Eboli: La ricreazione è finita? E Pansa introduce la Programmazione Urbanistica

Pansa e “Insieme per Eboli” imprimono la svolta, e dall’ “immagine” si passa alla Programmazione urbanistica.

E’ Finita la ricreazione? La scadenza per l’approvazione del Piano Urbanistico Comunale è prossima. C’è solo un mese per decidere il futuro della Città, “gerundi” a parte, si devono colmare i ritardi e decidere come, dove e con cosa si immagina il futuro programmatico di Eboli.

Roberto Pansa-Carmela Landi-Maria Sueva Manzione-Pierluigi Merola
Roberto Pansa-Carmela Landi-Maria Sueva Manzione-Pierluigi Merola

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – La ricreazione è finità? La ricreazione per l’Amministrazione Cariello è finita e se non lo è deve necessariamente finire. A circa un anno dal suo insediamento e al forte impuso impresso dal Sindaco Massimo Cariello nel rilancio dell’immagine della Città, attraverso una poderosa programmazione di eventi, manifestazioni e spettacoli di carattere popolare, artistico, storico e ricreativo, è necessario che ci si identifichi in politiche che siano più rispondenti e più incisive perchè ci si attenda anche una ripresa economica e produttiva, e soprattutto che siano politiche di primo piano rispetto a tutto il resto, insomma che siano caratterizzanti per l’Amministrazione stessa e siano di guida per i cittadini e per gli eventuali investitori.

Un anno che ha significato anche una ricostruzione dei rapporti civili, oltremodo deteriorati, anche se di quelli politici ancora non se ne vede traccia, specie se si considera gli assestamenti conseguenziali al carattere “civico” della coalizione che sorregge Cariello e se si considera la “nebulosa” presenza dei Democratici, la maggiore opposizione a Cariello, che non riesce a trovare una identità comune sebbene si siano dati una organizzazione faraonica, che di fatto raggruppa tutti insieme, uniti per “dovere” divisi nella sostanza e lontani per identità. Un anno che ha significato anche grandi tensioni, impresse dall’altra opposizione quella di Forza Italia, che dal primo giorno ha tenuto alto il livello dello scontro imprimendo un crescendo scandalistico nella sua azione di controllo degli atti.

Massimo-Cariello
Massimo-Cariello

Un anno però che è necessario lasciarselo alle spalle, e di certo non può essere così come “disegnato” da alcuni commenti di stampa, semmai “indirizzati” ad imprimere una svolta che si baserebbe solo nel cambio di qualche assessore, supportato o meno da consiglieri comunali, volendo caratterizzare la loro presenza in Giunta in rapporto al peso numerico di chi li sostiene, piuttosto che rispetto a quello che hanno prodotto o a quello che invece dovrebbero rappresentare come esponenti vari della società, aggiungendovi semmai la “gogna” e magari offrendo un “prodotto politico” che diventerebbe simile a quello impresso dall’Amministrazione Santomauro della vicina Battipaglia con assessori “personali” vieppiù che maturavano per ogni coppia di consiglieri comunali.

Sappiamo tutti come è andata a finire. E ovviamente immaginiamo non si finisca così ponendo il freno alla “numerazione” e imprimendo un valore alla rappresentanza.

Ma tornando alla “ricreazione” ci domandiamo e domandiamo è veramente finita? E’ giusto parlare e pensare altro? E’ necessario porsi il problema della programmazione territoriale? Si ritiene che la visione territoriale debba essere chiarita ed in fretta anche alla luce delle immediate scadenze per la presentazione del Piano Urbanistico Comunale? Si immagina proprio di si. Ci si aspetta di sapere in che modo si intende programmare il futuro territoriale di questa Città e ci si aspetta anche il come, il dove e il perchè, atteso che alle spalle ci sono stati decenni di politiche che hanno disegnato altri futuri, ormai drammaticamente attuali per noi, indirizzando lo sviluppo verso i monti più che verso il mare, abbandonando a se stessa l’intera Piana, caratterizzando una volontà che individuava probabilmente il Ponte di San Giovanni come le “Colonne d’Ercole“, oltre le quali finiva il mondo. Le conseguenze? Un’intero territorio per 18 km di lunghezza e 8 di larghezza abbandonati a se stessi, fino a giungere al colmo dei colmi la costa ebolitana, terra di nessuno dove tutto è lecito e dove alberga tutto quello che non è legalità.

Tavola-PRG-Eboli
Tavola-PRG-Eboli

E così dalla ricreazione, l’Associazione “Insieme X Eboli“, il gruppo politico civico più strutturato della Maggioranza che annovera tra le sue fila esponenti di spicco come: L’Assessore alle attività Produttive Maria Sueva Manzione; il Consigliere Comunale Pierluigi Merola; Carmela Landi del CdA del consorzio Industriale di Eboli; e il suo fondatore ed ispiratore Roberto Pansa, Project Manager dell’outlet cilento Village, pone sul tavolo la programmazione urbanistica. La questione delle questioni, quella che poi fa cadere le amministrazioni, come è avvenuto con quella di Martino Melchionda. La questione delle questioni però verso la quale non si può prescindere, viste le scadenze imminenti, i ritardi accumulati, e le nuove opportunità che sono state introdotte circa l’approccio ai finanziamenti europei, nazionali, regionali, alla luce delle nuove forme organizzative del territorio come nel caso degli Ambiti Territoriali, che obbligano i comuni identificati in quelle così dette “aree vaste” a programmi urbanistici comuni e a disegni territoriali omnicomprensivi per meglio organizzare i territori e meglio utilizzare le risorse evitando sperchi e opere doppioni.

E Pansa con i suoi, nel documento programmatico-territoriale che segue, pone sul tavolo politico un’analisi e un canovaccio di proposte, verso le quali la maggioranza prima e l’intero Consiglio Comunale poi, devono porre attenzione e devono iniziare a discutere e confrontarsi, aprendo la procedura di evidenza pubblica e consentire alla Città e agli Stockholder di poter partecipare, intervenire, proporre e far si che non sia un PUC “scolastico” e dirigistico-tecnico, ma una proposta fluida, rispettosa anche delle istanze più semplici ed omnicomprensiva di tutte le voci.

“L’Amministrazione Comunale – scrive il Presidente Roberto Pansa a nome dell’Associazione Insieme per Eboli – ha il dovere, attraverso il Piano Urbanistico Comunale, di ripensare Eboli, di conferirgli nei prossimi anni una identità che guardi al passato ma che sia in grado di ipotecare un futuro.” Così si conclude il documento proposto al Sindaco, al Presidente del C.C. e al Responsabile del Settore Urbanistica sul redigendo Piano Urbanistico Comunale (PUC) del Comune di Eboli: “il PUC deve contribuire a costruire il futuro della Città, attraverso una rilettura critica del passato, e deve pianificare non solo le linee guida ma soprattutto le priorità.”

Roberto-Pansa-1
Roberto-Pansa-1

La sostenibilità economica degli interventi, per evitare situazioni di inerzia quale quella dell’area di sedime dell’ex Pastificio Pezzullo, deve integrarsi nelle valutazioni di carattere puramente urbanistico ed edilizio, con risultati di eccellenza e nel rispetto dell’ambiente: è necessario uno studio attento delle destinazioni d’uso richieste dalla domanda e dal mercato, offrire agevolazioni fiscali e altre tipologie di incentivi quale l’introduzione della cosiddetta “moneta urbanistica”.

Certamente applicando ogni salvaguardia per la “zona di particolare interesse ambientale e archeologico”, non è più rinviabile la conoscenza dello stato di fatto e di diritto degli immobili del nostro Centro Antico, il cuore della Città di Eboli, avviando un programma di recupero o dismissione anche  a mezzo abbattimento degli immobili fatiscenti,  conferendo  alla zona un minimo di decoro urbano, di vivibilità e di condizioni di sicurezza per chi vi dimora. Per il Centro Contemporaneo, prima ancora di pensare a una nuova trasformazione occorre risolvere ferite aperte quali l’area ex pastificio Pezzullo, Piazza Borgo, il Mercato Ortofrutticolo, l’area ex Mattatoio, l’area ex deposito Sarim.

Per i PUA ne risulta evidente il fallimento, la sola articolazione in sub-comparti non è sufficiente, manca ad oggi il criterio della sostenibilità economica. Ogni programmazione è condizionata dall’insediamento di edilizia residenziale sociale (cosiddetto “housing sociale”) in località Grataglie: l’accertamento dello stato di tale vicenda è doveroso per questa Amministrazione.

La zona di consolidamento e sviluppo degli insediamenti produttivi necessita di nuove infrastrutture, a partire da uno svincolo autostradale “di servizio” che possa rispondere alla nuova caratterizzazione “interporto” dell’Area P.I.P/Industriale che porterebbe alla riqualificazione della SP 195 e della SP 204 e alla riqualificazione delle aree di cava dismesse.

Per le zone periurbane, quali Prato, Grataglie, Serracapilli, Epitaffio e Casarsa,  sarebbe opportuno evitare ulteriore consumo di suolo attraverso i Piani di Recupero Urbanistico per costituire delle “isole urbane” dotate di infrastrutture e servizi. Per tali zone vanno definite le richieste di condono edilizio giacenti presso l’Ufficio Tecnico e, si ritiene, che l’indice edificatorio possa essere ridotto dagli attuali 27000 mq a 20000 mq.

Per le grandi attrezzature di interesse generale, quali i centri sportivi e similari (la piscina comunale) e, principalmente, la zona Ospedaliera e servizi correlati, l’Amministrazione Comunale deve dare indicazioni precise con segni coraggiosi di discontinuità.

Lungo gli assi viari relativi alla S.S. 18 Tirrena Inferiore, alla S.P. 30, alla S.P. 204 e alla S.P. 262 è necessario indirizzare il possibile sviluppo urbanistico verso le zone già precostituite, per aumentarne la capacità di attrazione e gli standard qualitativi. Inoltre, occorre affrontare senza alcun indugio situazioni ormai da anni cristallizzate in tema di riqualificazione, “ferite aperte” quali l’ex Tabacchificio, l’ex APOF, l’ex mercato ortotrutticolo  e la stazione ferroviaria di San Nicola Varco.

Per la “città costiera” in primis va garantita la riqualificazione del litorale e della fascia pinetata, attraverso una gestione modulare integrata (spiaggia, pineta e servizi). L’Amministrazione Comunale dovrà avviare ogni formalità ed ogni piano volto al recupero e al potenziamento dell’impianto di depurazione di Coda di Volpe. Un nuovo corso atto a generare la nuova idea di Eboli “città costiera”. Inoltre, è imprescindibile avviare l’iter per la riperimetrazione del Sito di Interesse Comunitario (SIC).

Per il territorio della produzione agricola si dovrà normare il controllo del consumo di suolo, il contrasto dell’uso improprio dei terreni agricoli, l’insediamento di attività e funzioni strettamente connesse con la produzione agricola, la riqualificazione delle realtà storiche e dell’edilizia rurale, il recupero degli impianti dismessi, la sola incentivazione delle attività zootecniche, serricole e agrituristiche.

In ultimo, per quella parte di Città non più disponibile ad essere modificata per condizioni oggettive di saturazione, dove vive la maggioranza dei cittadini, occorre prevedere interventi puntuali di manutenzione e di miglioramento dell’esistente, dotazione di attrezzature e di spazi pubblici o di uso pubblico, luoghi di aggregazione, verde di quartiere (nel centro cittadino oggi quasi del tutto assente), parchi gioco per bambini, la demolizione di manufatti degradati o dismessi.

“Nella profonda crisi attuale è fondamentale puntare sullo sviluppo, sul turismo, sulle risorse locali, ma occorre farlo con rigore e responsabilità dopo una attenta valutazione delle condizioni specifiche dei siti individuati, soprattutto con una idea precisa di Città.”

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al Sindaco dott. Massimo Cariello
al Presidente del Consiglio Comunale avv. Fausto Vecchio
al Responsabile del Settore Urbanistica ing. Giuseppe Barrella

Eboli, lì 12 maggio 2016

Il Piano Urbanistico Comunale (PUC) del Comune di Eboli: osservazioni e proposte dell’Associazione Insieme X Eboli.

Il Comune di Eboli è dotato di un Piano Regolatore Generale (PRG) approvato nel 2003. Negli anni successivi l’Amministrazione Comunale, al fine di pervenire alla redazione, adozione ed approvazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC), ha attivato l’iter con la preliminare individuazione del Piano Strategico Comunale (PSC), poi approvato con la Delibera di Consiglio Comunale n. 33 del 30.03.2009.

La notevole dimensione del territorio comunale, pari a 138,8 kmq, che colloca Eboli al terzo posto in Campania per estensione, richiede un programma sistemico di impostazione e riqualificazione urbanistica quale componente essenziale della rinascita economica e sociale della Città. L’occasione è unica per rivedere quanto prodotto negli ultimi trenta anni in tema di politica urbanistica.

Come metodo di ogni intervento programmato dovrà essere considerata anche la sostenibilità economica (per evitare situazioni di inerzia quale quella dell’area di sedime dell’ex Pastificio Pezzullo) che deve necessariamente integrarsi nelle valutazioni di carattere puramente urbanistico ed edilizio, allo scopo di raggiungere risultati di eccellenza, nel rispetto dell’ambiente e del benessere dei cittadini.

Per gli interventi privati, in coerenza con la tendenza europea a ridurre l’ulteriore consumo di suolo occorre, preliminarmente, la ricognizione dello stato di fatto e di diritto degli immobili non ultimati e degli interventi non realizzati sia pure in presenza di titolo abilitativo, poi la precisa determinazione e collocazione dei nuovi interventi ammissibili, anche sulla base di un studio attento delle destinazioni d’uso richieste dalla domanda e dal mercato e offrendo agevolazioni fiscali e altre tipologie di incentivi quale l’introduzione della cosiddetta “moneta urbanistica”. Particolare attenzione deve essere posta al recupero o alla dismissione in tempi certi degli immobili fatiscenti del Centro Antico per avviare un profondo programma di riqualificazione urbana dello stesso, aggiornando e/o riducendo i vincoli con l’ambizione di determinare le migliori condizioni di vivibilità e utilizzo, per i residenti e per le attività che valuteranno l’opportunità di insediarsi.

Inoltre, considerato l’attuale quadro urbanistico della Città, il piano deve avere quale ulteriore obiettivo lo sviluppo modulare e la riqualificazione delle periferie, non solo quelle distanti dal centro, ma anche quelle cosiddette “urbane”, quartieri che da anni attendono una precisa connotazione e caratterizzazione.

Le scelte in materia urbanistica devono essere nette e decise, a partire da quanto correlato all’eventuale adeguamento funzionale dello svincolo autostradale e/o alla realizzazione di un nuovo svincolo a servizio dell’Area P.I.P./Industriale (erroneamente da sempre progettualità considerate in contrasto) per favorire non solo un possibile sviluppo concreto ma anche il decoro architettonico della Città, unitamente alle condizioni per il rafforzamento delle relazioni sociali della comunità. All’origine del PSC del 2009 sono stati posti tre punti chiave: a) l’adeguamento della strumentazione urbanistica comunale al mutato quadro normativo, in particolare alla legge regionale 16/2004 e agli strumenti sovraordinati di pianificazione; b) la divaricazione tra le previsioni del PRG del 2003 e le azioni intraprese dall’Amministrazione e dall’imprenditoria privata, con il ricorso a procedure in variante; c) la messa in campo delle politiche urbanistiche comunali, con i relativi strumenti e strategie di attuazione. Il solo apporto originale del piano strategico è contenuto nel capitolo 3.2 “La nuova organizzazione territoriale”dello stesso PSC, dove si tratta delle “tre città” e del territorio agricolo (solo una quindicina di pagine sulle settecento complessive del documento complessivo). Il PSC indica per la Città di Eboli una organizzazione territoriale incentrata su “tre città” e sul “territorio agricolo”: 1. la città consolidata della integrazione funzionale; 2. la città lineare della produzione e del commercio; 3. la città costiera della produzione turistica integrata.

Alle citate tre polarità se ne aggiunge una quarta rappresentata dal territorio della produzione agricola, da sottrarre definitivamente ad un uso improprio non connesso alla destinazione e alla funzione originaria. L’assetto del territorio indicato dal PSC costituisce l’indirizzo per il PUC, in particolare per i primi 5 anni di efficacia dello stesso una volta approvato. Di seguito, una analisi dettagliata delle citate n. 4 polarità, con evidenza delle criticità rilevate e l’inserimento delle proposte di indirizzo:

  • LA CITTA’ CONSOLIDATA Con tale denominazione si fa riferimento al Centro Antico, al Centro Contemporaneo e alle parti del territorio ad esso strettamente integrato, quali le zone di completamento e sviluppo insediativo incardinate nei PUA residenziali del PRG, l’Area per gli Insediamenti Produttivi, le cave e i parchi collinari.

Nell’ambito della “città consolidata” il preliminare di piano del settembre 2014 (poi revocato con Delibera di Giunta Comunale n. 23 del 02.02.2016) individuava le seguenti zone omogenee:

  • Zona Omogenea A identificabile con l’attuale perimetrazione del cosiddetto Centro Storico: Si ritiene che, certamente applicando ogni salvaguardia per la “zona di particolare interesse ambientale e archeologico” comprendente siti di particolare interesse ambientale (ad esempio il percorso dei Mulini dell’Ermice), siti archeologici e edifici di valore e/o testimonianza storica, per le restanti zone, prima di procedere ad ogni ulteriore classificazione subordinata, occorre preliminarmente procedere alla mappatura catastale degli immobili presenti: l’identificazione di un immobile o un terreno attraverso gli estremi riportati nelle mappe catastali è necessaria per qualsiasi atto giuridico costitutivo, estintivo o modificativo di diritti reali. Non è più rinviabile la conoscenza dello stato di fatto e di diritto degli immobili del nostro Centro Antico o Storico che dir si voglia, le mappe catastali antiche e moderne sono documenti fondamentali attraverso i quali è possibile non solo conoscere lo sviluppo storico della Città, ma soprattutto, in quanto documenti certi, rappresentano il primo momento per ripensare il nostro Centro Antico sia dal punto di vista urbanistico e edilizio, sia per quanto concerne la necessaria implementazione dei servizi comuni: le problematiche di conservazione ed eventuale trasformazione necessitano improrogabilmente di un programma organico e funzionale capace di generare il riassetto produttivo ed insediativo per questa Zona vitale della nostra Città.
    Occorre porre attenzione al recupero e/o alla dismissione (anche a mezzo abbattimento) degli innumerevoli immobili fatiscenti del Centro Antico al fine di avviare un profondo programma di riqualificazione urbana, certamente nel rispetto dei vincoli, ma con l’ambizione di determinare le migliori condizioni di vivibilità e di utilizzo, oltre alla inderogabile sicurezza di chiunque vi domicilia, dimora o transita. La parziale ricostruzione post terremoto del 1980 ha determinato solo una cementificazione eccessiva. La totale assenza di spazi verdi, di aree di aggregazione sociale, di zone di parcheggio, hanno condannato il Centro Antico alla quasi totale desertificazione. Non si può prescindere da un accurato piano di individuazione delle proprietà e conseguente piano di demolizioni se si vuole adottare per questa zona essenziale della nostra Città un atto di indirizzo in materia urbanistica forte e deciso: le superfici e/o le volumetrie abbandonate nel Centro Antico da privati che non hanno più interesse per gli immobili di proprietà potrebbero essere compensate dal Comune di Eboli con la cessione di superfici e/o volumetrie in aree pubbliche. Analogamente, occorre avviare celermente – nell’ambito di un regolamento definito – un programma di “affidamento” ai privati delle aree private pertinenziali alle loro proprietà per ottenere da subito un minimo di decoro urbano.
  • Zona Omogenea B identificabile con la parte della “città consolidata” centro contemporaneo non classificabile come centro storico né interessata da ipotesi di completamento e/o sviluppo insediativo. Risulta evidente che, per tale zona omogenea, prima ancora di pensare all’inserimento di futuribili aree di integrazione e di trasformazione, occorre affrontare senza alcun indugio situazioni ormai da anni negativamente cristalizzate in tema di riqualificazione, tutte da considerarsi “ferite aperte” nel cuore della “città consolidata”: – ex Pastificio Pezzullo – Piazza Borgo – Mercato ortofrutticolo – ex mattatoio – ex deposito SARIM
  • Zona Omogenea C identificabile con la parte della “città consolidata” da considerarsi quale zona di completamento e sviluppo insediativo. Ad oggi, tale zona coincide con i comparti di trasformazione assoggettati a PUA: sarebbe opportuno interrogarsi sul fallimento di tale strumento urbanistico e verificare se, la sola articolazione in sub-comparti autonomamente attuabili, possa risolvere l’elevato livello di irrealizzabilità determinato soprattutto dal fatto che per gli stessi non sono mai stati attivati studi sulla cosiddetta sostenibilità economica. Inoltre, risulta evidente che ogni programmazione in tema di completamento e sviluppo insediativo è condizionata dall’insediamento di edilizia residenziale sociale (cosiddetto “housing sociale”) in località Grataglie: l’accertamento dello stato di tale vicenda oltre a una opportuna verifica delle modalità e dei contenuti dei titoli abilitanti è doveroso per questa Amministrazione.
  • Zona Omogenea D identificabile con la parte della “città consolidata” da considerarsi quale zona di consolidamento e sviluppo degli insediamenti produttivi. Fermo restando la necessaria individuazione di una nuova area capace di accogliere la necessaria delocalizzazione di attività produttive non più compatibili con il tessuto urbano della Città (eventualmente, senza coinvolgere altre aree con diversa destinazione, sarebbe sufficiente la riperimetrazione dell’Area P.I.P. verso valle a confine con Località Prato), anche in questo caso la maggiore attenzione andrebbe riservata alla riqualificazione dell’attuale Area Industriale/Area P.I.P. migliorando le urbanizzazioni, adeguando le Norme Tecniche di Attuazione per favorire la riconversione delle strutture esistenti non operative, introducendo nuove infrastrutture a partire da uno svincolo autostradale di servizio che possa rispondere alla nuova caratterizzazione “interporto” dell’attuale Area interessata soprattutto dall’insediamento di piattaforme logistiche. Inoltre, la realizzazione del nuovo svincolo non è in contrasto con il potenziamento di quello attuale dal momento che sarebbe a servizio non solo del sopra citato “interporto” ma anche dell’Area ASI di Battipaglia e dello STIR (ex CDR). La realizzazione del nuovo svincolo autostradale certamente porterebbe alla riqualificazione della SP 195 e della SP 204 (la strada che i cittadini ebolitani percorrono per raggiungere il litorale) e alla riqualificazione delle aree di cava dismesse, alcune delle quali in passato utilizzate quali siti per discarica.

Di seguito una tavola rappresentativa della ipotesi di realizzazione del nuovo svincolo:
Zona E aggregati edilizi in contesto agricolo identificabile con la parte della “città consolidata” riferibile a Località quali Prato, Grataglie, Serracapilli, Epitaffio e Casarsa caratterizzate da aggregati edilizi totalmente o parzialmente carenti di servizi che necessitano di opere di urbanizzazioni finalizzate al miglioramento della qualità urbana, senza tuttavia incidere sulla disciplina della zona agricola per le opere necessarie alla conduzione del fondo.

Per tali zone periurbane sarebbe opportuno avviare una nuova concezione di insediamento rurale con funzioni integrate al carattere agricolo e con indici di costruzione adeguati ad evitare il consumo di suolo (Piani di Recupero Urbanistico). La pianificazione deve prevedere il mantenimento della conduzione agricola dei fondi per gli imprenditori agricoli a titolo principale e per i coltivatori diretti, nonché la promozione di attività integrative del reddito agrario. Tali zone saranno dedicate alla produzione e valorizzazione del territorio agricolo con possibilità di regolamentare e realizzare insediamenti urbanizzati a servizio delle attività produttive agricole (fattorie didattiche, agriturismi, parchi a tema agricolo, lavorazione e produzione di prodotti agro-alimentari, strutture ricreative e ricettive di tipo agricolo, etc).

Può essere prevista una premialità in termini di indice edificatorio per i proprietari degli insediamenti che si impegnano a creare nuove attività connesse all’agricoltura biocompatibile con le funzioni sopra descritte. Per le zone agricole, esclusivamente destinate a imprenditori agricoli a titolo principale e a coltivatori diretti, si può eventualmente prevedere la diminuzione del lotto minino edificatorio da 27000 mq a 20000 mq.

Tale diminuzione nasce dall’esigenza di incentivare anche i piccoli agricoltori possidenti di lotti meno estesi a ricreare quella ruralità che nel corso degli anni è stata smarrita. La possibilità di vivere in prima persona l’agricoltura con strutture abitative a servizio del fondo potrà coinvolgere i soggetti interessati maggiormente nelle loro attività.

Inoltre, è doveroso per questa Amministrazione rappresentare per intero e definire, se possibile, la mole di richieste di condono edilizio giacente presso l’Ufficio Tecnico.

Zona F attrezzature identificabile con la parte della “città consolidata” da considerarsi quale zona di rimodulazione dei parchi territoriali, di ampliamento del cimitero comunale, ma soprattutto quale zona atta ad accogliere le grandi attrezzature di interesse generale quali i centri sportive e similari (la piscina comunale) e, principalmente, la zona Ospedaliera e servizi correlati. Con l’auspicata approvazione del PUC l’Amministrazione Comunale, su argomenti di tale importanza, deve dare indicazioni precise con segni coraggiosi di discontinuità.

LA CITTA’ LINEARE DELLA PRODUZIONE E DEL COMMERCIO
Con tale denominazione si fa riferimento agli assi viari relativi alla S.S. 18 Tirrena Inferiore, alla S.P. 30, alla S.P. 204 e alla S.P. 262. La prima divide il territorio da nord a sud attraversando centri periferici ormai consolidati quali S. Cecilia, Corno d’Oro e Cioffi, la seconda collega San Giovanni e dunque lo svincolo autostradale con S. Cecilia e il mare, la terza collega sempre lo svincolo autostradale con la zona industriale per poi proseguire verso la S.S.18, la quarta collega la S.S. 18 con la Località Campolongo e la Strada Litoranea. Lungo le suddette direttrici è certamente pensabile il consolidamento insediativo, in particolare per quanto correlato alla produzione e al commercio, ma valutando le singole zone secondo le caratteristiche ormai acquisite e, di conseguenza, evitando una impostazione generalizzata non sostenibile in termini ambientali e di uso del suolo. E’ necessario indirizzare il possibile sviluppo urbanistico verso le zone già precostituite o da costituirsi (le cosiddette “isole urbane”) per aumentarne la capacità di attrazione e gli standard qualitativi: gli interventi in alcune zone anziché in altre sono dovuti all’esigenza di riorganizzate il tessuto intorno alle preesistenze del territorio per renderle organiche ad un concetto di sviluppo più puntuale. Inoltre, occorre affrontare senza alcun indugio situazioni ormai da anni cristalizzate in tema di riqualificazione, tutte da considerarsi “ferite aperte” nell’ambito della “città lineare”:
– ex Tabacchificio
– ex APOF
– ex mercato ortotrutticolo San Nicola Varco
– stazione ferroviaria San Nicola Varco
– altro

LA CITTA’ COSTIERA
La “città costiera” si sviluppa lungo la S.P. 175 (Strada Litoranea) dal confine con il Comune di Battipaglia alla foce del fiume Sele. La sua vocazione è prettamente turistica ricettiva. I flussi turistici alla base delle previsioni del piano non possono correlarsi solo ai residenti, ma sono determinati da un contesto territoriale più ampio che tiene conto dei Comuni Cilentani a sud e dei Comuni Salernitani a nord. La fascia a monte della S.P. 175 dovrà essere adibita a strutture turistico-ricettive di tipo integrato, salvo vincoli sovracomunali. L’integrazione di più elementi quali il mare, l’agricoltura e l’ambiente è la chiave per creare i presupposti di un turismo sostenibile continuo nell’arco dell’anno che consenta collegamenti culturali con il Centro Città. Gli interventi dovranno garantire in primis la gestione e la riqualificazione del litorale marino e della fascia pinetata, elevando il livello qualitativo dei servizi attraverso una gestione modulare integrata (spiaggia, pineta e servizi) ai fini della balneazione. Occorre osservare che, indipendentemente dalla impostazione urbanistica della “città costiera”, nessuna vocazione turistica sarà perseguibile per la zona se l’Amministrazione Comunale non avvierà, eventualmente di concerto con gli altri Comuni limitrofi ed Enti preposti, ogni formalità ed ogni piano volto al recupero, all’ammodernamento e potenziamento dell’impianto di depurazione di Coda di Volpe, condizione imprescindibile per la qualità del nostro mare. Attrarre turismo significa generare valore per il territorio, al centro di un tale programma di sviluppo c’è certamente l’impostazione urbanistica ma anche una visione di indirizzo complessiva, capace di superare la patologia storica che da sempre ha visto la Città di Eboli considerare non strategica la “città costiera”. Inoltre, risulta necessario avviare in tempi rapidi l’iter per la riperimetrazione del Sito di Interesse Comunitario (SIC).

IL TERRITORIO DELLA PRODUZIONE AGRICOLA
Si dovrà normare il controllo del consumo di suolo, il contrasto dell’uso improprio dei terreni agricoli, l’insediamento di attività e funzioni strettamente connesse con la produzione agricola, la riqualificazione delle realtà storiche e dell’edilizia rurale, il recupero degli impianti dismessi, la sola incentivazione delle attività zootecniche, serricole e agrituristiche.

CONCLUSIONI
Il Piano Strategico Comunale propone una visione del territorio comunale basata su tre polarità e un’antipolarità: da un lato la “città consolidata della integrazione funzionale”, la “città lineare della produzione e del commercio”, la “città costiera della produzione turistica integrata”; dall’altro il “territorio della produzione agricola”. Certamente rappresenta un embrione di alternativa al PRG del 2003, da sempre considerato eccessivamente vincolante, inadatto a cogliere le trasformazioni possibili dettate dall’evoluzione dei tempi e per questo aggirabile attraverso l’uso indiscriminato delle varianti ma, nel momento in cui si passa alla redazione di un nuovo preliminare di piano, occorre una maggiore scelta strategica e, sia pure in sintesi, una indicazione preliminare delle destinazioni d’uso, delle attività compatibili etc.

Il Piano Strategico Comunale privilegia la cosiddetta “città lineare” da svilupparsi lungo le principali arterie di comunicazione che attraversano il territorio, in aree già caratterizzate da criticità che derivano anche dall’estensione, dalla mancanza di infrastrutture e servizi: lo sviluppo lungo tali arterie presuppone costi che certamente non possono e non devono ricadere sulla comunità, pertanto fin d’ora occorre non solo centrare le aree di intervento e sviluppo e inserire meccanismi di incentivazione, compensazione e perequazione, la cosiddetta “moneta urbanistica”, ma anche determinare le conseguenze in termini di consumo di suolo, di costi insediativi, di ricadute pubbliche e private, di qualità dell’ambiente e del paesaggio. Inoltre, una volta individuate le cosiddette “isole urbane” (già precostituite o da costituirsi), non si può prescindere dall’inserire anche un minimo di “città trasversale”, necessaria proprio per rammagliare l’intero tessuto urbano.

Quanto sopra, impone di adottare criteri e scelte che non limitino l’urbanistica a favore dell’edilizia, in particolare pensando che tutto si risolva nella teorica produzione di alloggi. Il PUC deve contribuire a costruire il futuro della Città, attraverso una rilettura critica del passato, non una legittimazione, deve pianificare non solo le linee guida ma soprattutto le priorità con una visione coerente finalizzata a conferire una identità a un territorio complesso ed articolato, creando le condizioni per attrarre investimenti: come già chiarito, è inutile programmare la “città costiera” senza un vero piano per la salute del mare, è inutile parlare di riqualificazione del Centro Antico se non si ha idea di cosa tale zona debba diventare negli anni a venire. Nella profonda crisi attuale è fondamentale puntare sullo sviluppo, sul turismo, sulle risorse locali, ma occorre farlo con rigore e responsabilità dopo una attenta valutazione delle condizioni specifiche dei siti individuati, soprattutto con una idea precisa di Città. Al contempo, non deve essere trascurata quella parte della Città non più disponibile ad essere modificata per condizioni oggettive di saturazione, per scelte di natura conservativa o per esigenze di compatibilità ambientale. Per questa parte della Città, dove vive la maggioranza dei cittadini, occorre prevedere interventi puntuali di manutenzione e di miglioramento dell’esistente, dotazione di attrezzature e di spazi pubblici o di uso pubblico, luoghi di aggregazione, verde di quartiere (nel centro cittadino oggi quasi del tutto assente), parchi gioco per bambini, anche con la demolizione di manufatti degradati o dismessi e con l’implementazione di nuovi spazi funzionali. In sintesi, un Piano Urbanistico deve avere quale premessa l’esatta individuazione delle aree pubbliche necessarie e delle correlate caratteristiche. L’Amministrazione Comunale ha il dovere, attraverso il Piano Urbanistico Comunale, di ripensare Eboli, di conferirgli negli anni una identità che guardi al passato ma che sia in grado di ipotecare un futuro. L’Associazione Insieme X Eboli rivolge un vivo ringraziamento al Socio ing. Pasquale Capozzoli per il contributo professionale alla redazione di questo documento e all’arch. Luigi Manzione, la cui produzione sull’argomento di questi anni, è stata di riferimento per l’inquadramento generale e specifico della problematica. Associazione Insieme X Eboli
Il Presidente
Roberto Pansa

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Eboli, 14 maggio 2016

 

28 commenti su “Eboli: La ricreazione è finita? E Pansa introduce la Programmazione Urbanistica”

  1. Pansa pensa a vendere le mutande formate al cilento village e lascia stare quest’argomento per i “grussi”. Tu sarai un buon venditore di mutande ma l’argomento non è per te ! difatti hai già toppato! Prato, serracapilli, sp195 non facevano parte della vecchia programmazione, sono terre e devono essere zappate!! al massimo in quest’aree sarebbe opportuno sin da subito dare una controllatina a tutti quei depositi agricoli e annessi rurali con le vasche idromassaggio e il condizionatore. Vero è che bisogna pensare al benessere delle persone così come quello degli animali però ancora non conosco un’azienda che ha un deposito agricolo con la cucina scavolini e la vasca idromassaggio . Succede solo a Eboli. Partiamo da qui poi pensiamo alla riqualificazione e alla programmazione. Visto che vi trovate date una controllatina anche agli scarichi dei cessi

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  2. Pansa prima di menare cazzate tu e i tuoi compagni studiate e ringraziatemi:

    Primo via libera della Camera al disegno di legge contro il consumo del suolo
    Martina: passo in avanti concreto, ora tempi veloci per combattere cementificazione con strumenti più forti
    (12.05.16)

    Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che la Camera ha dato il primo via libera al disegno di legge sul “Contenimento del consumo del suolo ed il riuso del suolo edificato”.

    Il testo, in linea con gli obiettivi dell’Ue di azzerare entro il 2050 il consumo del suolo, punta a valorizzare e proteggere il territorio, con particolare attenzione alle superfici agricole e alle aree sottoposte a tutela paesaggistica per promuovere e salvaguardare l’attività agricola, il paesaggio e l’ambiente, contenendo i consumi e limitando il rischio idrogeologico. Vengono fissati, inoltre, i criteri del riuso del suolo edificato e della rigenerazione urbana.

    Secondo quanto previsto nel disegno di legge, il Mipaaf, di concerto con i dicasteri dell’Ambiente, dei Beni e delle attività culturali e del turismo e delle Infrastrutture e trasporti, ha il compito di indicare con un apposito decreto la riduzione progressiva vincolante di consumo del suolo a livello nazionale.

    “L’Italia ha bisogno di questa legge – ha affermato il Ministro Maurizio Martina – anche per colmare un gap rispetto ad altri Paesi, tutelando la nostra agricoltura, conservando il paesaggio, che è uno dei nostri punti di forza assoluti, e stimolando anche l’edilizia di riuso e la rigenerazione urbana con il recupero di aree già occupate e strutture già esistenti. L’approvazione di oggi alla Camera è un passo concreto in avanti verso un provvedimento che attendiamo da troppo tempo. Andiamo avanti, in linea anche con gli impegni presi ad Expo con la Carta di Milano che richiama proprio i Governi a rafforzare le leggi in favore della tutela del suolo agricolo.”

    COSA PREVEDE LA LEGGE

    PER LA PRIMA VOLTA SI DEFINISCE IL CONSUMO DI SUOLO NELL’ORDINAMENTO ITALIANO
    Per la prima volta vengono fissate le definizioni di:
    – consumo del suolo, la variazione tra il suolo non consumato e quello consumato;- impermeabilizzazione, il cambiamento della natura o copertura del suolo attraverso interventi che non siano connessi all’attività agricola tali da eliminarne la permeabilità;- superficie agricola, naturale o seminaturale, ovvero terreni agricoli secondo gli strumenti urbanistici e altre superfici non impermeabilizzate;- area urbanizzata, la parte del territorio formata dai centri storici, aree edificate con continuità a destinazione residenziale, industriale e artigianale, commerciale, direzionale, di servizio, turistico-ricettiva, parchi urbani, lotti e spazi inedificabili interclusi dotati di opere di urbanizzazione primaria;- rigenerazione urbana, l’insieme di interventi urbanistici, edilizi nelle aree urbanizzate, compresi gli interventi volti a favorire l’insediamento di attività di agricoltura urbana come gli orti urbani e gli orti didattici.

    DIVIETO DI CONSUMO DI SUOLO IN PRESENZA DI ALTERNATIVE
    Il consumo del suolo è consentito esclusivamente nei casi in cui non esistano alternative di riuso e rigenerazione delle aree già urbanizzate.

    REGISTRO MIPAAF DEGLI ENTI LOCALI VIRTUOSI
    Prevista l’istituzione, presso il Ministero delle politiche agricole, di un registro dove sono iscritti i Comuni che hanno adeguato i propri strumenti urbanistici a quanto stabilito dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano in ordine alla riduzione quantitativa di consumo di suolo e ai criteri e modalità da rispettare nella pianificazione urbanistica comunale e nei quali non è previsto consumo di suolo agricolo o è prevista la riduzione del consumo di suolo superiore alla quantità definita dalla Regione di appartenenza.

    MORATORIA
    Assicurata la sospensione delle trasformazioni che comportano nuovo consumo di suolo, in attesa che i meccanismi disegnati dal disegno di legge entrino pienamente in funzione. La disciplina transitoria va applicata dalla data di entrata in vigore della legge e fino all’adozione dei provvedimenti di attuazione della riduzione del consumo del suolo, non oltre il termine di 3 anni.

    FINANZIAMENTI STATALI E REGIONALI PER I COMUNI
    Attribuita la priorità ai Comuni, iscritti nel registro degli Enti locali, nella concessione di finanziamenti statali e regionali finalizzati agli interventi di rigenerazione urbana e di bonifica dei siti contaminati e agli interventi volti a favorire l’insediamento di attività di agricoltura urbana e il ripristino delle colture nei terreni agricoli incolti, abbandonati, inutilizzati o in ogni caso sfruttati ai fini agricoli.

    DIVIETO DI MUTAMENTO DI DESTINAZIONE PER I TERRENI CHE RICEVONO CONTRIBUTI EUROPEI
    Le superfici agricole che hanno ricevuto finanziamenti europei legati alla Politica Agricola Comune (PAC) e alla politica di sviluppo rurale non possono, per un periodo di 5 anni dall’ultima erogazione, essere destinate ad uso diverso da quello agricolo; essere oggetto di interventi di trasformazione edilizia non funzionali all’attività agricola, ad eccezione delle opere pubbliche.

    TUTELA E PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ AGRICOLA
    Le politiche di sviluppo territoriale regionali e nazionali devono favorire la destinazione agricola e l’esercizio di pratiche agricole, perseguendo così la tutela e la valorizzazione dell’attività agricola attraverso la riduzione del consumo del suolo.

    RIGENERAZIONE DELLE AREE URBANIZZATE DEGRADATE
    Semplificazione delle procedure per gli interventi di rigenerazione delle aree urbanizzate degradate dal punto di vista urbanistico, socio-economico, paesaggistico e ambientale per garantire forme di intervento attraverso progetti organici basati sul riuso del suolo, la riqualificazione, demolizione, ricostruzione e sostituzione degli edifici esistenti, la creazione di aree verdi, pedonalizzate e piste ciclabili.

    BANCA DATI DEL PATRIMONIO EDILIZIO INUTILIZZATO
    I Comuni sono chiamati a redigere un censimento degli edifici e delle aree dismesse non utilizzate o abbandonate esistenti. Il censimento in questione servirà agli Enti comunali a verificare se le previsioni urbanistiche che comportano consumo del suolo possono essere soddisfatte attraverso interventi di rigenerazione. Tutte le informazioni saranno pubblicate sui siti internet istituzionali dei Comuni interessati.

    I DATI SUL CONSUMO DEL SUOLO IN ITALIA

    – Dagli anni ’70 la superficie coltivata in Italia è diminuita del 28%
    – 5 milioni di ettari di superficie agricola persa negli ultimi 30 anni, pari a oltre 80 campi da calcio al giorno
    – Una superficie equivalente a Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna messe insieme
    – Auto approvvigionamento alimentare attuale: 80-85%
    – Dal 1950 ad oggi la popolazione è cresciuta del 28%, la cementificazione del 166%
    – La continua perdita di terreno agricolo porta l’Italia a dipendere sempre più dall’estero per l’approvvigionamento di risorse alimentari
    – Ogni giorno in Italia vengono impermeabilizzati 100 ha di terreni naturali pari a oltre 80 campi da calcio
    – Dagli anni ’50 ad oggi sono stati impermeabilizzati 1,5 milioni di ettari – una superficie pari alla Calabria (ISPRA)
    – Il 6,7% è costituito da superfici edificate (ISTAT)
    – La Pianura padana, ovvero l’area agricola più vasta e produttiva della penisola italiana, ha una percentuale media di superfici edificate pari al 16,4% del territorio (ISTAT)
    – Nella classifica delle regioni “più consumate”, secondo i dati ISPRA 2015, al primo posto Lombardia e Veneto (circa il 10%).
    – Monza e Brianza ai vertici delle province più cementificate. I comuni delle province di Napoli, Caserta, Milano e Torino oltrepassano il 50%, raggiungendo anche il 60%.

    Ufficio stampa

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  3. Al fine di comprendere appieno le modalità di programmazione della nostra maggioranza e per dare anche ulteriori spunti di valutazione,visto l’articolo, debbo chiarire che da mesi l’amministrazione Cariello, è a lavoro per il redigendo puc a per il suo disegno strategico e preliminare, per come richiesto dal Sindaco.
    Nel rispetto di tutte le forze presenti in maggioranza, nei passati mesi, si sono tenute riunioni di maggioranza, confronti dei consiglieri e assessori con l’Ing.Barrella e con il consulente Prof.Gerundo, sempre alla presenza del Sindaco; quindi i gruppi consiliari e partiti hanno individuato anche dei tecnici (circa 15 nell’ultimo incontro)che nel corso delle ultime settimane hanno avuto un intenso confronto tra di loro, alla presenza di giunta, Sindaco e Ing.barrella, affrontando con metodo partecipato ogni specifica tematica.
    Nel corso dell’ultimo incontro è stato richiesto ai gruppi consiliari presenti o rappresentati di trasmettere un contributo tecnico-politico.
    Effettivamente ogni gruppo consiliare ha fatto pervenire propri spunti di riflessioni, tavole, relazioni descrittive e quant’altro emerso dal confronto tra tecnici e consiglieri di riferimento, come input per un documento condiviso.
    Dopo l’acquisizione di tali elaborati, l’Ufficio tecnico del comune ha cominciato ad istruire le tematiche di sviluppo e disegno del territorio alla luce anche dei contributi giunti e del risultato delle conversazioni intercorse e derivate dai confronti.
    Per cui, allo stato, quello di insieme per Eboli è solo uno dei contributi della nostra maggioranza e anch’esso come gli altri è e sarà oggetto di valutazione , dapprima degli uffici tecnici, ed in seguito delle forze politiche.
    Siamo consapevoli da tempo dell’importanza della materia e nel contempo , anche se solo questo elaborato di insieme per Eboli risulta pubblicato, con soddisfazione abbiamo verificato che tutti i gruppi consiliari hanno lavorato alacremente e proficuamente sugli elementi necessari per un’analisi tecnica dello status quo e delle prospettive , dando vita a spunti di spessore, con condivisione di molti tratti caratterizzanti, come dimostra anche il documento di insieme per Eboli, che riprende in parte quanto emerso negli incontri collegiali e promosso dai consiglieri comunali.
    Cosimo Pio Di Benedetto-Vice Sindaco della città di Eboli

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    • Caro Cosimo , sei amico mio e ti conosco come un bravo ragazzo e da come scrivi lo confermi. Un vice sindaco, tuttavia, non può fare l’intervento che hai fatto!! mi spiego:
      1- da ” al fine ” fino a “specifica tematica” non hai detto un ca..o, sei stato elementare e incomprensibile;
      2- nel resto dell’articolo, al di la di una convulsa spiegazione dei fatti , sei stato molto elementare; come dire: stamane mi sono svegliato, sono andato a scuola, poi sono uscito da scuola, sono tornato a casa , ho pranzato e fatto i compiti, poi sono andato a scuola calcio…. che minchia dici….. vogliamo i fatti!! Vi consiglio di fare la politica seria non i fatterelli di bottega o di questa o quella banda, perché di bande si tratta!! La programmazione territoriale non la fanno i gruppi consiliari ad cazzom, la programmazione urbanistica si fa rispettando la legge!!. Quindi vi invito a rispettare la legge altrimenti FUORNI vi aspetta! ti invito, visto che hai letto il mio articolo, a fare un indagine sui depositi agricoli del comune di eboli . fingere significa essere conniventi . A presto con affetto
      L’avvelenata

  4. Avvelenata di nome e di fatto!!hai ragione…Pansa deve vendere le mutande…ma sai xkè c’è la crisi di quelli che vendono le mutande??xkè quelli come te ,e sono tanti,sono senza co….ni…pertanto le mutande sono inutili!!
    Avvelenata…ma non è che con un puc così ti salterebbe qualche progettino pua??
    Sai cosa?ti ho letto molte volte…e sembravi normale…poi evidentemente c’è stato un cortocircuito nella tua mente e ho capito che,oltre a pubblicare il link con il quale”sfotti” Masala (e sinceramente hai rotto il c…o!) non riesci a produrre nulla di sensato.
    Ti abbraccio…in attesa di poterti regalare un paio di mutande!!!

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    • caro mutandis , si hai ragione anche tu, effettivamente un paio di mutande mi occorrono, sei poi sei un MASCHIO mi occorre anche dell’altro. per rispondere al tuo quesito: purtroppo non mi salta alcun pua né con la vecchia programmazione né con la nuova., la mi azione può essere mossa da pura invidia o da estremo senso civico. Ti racconto solo che frequento con assuetudine paesi come : pagani, nocera, angriu, poggiomarino, acerra, pomigliano d’arco, casalnuovo, san gennarello, cicciano, sangiuseppe, marigliano , mariglianella, casal di principe, casapesenna, castelvolturno, etc. etc. luoghi dove il suolo e la natura sono stati MORTIFICATI E MALTRATTATI. adesso a te la motivazione dei miei interventi.

  5. …a proposito delle “terre che devono essere zappate”:avvelenata,xkè non cominci a farlo tu??la zappa é un arnese nobile,magari ti riesce meglio che fare i trattati sul nulla!!

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    • e chi telo dice che non lo faccia già!! solo perché utilizzo bene i congiuntivi tu credi che io non possa essere un contadino?

  6. Cosimo Pio…vorremmo poter leggere anche gli altri elaborati…se ci sono…come dici tu!!
    E poi auguroni x la nuova delega all’urbanistica!!speriamo tu faccia meglio di quella al personale visto che ad oggi,grazie alla tua gestione,i caposettori si “scannano” tra di loro,bloccando letteralmente la città!!

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  7. Il contributo che sia Pansa che la sua Associazione ha dato è notevole, ed è ancora più importante se si tiene conto che ha fatto emergere una discussione politica sulla Pianificazione Urbanistica, come ci ricorda il Vice Sindaco di Eboli e leader politico del Nuovo Psi, Cosimo Pio Di Benedetto, vi è stata, sia nella maggioranza, sia tra i gruppi politici che siedono in consiglio comunale. Discussione però che ha escluso la Città è i Cittadini, proprio tutto il contrario di quello che deve avvenire, cercando il coinvolgimento di chiunque a vario titolo voglia contribuire alla stesura di un documento programmatico che deve disegnare il futuro della Città.
    Un coinvolgimento che non esclude nemmeno chi dal PUC si aspetta un ma possibilità economica e di investimento, tant’è che il legislatore ha voluto sancire questa unione dell’interesse pubblico e l’interesse privato obbligando le Istituzioni all’obbligo della evidenza pubblica.
    Oggettivamente fino ad ora se questo non è avvenuto deve avvenire e immediatamente, rincorrendo il tempo , mancando solo pochi giorni all’obbligo della approvazione.

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    • Admin ma allora proprio non capite o fate finta di non capire!!! al di la dello svicolo che deve essere obbligatoriamente ammodernato, anche alla luce della costruenda provinciale che collega la sp30 all’interporto di battipaglia, ad eboli non si può toccare più nulla !!! l’imperativo deve essere riqualificare riqualificare riqualificare riqualificare riqualificare riqualificare riqualificare riqualificare riqualificare riqualificare riqualificare riqualificare riqualificare riqualificare . Vi è un disegno di legge sul consumo 0 di suolo che a breve diventerà legge quindi KEEP KALM

  8. Avvelenata…ma riqualificati tu x cortesia!
    Tu non sei il depositario di nessun Verbo,e se non sei d’accordo basta proporre idee diverse,non cominciare ad abbaiare!!
    Questo modo di fare non aiuta nessuno,neanche te stesso se eventualmente avessi ragione!
    Ciò posto,io credo che se avessi letto con attenzione ti saresti accorto di come il cuore del Puc inteso da Pansa sia proprio la riqualificazione!!
    Ma purtroppo appena hai letto il no ai pua e il nuovo svincolo hai perso la testa…
    Dai,riprenditi…
    Apprendo che zappi e mi fa piacere.
    Nel tuo caso almeno non diremo “braccia tolte all’agricoltura”!!!
    X Cosimo Pio Di Benedetto assessore urbanistica/portavoce/vicesindaco/ottimo gestore del personale/Dio:il tuo commento ecumenico ci fa ridere.
    Su questo avvelenata ha ragione!
    Solo su questo.
    Vice…Pensa ai caposettori.Nun pensá i cos ca nun saje fa!

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    • il tuo commento è degno del tuo pseudonimo , ossia come l’acqua senza gusto. in ogni caso visto che il bon ton mi impone di dar retta anche agli sciocchi voglio risponderti. Se c’è una zona ad eboli che ha goduto di sviluppo e ha prodotto reddito è la zona agricola dove il buon gerardone impose 27000 mq per fare una casa, poi fece la stronzata di far fare i depositi agricoli in 5000 mq e infine arrivò il piano casa che inguaiò tutto. mi sarei atteso da pansa un intervento di indagine sui depositi agricoli. magari un giorno lo farà la magistratura nel mentre loro ignorano questi input, allora si parlerà di connivenza. portare la capacità edificatoria da 27000 a 20000, credo che non vada nel rispetto del suolo. ma l’argomento più importante che pongo a pansa è di pensare a riquilificare l’area a ridosso del cilento village , per intenderci quella del mercato ortofrutticolo, al fine di dargli uno sviluppo in senso agricolo . non facciamo furbate. altro aspetto importante è porre un vincolo assoluto agricolo su tutti i suoli ricadenti intorno al cilento village.

  9. Mah io proprio non capisco questi attacchi ad un documento che vuole essere uno stimolo alla città e all amministrazione positivo tra l altro. Credo che vada apprezzato lo sforzo di una proposta da parte di un gruppo politico che sta producendo qualcosa. Quello che ancor di più però mi fa rabbrividire è l intervento di un vice sindaco per dire cosa? Che anche altri hanno detto hanno fatto hanno prodotto ed hanno operato ma dove avvocato in quale paese ? E poi un vice sindaco che si fa paladino dei deboli perché gli altri gruppi politici hanno problemi a scrivere qualcosa o a difendersi? Per non parlare di avvelenata te lo sei scelto proprio bene il soprannome attento al fegato.

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  10. Al di là dei commenti di avvelenata, vorrei concentrarmi sul documento ma soprattutto su ciò che ha scritto il Vice Sindaco. Sono giuste le riflessioni che si pone il gruppo di Insieme X Eboli, che ad oggi è l’unica associazione a fare politica visto che è in grado di elaborare documenti validi ed avere il coraggio di renderli pubblici. Su questo avvelenata bisogna darne atto, gli altri oltre ai comunicati sui parapedoni e i biglietti del Palasele non elaborano nulla. Non comprendo il commento di Di Benedetto, perchè sembra come se gli avesse dato fastidio che una componente della maggioranza abbia detto come la pensa sul PUC, oscurando il nulla degli altri: piuttosto vogliamo sapere cosa ne pensa il Nuovo Psi, Ascolto Cittadino, Eboli Popolare, Moderati di Centro, tutti questi ce l’hanno un’idea di PUC o meno ? Oppure sono impegnati a fare la “campagna acquisti” e a chiedere poltrone ? Il Sindaco è daccordo con ciò che ha scritto il suo Vice ? Io penso che il Vice Sindaco, invece di dedicare il suo tempo a difendere non so cosa o chi, curasse le deleghe di sua competenza visto che Eboli sta letteralmente INGUAIATA, mi riferisco alle casse comunali che sono appese al recupero crediti della Soget. A proposito: Vice Sindaco chi ha autorizzato la soget a mandare il proprio personale nelle case dei cittadini ? Sono soggetti competenti per il controllo tecnico delle volumetrie ? Ricordo che il Presidente del Consiglio Fausto Vecchio era contro le vessazioni della soget, quindi la maggioranza ha cambiato idea ? mah…

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    • cari tutti che insieme per eboli sia l’unico gruppo attivo è un problema di cariello , che nel documento di indirizzo urbanistico emesso senza citare gli abusi edilizi è un problema degli ebolitani e , francamente, a me questo sta a cuore

  11. Cara avvelenata,non so se tu il documento l’hai letto davvero xke’ dici giusto ciò’ che c’è’ scritto!Ossia:la riqualificazione dell’esistente,il recupero delle aree dismesse,il consolidamento delle aree urbane,la conservazione e la salvaguardia del suolo agricolo,la riduzione MINIMA dell’indice edificatorio e CENTRO STORICO.
    Leggo anche che finalmente Pansa ha chiesto esplicitamente la verifica di tutta la mole delle istanze di condono giacenti da anni presso il Comune!!!!!Finalmente qualcuno se ne ricorda!!!
    Avvelenata,invece di scrivere i trattati,sarebbe bene che ti informassi seriamente sull’area a ridosso del Cilento Outlet:e’ di proprietà’ della REGIONE CAMPANIA!!!!!
    Quell’area ha già un chiaro indirizzo con una destinazione d’uso x la prima trasformazione agricola e conseguente logistica!!!
    Le aree intorno al Cilento non sono soggette ad espansione,il documento su questo e’ chiaro!!!
    Quindi cara avvelenata, facciamo così’: rileggi il documento,approfondisci e poi ti leggiamo volentieri.
    Non ci piace andare a scuola da chi ne sa meno di noi. Grazie

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    • pur dando evidenza, nell’articolo appena scritto, della tua ignoranza della incapacità di leggere i documenti , allora perdo del tempo e tento di spiegare delle cosine a qualcuno che manco sa leggere. Allora:
      1- E’ evidenze che non ha concezioni matematiche e metriche . Quello che definisci MINIMO ossia 7000 mq è quasi un campo di calcio. Nell’agro nocerino-sarnese con quello che definisci minimo ci campano una famiglia.
      2- Quando parla di recupero di zona prato e serracapilli , cosa intende? quelle sono aree agricole e tali devono restare;
      3 – sei molto anzi moltissimo ignorante(non conosci, ignori) in materia urbanistica. Il condono a cui lui ben si riferisce è quello posto da Berlusconi. Io nvece mi riferisco ai depositi agricoli realizzati da 3-4 anni ad oggi;
      4 – una parte dei suoli a ridosso del cilento village è vero del ministero delle politiche agricole, ma io non mi riferivo a quella zona. Ribadendo il concetto relativo alla tua conoscenza espresso al punto 3 voglio solo specificare che io mi riferisco ai suoli dove trapiantano i pomodor e i cavolfiori che se vuoi posso darti nome e cognome dei proprietarie ti dirò di più , una di quell’area di circa 16 Ha è in trattativa con un imprenditore edile dei dintorni;
      5 – mi sarei atteso una programmazione di riqualificazione con abbattimenti e ricostruzione delle INA casa intorno alla chiesa di San Bartolomeo, mi sarei atteso l’abbattimento di alcatraz, mi sarei atteso la riqualificazione delle case popolari del paterno, con abbattimento e riscostruzione in altezza aumentando i mq edificabili. Questo fa un vero esperto e programmatore. Pertanto ti invito a leggere meglio, a documentarti e ad andare a scuola da chi ne sa più di te. UBI MAJOR MINOR CESSAT.

  12. Partendo dal presupposto che non vi ho votato faccio giusto due considerazioni:

    http://www.salernonotizie.it/2016/05/14/crozza-de-luca-si-volta-pagina-la-ricreazione-e-finita/

    In primis, perchè scopiazzare il titolo di uno sketch di un comico per un argomento così importante per il prosieguo dei lavori di questa Amministrazione.

    Secondo, Condivido in pieno quanto detto dal Vice Sindaco, anche perchè su questo preoccupa l’assenza di commento da parte del Sindaco su un argomento così importante, che consente a un piccolo Gruppo Politico della maggioranza di farsi dettare i tempi e obiettivi dell’Amministrazione.

    Cosa dire, in città si respira molta delusione se poi tra di voi c’è chi ama fare la prima donna, diventa difficile per tutti.

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  13. Scusatemi se arrivo in ritardo: ma l’Avv. Di Benedetto che c’entra???chi l’ha chiamato in causa???avesse almeno scritto qualcosa sul Puc!!
    che cosa, Caro Vicesindaco, è emerso dagli incontri collegiali a cui Pansa si sarebbe rifatto?? dicci un po’…
    In giro si dice che alcuni gruppi politici hanno proposto praticamente un grattacielo-uovo al centro di S. Cecilia/Corno d’Oro!!E’ vero??
    ed il tuo partito,vice, che cosa propone e ne pensa??
    Vorremmo leggere questo, non la lezione di catechismo che proponi qui.
    Spiegaci anche xkè sulla questione Ermice un Assessore crede di potersi sostituire a tutte le Commissioni ed a tutti i tecnici dando l’ok x far realizzare l’ennesimo schifo!!
    Parlaci di questo e molto altro…
    e poi ti chiedi xkè il prof. Del Mese pubblica SOLO questo e non altri??
    E dove sono le altre proposte??
    Fino ad oggi ho letto solo il comunicato sui parapedoni di Via Ripa…facci leggere una relazione sul bilancio che ti accingi a far approvare,caro vice…così anche noi cittadini diciamo la nostra!!

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    • caro deserto dei tartari solo tu mi capisci !!! parla!!!!! esprimiti!!!! cosa sta accedendo all’Ermice? ILLUMINACI! ERUDISCICI!!

  14. X uomo libero…sei libero nella stessa misura in cui io sono Donald Trump!!
    Il Puc di Pansa ti ha eccitato talmente tanto da farti concordare col vice/portavoce?!
    Avvelenata,ho capito solo una cosa:ce l’hai a morte con qualcuno che si è fatto la casa al Prato e vorresti vederlo perire sotto le macerie di quella casa!!
    Bene.Comperati una ruspa e abbattigliela.
    Però non pretendere che i tuoi sfoghi li debbano sopportare tutti quelli che si collegano a questo blog!!
    Non ti piace il puc,non ti piace Masala,non ti piaceva martino,non ti piacevano i comunisti…alla tua famiglia va tutta la mia personale e rispettosa solidarietà!
    Sei insopportabile.E petulante.E pesante.E ripetitivo.

    Rispondi
    • Può darsi pure che io ce l abbia con chi ha edificato ilnproprio deposito agricolo/abitazione al prato, però vorrei conoscere il destino delle terre difronte al Cilento village.

  15. @uomo libero
    E tu saresti un uomo libero? Mah!
    Ma sai dove abita la politica o ti hanno imboccato qualcosa giusto per farti commentare?
    Caro libero devi sapere che in una maggioranza ogni gruppo è indipendente leale al sindaco ma indipendente. Dare un contributo alla discussione generale non può che essere cosa positiva.
    Ah non l ho premesso, vice sindaco neanche io ti ho votato ma questo non mi esime dal dire la mia.
    Scusate ma avete dimenticato quando c’erano i partiti ? Ogni giorno qualcuno faceva discussioni tavole rotonde comunicati e altro ma perché un vice d’india si permetteva di dire che ne so uno a caso ai riformisti o al PD o all Udeur tu non devi parlare con voce tua dobbiamo essere unanimi. Ne vice sindaco e a te uomo libero…ma libero da cosa ? Li dove la voce è una sola vige la dittatura ma di come Massimo Cariello è persona quanto più democratica possibile, voi in che paese vivete quello delle banane? Massimo vai avanti e fai tesoro di chi fa quello che tu hai voluto e continui a volere il bene della tua amata Eboli. Caro cittadino libero per essere uno che non ha votato questa amministrazione mi sembri alquanto confuso io avrei detto partendo dalla certezza che non vi ho votato, il presupposto e’ altra cosa ma questo non è il posto delle lezioni.
    Infine cittadino libero devi sapere, anzi no , non l hsi virato, che Massimo Cariello da voce a tutti perché tanti piccoli gruppi come definisci tu Insieme x Eboli lo hanno portato ad essere Primo cittadino, anche il tuo peccato che non l hai votato. E per finire che ne sai tu della delusione che di respira in città? Tu sei uno di quelli che non ha votato non dovresti avere aspettative. Ti saluto, mi sa però che non sei tra quelli che non ho votato, almeno quelli a parole danno voce z che alle minoranze.

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  16. Finalmente si è aperto un dibattito su una questione politica seria che riguarda la Città, anche se ci sono commenti “avvelenati” non importa: di questo dobbiamo ringraziare solo Insieme X Eboli che almeno ci prova. I numeri non servono, soprattutto quando si tenta di fare le ammucchiate con teste vuote: meglio essere da soli e pensanti, che 10 senza un’idea. Mi chiedo: il Sindaco dov’è ? Noto che al Comune i ruoli siano invertiti, cioè il Vice fa ciò che dovrebbe fare il Sindaco e viceversa, soprattutto se quest’ultimo ha tenuto a sè la delega all’Urbanistica.

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  17. X BlaBla e altri,
    lo so che per voi il concetto di uomini liberi è cosa difficile da comprendere, siete abituati a essere DIPENDENTI e non INDIPENDENTI.

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