Fulmini sulla SOGET: L’agenzia di riscossione “vessa” gli ebolitani

Strali di Cardiello e Vecchio sulla Soget. La società di riscossione che ha sostituito Equitalia, procede con confusione crea disagi agli ebolitani.

Convocato un profugo in un centro di accoglienza. Si chiede ad una badante rumena di verificare la “posizione contributiva”. E da Salerno a Sarno nascono comitati “No Soget”, tra ricorsi all’ANAC e disagi vari, come discutere una contestazione recandosi solo a Pescara.

SOGET
SOGET

di Massimo Del Mese e Marco Naponiello
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

EBOLI Da che se ne abbia memoria, gli esattori delle tasse, una volta denominati gabellieri come era in uso nell’ordinamento medievale, erano i pubblici ufficiali incaricati della riscossione delle gabelle o tasse indirette, non sono stati mai amati. La figura storica in realtà era un operatore a metà fra l’ufficiale pubblico e un libero professionista, concessionario in proprio, in quanto una percentuale dei proventi derivanti dalla riscossione delle imposte dovuto, il famoso “aggio” ovvero il guadagno della riscossione. In tempi moderni Il più conosciuto aggio è senza dubbio quello percepito da Equitalia, l’odiosissima per tanti italiani, società pubblica di esazione, la quale insieme agli altri compensi percepiti per l’ attività di riscossione gestita dalla società per azioni in oggetto, è prevista ai sensi dell’articolo 17, comma 1 del decreto legislativo n. 112 del 1999, l’attività dei concessionari, ossia gli agenti della riscossione, deve essere remunerata con un aggio. Dal 2013,precisamente in data 30 giugno è iniziata  per i comuni dello Stivale,una vera e propria “diaspora” dalla società pubblica di riscossione (in teoria Equitalia dovrebbe occuparsi solo dei crediti vantati dallo Stato e di quelli previdenziali Inps),  preferendo affidare tale essenziale attività per la sopravvivenza in tempi di crisi degli enti  a delle società in house, ovvero create apposta dall’amministrazione o da dei fiduciari privati che svolgono tale servizio in altri ambiti contestuali.

Vincenza-Filippi
Vincenza-Filippi

*NOTA PER I LETTORI“. Nella nostra città in virtù di un bando di gara “conclusosi in epoca commissariale“, e non “di epoca commissariale“, quindi sotto la gestione della commissaria prefettizia Vincenza Filippi, ha vinto una società pescarese, la Soget spa “esperta” in tributi locali ma la sua vittoria è stata accompagnata dalla fama di polemiche che ovunque vada si porta con se dietro. La suddetta società è molto attiva nel centro-sud peninsulare, dall’Abruzzo alle Puglie, che un o scandalo in quel di Teramo la rese conosciuta: difatti un dipendente Massimo Ridolfi, si era rifiutato di eseguire pignoramenti ed esecuzioni a suo dire illegali a danno dei contribuenti, e avrebbe, il condizionale è d’obbligo, pagato prima con un mobbing interno e poi con il licenziamento con consequenziale vertenza davanti al giudice del lavoro, ove il dipendente avrebbe dichiarato quanto da lui sostenuto pubblicamente, con potenziali profili penali tutt’ora al vaglio della magistratura. In sostanza l’accusa sarebbe che la società di riscossione pescarese percepisse indebitamente alcune somme aggiuntive, un lucro su maggiorazioni nelle procedure esecutive, che specie in un momento di congiuntura sfavorevole sarebbe un onere ulteriore per famiglie ed aziende in grave difficoltà. A marzo poi il “pezzo forte”, scoppia un bubbone giudiziario che coinvolge il direttore generale Gaetano Monaco indagato per l’ipotesi del reato di truffa, dimissionario a luglio sempre di quest’anno, nell’ambito dell‘inchiesta inerente presunti debiti cancellati di amministratori abruzzesi e politici, nel passaggio istruttorio la Procura avrebbe individuato un elenco di  ben 847 nomi fra cui 523 politici d’Abruzzo.

Ma le magagne della Soget si riverberano anche nel salernitano, con disagi proteste e una diffusa rabbia popolare, difatti nel gennaio 2014 nel nostro capoluogo, nasce un comitato no-Soget,che chiede la rescissione della convenzione di riscossione per iniziativa dei consiglieri comunali di opposizione Roberto Celano, Pietro Damiano Stasi e Nobile Viviano, che congiuntamente rimproveravano l’amministrazione comunale di: “faciloneria visto che ha inteso affidare gli accertamenti alle stesse persone che dovranno poi riscuotere – cosa questa, evidentemente, di particolare gravità.”  Stessa vicenda a Sarno in contemporanea alle vicende salernitane, ovvero  sempre nel gennaio 2014, il Movimento Rete Libera, con nota protocollata il 27 gennaio,  ad aver proposto l’unica strada, per loro, fattibile ovvero: “la Risoluzione del Contratto per inadempienze contrattuali da parte della Soget o di Revoca nel merito”.

fausto Vecchio-presidente Consiglio Comunale 1
fausto Vecchio-presidente Consiglio Comunale 1

Orbene con tali premesse, la “discesa” della Soget nella città di San Vito non  nasceva sotto i migliori auspici, e precisamente già ad ottobre due esponenti istituzionali ebolitani lanciavano l’allarme, da sponde opposte ma aventi ad oggetto un’unica finalità quella di acclarare metodi e meriti del nuovo agente dei tributi locali, il primo è stato il presidente del consiglio Fausto Vecchio, precisamente nell’ottobre ultimo scorso, che allarmato affermava: “destano enormi preoccupazione i metodi che delineava come vessatori della Soget.: ”Un’azione persecutoria verso i cittadini inciderebbe ulteriormente sul disagio economico e sociale di tantissimi ebolitani”. – Continua il presidente- “Per tale ragione invito l’Amministrazione Comunale a verificare la praticabilità delle seguenti misure per realizzare le condizioni contrattuali allo scopo di regolare e controllare rigidamente l’attività della Soget.:

  1. obbligare la società ad effettuare gli accertamenti , solo sulla scorta di banche dati esistenti, con il divieto di recarsi nelle abitazioni e nelle aziende;
  2. limitare gli accessi ai casi in cui non esiste altra possibilità di verifica e farli precedere dall’invio di idonea comunicazione al contribuente con indicazione della data e dell’ora del sopralluogo;
  3. Nell’ipotesi di contenzioso e di annullamento degli atti emessi per responsabilità della società concessionaria, la stessa deve riconoscere all’ente il versamento del tributo;
  4. La banca dati deve essere trasferita all’ente ogni semestre.
  5. E’ opportuno che anche la selezione del personale da assumere, avvenga con la massima trasparenza, ed a tal scopo invito l’amministrazione ad assicurare che un apposito avviso pubblico sia diffuso sul sito del Comune e con manifesti in città.

Diversamente – conclude il Presidente Fausto Vecchio – potrà ipotizzarsi la costituzione di un “comitato NO-SOGET” a difesa dei cittadini e delle imprese che, verosimilmente, saranno sottoposti a controlli ed iniziative vessatorie nei prossimi anni».

Damiano Cardiello (3)
Damiano Cardiello (3)

Dopo questa forte presa di posizione, nello stesso lasso di tempo ci fu la “sponda” del consigliere forzista di minoranza Damiano Cardiello, il quale in una perfetta strategia bipartisan tuonò: «Troppe ombre nonostante l’Autorità Nazionale Anticorruzione avesse aperto un fascicolo di indagine sull’appalto da € 819.000 vinto dalla Soget spa, a seguito dell’esposto che ho inviato nel mese di gennaio 2015, il Comune di Eboli ha sottoscritto il contratto di servizio. intervenendo sulla società di riscossione tributi in Città. Cardiello chiese chiarezza anche sulle assunzioni e lancia una proposta suggerendo: “priorità agli ex dipendenti Multiservizi“. E concluse – “L’amministrazione dia risposte certe e sospenda il contratto con Soget, in attesa di ulteriori verifiche dell’Associazione Nazionale Anti Corruzione». Il tutto doviziosamente riportato nel tempo da questa testata giornalistica.

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E veniamo all’ ”oggi”, infatti come da cronache e lamentele di strada, il censimento avviato dalla Soget in questo mese sta fomentando disagi e malanimo da parte dei contribuenti, gli uffici della società allocati negli ex immobili della polizia municipale, presi d’assalto a causa di una raffazzonata convocazione dovuta al paventare della prescrizione riguardante i tributi del 2010, questi ha fatto si che indiscriminatamente si convocassero i cittadini,in barba alle banche dati e agli incroci di dati (la legge 82 del 2005, ovverosia il codice dell’amministrazione digitale fa ancora bella posta inerte di se) che dovrebbero essere naturali nel nuovo millennio, con stupore e mal servizi generali. Si chiamano “a rapporto” per rispondere dell’adempimento dei tributi e canoni locali (Cosap, Tari,Tasi Imu) magari più componenti di una stessa famiglia, obliando che tali gabelle devono essere onorate dai proprietari degli immobili (IMU) o dagli inquilini e  i proprietari non in solido (Tari) in solido con diverse percentuali (Tasi) oltre logicamente agli esercenti commerciali o professionisti.

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Facile immaginare che tali “strafalcioni” burocratici abbiano e non poco indignato i cittadini, i quali in molti casi hanno perso, loro malgrado, una mezza giornata di lavoro per correggere gli errori altrui; tanti professionisti ed impiegati dunque ob torto collo, hanno dovuto abbandonare per ore gli uffici, idem per gli operai e peggio per i pensionati in alcuni casi anziani costretti a sostare molto tempo in piedi ed al freddo, vista la ressa interna agli uffici tributari. Ed in tale bailamme non mancano bizzarrie da “teatro dell’assurdo”, reali paradossi kafkiani, come quello capitato ad un profugo che lavora in una azienda di ristorazione cittadina, convocato con stupore per il pagamento dei tributi inevasi, ha prontamente risposto piccato al funzionario: ”ma se vivo in un campo profughi, quale tassa devo pagare!” dunque comprensibile l’ilarità generale dell’episodio grottesco a cui nelle ultime ore se ne accompagna un’altra pervenutaci in redazione, quella di una badante di nazionalità rumena C.P. di anni 47,che assiste dal gennaio 2012 una disabile ebolitana, tale F.B. di anni 67 e risiede stabilmente con essa nella sua abitazione di via Nobile, la quale disabile è soggetta a sua volta a tutela,dal febbraio sempre 2012 da parte di M.E. che è subentrata per volontà giudiziale in questo ufficio alla defunta madre dell’assistita.

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E veniamo all’insensata pretesa in essere: ora per i nuovi gabellieri cittadini, tale badante senza essere proprietaria o inquilina (con contratto registrato all’agenzia delle entrate) ma una semplice “ospite” della sua assistita e dipendente della tutela, per paradosso  per avere lo status di debitrice in un rapporto tributario, ella dovrebbe pagare il canone di locazione ad una interdetta per lo più subentrata nel possesso dell’immobile materno solo per successione voluta dal Tribunale civile del capoluogo.

Come facilmente si evince una situazione incresciosa da un punto di vista sia giuridico che di buon senso, che mostra lacune mortificanti verso il contribuente ebolitano, vessato in buona parte da una evasione totale o parziale superiore al 40%, il che costringe gli onesti a compensare quanto non versato dai furbi e se a questo disgraziatamente aggiungiamo anche gli opprimenti ingranaggi burocratici (a proposito consiglio di leggere il processo di Franz Kafka) a far da vessatore aggiuntivo, allora abbiamo raggiunto il climax dell’iniquità. L’auspicio è che con il nuovo anno, il sindaco Massimo Cariello, il suo vice con delega al bilancio Cosimo Pio Di Benedetto ed il dirigente al ramo tributi, Cosimo Marmora, possano apportare quei giusti correttivi finalizzati all’interesse legittimo vantato dai cittadini ossia, una perequazione fiscale volta alla efficacia ed efficienza della locale macchina amministrativa.

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La questione SOGET man mano che passano le ore tende a peggiorare, infatti ci è pervenuta una ulteriore nota del Capogruppo di FI Damiano Cardiello con la quale lancia ulteriori allarmi e scrive: «La #Soget batte cassa a Natale: ebolitani costretti alla trasferta a Pescara per vedere le cartelle. Non è bastato un bando di gara poco trasparente e limitativo della partecipazione. – prosegue Cardiello –

  • Non è bastato il trascorrere di un lasso di tempo quanto mai lungo per la firma del contratto di servizio (avvenuta nel mese di Settembre 2015 a fronte dell’aggiudicazione di gara del mese di ottobre 2014).
  • Non è bastata la mancata pubblicazione sul sito del Comune e sugli organi di stampa locali delle 19 assunzioni da effettuare in Città.
  • Non è bastato l’apertura da parte dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione di un fascicolo d’indagine proprio sul bando di 800.000€ aggiudicato.
  • Non è bastato, infine, adibire uffici comunali ( vorremmo sapere a quale prezzo di fitto e se le spese verranno sostenute dall’Ente) a “sede volante” di questa società privata.

In questi giorni – dichiara Cardiello – i cittadini stanno ricevendo lettere di intimazione al pagamento, solleciti e fermi amministrativi da parte della società di riscossione.

Sapevamo che la Soget Spa avesse bisogno di ingenti quantità di danaro per fare bella figura con l’amministrazione Cariello, ma vessare con queste modalità gli ebolitani è eccessivo. Dopo aver letto la lettera qui sotto, accompagnato da liberi cittadini mi sono recato agli uffici preposti. La domanda è stata secca: può un cittadino, che avesse la sfortuna di ricevere nota simile, recarsi addirittura a Pescara o Taranto per prendere visione degli atti da cui ne scaturisce l’intimazione al pagamento?

Risposta altrettanto chiara – fa sapere Cardiello allibito – : si, deve far richiesta alla sede legale.

Costringere le persone a trasferte chilometriche per garantire e salvaguardare i propri diritti è inaccettabile. – aggiunge Damiano Cardiello in conclusione delle sue osservazioni-denunce – Oltre a chiedere l’elenco delle assunzioni effettuate e con quali criteri (in allegato la prima risposta del Dirigente Cosimo Marmora), invitiamo il Sindaco e tutta l’amministrazione, che sostengono di avere a cuore le sorti degli ebolitani, di sospendere il servizio o ordinare immediatamente il  trasferimento di tutta la documentazione cartacea presso il Comune di Eboli. Babbo Natale Soget è già arrivato,ma i regali nascondono brutte sorprese».

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*NOTA PER I LETTORI“. Questo articolo è stato modificato alle ore 1.33 del 5 gennaio 2016, a richiesta della Dott.ssa Vincenza Filippi, a seguito di una imprecisione riportata nella parte iniziale del 2° capoverso. La modifica a riconoscimento dell’errore dovuto ad un refuso, scusandoci con l’interessata.

Lettera-SOGET
Lettera-SOGET

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Lettera Marmora
Lettera Marmora

Eboli, 22 dicembre 2015

2 commenti su “Fulmini sulla SOGET: L’agenzia di riscossione “vessa” gli ebolitani”

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