Primarie PD e De Luca: Il Tramonto del Sindaco

Un’altro incontro a vuoto. L’incontro di ieri doveva decidere l’annullamento delle primarie PD, ma De Luca non molla. Si va avanti con le Primarie?

Sono mesi che si dice che il Partito Democratico in Campania deve decidere e trovare una propria soluzione per individuare il Candidato Presidente o ricorrendo alle primarie o annullandole e proporre un candidato condiviso, ma poi si fa il contrario.

Vincenzo De Luca-Il Tramonto
Vincenzo De Luca-Il Tramonto

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

NAPOLI – Ieri sera si è consumata un’altra occasione. Un’altro incontro a vuoto. L’incontro doveva decidere l’annullamento delle primarie PD, e doveva “sistemare” gli assetti futuri accontentando capre e cavoli, se per “capre” si intende De Luca e per “cavoli” si intende i giovani renziani portatori del nuovo più nuovo del nuovo. Ma il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca non molla. Non ci sta a farsi archiviare prima del tempo. Per farlo forse sarebbe il caso si comprendesse quali siano per lui i tempi se quelli terrestri o quelli siderali. Ma tempi a parte, la resa non c’é stata e si va avanti con le Primarie. Si va avanti con le Primarie? Nessuno se la sente di scommetterci su.

Vincenzo De Luca-Andrea Cozzolino
Vincenzo De Luca-Andrea Cozzolino

Intanto i canali diplomatici non si sono ancora chiusi, indipendentemente dalle dichiarazioni di Debora Serracchiani che nella sua qualità di Vice segretaria del PD, manifesta tutto il suo imbarazzo e: mentre da una parte fa capire che è solo una vicenda campana e che il suo leader Matteo Renzi non vuole entrarci; dall’altra si entra e come dal momento che si fa qualche accenno alla “Severino“; e l’imbarazzo continua ad aumentare facendo registrare uno scontro tra arroganze De Luca renziano dell’ultima ora-renziani della prima ora.

Un’altra occasione persa. Sono mesi ormai che si dice sarà il Partito Democratico in Campania a decidere e trovare una soluzione per individuare il Candidato Presidente o ricorrendo alle primarie o annullandole e proporre un candidato condiviso, ma si continua a non decidere e a trovare una volta si e l’altra pure, motivazioni banali aggirando l’ostacolo. Un ostacolo insormontabile che è nel non gradimento sia di Vincenzo De Luca che di Andrea Cozzolino: il primo incontrollabile; il secondo troppo erede di Bassolino e del bassolinismo. Ostacolo che ha reso la missione di Mario Casillo impossibile, il quale, dopo la trasferta salernitana, ieri sera ha incontrato in una riunione alcuni dirigenti locali del PD, tra i quali, Salvatore Piccolo, Lello Topo, e Massimo Paolucci. Li ha incontrati evidentemente per riferire l’esito del faccia a faccia con Vincenzo De Luca; e magari per ricontare le firme; o semmai per chiedere la convocazione di una assemblea; o forse per decidere una nuova strategia, una nuova exit trategy.

gennaro-migliore
gennaro-migliore

Ma è evidente che ogni strategia che non passi per la “resa” incondizionata di De Luca non avrà mai nessun esito. Tranne che non si arrivi ad una cospicua “Liquidazione“, soluzione questa, che da tempo pare giri nei vari ambienti politici e salottieri romani, che passerebbe attraverso un super Vice Ministero alla Presidenza del Consiglio con super poteri, che comprenderebbe infrastrutture e grandi opere, una sorta di fusione di Lavori Pubblici, Mezzogiorno, aree urbane, Trasporti e Infrastrutture, oltre ovviamente, sempre secondo le voci, una “piazza” nella lista del PD per per il figlio Roberto De Luca, che oltre al figlio dell’ex Ministro delle Aree Urbane Carmelo Conte e genero dell’ex Senatore Alfonso Andria e il figliolo di Gennaro Mucciolo, sarebbe il quarto figlio a ricevere una eredità politica di privilegio come l’altro figlio, quello di Antonio Valiante, già collocato tra i nominati nel Parlamento Nazionale dopo la farsa delle primarie parlamentarie, delle quali POLITICAdeMENTE ne ha parlato a suo tempo con tutte le dovizie dei particolari.

nicolais
nicolais

Questo delle “eredità” di posizioni si mette in evidenza un Partito Democratico che vuole risolvere la questione generazionale come una monarchia nominando i figli “Principi” in attesa di riservargli il “Trono” e ovviamente questa operazione passa attraverso un quadro di regole “para-democratiche” per nascondere la “successione” diretta che aggiunta alle altre figure per nulla interessanti vicine alla nullità politica, offre una soluzione finale simile allo stato borbonico, cioé una “Monarchia democratica a pane e puparuoli.

E mentre probabilmente si pensa a tutto questo si cerca una staffetta tra Gennaro Migliore e Luigi Nicolais, ritenendo forse il primo per nulla rappresentativo a favore del secondo più rappresentativo del primo ma non tanto da poter convincere sia Cozzolino che De Luca a ritirarsi e sgomberare il campo, mentre non si allentano le pressione su Presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantore, unica figura che metterebbe a tecere tutti e consegnerebbe una vittoria certa al centrosinistra e al PD, sebbene da alcuni sondaggi emerge che sia Cozzolino che De Luca prevarrebbero su Stefano Caldoro, vincere contro Caldoro, per come ha ridotto la Regione Campania vincerebbe anche solo l’usciere del PD , sempre che non riescano a a farsi schifare dagli elettori democratici, ma purtroppo i sondaggi sono una cosa i voti un’altra e negli ultimi anni si è visto come sono andati a finire, sempre più vicini ai desideri che alle statistiche.

raffaele-cantone
raffaele-cantone

In questa storia più grottesca che politica, non si può che cogliere tutte le varie sfumature: la prima è che il PD ha una classe dirigente inadeguata ma dominante che non riesce ad interpetrare il ruolo che riveste e pasticcia e non riesce  a farsi riconoscere come classe dirigente; La seconda è che Matteo Renzi non può ingaggiare lotte affidando le “armi” in mani improprie e inadeguate, contro chi gli è simpatico o antipatico, ma che comunque ne ha ricevuto appoggi e consensi; La terza e non ultima, che Vincenzo De Luca sebbene abbia svolto il suo ruolo di Sindaco egregiamente ed è riuscito a trasformare una Città dormiente in tutt’altra realtà, non solo non si è scrollato di dosso i panni del Sindaco, ma non ha saputo mettersi addosso quelli del Leader. Ha trascurato l’intera provincia, e nel corso di questi anni non ha fatto altro, e in ogni occasione, parlar male del suo Partito, delle prepotenze che questi mette in atto e dalle escursioni occupatrici che di volta in volta si subisce, dimenticando come con i suoi uomini ha occupato ogni sorta di potere ignirando i dirigenti del resto della provincia, ma cosa più grave dimettendosi dal Consiglio regionale dopo la sconfitta contro Caldoro, ha lasciato in balia di nessuno la leaderchip dell’opposizione.; Condizioni queste che più che disegnare un futuro anticipano un tramonto.

Salerno, 23 febbraio 2015

10 commenti su “Primarie PD e De Luca: Il Tramonto del Sindaco”

  1. Sinceramente, questo articolo non lo capisco.
    A partire dal titolo.
    Il nuovo … il vecchio …
    Sono discorsi che non reggono quando uno come De Luca si porta dietro un elettorato “vero” guadagnato con un 20 anni di egregio lavoro, come anche quest’articolo non può fare a meno di ricordare.

    Piuttosto che ne pensa l’autore dei politici pluridecennali della piana del Sele che in tanti anni hanno raccolto solo clientele e niente per il territorio?

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  2. Io sostengo gennaro migliore.De luca ha svolto la carica di sindaco in modo egregio ma fare il presidente di una regione non è la stessa cosa poi la sua presunzione lo porta ad essere fuori dal Pd ma quando deve imporre qualche nome è sempre lì. E poi vorrei dire una cosa uno che fa 20 anni politica non ha costruito clientelismo?! Se pensate questo allora possiamo anche chiudere la discussione e andarci a prendere un caffè

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  3. ….@….
    Giusto migliore e’ vero chi non ha fatto mai niente tirato fuori dal cilindro come fanno i prestiggiatori e’ giusto che vada a fare il governatore….ma a vulit finisc

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  4. Pietro Preferisco migliore ( è il meno peggio)ad un prepotente che quando parla del mio partito lo critica manco fosse L’opposizione peró poi quando deve spartirsi candidature e cose varie è lì pronto a porre il proprio peso.Voglio lealtà anche partitica .È un buon amministratore ma non ha la leadership e non ha la capacità di fare gruppo nel Pd con coloro che semmai non la pensano come lui

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  5. de luca francamento non lo comprendo negli ultimi periodi, mi sembra che facca di tutto per dividere e non per aggregare, crando disagio oltre al partito anche al rampollo che vorrebbe candidare,come altri, una monarchia (finta) democratica, come dice admin, che vogliono propinarci.
    alla fine avrà, come predetto un tfr politico adeguato al cursus honorum e alle tessere che dispone,ma cmq il tutto va a detrimento della credibilità non solo del pd ma della’ara di centro sinistra che avendo il vento in poppa, si sta montando la testa!

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  6. Per “migliore”:
    Vorrei capire quali sarebbero le referenze di Migliore che lo rendono “migliore” rispetto a De Luca per guidare la regione?

    Relativamente al clientelismo:
    assumendo per assurdo che quando governi per 20 anni per forza devi aver fatto clientele: allora mi domando il 75% dei cittadini Salernitani che lo ha votato sono stati tutti in qualche modo “aiutati” da De Luca. Se si, allora viva il clientelismo visto che se ne avvantaggiano 3/4 della città; se no, allora il tuo discorso non ha alcun senso.

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  7. Per admin: perchè non scrive un articolo “il tramonto di Migliore”

    E mi tocca anche essere solidale con Migliore: trascinato, convinto e poi abbandonato. Speriamo che chi ha messo su tutta questa messa in scena … finalmente esca di scena.

    Adesso per chi ha a cuore il nostro territorio c’è una sola scelta ed è De Luca: via piaccia o no.

    Conosciamo tutti Cozzolino e i suoi metodi: per noi non potrà esserci niente di buono, solo clientelismo.

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