Nel Consiglio Comunale del 18 giugno 2025, la Consigliera del Partito della Rifondazione Comunista Filomena Avagliano, ha votato NO all’ASCCCA: “Un progetto debole, politicamente opaco e tecnicamente carente. La tutela dei fragili non si improvvisa”.

POLITICAdeMENTE
CAVA DEI TIRRENO – Durante il Consiglio Comunale del 18 giugno 2025, la Consigliera Comunale Filomena Avagliano, militante di Rifondazione Comunista ed ex Presidente della Commissione Pari Opportunità, ha espresso un fermo e motivato voto contrario alla costituzione dell’Azienda Speciale Consortile per i Servizi Sociali (ASCCCA). “Difendere i fragili non significa dire sempre sì. Significa dire sì solo a ciò che li tutela davvero e no a ciò che li espone a inefficienze, sprechi e instabilità”, ha dichiarato la Consigliera.
Una posizione netta, accompagnata da una lunga e articolata dichiarazione di voto, in cui Avagliano ha voluto sgomberare il campo da quello che ha definito “un equivoco strumentale”: la mancata approvazione dell’azienda non comporta la cancellazione dei servizi sociali, che continueranno ad essere garantiti dal Piano di Zona. Le ragioni del NO: rilievi giuridici, politici e finanziari. Nel suo intervento, la Consigliera ha denunciato:
- modifiche statutarie post-voto consiliare, che compromettono la legittimità dell’iter costitutivo;
- contraddizioni nelle date di avvio previste dallo statuto;
- una nomina del Direttore Generale in contrasto con la normativa regionale, con il rischio di derive clientelari;
- l’assenza di un Piano Economico Finanziario, che rende incerti costi e sostenibilità dell’ente;
- la mancata trasparenza sul Fondo Unico di Ambito, elemento essenziale per programmare i servizi.
“Un’azienda speciale consortile può essere uno strumento utile – ma solo se fondata su trasparenza, legalità, partecipazione democratica e solidità finanziaria. Qui mancano tutte queste condizioni”, ha sottolineato. Una rottura politica e di coerenza, Avagliano ha inoltre motivato la sua posizione ricordando la rottura politica all’interno della maggioranza, determinata dal passaggio a Forza Italia di quattro esponenti, tra cui il Presidente del Consiglio Barbuti e l’Assessore Del Vecchio: “Quella virata a destra ha segnato la fine di un progetto politico condiviso. Io resto coerente con i miei valori: quelli di una sinistra che crede nel welfare pubblico, non nei carrozzoni gestionali.”“Indignazione con riserva di governo”.
Non sono mancate punzecchiature ironiche alla gestione del caso da parte del Partito Democratico: “Stigmatizza, riflette, valuta, ma resta in maggioranza. Una posizione che in yoga si chiamerebbe: indignazione con riserva di governo. ”Conclusione – “Dico NO oggi non per ideologia, ma per coerenza. Non per opposizione sterile, ma per rispetto delle regole. Non per calcolo politico, ma per difendere l’idea di un welfare giusto, partecipato, universale.” La Consigliera ha ribadito il suo impegno accanto ai più fragili, confermando la volontà di continuare a lavorare per costruire un’alternativa solida e trasparente, “da sinistra e per davvero”.
Cava dei Tirreni, 19 giugno 2025