Una proposta per la Multiservizi da Marra (API)

Arriva dal segretario provinciale dell’API Marra una proposta per salvare la Multiservizi SpA.

Il fallimento va rinegoziato, intanto il comune assuma i dipendenti della multiservizi e ricostituisca l’ufficio manutenzione per gestire l’affissione, i giardini, le strade e la segnaletica.

Arturo Marra
Arturo Marra

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Mentre la scure del Fallimento è caduta inevitabilmente sulla Multiservizi e le polemiche prendono lo spazio del dialogo e del confronto, oltre che della proposta, ecco che arriva da Arturo Marra dell’API, una proposta.

“Il salvataggio della Multiservizi SPA del Comune di Eboli.  – si legge in una nota pervenutaci dal Segretario Provinciale API e responsabile Campania in Rete Salerno Prof. Arturo Marrra

Il fallimento della trattativa per la salvaguardia dei 32 lavoratori della partecipata pubblica va rinegoziata con lo Stato, proponendo di assumere i dipendenti nel l’organico del Comune di Eboli. L’assunzione deve essere ben motivata:

1) va presentato il Piano Industriale pubblico con i servizi di parcheggio, pubblicità piccola e grande (3×6), eventi e spettacoli (Palasele), ricreare l’ufficio manutenzione alle dirette dipendenze di un Dirigente del Comune che si occupi di riparare le strade dalle buche, segnaletica stradale e manutenzione del patrimonio pubblico, ecc;

2) la dotazione organica del Comune di Eboli è carente di 71 unità, individuare i profili e categorie professionali compatibili e procedere all’assunzione;

3) le assunzioni vanno fatte con il nuovo Piano Lavoro approvato dal Governo Renzi (job act) con sgravi contributivi fino a tre anni ed agganciare i requisiti pre Fornero 57/35 per il personale in esubero;

4) l’operazione è autofinanziata visti i ricavi dei servizi pubblici affidati a terzi.

Il Bilancio di Previsione – conclude Arturo Marra – deve contenere tale atto d’indirizzo visto che la Giunta ha deliberato una sommatoria di numeri senza una relazione programmatica (albo pretorio del Comune)”.

Eboli, 11 agosto 2015

13 commenti su “Una proposta per la Multiservizi da Marra (API)”

    • OTTIMO MARRA TECNICO E PRECISO, COME SEMPRE IL CARIELLISMO E’ UN MODO DI FARE POLITICA APPROSSIMATIVO IN TUTTO IL MERIDIONE!
      IL va t corc, VADA A QUESTO MODO DI INTENDERE LA COSA PUBBLICA E LA MISURA DI MALA-AMMINISTRARLA!

  1. Uno dei tanti che ha contribuito a rovinare Eboli e la Multiservizi … continua a dire cazzate megagalattiche!!!
    Neanche Pulcinella arriverebbe a pensare certe soluzioni!

    Le comunico che siamo sul pianeta TERRA e non su MARTE!!!

    Rispondi
  2. Signor Pietro, le soluzioni di cui sopra sono a norma di legge,le altre a norma di demagogia.
    Dice il saggio :
    meglio tacere e sembrare stupidi che parlare togliendo oggi dubbio.

    Rispondi
  3. Ma qui stiamo da fuori!!! Non siamo più negli anni ’80 e i fessi che pagano ancora le tasse stanno cominciando a soffocare! Basta BABBA’!!! Bisogna cominciare ad essere rigorosi in queste situazioni altrimenti le istituzioni muoiono soffocate dai debiti.

    Rispondi
  4. api???api???aPi??? ma chi cazzo è costui che parla di assunzioni nel mio comune e che dovrei pagare…IO???mi spegate chi cazzo è?…. questo individuo non legge nemmeno le notizie e legge parlamentari più recenti!!!!non più di qualche giorno fa è stata proposta la riforma della p.a. che sancisce: il lavoro pubblico viene intrapreso solo a seguito di CONCORSI PUBBLICI!!! capito???…CONCORSI PUBBLICI!!! evidentemente ilo soggetto di cui sopra non è abituato a farli pur tuttavia è abituato a lavorare nel pubblico!!!

    Rispondi
  5. Ma se non conosciamo la differenza tra proposta e norma di che parliamo?
    Informarsi su canali differenti da Facebook sarebbe una cosa ottima.

    Rispondi
  6. C’è solo un insignificante problemino.!
    Gli Enti pubblici, credo che anche il Comune di Eboli lo sia, NON POSSONO ASSUMERE.
    E qualora potessero farlo, non mi risulta che possano prescindere da una selezione pubblica e non a chiamata diretta.

    Non fosse stato per questo insignificante problemino, caro Arturo, la tua sarebbe stata una bellissima proposta.

    Rispondi
    • La legge di stabilità nn consente assunzioni se prima non si risolve la grana dei dipendenti provinciali e per pubblico concorso.

  7. Purtroppo, devo motivare punto per punto le cazzate dette da Marra, perché ci sono persone (x daniele, marek, gianni, ect. ) che vivono su MARTE e che hanno votato e creduto a cazzate del genere:

    1) Le attività del punto 1) “servizi di parcheggio, pubblicità piccola e grande (3×6), eventi e spettacoli,… ufficio manutenzioni” sono funzione che possono essere svolte direttamente dal Comune o essere esternalizzate tramite gara ad evidenza pubblica!!! Di quale “Piano Industriale pubblico” si parla!!!

    2) “individuare i profili e categorie professionali compatibili e procedere all’assunzione” il buon Marra non conosce le procedure concorsuali per l’assunzione di personale nelle P.A., evidentemente è rimasto alle procedure assunzionali degli anni ’80!!! (PS. la Multiservizi è stata costituita da Rosania e company proprio per aggirare le procedure concorsuali)

    3) “le assunzioni vanno fatte con il nuovo Piano Lavoro approvato dal Governo Renzi (job act) con sgravi contributivi fino a tre anni ed agganciare i requisiti pre Fornero 57/35 per il personale in esubero” frase sconclusionata e contraddittoria con i punti precedenti!! Ma queste persone vanno assunte presso il Comune o presso una nuova società privata!?!?

    4) “l’operazione è autofinanziata visti i ricavi dei servizi pubblici affidati a terzi” non esistono operazioni che si autofinanziano, ma servizi svolti direttamente o tramite terzi, che soddisfano un bisogno della collettività, tramite una remunerazione economica.

    L’unico rimpianto è per la malaugurata sorte che 32 lavoratori hanno subito, grazie a questa classe dirigente!!!

    Rispondi
  8. visto che è stata evocata la rifoma madia ,vi posto un sunto:

    Il Senato ha approvato in via definitiva il ddl di riforma della Pubblica Amministrazione. Sono stati 145 i voti a favore, i contrari sono invece 97 e nessun astenuto.

    A favore della delega hanno votato Ap e Pd. Si sono detti contrari al ddl M5s, Fi, Ln, Cri, Sel, Gal ed Ala.

    La riforma della P.A. diventa così legge.

    Dopo la firma del Capo dello Stato, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, si apre la cruciale fase di attuazione.

    Infatti, essendo una legge delega, la messa a punto dei decreti legislativi rappresenta un capitolo cardine.

    Ci sono oltre 15 deleghe a cui seguiranno altrettanti, e forse più, provvedimenti.

    Ecco cosa riguardano:

    STRETTA SU DIRIGENZA. I manager potranno essere mandati via dalla Pa dopo essere stati valutati negativamente. Per non essere licenziato il dirigente pubblico potrà chiedere di essere demansionato a funzionario.

    LICENZIAMENTI FACILI. Quando scatta un’azione disciplinare contro un dipendente della Pa non potranno più passare 100 giorni, e soprattutto non si potrà più concludere tutto con un nulla di fatto, altrimenti a rimetterci sarà il dirigente responsabile. Il procedimento dovrà essere portato avanti senza escludere il licenziamento. Il governo dunque dovrà legiferare sulla materia introducendo norme in tema di responsabilità dei dipendenti ‘finalizzate ad accelerare, rendere concreto e certo nei tempi di espletamento e di conclusione l’esercizio dell’azione disciplinare’.

    TUTTI I DIRIGENTI IN UN UNICO BACINO. E’ previsto un solo ruolo senza più distinzione tra prima e seconda fascia. Si va verso una quota unica (intorno al 10%) per l’accesso di esterni. La figura del segretario comunale è superata.

    CONCORSI, SUPERATO VOTO MINIMO LAUREA. Non ci sarà più una soglia sotto la quale si è fuori dalle selezioni pubbliche. L’obiettivo è dare più importanza alla valutazione in sede di concorso. Nelle prove non mancherà mai un test sull’inglese e si va verso un polo unico per la gestione dei concorsi, una sorta di agenzia ad hoc con il compito di gestire le prove.

    A INPS CONTROLLO CERTIFICATI MALATTIA STATALI. Le visite fiscali dei dipendenti statali saranno affidate all’Inps (e non più alle Asl). Dunque, all’Istituto dovranno essere attribuite le ‘competenze’ e le ‘risorse’ attualmente impiegate dalle Pa per l’effettuazione degli accertamenti medico-legali.

    MAGLIE PIÙ LARGHE PER I PENSIONATI IN PA. Si allentano i vincoli per il conferimento di incarichi pubblici a pensionati. Salta infatti il tetto di un anno come durata massima, purché non si tratti di posizioni direttive o dirigenziali, per cui resta il limite di 12 mesi. Per tutti la condizione è però che gli incarichi devono essere gratuiti.

    SCOMPARE LA FORESTALE, RIORDINO DELLE FORZE. Il ddl pone le basi per l’accorpamento della Forestale in un’altra forza (probabilmente i carabinieri). Si tratterebbe di un trasferimento in blocco, anche se si concedono spazi a quanti preferiscono non essere ‘militarizzati’.

    SCURE SULLE PARTECIPATE. La delega parla esplicitamente di una loro riduzione e, per quelle che gestiscono servizi pubblici di interesse generale, di un numero massimo di esercizi in rosso dopo cui scatta la liquidazione. La parte variabile del compenso degli amministratori dipenderà dai risultati economici.

    SFORBICIATA SU PREFETTURE. Si va verso un taglio netto, quel che ne rimarrà andrà a finire nell’Ufficio territoriale dello Stato, punto di contatto unico tra Pa periferica e cittadini. Si taglieranno anche gli uffici doppioni tra ministeri e Authority.

    PRATICHE DIMEZZATE PER OPERE DI INTERESSE GENERALE – Un ‘taglia burocrazia’, al fine di semplificare e accelerare, fino al dimezzamento dei tempi, le operazioni in caso di rilevanti insediamenti produttivi, opere di interesse generale o di interventi con effetti positivi sull’occupazione.

    SILENZIO ASSENSO TRA AMMINISTRAZIONI – In caso di contese tra amministrazioni centrali su nulla osta e altri concerti sarà il premier a decidere, dopo un passaggio in Cdm. E’ fissato anche un tetto per ottenere il sì: massimo 30 giorni, che diventano 90 in materia di ambiente, cultura e sanità. Sulla stessa linea le misure per sbloccare la conferenza dei servizi.

    GHIGLIOTTINA SUI DECRETI – Una forbice che mira a risolvere il nodo dei rinvii a provvedimenti attuativi. Tutto passa per una delega al Governo, chiamato a fare una cernita andando a guardare alle disposizioni degli ultimi tre anni.

    POTERI A PALAZZO CHIGI – Verranno precisate le funzioni di palazzo Chigi per il mantenimento dell’unità di indirizzo. La delega riguarda pure la definizione delle competenze in materia di vigilanza sulle agenzie fiscali.

    UNO STATUTO E UN NUOVO CAPO PER P.A. DIGITALE – Arriva la ‘carta della cittadinanza digitale’, con il Governo delegato a definire il livello minimo di qualità dei servizi online. A guidare la svolta digitale ci penserà un dirigente ad hoc.

    BOLLETTE ELETTRONICHE DA PAGARE CON SMS – Bollette e multe potranno avvenire anche ricorrendo al credito telefonico purché si tratti di micro-somme (presumibilmente sotto 50euro). Il versamento potrà quindi essere eseguito con un semplice sms.

    FREEDOM OF INFORMATION ACT ITALIANO – Tutti avranno il diritto di accedere, anche via web, a documenti e dati della Pa. Lo scopo è quello di aprire le porte degli archivi pubblici, così da rendere possibile un controllo a 360 gradi anche sull’utilizzo delle risorse pubbliche.

    NUMERO UNICO PER LE EMERGENZE. Basterà chiamare il 112 per chiedere aiuto in ogni circostanza. L’idea è quella di realizzare centrali in ambito regionale. Addio a tutti gli altri numeri, come 113, 115 e 118.

    LIBRETTO UNICO PER LE AUTO. Si apre al trasferimento del Pubblico registro automobilistico (Pra), retto dall’Aci, al Ministero dei Trasporti, a cui fa capo la Motorizzazione. Si va così verso un’unica banca dati per la circolazione e la proprietà, con un solo libretto.

    Rispondi

Lascia un commento