L’ebolitano Scotillo è il nuovo comandante della Scuola Militare Nunziatella

Il Colonnello Valentino Scotillo, nativo di Eboli, è il nuovo comandante della Scuola Militare Nunziatella di Napoli.

Ex allievo del Corso 1982-1985, Valentino Scotillo, ebolitano di nascita che in tutti gli incarichi e ruoli che ha ricoperto si è distinto per bravura e capacità. Scotillo prende il posto del Colonnello Maurizio Napoletano.

Colonnello Valentino Scotillo con gli allievi della Nunziatella
Colonnello Valentino Scotillo con gli allievi della Nunziatella

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Il Colonnello dell’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze (ISSMI), Valentino Scotillo, nativo di Eboli, è il nuovo comandante della Scuola Militare della Nunziatella di Napoli, una delle scuole militari più prestigiosa del mondo, circostanza che le è valso nel febbraio del 2012 come riconoscimento il titolo di “Patrimonio Storico e Culturale dei Paesi del Mediterraneo”.

Valentino Scotillo
Valentino Scotillo

Il Colonello ISSMI (l’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze) Valentino Scotillo è nato a Eboli (SA) il 5 settembre 1963, da genitori ebolitani: Sergio Scotillo e Maria Apicella, ha frequentato il 36° Corso presso la Scuola Sottufficiali dell’Arma dei Carabinieri dal 1983 al 1985 e successivamente il 170° Corso presso l’Accademia Militare di Modena dal 1988 al 1990.

Al termine dell’iter formativo presso la Scuola di Applicazione di Torino quale Ufficiale in Cavalleria, è stato assegnato al Reggimento “Cavalleggeri Guide” in SALERNO. In tale Unità ha ricoperto gli incarichi di Comandante di Plotone e di Squadrone, nonché quello di Ufficiale Addetto presso l’Ufficio Addestramento Successivamente alla frequenza del corso di Stato Maggiore, nel 2001 è stato assegnato al Comando Brigata bersaglieri “Garibaldi” dove ha svolto l’incarico di Ufficiale Addetto all’Ufficio Personale.

Valentino Scotillo 2
Valentino Scotillo 2

Dal settembre del 2004 al luglio del 2005 ha frequentato presso il Centro Alti Studi della Difesa il 7° Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze e il Corso di Consigliere Giuridico, al termine del quale è stato assegnato allo Stato Maggiore dell’Esercito ed in particolare presso il III Reparto Impiego delle Forze – Ufficio Sicurezza e Informazioni, nell’ambito del quale ha svolto dal 2005 al 2014 gli incarichi di Ufficiale Addetto, Capo Sezione Sicurezza e il periodo di servizio presso lo Stato Maggiore è stato interrotto tra il luglio 2010 e settembre 2011 per aver ricoperto l’incarico di Comandante di Gruppo Squadroni presso il Reggimento “Lancieri di Novara” in Codroipo (UD).

Nel corso dei predetti periodi di servizio ha partecipato, sul territorio nazionale, all’operazione Partenope (1994) e, in ambito internazionale, alle missioni NATO in Bosnia (1996 e 1997) e in Kosovo (2000) nonché alla missione UNIFIL in Libano. Promosso al grado di Colonnello con anzianità 1 luglio 2013.

Valentino Scotillo 1
Valentino Scotillo 1

Scotillo è Laureato in Scienze Strategiche, ha conseguito i diplomi di Master di II livello rilasciati dalle Università Luiss di Milano e Guido Carli di Roma. È sposato con la Sig.ra Anna Maria Galli dal 1991 ed è padre di tre figli: Sergio, Roberto e Lorenzo; nati rispettivamente nel 1999 e nel 2003.

Insignito di alcune decorazioni, tra cui la Croce d’Oro per anzianità di servizio, Medaglia di Bronzo al Merito di lungo comando, Medaglia commemorativa NATO per le operazioni in Bosnia e Kosovo, Medaglia commemorativa della Repubblica Francese per il concorso al mantenimento della pace nell’ambito delle operazioni in Bosnia – Herzegovina, Medaglia commemorativa dell’ONU per le operazione; il Colonnello Valerio Scotillo, è come tantissimi altri cittadini di questa terra straordinaria ma sfortunata, per la cecità e l’incapacità degli uomini che l’hanno governata nel tempo, i quali non hanno saputo coglierne le opportunità e valorizzarne la ricchezza e le potenzialità sia dei suoi cittadini che dell’intero territorio; è un vanto per Eboli, ma è anche una speranza per le giovani generazioni, sperando ne facciano insegnamento.

Scuola Militare Nunziatella (2)
Scuola Militare Nunziatella (2)

POLITICAdeMENTE e tutto il suo staff esprime i più vivi complimenti al Colonnello Valerio Scotillo, aggiungendovi gli auguri più sinceri, certi che nel ruolo che ricopre egli trasporti nel suo impegno quotidiano, tutte le ansie e tutte le aspettative dei suoi allievi, ma anche della sua Città natale e che i suoi abitanti meritano, ansie ed aspettative che non sono dissimili da quelle del resto degli italiani del mezzogiorno, area purtroppo sempre dimenticata e marginalizzata dalle agende politiche di tutti i Governi dell’ultimo ventennio.

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La Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli,

tra le scuole e le accademie militari italiane e di paesi stranieri, rappresenta una vera e propria eccellenza della tradizione militare non solo italiana: l’accademia è infatti tra la più antiche scuole militari del mondo. Il prestigio, l’eredità di una storia antichissima e l’altissimo livello di formazione dei propri allievi, le hanno valso nel febbraio del 2012 il titolo di “Patrimonio Storico e Culturale dei Paesi del Mediterraneo”.

Scuola Militare Nunziatella
Scuola Militare Nunziatella

La Scuola Militare “Nunziatella” affonda le proprie origini molto indietro nei secoli, ai tempi del Regno di Napoli. Fin da subito la scuola dimostrò di essere un luogo di eccellenza e con il passare del tempo guadagnò sempre più prestigio e divenne una base imprescindibile per dare una formazione alla classe dirigente militare che, grazie alla Nunziatella, divenne sempre più preparata. L’importanza fu la suddivisione di specializzazione e quindi una maggior articolazione della macchina militare con un conseguente aumento della potenza e dell’efficacia di questo apparato.

Le origini dell’accademia possono essere fatte risalire al 1769, allorché la Reale Accademia di Artiglieria e il Corpo degli Ingegneri, fino ad allora separati vennero fatti confluire nella Reale Accademia Militare. Quest’ultima dimostrò di essere un’istituzione dai tratti originali e completamente nuova, adatta alle nuove esigenze.

Valentino Scotillo-Scuola Militare Nunziatella
Valentino Scotillo-Scuola Militare Nunziatella

Dal punto di vista della sua organizzazione, essa assomigliava in tutto e per tutto ad un’università. Questo aspetto fu importantissimo, poiché dava ai suoi allievi una formazione che non fosse prettamente soldatesca, ma che coinvolgesse specializzazioni e volte a fare dell’ufficiale un professionista a tutto tondo, molto simile agli ufficiali dell’era contemporanea.

All’inizio la formazione era esclusiva degli ufficiali già in servizio attivo. Più tardi anche i cadetti poterono entrare a far parte dell’accademia. Precisamente, la scuola nasce il 18 novembre del 1787, sotto la spinta urgente della necessità di dare una formazione più professionale e ordinata agli ufficiali delle diverse armi.

Eboli, 5 gennaio 2016

9 commenti su “L’ebolitano Scotillo è il nuovo comandante della Scuola Militare Nunziatella”

  1. Chi volesse saperne di più sulla storia di questa gloriosa scuola, questo è il link ufficiale

    http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/aree-di-vertice/comando-per-la-formazione-specializzazione-e-dottrina-dell-esercito/Accademia-Militare/Nunziatella/Pagine/Storia-e-tradizioni.aspx

    oppure

    https://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_militare_Nunziatella

    La cosa interessante è che, pur essendo un’istituzione voluta dai Borbone (Ferdinando IV), diversi furono gli allievi che si trovarono a combattere sul fronte opposto, uno fra tutti, il più noto, Carlo Pisacane.

    Auguri al nuovo Comandante!!!

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  2. @ Armando- Conosco benissimo la storia di CARLO PISACANE, ufficiale della Nunziatella.
    Voglio solo precisare che egli non si trovò a combattere “per caso” sul fronte opposto a quello borbonico e neanche fece il “salto della quaglia” come tanti personaggetti locali.
    Carlo fu costretto a lasciare il Regno delle Due Sicilie a causa di una relazione con una nobildonna napoletana già maritata.
    Andò esule a Parigi dove conobbe tutti i fuorusciti italiani che, in clandestinità lottavano per una Nazione italiana repubblicana. Ebbe stretti rapporti con Giuseppe Mazzini e si convinse alla causa della liberazione dell’Italia dai tanti re e principi che governavano gli staterelli.
    E proprio per i suoi trascorsi militari fu ritenuto il più idoneo a tentare una sollevazione popolare dopo lo sbarco a Sapri.
    Ma i tempi non erano ancora maturi e le grandi potenze straniere non appoggiarono l’impresa su richiesta di Cavour che,in funzione sabauda, con Garibaldi vi riuscì meno di tre anni dopo!
    Dopo il tradimento a Pisacane che, giunto nei pressi di Lagonegro, fu indotto a proseguire verso il Vallo di Diano invece che sulle montagne calabresi, l’eroe cercò LA BELLA MORTE sul campo di battaglia, nonostante la reale possibilità di salvarsi con la fuga che riuscì ad alcuni suoi ufficiali, tra cui una spia dello stesso Cavour…divenuta,poi,ministro della guerra sabaudo!

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  3. FONDATORE DELLA NUNZIATELLA nel 1787 fu il generale Giuseppe Parisi(originario di Moliterno-Basilicata) a cui è intitolata la strada che conduce alla Scuola Militare.
    In quella cittadina lucana fui Dirigente Scolastico dell’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato nel 2010 ed invano cercai di intitolare la Scuola al generale Parisi.
    Molte furono le resistenze dei docenti di Tramutola ove esisteva la sezione staccata di ELETTRONICA. Essi, per i soliti motivi campanilistici, non volevano accettare che il nome di un moliternese rappresentasse anche l’unica Scuola Superiore di Tramutola.
    Ma l’opposizione maggiore alla mia proposta la ebbi da parte della Chiesa locale che intendeva a tutti i costi intitolare la Scuola ad un papa che non “c’azzeccava” nulla con la storia di Moliterno. Naturalmente i “politici” locali e regionali si schierarono con la Chiesa per motivi elettoralistici…
    Così lasciai cadere il tutto e l’IPSIA rimase innominato pur essendo la più antica Scuola di Arti e Mestieri della Basilicata e pur avendo l’indirizzo MODA unico in tutta la Regione.

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  4. @IL GRANDE NONNO e Vincenzo Cicalese

    vi ringrazio per le cose che avete scritto.
    Un po’ di sana cultura non ha mai fatto male, anzi.
    Grazie e buon anno ad entrambi, con tanta salute e serenità!!
    Armando

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  5. @Armando e GRANDE NONNO – Grazie a Lei signor Armando, al GRANDE NONNO e all’autore dell’articolo che mi hanno permesso di ricordare un episodio della mia carriera scolastica in Lucania . Ricambio gli Auguri di Buon Anno e porgo i miei più vivi complimenti ad un altro ebolitano signor colonnello SCOTILLO che saprà senz’altro essere un grande comandante di questa prestigiosa Scuola Militare, vanto di tutto il nostro martoriato mezzogiorno d’Italia.

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  6. Per il Grande Nonno .Per Carlo Pisacane
    Per Gramsci ,Pisacane condivideva con Mazzini
    l’idea che l’insurrezione nazionale fosse piu’
    facile farla ,incominciando nell’Italia meridio-
    nale :Il Mezzogiorno polveriera d’Italia.
    Tutta una serie di avvenimenti avevano contribui-
    to alla cosidetta “iniziativa meridionale”:
    la spedizione dei fratelli Bandiera nel 1844,
    quella di Benito Musolino in Calabria nel 1848,
    i tentativi di Pasquale Calvi in Sicilia nel 1854-
    Tutto ciò creò, in Pisacane,l’illusione di un
    salto rivoluzionario.
    Dunque Carlo Pisacane ,il suo pensiero.
    Come ha mostrato il grandi nonno ebbe una vita
    difficile e rormentata,elaborò una teoria della
    rivoluzione nazionale italiana, una teoria della
    insurrezione con la volontà di congiungere la
    rivoluzione nazionale con il socialismo.
    Però quale socialismo?Fautore di un socialismo
    populistico,lontano dal socialismo scientifico,
    ove poteva conteneva il ruolo autonomo che ormai
    veniva assumendo la classe operaia. Ma ciò nono-
    stante l’azione intelletuale di Pisacane è da
    giudicarsi positivamente,essendo il Pisacane un
    dissidente del Risorgimento insieme a Cattaneo e
    Ferrari
    la sua dottrina d’azione culminò nell’impresa di
    Sapri, una azione anacronistica e mazziniana.
    Pur avendo svolto, per primo ,una stringente analisi
    della società borghese e capitalistica,non attribui’
    mai alla classe operaia il ruolo di costruttore
    di nuovi rapporti sociali Cosi’ il nostro Risorgi-
    nento nato storto mori’ con la repressione dei
    contadini meridionali.

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