Sanità & Ospedale – Lettera di Gigliotti a POLITICAdeMENTE: Allarme, lamento o addio?

Il Dottor Gigliotti Responsabile dell’U.O. di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale di Eboli scrive una lettera aperta a POLITICAdeMENTE.

Una analisi lucida, completa e competente dello stato in cui versa il Nosocomio ebolitano, ma anche un allarme per l’irreversibilità delle scelte adottate, un lamento per le politiche perseguite, un addio se si persegue in quella direzione. E la Politica sta a guardare.

Giuseppe-Gigliotti-
Giuseppe-Gigliotti-

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Riceviamo e malvolentieri pubblichiamo, la lettera aperta che il Dottor Giuseppe Gigliotti, Responsabile dell’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale di Eboli, ha inviato a POLITICAdeMENTE con la quale racconta suo malgrado, le disavventure quotidiane a cui è sottoposto il suo reparto, il suo personale, il suo lavoro e conseguentemente i riflessi sui suoi pazienti e piùin generale quelli sull’Ospedale.

Malvolentieri, perchè di certo non fa piacere constatare come sia difficile operare in un contesto che in maniera sistematica si vede avanzare e rafforzare una direzione dispotica e ragionieristica della Sanità, che in maniera altrettanto sistematica, con le sue politiche ridimensiona tutto, compreso le eccellenze, tranne gli sprechi e svilisce anche i più bravi, fino a scoraggiarli tanto da gettare la spugna e arrendersi.

Ospedale di Eboli.
Ospedale di Eboli.

Sono anni che raccontiamo continuamente soprusi e malversazioni, anni che denunciamo sprechi e illegalità, ma anche prepotenze, arroganze e prevaricazioni. Sono anni che raccontiamo come un sistema tende solo a privilegiare “circoli” piuttosto che erogare servizi e migliorarli. Sono anni che raccontiamo come la Sanità pubblica viene ridimensionata a scapito di quella privata finanziata e del tutto ignoratanei controlli, e sono anni che allertiamo circa il pericolo di “concentrazioni” di strutture sanitarie privare, in territori dove contestualmente si tende a ridurre la Sanità pubblica. Sono anni che denunciamo lo scandalo degli scandali del “sistema ALPI” costato all’ASL Salerno una cifra pari a 75milioni circa di euro solo nell’anno 2013.

Reparto-Nefrologia-Eboli
Reparto-Nefrologia-Eboli

Una cifra che in soli 4 anni corrisponde a più di quanto costerebbe l’Ospedale Unico della Valle del Sele, quel “miraggio sanitario” a cui hanno abboccato politici poco accorti, ingenui o prezzolati, che è servito però come grimaldello per scardinare il sistema sanitario pubblico, nella così detta Valle del Sele. Sono anni che raccontiamo come la dirigenza dell’ASL Salerno, utilizzando funzionari “amici” e “ubbidienti” che hanno operato abusivamente, senza avere i titoli, illegalmente e in regime di conflitto di interessi, come nel caso del Dottor Pietro Spinelli, che nel ruolo inventato di Commissario del Personale ha operato tra Eboli, Battipaglia, Roccadaspide, e Oliveto Citra, usando l’ascia con la stessa “delicatezza” del più corpulento dei boscaioli, hanno procurato conseguentemente danni irreversibili, di cui parla oggi il dottor Gigliotti nella sua lettera.

Pietro Spinelli-Antonio Squillante-Rocco Calabrese
Pietro Spinelli-Antonio Squillante-Rocco Calabrese

Danni che al momento è difficile porre rimedio se non operando in maniera drastica e non certamente restaurando vecchie amicizie per sostituirle a quelle abbattute di recente, ma analizzando senza riserve lo stato di fatto e cercando di intervenire drasticamente ed in fretta per passare dalla fase emergenziale a cui è stata relegata la Sanità tra Pontecagnano e Agropoli, a vantaggio di altre aree, a quella ordinaria dotando le strutture del personale adeguato e delle attrezzature idonee e necessarie a fornire una risposta professionale all’utenza, sconfiggendo una volta per tutte le azioni “furbesce” che utilizzando le fasi enmergenziali appositamente create, generano quel fenomeno scandaloso che si individua nell’ALPIFICIO, bruciando risorse che al contrario potrebbero essere impegnate ad assumere centinaia e centinaia tra medici e infermieri.

Mario Minervini-3
Mario Minervini-3

Quello di Gigliotti è sicuramente una denuncia garbata e professionale, ma nello stesso tempo è anche un allarme e un lamento, e cosa che più ci dispiace un “addio“, leggendo tra le righe anche la possibilità che lo stesso lasci l’Ospedale di Eboli per un’altra destinazione.

Ma come gli si può dare torto se si analizzano i fatti, le circostanze, i vari attori in campo tra Dirigenti, funzionari, operatori sanitari, politici e amministratori e tutte le conseguenze a cui, ormai da anni siamo abituati a sopportate? Come si fa a non registrare come una classe politica ha accettato iniziative che tendessero a depauperare un sistema, nella fattispecie quello sanitario, senza battere ciglio, subendo per incapacità o addirittura tacendo per subordinazione o connivenza, a sfavore del loro territorio e dei loro elettori?

Consiglio comunale-Sanità-Ospedale-Le Mamme-
Consiglio comunale-Sanità-Ospedale-Le Mamme-

Con la stessa lucidità va riscontrato come, si possa accettare da parte della Politica e delle Istituzioni, Sindaci, Consiglieri regionali, Parlamentari che questi abdighino ai loro ruoli e accettino che altri se ne approprino, aggiungendo confusione a confusione e mescolando così ruoli e responsabilità, al punto che ad assumere iniziative siano, con tutto il rispetto possibile ed immaginabile, come in più circostanze è avvenuto, il Comitato delle mamme. E mentre questo accade e si giunge anche ad un ennesimo Consiglio Comunale monotematico sull’Ospedale di Eboli, senza giungere a nulla di concreto, l’opera distruttiva portata avanti dalla premiata ditta “Squillante e C.” continua e gli effetti così tanto devastanti si prolungano giocoforza anche nella iniziale corrente gestione del DS Mario Minervini, trascurando in maniera irreversibile quali siano i pericoli e quali i giusti rimedi che in parte elenca il dottor Gigliotti nella lettera che segue.

E’ inutile dire che stiamo dalla parte di Gigliotti, della Sanità pubblica, dell’Ospedale di Eboli e di tutti qi “Gigliotti” che quotidianamente lavorano con professionalità, scrupolo e serietà e siamo contro i becchini della sanità e i papponi dell’ALPI incontrollata.

…………………….  …  ………………………

Lettera aperta a POLITICAdeMENTE
del dottor Giuseppe Gigliotti
Responsabile dell’U.O. Nefrologia e Dialisi
dell’Ospedale di Eboli

Gentile Direttore,

ti scrivo in qualità di cittadino, potenziale utente ed operatore che ha dedicato 15 anni di attività professionale al Presidio Ospedaliero di Eboli. Il senso civico che caratterizza il mio percorso professionale mi porta a quest’ultimo contributo, a difesa di un’offerta sanitaria di livello, prima di lasciare un luogo ed un gruppo di lavoro che porterò sempre nel mio cuore.

Le ultime 48 ore di attività professionale mi hanno visto rincorrere gli uffici amministrativi dell’Azienda Sanitaria, dislocati su Salerno e Nocera Inferiore, nel tentativo di porre rimedio, ancora una volta, alla carenza di risorse umane e tecnologiche peculiare del nostro presidio, oltre che al becero ostruzionismo di funzionari, surreali dirigenti ed organizzazioni sindacali. Infatti, la quotidianità del lavoro che dovrei tentare di organizzare racconta quanto segue:

  1. L’U.O. di nefrologia e Dialisi potrà contare,  causa pensionamenti e fine rapporti di lavoro a tempo determinato, dal prossimo 15 ottobre, su 8 unità infermieristiche con le quali coprire turni H 24 per la degenza ed H 12 per l’emodialisi oltre che assicurare un servizio di Pronta Disponibilità notturna e festiva per 365 giorni l’anno. Inviterei anche i non addetti ai lavori, ma in possesso di nozioni di matematica elementare, a redigere un turno di servizio idoneo per i restanti 75 giorni dell’anno in corso. Sottolineo come, al momento, pur in presenza di 11 infermieri, il carico di lavoro mensile necessita di un monte ore aggiuntivo, in media, di circa 450 mensili.
  2. Blocco di mobilità intra-aziendale di una unità infermieristica, già esperta in gestione delle metodiche dialitiche, tra l’altro, residente nel comune di Eboli, per il parere negativo di un “Kapò” sindacale che pretende un cambio compensativo tra l’Ospedale di Polla e quello di Eboli.  Peccato che il Dirigente dell’U.O. di provenienza, abbia motivato il suo parere favorevole al trasferimento con il numero assolutamente elevato di unità infermieristiche, ben 20 (venti), presenti nel suo organico!
  3. In data 11 agosto 2015 è stata definita e resa immediatamente esecutiva una Delibera Aziendale (la n° 796 del 04/11/2015) avente oggetto l’acquisto di un sistema operativo utile per l’acquisizione digitale di immagini istologiche. Nello specifico, si tratta di un software che permetterebbe all’U.O. di Nefrologia di collegarsi in rete con tutti i centri di Immunopatologia Renale Italiani ed esteri, condividendo diagnosi, terapie, trials clinici etc. Orbene, nonostante si sia riusciti, dopo circa un anno di lavoro, ad ottenere la copertura di spesa, di circa 73,000 €,  l’ostacolo “insormontabile” delle ultime ore sembra essere l’identificazione del “burocrate” idoneo ad eseguire la procedura di acquisto.
  4. In queste ultime, sfortunate, 48 ore di attività ospedaliera si è registrato, ancora una volta, la difficoltà ad individuare due stanze da destinare all’addestramento dei pazienti alle metodiche della dialisi domiciliare ed all’ampliamento delle tecniche di Immunopatologia Renale. Queste ultime sono le metodiche che ci consentono utilizziamo di effettuare diagnosi precoci di nefropatie. Nel periodo buio del commissariamento ospedaliero non vi era disponibilità economica, pur avendo sottolineato l’assoluta convenienza economica, ancorché di civiltà, della dialisi domiciliare. Nell’interregno del Dr. Calabrese, registravo di volta in volta le superiori necessità, nell’ordine, dei colleghi anatomo-patologi, provenienti da Scafati, ad avere spazi “idonei” di lavoro. Poi seguiva la necessità di ubicare il Medico del Lavoro in ambiente, ugualmente, “idoneo”. Quindi la imprescindibile esigenza del personale OSA ad avere spogliatoi “idonei”. Ed infine, ma, non ultimo per importanza, la necessità dei responsabili della gestione del personale infermieristico ad avere spazi “idonei” per espletare i propri bisogni fisiologici con adeguata privacy. La dialisi peritoneale e la diagnostica renale, purtroppo, devono ancora ottenere la patente di idoneità. Si spera, a tal proposito, nel nuovo corso dirigenziale.   

Gentile Direttore, al campionario di quotidianità aggiungerei nell’ordine:

  • l’impossibilità ad effettuare più di due sedute mensili di agobiopsia renale, in quanto, su circa 75.000.000 € di spesa Alpi, come da te più volte evidenziato nel corso degli anni, non vi è disponibilità per circa sei ore di attività aggiuntive, mensili, con cui retribuire il radiologo che collabora nelle operazioni di prelievo.

Ovviamente parliamo dell’attività di diagnostica che ha reso la Nefrologia del Presidio Ospedaliero di Eboli riferimento regionale assoluto con i suoi 120 interventi l’anno eseguiti su pazienti provenienti, volontariamente, da tutta la regione.

  • E volendo allargare lo sguardo oltre la Nefrologia non posso non sottolineare altre “peculiarità”:
  1. Cardiologia-Emodinamica con personale non sufficiente ad assicurare il servizio di emodinamica in H 24.
  2. U.O. di Neurologia con un solo medico in organico.
  3. U.O.S. di Endoscopia Respiratoria, unica nell’ASL per gestione delle metodiche endoscopiche invasive, ma che non dispone di posti letto e di personale medico ed infermieristico,
  4. U.O.C. di Urologia e  Ginecologia prive di guardia medica notturna per carenza di personale sanitario. Sottolineo che trattasi di reparti chirurgici.
  5. Servizio di Radiologia con tre soli medici in organico.
  6. U.O. di Malattie Infettive con carenza di personale medico ed infermieristico così grave da rendere inutilizzabili le camere a pressione. Trattasi di ambienti unici in Regione Campania, idonei per il ricovero di pazienti affetti da malattie infettive di particolare virulenza (ad es. l’Ebola).
  7. U.O.C. di Medicina con trenta posti letto, accuditi con soli tre infermieri e…tanta buona volontà di parenti ed amici dei pazienti.
  8. U.O.C di Oculistica dove si è interrotto il programma di trapianto corneale per difficoltà economiche, ma soprattutto di gestione amministrativa per ciò che riguarda il recupero degli organi.

Caro Direttore, tutto quanto descritto in premessa, per sottolineare quanto segue:

  • Le enormi possibilità in termini di offerta sanitaria caratterizzanti l’ospedale di Eboli, che, uniche, potranno assicurare la sopravvivenza del Presidio stesso. Dall’analisi dei dati riguardanti i ricoveri, facilmente reperibili presso l’ARSAN Campania, potrai osservare come centinaia di pazienti, molti dei quali provenienti da altre provincie, decidano volontariamente, quindi in elezione, di ricorrere alle prestazioni sanitarie complesse offerte nei nostri reparti di Cardiologia, Nefrologia, Pneumologia, Oculistica, Malattie Infettive, Ginecologia ed altre ancora.
  • L’assoluta incongruità delle risposte della politica locale e del managment sanitaro allorquando pazienti, operatori, cittadini comuni debbano osservare il teatrino della “restaurazione e del ritorno all’ancient regime”. Come spiegare altrimenti il tentativo di utilizzo di risorse futuribili, che pure la nuova gestione regionale si appresta a rendere disponibili, immaginando che la ripresa del vigore ospedaliero passi attraverso schemi assistenziali di vecchio stampo. Nello specifico, caro Direttore, fermandoci alle ultime news, sei veramente sicuro che, con tutte le problematiche su elencate, la riapertura di un reparto di pediatria senza alcuna caratterizzazione professionale quali-quantitativa, separato da un idoneo servizio di terapia intensiva neonatale, sia in grado di assicurare risposte clinico-terapeutiche complesse, distanti dalle semplici prestazioni ambulatoriali?  
  • E con quale personale potrà essere assicurata la copertura del servizio, eventualmente offerto?  
  • Ma soprattutto, ritieni che sia giunto, finalmente, il momento che la Politica  gestisca le tematiche riguardanti Welfar e Sanità ricorrendo a risorse di comprovata  competenza specifica e  conoscenze tecniche, pur conservando rispetto e comprensione e per tutti i “comitato delle mamme” del mondo, ma senza avere timore di coloro i quali agiscono e gestiscono “dietro le quinte”.

Eboli, 21 settembre 2015

17 commenti su “Sanità & Ospedale – Lettera di Gigliotti a POLITICAdeMENTE: Allarme, lamento o addio?”

  1. Davanti al cancro della burocrazia e all’ottuso strapotere di (in)utili idioti, mi vergogno di essere ebolitano, campano ed italiano. A quanto un presidio di 35.000 ebolitani sotto gli uffici dei dirigenti che, nella nostra indifferenza, stanno scrivendo il de profundis del NOSTRO ospedale???

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  2. Con un senso profondo di sconfitta ho letto la lettera del collega Gigliotti , il senso di anni passati nel credere in una solidarietà che portasse ad un giusto equilibrio tra pubblico e privato mi crolla addosso quando un alto professionista come Pino adombra il lasciare .la lotta e’ impari tra i burocrati e i falliti della professione che vivono nelle anticamera dei potenti del momento con chi vive nei reparti, nelle sale operatorie nel credere di poter dare sollievo alla sofferenza .Non si riesce a sconfiggere questo cancro che da metastasi nelle nostre coscienze . La cosa ridicola e che un ospedale come quello di eboli che in tempi non sospetti riuscì con un congruo finanziamento ad aprire due posti dedicati ai migranti , chiaramente oggi insufficienti per i numerosi sbarchi, non è in grado di dare una risposta adeguata alle poche risibili richieste di un luminare di un reparto che ci invidianoo a livello regionale. Caro Direttore si faccia di tutto per impedire questo sconcio io nel mio piccolo ti sono al fianco.

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  3. NON SI PUO’ FAR CADERE l’accorato appello di Peppino Gigliotti. Va sottoscritto e condiviso, perché REALE.
    Peppino accenna agli ambienti unici A PRESSIONE NEGATIVA vicini alle Malattie Infettive. Questi locali fanno parte di un UNICUM progetto ( e conseguente finanziamento) elaborato ( anche con il mio modesto contributo a livello regionale) su mandato ed ispirazione dell’allora Assessore ( Giunta Bassolino) alla Sanità, On.Prof. Angelo Montemarano. IDIVERSE OCCASIONI SI ERA VENTILATA LA CHIUSURA DELLE MALATTIE INFETTIVE,cosa che a molti di noi, sembrava una grande baggianata, se ormai da vari anni la Valle del Sele ed Eboli in particolare è un sito privilegiato per vari motivi di una forte stanzialità migratoria in particolare di tipo magrebino. Montemarano, convintosi accettò l’elaborazione di un NETWORK regionale ( che io fui inviato a presentare all’Università di Marsiglia- Aula della Legione Straniera) capace di realizzare nei NOVE reparti malattie Infettive esistenti in Campania un centro HUB ( Ospedale Cotugno, con la realizzazione di un GRANDE LABORATORIO – alla cui progettazione tecnica ho collaborato insieme all’amico Ing. Daniele Lodato- in appoggio alle DUE camere a pressione negativa già esistente. Nel “grande laboratorio” (HUB)- (di circa 2000 mq su due piani) doveva essere realizzato ( ed è quasi pronto) ANCHE un laboratorio PCL3. Negli altri OTTO reparti campani invece IN RETE ON LINE FRA LORO, bisognava realizzare sia le camere a Pressione Negativa che una struttura laboratoristica PCL3. Montemarano quindi condivise l’ipotesi di CONSIDERARE EBOLI, come modello di riferimento ( per poi fare la stessa cosa negli altri Ospedali) e TROVO’ i finanziamenti sia per le camere ad alto isolamento, che per il locale PCL3 ( anche esso a pressione negativa ed alto isolamento e protezione tecnologica) Eboli così, in controtendenza ad ipotesi di perdere le Mal.Inf, divenne l’UNICO OSPEDALE IN ITALIA MERIDIONALE ad avere queste strutture e modificare la struttura in Malattie Infettive e Medicina dei Popoli Migranti. Quando Peppino si lamenta per la mancata “copertura di spesa, di circa 75.000 euro, io – mi si consenta- devo lamentare il fatto che il locale PCL3, ad altissimo livello tecnologico, NON PUO’ OPERARE nella sua completezza, perché l’ASL in questi 7-8 anni NON HA TROVATO 6.000 euro per l’acquisto di UNA cappa biologica a flusso laminare di classe III (Cappa BioHazard).E non parliamo della grave carenza di personale addetto alla Biologia Molecolare ( che usa questi locali e queste tecnologie). Poi in merito a quello che Peppino chiama “riapertura di un reparto di pediatria” mi permetto di dire la mia. Non credo che si tratta di RIPRISTINARE UN REPARTO “scippato”, ne credo che bisogna temere l’occupazione di eventuali spazi a cui mirano “diversi aspiranti” ma si tratta di CAPIRE IL PERCHE’ “la letterina” n° 7543/dg del 13 giugno 2014, con la quale “ANCHE SE NON TENUTO” perché non si trattava di una DELIBERA del DG Squillante, ma di una semplice nota, il DR, CALABRESE ad horas decise la chiusura del Punto Nascita ed il trasferimento di uomini e mezzi a Battipaglia, per sodisfare la richiesta della Dr.Sa Lopardo, di UNO ( e dico uno solo) NEONATOLOGO ( e ad Eboli non vi era nessun specialista di questa branca). Ed i Direttori delle altre Strutture ebolitane DOVE STAVANO, la conoscevano questa “letterina”. In questi giorni stiamo verificando che NON ERA POI COSI’ SEGRETA, ma ai cittadini ebolitani sono state dette un sacco di bugie. Non c’erano 500 nascite /anno, non c’era la TIN, etcc, queste motivazioni nella “letterina” non ci sono ( E NON CI POTEVANO ESSERE). Quello che Peppino IRONICAMENTE chiama “tutti i “comitato delle mamme” del mondo”, è stato l’unico organismo che ha avuto il coraggio di CHIEDERE la revoca di quell’assurdo provvedimento. Mi dispiace che le giuste parole del mio carissimo amico Gigliotti, fanno intravedere una preoccupazione che non credo esista. La carenza di personale, il blocco del turnover, GLI SPAZI ANGUSTI, il mancato aggiornamento tecnologico, etcc non si risolvono CON LA CHIUSURA di altri Reparti e certo non si aggravano con la eventuale RUIORGANIZZAZIONE ( nei modi e nei termini che la Direzione Sanitaria eventualmente in accordo con la DG dell’ASL) deciderà di garantire alla “MAMME” ebolitane e non solo. Si tratta di un atto di GIUSTIZIA. Il silenzio assordante del giugno 2014 e le attuali preoccupazioni ( NON SOLO DEL DR. GIGLIOTTI, ma anche di altri Direttori o responsabili di strutture) sembra quasi che facciano piacere gli atti perpetrati contro il nostro Ospedale, , basta che vengano soddisfatte le “MIE” richieste e vengano garantiti tutti gli spazi “che mi servano”. Poi le difficoltà che la carenza logistica di Battipaglia nel settore Pediatrico e le difficoltà legate alla “promiscuità” che in quella struttura si evidenziano quotidianamente sono cose che a quelli che sono rimasti ad EBOLI, SEMBRA CHE NON INTERESSA. Io resto dell’opinione che la “STRUTTURA COMPLESSIVA” dell’attuale Ospedale NON HA FUTURO e quindi invece di farsi la guerra a chi riesce ad ottenere di più OGGI, bisognerebbe TUTTI INSIEME battersi per la realizzazione nella nostra VALLE di una GRANDE STRUTTURA ( non una struttura Grande) e nel frattempo FARE QUOTIDIAMENTE ( anche con grandi sacrifici) il proprio dovere per garantire ( come Gigliotti fa) la migliore assistenza POSSIBILE.

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  4. Sono un paziente di Battipaglia del reparto di Nefrologia di Eboli, monorene chirurgico, affetto da oltre 10 anni da insufficienza renale cronica di medio grado.
    Ho letto con attenzione e preoccupazione la lettera del Dott. Gigliotti e voglio testimoniare l’eccellenza del reparto di Nefrologia di Eboli,; le cure ricevute in questi 10 anni hanno stabilizzato la malattia e mi hanno consentito di vivere una vita “normale”.
    Ho anche assistito, nei miei frequenti controlli medici alle difficoltà incontrate negli anni dal Dott Gigliotti e da tutto il personale del reparto per migliorarlo e renderlo efficiente e funzionale (difficoltà burocratiche anche in presenza di una donazione e quindi senza spese da parte dell’Ente Ospedaliero).
    Purtroppo questa burocrazia, incompetente ed arrogante, a leggere la lettera del Dott. Gigliotti, non è sparita, anzi continua a far danni peggio di prima e questo tutto a discapito di noi pazienti.
    Spero che con la nuova giunta regionale le cose cambino in meglio e ho fiducia nel nuovo presidente De Luca che ha sempre parlato di riscossa del Sud e del rimboccarsi le maniche per portare la Campania nella eccellenza in tutti i campi…..ecco presidente De Luca, una eccellenza l’abbiamo qui ad Eboli e Lei, con i collaboratori che ha scelto per la sanità, deve sostenerla e consolidarla, magari mettendo in un angolo quei burocrati(politi e loro galoppini) che hanno rovinato il Sud con la loro incompetenza o peggio disonesta’(vedere il rapporto della Guardia di Finanza che è stato pubblicato proprio oggi).

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  5. Gent.mo Dr. Lioi, permettimi di sottolineare due aspetti peculiari della tua nota.
    1) Nella mia lettera, indirizzata al Direttore di Politicademente, non ho evidenziato “la mancata copertura di una spesa pari a 75.000 €”. Bensì ho posto in risalto come, nonostante esista la copertura della suddetta spesa, grazie ad un atto deliberativo reso esecutivo in data 11/08/2015, nel quale vengono indicati anche i riferimenti bancari utili per il pagamento della fattura d’acquisto, in questa Azienda troviamo difficoltà ad identificare un funzionario, di buona volontà, che avvii la semplice procedura d’acquisto. 2)Per quanto concerne la possibile riapertura del reparto di Pediatria ribadisco che, nonostante il rispetto per l’emotività del “Comitato mamme” ed il disappunto per coloro i quali “dirigono” tale movimento, la sola speranza di salvaguardare un’assistenza sanitaria di medio-alto livello nella Valle del Sele passa attraverso la necessaria integrazione funzionale dei presidi di Eboli e Battipaglia. In qualità di operatore del presidio ebolitano mi indigna pensare di dover gestire l’U.O. di Nefrologia e Dialisi con 8 (otto) unità infermieristiche e 3 (tre) unità mediche, mentre la politica pensa di utilizzare le poche risorse disponibili (in termini di personale, spazi e tecnologia) per replicare un reparto di Pediatria, a vocazione ambulatoriale, ad appena 7 Km di distanza da quello che, pur con gravi carenze tecnologiche e di risorse umane opera su Battipaglia. Concludo chiedendo al Dr. Lioi ed ai vari protagonisti del managment politico-sanitario locale per quale motivo non sia stata spesa una parola per la creazione del polo cardiologico ed emodinamico presso l’ospedale di Eboli e si sia consentita la sopravvivenza di una U.O. di Cardiologia nel Presidio di Battipaglia con soli 4 (quattro) posti di degenza, priva di emodinamica, ma dotata di ben 7 unità mediche e circa 15 unità infermieristiche, che avrebbero reso possibile utilizzare il servizio di emodinamica in H 24? Ringrazio, ancora una volta per l’attenzione riservatami!

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    • Gent.mo Dr Gigliotti ( caro Pino amico stimatissimo) ritieniti contento per il dibattito che hai stimolato.
      Tu sai che NOI nel passato ci siamo sempre lamentati della “lontananza” fra la “società civile ebolitana” ed i “gravi problemi ospedalieri” Ora è cambiata questa sensibilità e l’attenzio0ne degli ebolitani per il LORO Ospedale è cresciuta anche grazie a quelle “mamme” . Sono anni ormai che la “nostra” dirigenza è TROPPO LONTANA da Eboli. I migliori risultati “questo nostro ospedale” li ha dati quando la “direzione strategica” era nella nostra città e vi eranio Uomini e Professionisti di levatura nazionale. ( e mi scuso per le parziali citazioni: Guido Repaci, Mario Sarro, Lorenzino D’Alessandro, Ennio d’Aniello, Fauci, Pilerci, Magurno, Guglielmo Longo e Ninone Grimaldi- mio grande mastro-, Di Giuda e Bebe di Maio, Tanino Greco, Salvatore Jemma, Bartolomeo Olivieri e Franco Orio, ma anche Marcellino de Gregorio, Paolo Josca, Gaetano Magliano e perché non ricordare l’ispiratore di tutto Gaetano – detto Tanino Petraglia- etc….), Insomma TU caro Pino stai camminando IN QUESTA STORIA e ne sei degnissimo prosecutore, e TI prego non devi demoralizzarti e GRAZIE per l’opportunità che hai dato anche a me, di dire la “sua”. Il cammino NON E’ FACILE ma per questo è PIU’ AFFASCINANTE. DAI …avanti così….

  6. Il pensiero, chiaro, espresso sia da Ebolitano che da Francesco Musumeci, fotografa il senso intimo dell’accorata denunzia di un medico valente e coraggioso quale Giuseppe Gigliotti. Persona validissima e preparatissima. Aggiungerei che è il dolore di un padre che intuisce l’approssimarsi del momento, sempre rintuzzato con grinta, che lo separerà dalla sua creatura. Perchè il buon Dott. Gigliotti ha lottato, e non poco, per condurre all’eccellenza ciò che oggi meritatamente dirige. Ed è normale e giusta la sua denunzia e il suo sfogo. Ebolitano e Musumeci ci riportano, con estrema sintesi, alla radice del problema. Ai parassiti autopromossi a Soloni del Diritto Sanitario, ai Maestri della Ragioneria, ai Periti del Diritto di Accesso, ai Sommi Custodi delle Procedure di Affidamento, ai Pontefici delle Verifiche Tecniche e delle Ispezioni Infinite. Per non parlare dei Gran Maestri del Diritto Sindacale Interplanetario. Quanti falliti tra costoro. Quanti “mai medici”, quanti mai “liberi professionisti” bensì tanti rintanati in sicuri gironi di stipendiati, comunque vada. E’ questo il vero problema: la burocrazia e il non pagare i ritardi, gli errori (e perché no, le omissioni) di tasca propria. E siccome gli affari che costoro devono sbrigare sono quattro e pure di poco conto, essi, per avere una parvenza di normalità lavorativa, debbono inventarsi il cavillo, l’interpretazione autentica, la gerarchia istituzionale, la questione contabile, il collegamento tra i vari settori, il tavolo di servizi e, mentre veramente il famoso malato se ne muore, sorridono sornioni, dall’altro del loro sapere fatto di tradizioni orali e mai di studio vero, irridendo coloro che quando prestarono il giuramento di Ippocrate, sapevano chi era costui.
    In tutto questo non me ne voglia neanche Lei, Gentile Dott. Lioi, che continuo a stimare come sempre. Non si scomodi più a rispondere a un fantasma, piuttosto ascolti ciò che tanti fantasmi, grazie al buon Massimo, lamentano di continuo, invece di cercare sempre il pater delle parole. Come avevo anticipato, si è sentito piccato dalle belle e amare parole del Dott. Gigliotti. Altra conferma di quanto scrissi tempo addietro. Ha ragione il Dott. Gigliotti sul punto e, allora, se le (future) mamme potranno andare a Battipaglia, per la bisogna, dove si dovrà recare, di qui a poco, chi sino ad oggi poteva venire a Eboli, in una Unità di eccellenza, medica e umana?
    Concludo richiamando ciò che Ebolitano ha scritto nel suo breve ma sacrosanto commento: a quando 35.000 Ebolitani a Salerno sotto gli uffici dei dirigenti sordi? Ovviamente, aggiungerei, dopo aver strigliato a dovere dirigenti e politici locali.
    Un saluto a tutti.

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  7. Eboli e il suo Ospedale sono sfortunati perché la la sua classe dirigente non vale un fico secco e non conta niente.
    Non bastava Squillante e la destra che hanno distrutto i nostri ospedali ora si continua allora c’è un disegno perverso.
    Sto come Admin con con Gigliotti e tutti quelli bravi.
    Wiva Eboli

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  8. Ormai la sanità da noi serve solo per arricchire i medici.
    L’ALPI ne è la prova, ma ci sono anche un bel Po di responsabilità di una destra che non ha nessuna cultura di governo e che tende a distruggere ogni forma di assistenza ritenendo siano regali.
    Il tentativo di chiudere l’Ospedale é evidente e bisogna immediatamente teagite

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  9. Ormai la sanità da noi serve solo per arricchire i medici.
    L’ALPI ne è la prova, ma ci sono anche un bel Po di responsabilità di una destra che non ha nessuna cultura di governo e che tende a distruggere ogni forma di assistenza ritenendo siano regali.
    Il tentativo di chiudere l’Ospedale é evidente e bisogna immediatamente reagire questi distruttori devono essere smascherato e fermati

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  10. L’Ospedale è in fin di vita. La resistenza di qualche buon medico non risolve il problema e non cambia il corso delle cose, avviate dalla Destra in generale e la destr degli uomini di Cirielli: Bortoletti, Squillante e via via giù verso il basso; tutti intenti ad aggredire l’Ospedale Maria SS Addolorata di Eboli,con la connivenza di qualche medico e qualche funzionario disposto a tutto pur di salvare se stesso.
    I fastidi che si procurano a Gigliotti o ad altri sono mirati a scoraggiare e far si che ci si adegui oppure di abbandonare il campo e andarsene.
    Nefrologia ha raggiuito Grazie a Gigliotti e al suo gruppo, ottimi risultati e questo evidentemente fa rabbia.
    Non si può passare che questo disegno criminale vada avanti i nostri politici, Sindaco in testa, dopo il consiglio monotematico deve impossessarsi del problema e fare il pazzo contro i suoi vecchi amici, visto che, come dice qualcuno, sembra sia orientato procurarsi nuovi amici e due bambinelli Cardiello e Cuomo facciano i parlamentari e si muovano insieme per il bene della città e degli ebolitani e non solo..

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  11. Dovremmo prendere un bastone e picchiare tutti quelli che si sono avvicendati nel distruggere l’Ospedale di Eboli.
    Ovviamente il bastone non si deve e mai usare, ma si deve usare invece tutto il nostro disappunto e smascherare questa gente che campa e si nasconde nel pubblico occultando tutte le proprie incapacità e condivido con MEMENTO, è tutta gente inutile, buona a nulla se non a complicare la vita agli altri.
    BASTA, Basta e basta.
    La domanda che fa Gigliotti a Lioi si deve girare anche a tutti gli incapaci politici che ci governano: perché con tutta quella solerzia si è trasferito i reparti di pediatria e Ostetricia a Battipaglia e non si è usata la stessa solerzia per trasferire il reparto di Cardiologia di Battipaglia a Eboli?
    Non si capisce e non si capirà mai, eppure il reparto di Pediatria di battipaglia non è in condizione tecnicamente di sopperire al gravoso impegno aggiuntivo, mentre invece Cardiologia e emodinamica ad Eboli sono una eccellenza.
    La verità è che vorrebero scipparci l’Ospedale sotto i nostri occhi e caro Lioi il fatto che l’Ospedale di Eboli sia collocato li sopra non significa che debba essere chiuso o per forza accorpato, la maggior parte degli ospedali è nelle città e che dovremmo fare chiudere tutti gli ospedali napoletani in mezzo a quel casino?
    Le carte si sono mescolate e nessuno fa bene la sua perte.
    I medici devono fare i medici, I politici i politici e così via e le mamme anche devono fare le mamme e bene hanno fatto a protestare, fanno male se invece di continuare nelle loro proteste fare le diplomatiche ed usare quei linguaggi politichesi fino a sostituirsi ai partiti come ha notato Massimo e lo stesso Gigliotti.
    Riguardo a Nefrologia: e lasciateli lavorare per favore. Smettetela. Ne guadagneremo solamente.

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    • Gent.mo Sig. de Lucia, apprezzo molto il suo intervento che arricchisce questo interessantissimo dibattito ( GRAZIE MASSIMO). Credo utile fare qualche breve considerazione su due punti.
      CARDIOLOGIA, ha ragione, Con una semplice letterina ( senza nessun atto deliberativo) il Dr. Commercialista Squillante, decise la chiusura ed i trasferimenti dei noti reparti, molti SOLONI brillarono per l’assordante silenzio e se qualche parvenza di giustificazione ( poi rivelatasi falsa) poteva essere addotta nella realizzazione a Battipaglia del Dipartimento Materno Infantile sulla scorta di pseudo-indicazioni dei decreti 49/10 e 82/13, tutta l’operazione alla fine è risultata una manovra POLITICA ( con l’avallo di Caldoro e Morlacco) finalizzata a POTENZIARE Battipaglia e DEPAUPERARE Eboli. Infatti i Dipartimenti ( Materno Infantile e Cardiologico/Emodinamico) dovevan essere TRANSMURALI. Cioè Battipaglia doveva essere la sede (con il Direttore) del Dipartimento MI ed Eboli la sede di quello Cardiologico ( con il suo direttore) Transmurali, significa che sia per la disciplina MI che per quella C/E, in ENTRAMBI OSPEDALI DOVEVANO essere garantite le prestazioni di rifermento e di branca SENZA CHIUDRE niente.. INVECE, ad EBOLI si CHIUDE e BATTIPAGLIA NON SI TOCCA quindi sono giuste le Sue considerazioni.
      NAPOLI, fra qualche giorno si apre l’ OSMAR a Ponticelli ( Ospedale del Mare) e SI CHIUDONO BEN 5 OSPEDALI nel cuore di Napoli ( Annuziata,Ascalesi, Loreto Mare etc…) Questa è una scelta NAZIONALE che io condivido. L’Ospedale dell’Angelo di Mestre ha sostituto diversi Ospedali dell’area veneto che con Baggiovara (Modena dove sono stati chiusi molti altri Ospedali) sono OGGI i PIU’ moderni ed avanzati TECNOLOGICAMENTE Ospedali d’Italia e d’Europa. Il nostro ” glorioso” ma vetusto Ospedale ( ma Battipaglia e gli altri ospedali non stanno meglio)non potrà mai garantire un adeguamento alle nuove tecnologie sanitarie basate sul digitale, sulla banda larga, sull’uso automatico di carrelli a raggi infrarossi ,ai sistemi PPM ( Preanalitical Process Management) necessari per abbattere i rischi clinici ed il diffondersi delle infezioni nosocomiali. Allora intestardirsi a voler difendere ad oltranza l’attuale e secolare location è una posizione sbagliata. ALTRO E’ difendere le OTTIME SPECIALIZZAZIONI esistenti a cui IN ATTESA della ( speriamo) realizzazione del NUOVO OSPEDALE bisognerà garantire uomini e mezzi senza proseguire con ATTENTATI non tanto al cosiddetto NOSTRO Ospedale, ma all’ASSISTENZA SANITARIA ospedaliera della nostra Valle e non solo. Grazie per la sua pazienza.

  12. LA RESPONSABILITA IN TUTTI QUESTI ANNI (ALMENO 10.15 ) è DI CHI HA DIRETTO IL OSPEDALE DI EBOLI I VARI “DIRETTORI”…INUTILE OGGI GRIDARE SERVE A BEN POCO.

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  13. Il problema vero è che non é solo l’Ospedale di Eboli a soffrire, quello di Battipaglia non è messo meglio.
    Il disegno distruttivo li accomuna e accomuna anche i distruttori, tutti evidentemente interessati a piccoli e grandi Tornaconti.
    Comunque la lettera di Gigliotti è un campanello d’allarme e scuote le coscienze.
    Speriamo svuotare anche quelle dei politici nostrani e soprattutto di De Luca.

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  14. Mi sembra assurdo che si possa solo immaginare di distruggere un’unità operativa che potrebbe essere portata ad esempio di efficienza non solo per l’intera sanità regionale. Posso affermarlo non solo per la naturale simpatia del medico la cui disponibilità è pari solo alla sua incontestata capacità professionale, ma soprattutto per averla personalmente sperimentata lo scorso anno, dopo un’infelice esperienza in altro nosocomio dove ho scaldato il letto per ben 40 giorni, con il solo risultato di andarmene via in condizioni peggiori di quelle in cui ero al momento del ricovero.
    Ad Eboli, in soli 9, DICO NOVE, giorni mi è stata fatta una diagnosi ed ho iniziato una terapia che, dopo soli 18 mesi, ha quasi del tutto debellato la malattia. So bene che non guarirò mai completamente, ma, per quanto mi riguarda, sono già rinato.
    Oggi mi rendo conto che altri nelle mie condizioni potrebbero non aver la possibilità che ho avuto io, quindi penso che sia necessario dire anche la mia, giacché è fin troppo facile parlare ogni giorno di lotta agli sprechi per poi finire per debellare principalmente quelle strutture che sono realmente efficienti e produttive. Perché, gridiamolo forte, la sanità non potrà mai essere una spesa improduttiva quando cura efficacemente i malati.

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