?
    2)cosa è stato fatto durante la sua amministrazione di diverso, rispetto al fallimento dell’era Melchionda?
    3)come consigliere regionale Rosania si è mai posto il problema che nell’area di san nicola varco dei circa 1000 residenti “solo il 20%” era in regola con il permesso di soggiorno?
    4)come sindaco Rosania si è mai posto il problema che la colpa di tutto l’indotto politico (da 20 anni) è di esclusiva area di sinistra, quindi anche del Prc ( comune-provincia e Regione)
    5)solo oggi ci si accorge che c’è stato uno sperpero di danaro pubblico! quarda caso la De felice è stata nominata da circa due anni !
    6)da quando gli amici della sinistra dei Villani e dei Bassolini “Rosania – Cariello & company” hanno capito e deciso che è stato un fallimento totale anche per le loro colpe?
    7)l’amico Cariello quando era assessore provinciale non si accorgeva che i suoi amici sindacalisti di turno a “san nicola varco” non facevano altro che mungere le tette della De Felice con contributi a pioggia?

    Potremmo continuare all’infinito..!
    ma preferiamo fermarci qui. per non annoiare chi ci legge!
    La smettessero di dire fesserie e farsi la guerra fra poveri gli amici comunisti e i Ds, perchè la gente non è idiota da non capire che le poltrone da sindaco e consigliere regionale alle prossime votazioni diventeranno dei piccoli sgabelli..!!

    sognare è un diritto di tutti!!!!!!!!!
    Luigi Cataudella

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  2. A differenza del precedente intervento,ritengo che la presa di posizione dell’On.Rosania testimonia in maniera “crismatica” il suo ventennale interesse per i migranti ed in generale le persone “svantaggiate” della societa’ capitalistica! Chi omette tale dato lo fa’ per un pressapochismo ideologico e di “parte” + che partitico…Una domanda a Cautadella, ma gli altri campioni della politica ebolitana e non dove sono stati tutti questi anni? tra comizi ospitate e varie amenita’ hanno tralasciato il polso dell’ ambiente reale in cui “avrebbero ” dovuto operare!

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  3. Eboli ha un bacino politico molto, molto grosso. Come Marco Naponiello che mi ha preceduto chiedo anch’io: ma dove sono stati negli ultimi 20 anni questi pseudo politici?? A San Nicola Varco, chi dei vari Cardiello, Cuomo, Busillo, Conte zio, delle centinaia di consiglieri comunali che pure in questi anni si sono alternati nelle amministrazioni comunali ebolitane, segretari di partito, convenzionati all’ultimo grido e sistemati negli incarichi di sottogoverno, ha mai messo piede in quel ghetto?? Per esserci stata anche io, so per certo che Rosania c’è stato tantissime volte, soprattutto a telecamere spente. Cariello anche c’è stato, forse un po’ più presente quando l’obiettivo da presa era fisso sul suo volto e c’erano i microfoni… anche Melchionda con l’assessore Sgroia, un paio di volte c’è stato…..ma gli altri??? Dove sono?? Cosa sanno gli altri, realmente, di San Nicola Varco. Lei, signor Cataudella conosce San Nicola Varco o ha solo visto le immagini proiettate in tv??? S’è mai sporcato le scarpe in quel ghetto??!!! Ha mai visto da vicino le condizioni in cui vivevano centinaia di immigrati??? Troppe domande??? Troppo scomodo rispondere??!! E’ vero: sognare è un diritto di tutti…ma anche per parlare, a volte, si dovrebbero conoscere gli argomenti che si affrontano.

    @Massimo del Mese. Chiedo scusa per lo sfogo, ma nelle ultime due settimane sto leggendo sui giornali, dichiarazioni di questo e quel politico che di San Nicola Varco non sa proprio niente…se non che si trova sulla statale 18. Grazie per l’opportunità che dai a tutti noi di confrontarci.

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  4. Speranza ti ringrazio vivamente per l’appoggio, l’ipocrisia e’ compagna stomachevole delle odierne dichiarazioni, fatte da “alcuni” politici, sul tema della migrazione…un tema “ modaiolo” sempre ben disposto dai media nazionali e locali! Ma un conto e’ parlarne, ed altro e prendersi le proprie responsabilità sia umane che politiche, per far questo ci vogliono politici

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  5. VOGLIO RINGRAZIARE CHI HA VOLUTO TENTARE UNA RISPOSTA ALLA MIA PROVOCAZIONE! MA RITENGO SIA NECESSARIO FAR PASSARE L’IDEA CHE “TUTTI SAPEVANO E NESSUNO MAI HA FATTO BENE IL PROPRIO DOVERE DI AMMINISTRATORE/POLITICO”.
    CARI AMICI DELLA SINISTRA MI DITE GENTILMENTE COME MAI OGGI AD EBOLI RISULTA ESSERCI UNA DIVISIONE STERILE ALL’INTERNO DELL’AMMINISTRAZIONE, CHE GUARDA CASO E’ LA STESSA FOTOCOPIA DA VENTI ANNI E SOLO OGGI “PRIMA DELLE ELEZIONI” VIENE FUORI IL PROBLEMA DI SAN NICOLA VARCO?
    A SPERANZA VOGLIO RICORDARE CHE L’IPOCRISIA EVIDENZIATA DA PARTE DI CHI OGGI GRIDA..SERVE SOLO A FINIRE DI CONFONDERE LA VERITA’ “CHE FA MALE” PUOI ANCHE ANDARE A SPORCARTI LE SCARPE TUTTI I GIORNI IN QUEL DI SAN NICOLA VARCO,MA SE VAI SENZA UN PROGRAMMA SERIO FINISCI SOLO PER CONSUMARE LE SCARPE E FARE UNA FIGURA DI M…….A COME E’ SUCCESSO A CHI OGGI GRIDA ..!

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  6. NON E’ MAI TROPPO TARDI PER…
    CHE NE PENSA NAPONIELLO & C…..??????

    BRAVO GERARDO..! a.. tutto campo contro Melchionda e Cariello’
    DAL BLOG..PRENDO ATTO CHE :
    Rosania a Cariello : “Morirò comunista. Non basta tenere in mano una bandiera rossa per dirsi comunista” -.
    Invocando discontinuità: “Chi è stato compartecipe a Melchionda deve farsi da parte”.
    A Melchionda:”Libera questa Città. No agli inciuci, agli affari e alle clientele”.

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  7. LUIGI, RITENGO SEMPRE CHE ROSANIA SIA POLITICO COERENTE E PREPARATO, AMMINISTRATORE FATTIVO, PROFESSIONISTA DELLA P.A.( seg. com.) e non della politica, l’unico, ripeto, che abbia avuto ONORI COMMENDEVOLI NEGLI ULTIMI ANNI,DALLA CRONACA NAZIONALE, PER ATTIVITA’ DI “BONIFICA” TERRITORIALE E S. NICOLA, LO RIMAROCO, DOVEVA ESSRE UN PROBLEMATICA CO-GESTITA DA TUTTE LE ISTITUZIONI ORIZZON. E VERTIC.,IL SOLO P.R.C. O ROSANIA POTEVANO BEN POCO,!CRITICO IL NOSTRO ANCHE CON LA GUNTA ATTUALE, E MESSO SOSTANZIALMENTE IN “MINORANZA” etc. etc. POTREI CONTINUARE A SCIORINARE CIFRE E DATI, MA NON VOGLIO ESSERE LEZIOSO, PERSEGUI NELLE TUE CONVINZIOINI COME IO NELLE MIE! IL BLOG E’ UNA PIAZZA MULTIMEDIALE, IMPLEMENTATA PER TALE SCOPO!

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  8. Cautadella, ma i tuoi eroi cosa hanno fatto, dove si sono mossi, chi hanno coinvolto ed infinE…CHI SONO? A NAPOLI SI DICE CHE LA BOCCA SIA UNO STRUMENTO TROPPO FACILE DA SUONARE!!! CRITICARE TANTO PER, O SOLO (come abitudine pessima) x fare il “BASTIANCONTRARIO”, SENZA APPORTARE NULLA AL DIBATTITO, E’ TIPICAMENTE “terroncello”, DEL RESTO DISTRUGGERE E’ FACILE, MA IL COSTRUIRE RICHIEDE IMPEGNO E COERENZA!! SE I TUOI REFERENTI SONO COME TE C’E,’ POCO DA RALLEGRARSI…

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  9. blazer 67,non mi stupisci affatto! sono quelli come te che rendono difficile una conversazione.Se ti fermi un momento forse capirai che in un sistema “bianco o nero” “destra o sinistra” se “bianco governa” “nero controlla” se sinistra governa”destra controlla” .Per essere ancora più chiaro se da venti anni la sinistra governa su “san nicola varco” come puoi pretendere che la parte destra sia coinvolta in questo grande FALLIMENTO?
    Ho apprezzato molto l’autocritica di Rosania,spero che anche i suoi sostenitori facciano la stessa cosa,anzichè parlare a vuoto..! scusa ma tu te le cerchi proprio.

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  10. The Dandy, a te voglio dire solo una cosa ” cerca di essere più esplicito” non affaticarti perchè non ne vale la pena abbiamo capito come la pensi e cosa riesci ad esprimere quando ti impegni al massimo..! non prendertela scherzavo..
    se vuoi, però,puoi farci sentire il tuo pulpito!!!!!!
    ti ascoltiamo.

    Rispondi
  11. S. NICOLA ERA UN PROBLEMA, ANCHE QUANDO A NAPOLI GOVERNAVA LA DESTRA CON RASTRELLI E LOSCO, MA LORO HANNO PENSATO A RIFOCILLARE IL CASERTANO, DIMENTICANDOSI DELLE NOSTR ZONE!! E POI IL GOVERNO BERLUSCONI CHE DA L’94 AD OGGI SONO QUASI 10 ANNI CHE GOVERNA SULL’ IMMIGRAZIONE E LE SUE PROBLEMATICHE, HA CREATO DISASTRI EE INIQUITA’ CENSURATE ANCHE DA ORGANISMI INTERNAZIONALI!!! BUONA GIORNATA

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  12. L’idea di sconfitte positive – quelle in cui si impara o si dona qualcosa, oppure quelle in cui si fa un passo indietro per dare spazio al migliore – è un concetto importante. (Anthony Clifford Grayling)
    IO CERCHERO’ DI ESSERE ESPLICITO AL MEGLIO, E TU CERCA DI ESSRE MAGGIORMENTE RAZIONALE, LA FAZIOSITA’ E’ NEMICA DELLA NOSTRA MENTE!

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  13. ciao ragazzi Blazer 67 & The Dandy, volevo riprendere la chiacchierata,purtroppo sono ricoverato per piccoli problemi di salute,comunque a proposito di san nicola varco,io penso che alla fine il problema è istituzionale a tutti i livelli(anche con responsabilità della destra!)però,vi chiedo con altrettanta onestà intellettuale: perchè secondo voi quei poveri discraziati non sono stati sgomberati già dall’anno scorso anzichè arrivare ad una pseudo emergenza? Ma vi sembra questo il modo? io non ho nulla contro Gerardo Rosania( che reputo un poliico serio )ma non è giusto far passare delle colpe altrui quando lo scandalo era sotto gli occhi di tutti! ciao a risentirci..Luigi

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  14. SPERO TU STIA MEGLIO, LO SGOMBERO E’ STATO FATTO DI CONCERTO CON LE AUTORITA’ GOVERNATIVE (prefetto) ED IL SOSPETTO DI TANTA SOLERZIA, E’ CHE IN PROCINTO DI PARTIRE L’IPERMERCATO, SIMBOLO DEL TURBOCAPITALISMO…C’E’ LO VEDI UN SIMBOLO DI BENESSERE ACCANTO A TALE MISERIA?

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    Password smarrita? Torna indietroEboli, il mare fuori. Viaggio nel ghetto marocchino di San Nicola Varco
    un commentodi Andrea d’Orazio, venerdì 29 febbraio 2008, 17:51
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    IPERMERCATO
    S.NICOLA
    VARCO
    EBOLI
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    «Chi entra è morto, chi esce è appena nato». Scritta in arabo diventa poesia visiva, sopra un muro, in uno dei luoghi più tristi del sud d’Italia. Per chi lo abita è pur sempre Nord, oltre il mare che hanno visto dentro, di notte, nei sogni di una vita migliore, di giorno fissando l’orizzonte, sperando.

    Quel mare li ha visti partire, alcuni affogare altri approdare: Africa-Sicilia-Campania.

    Ad Eboli non si sono fermati, solo poco più in là, lungo la statale 18, hanno preso il bivio per San Nicola Varco. Sulle rovine di un mercato ortofrutticolo, costruito dalla Regione con i miliardi dello stato a metà anni ’80, mai avviato, hanno costruito un piccolo paese, una noce rotta dentro un guscio intero. San Nicola Varco, il ghetto non voluto.

    Dentro, in 700, quasi tutti marocchini, braccianti, clandestini, uomini, nessuno sa dire quando «la frase del muro» è stata scritta. Tutti sanno però cosa vuol dire, che si riferisce al contrario del mare e a chi ci entra. Al deserto.Nel deserto, solo per oggi, entriamo anche noi, ben vestiti, puliti, giornalisti, italiani, la maggior parte donne. Per gli occhi del mare, per chi vive nel ghetto e non è abituato a vedere indigeni, siamo una sorgente di novità, una specie di miraggio. Così, davanti all’acqua vera, l’unica fontana in 14 ettari di cemento e copertoni bruciati, il primo sguardo che incrociamo è diffidente. C’è silenzio.

    Fino al terzo casermone, dove un vecchio “mangiacassette” si nutre di Khaled, il cantante algerino. Le note vengono su piano, come il brusio di un grammofono in un quartiere bombardato. Evanescenti, sembrano morire da un momento all’atro per la poca forza che le alimenta: una vecchia batteria per automobile. A San Nicola Varco non esiste elettricità, non c’è energia. La notte è davvero notte, un paesaggio lunare. Si cucina e ci si riscalda con la legna, fin dai primi insediamenti negli anni ’90. I più fortunati usano cucinotti alimentati da bombole a gas. In tre lustri le istituzioni non hanno fatto praticamente nulla, neanche per migliorare le condizioni sanitarie, vera emergenza del luogo: scheletri d’auto, quintali di spazzatura ammassati nei cortili, tra una catapecchia e l’altra, e plastica bruciata, colore nero, odore di diossina. Se al buio inciampi e cadi nella monnezza non ti puoi neanche lavare, almeno non subito.

    A San Nicola le docce sono faidate, all’aria aperta, ricavate in microscopiche serre. Per toglierti il fango devi prima passare dall’unica sorgente di vita, prendere l’acqua, accedere un fuoco, riscaldare, versare insieme a un po’ di sapone. In 17 anni il comune ha speso 50 mila euro per costruire un solo bagno comune, con nove docce, che si è intasato dopo un mese. E un faro, che non è collegato alla rete elettrica.

    «In estate l’emergenza diventa allarme» ci spiega Anselmo Botte, esponente della Cgil che ha preso a cuore la sorte dei 700. «Con il caldo aumenta la puzza dei rifiuti, aumentano le zanzare, il disagio è insopportabile. Sono anni che il sindacato chiede al comune di Eboli e alla Regione una politica di accoglienza reale per questi ragazzi, ma finora gli interventi sono stati disorganizzati e inefficaci». Ultima proposta, quella di creare una serie di ostelli per far vivere i braccianti in condizioni più umane. «Si parla di uno stanziamento di 1 milione e mezzo di euro, ma è ancora tutto in fase progettuale». Abbattere e ricostruire tutto, rompere il guscio. Ma rimarrebbe il deserto, l’isolamento, la clandestinità. Un concetto che ai marocchini di San Nicola si è attaccato sulla pelle. Lo si vede da come camminano. Sembrano fantasmi. «E in un certo senso lo sono – spiega Botte – almeno per i loro datori di lavoro. Sono degli schiavi invisibili, mano d’opera da sfruttare nei campi a 25 euro per dieci ore di lavoro, quando va bene, senza possibilità di reclamare, di impugnare una vertenza sindacale».

    Il meccanismo è ormai rodato. In Marocco vengono avvicinati da un mediatore, a volte italiano, con la promessa di un viaggio nel bel Paese e un contratto di lavoro, dal 2002 condizione indispensabile per ottenere il permesso di soggiorno secondo quanto previsto dalla la Bossi-Fini. Come contropartita, almeno 7.000 euro. Prezzo standard per ottenere nell’ordine: nulla osta del Centro per l’impiego, visto di ingresso rilasciato dal consolato italiano. Arrivati nella penisola,comincia il balletto dei fantasmi. L’indirizzo dell’azienda agricola o del cantiere edile non risulta, il cellulare del presunto datore di lavoro squilla a vuoto. Il contrattato diventa aria, lo straniero, clandestino.

    Puoi finire in una serra di pomodori a Ragusa, o in Puglia, oppure al bivio di san Nicola Varco, «la vita sarà sempre uguale, ogni giorno» A raccontarcela è Alim, una laurea in lingue, bracciante, stanco, stanchissimo, ma svelto di parola. «Ti alzi alle 4 del mattino, mangi la prima cosa che capita, prendi la bicicletta, la statale, fai 30 km, fino al primo “caporale”. È’ lui che ti prende, che ti fa lavorare in cambio di una percentuale».

    I “caporali”, spesso marocchini, sono i boss del lavoro nero, signori dei nuovi servi della gleba e a loro volta vassalli di chi coltiva fragole e fiori, settore in crescita, ad Eboli. Sono i predoni del deserto dal quale Alim vuole scappare. Per lui, come per molti altri del ghetto, il sogno del mare si è capovolto: «in Marocco avevo un buon lavoro. Ho fatto male a partire». Il mare che avevano dentro si è riversato fuori, con le loro le speranze, naufraghe. In testa è rimasto un ritornello, «Deciderà il destino».
    A San Nicola tutto è cominciato tre anni fà, quando “Innovazione Commerciale srl”, con sede a S.Maria la Strada in provincia di Caserta e poi trasferita a Mugnano, inizia uno studio per realizzare un grande centro commerciale nella zona. E’ l’avvio per l’ambizioso outlet che vede in prima fila i fratelli Negri.

    Il regno del consumo e quello dell’indigenza: difficile immaginarli a lungo fianco a fianco.
    Sarà ovviamente un caso ma da quando è nato il progetto dell’Outlet si sono moltiplicati anche i guai del ghetto, con un incendio dopo l’altro in poche settimane…

    Mentre la mattinata si chiude e lo sgombero si compie, arriva il turno delle Istituzioni: arriva l’assessore regionale De Felice con le lacrime agli occhi (…!), mentre il sindaco bassoliniano di Eboli, Martino Melchionda, parla di una “necessaria opera di bonifica per tutelare il benessere dei cittadini”. E anche quello della cognata immaginiamo, visto che secondo i dati del catasto risulterebbe tra i proprietari dei terreni coinvolti nell’outlet…

    Si avvicina un giovane marocchino che dice di essere l’imam del ghetto. Ci chiede perché li stanno cacciando via, se lavorano tanto e prendono così poco.E’ una domanda retorica ovviamente. E furibonda. Dice “non abbiamo occhi, non abbiamo orecchie come te? Ma il tuo è un paese di merda”. E’ difficile rispondere qualsiasi cosa.———————————P.S.
    Penso che a persona di intelletto come te non mancano i mezzi per farti una sana idea, con questo non assolvo anche la sinstra da correità morali!

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  16. blazer 67, scusa ma non riesco (pur volendo,sono ricoverato e non voglio sforzarmi troppo..) a leggere questo tuo monologo..! Ti posso chiedere una tua idea su come debba essere gestita oggi il dopo san nicola varco? e del sindaco di sicignano degli alburni che ne pensi?

    Rispondi
  17. Doveva essere GESTITA COORDINANDO ATUTTI I LIVELLI meglio le istituzioni, semplice! lL Sindaco di Sicignano forse è animato da buone intenzioni, ma non vorrei che si trattasse del rimedio peggiore del male,VI E’ IL RISCHIO DI UNA DIASPORA INTERNA ALLA PIANA DEI MIGRANTI, CHE POTREBBE DARE NOIE ALL’ORDINE P. E DANNEGGIARE GLI ONESTI! SERENA CONVALESCENZA,E NON TI ANIMARE TROPPO, SI DISCUTE QUI, NON SI COMBATTE…BUONE COSE

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  18. hai fatto centro.! vedi la cosa andava gestita come tu dici. Però si continua a non vedere..! pensa che il sindaco di sicignan..ha avuto dal ministero un contributo di centomila euro per l’emergenza san nicola varco e cosa ha fatto.. li fa gestire alla caritas di teggiano!!! che non sa proprio come giustificare la somma preventiva al punto di sperperare più del 50% del contributo in voci :
    spese legali 2500,00
    tutor,assistenza,consulenza ec.. altri 15000,00
    segreteria 7000,00
    ed ancora tante altre voci inutili..!

    secondo te questo modo di intevenire è corretto?
    io penso si continua a sperperare “a compari e comparielli” senza risolvere nulla.
    resta il fatto che domani si dirà “sicignano è un popolo poco credibile” per non aver saputo gestire i fondi..!
    ciao grazie del consiglio..

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