AL RUGGI DI SALERNO IL PRIMO CASO AL MONDO DI UNA DONNA CHE RICEVE DUE DONAZIONI. Il decorso, è stato regolare e privo di complicanze per la madre, per il neonato e per la funzionalità del rene trapiantato.

POLITICAdeMENTE
SALERNO – A volte la vita può rivelarsi sorprendentemente imprevedibile e generosa come testimonia la storia di una donna Salernitana, che risulta essere l’unica paziente al mondo portatrice di trapianto renale, sottoposta ad una fecondazione eterologa.
La gravidanza, ottenuta appunto mediante ovodonazione è stata documentata per la prima volta, nel lavoro scientifico pubblicato su una prestigiosa rivista internazionale (Transplantation Proceedings), a firma dei nefrologi Luca Apicella, Responsabile della Gestione Clinica del Post-Trapianto, e Giancarlo Bilancio, Responsabile della Gestione Clinica del Pre-Trapianto, afferenti alla UOC di Nefrologia, Dialisi e Trapianto dell’AOU Ruggi, diretta dalla dottoressa Candida Iacuzzo, in collaborazione con una equipe di nefrologi del Ruggi e della AOU Federico II di Napoli. Il decorso della gravidanza descritta, è stato regolare e privo di complicanze per la madre, per il neonato e per la funzionalità del rene trapiantato.
L’originalità del caso, come da evidenza, risiede nella duplice particolarità clinica; da un lato l’indicazione all’ovodonazione, scelta per evitare la trasmissione genetica della malattia renale ereditaria di cui la paziente è portatrice, dall’altro la coesistenza nello stesso organismo, di cellule provenienti da due donatori differenti, ovvero il rene trapiantato al Ruggi anni addietro, e gli ovociti donati, con potenziali indicazioni immunologiche mai enunciate prima.
La storia raccontata, è il primo caso riportato di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) Eterologa, in donne trapiantate di rene, ed è importante considerare che in queste pazienti, è raro mettere al mondo un figlio ed è soprattutto rischioso per la madre, per l’organo trapiantato e per il nascituro. I registri nazionali riferiscono infatti di circa 15 gravidanze all’anno in Italia, meno dell’1% delle donne trapiantate in età fertile, un dato sostanzialmente invariato dagli anni novanta, che segnala ampi margini di miglioramento in termini di informazioni e di follow up multidisciplinare, grazie anche al perfezionamento delle tecniche di PMA sempre più innovative, che rappresentano uno strumento efficace, strategico e sicuro per incrementare le gravidanze.
“Questo risultato, – sottolinea la dottoressa Candida Iacuzzo, – conferma il livello di eccellenza raggiunto dal Centro Trapianti del Ruggi, HUB Regionale per il Trapianto Renale (Direzione della Chirurgia dei Trapianti a cura del Prof Alessandro Puzziello), ma anche punto di riferimento nazionale per la gestione dei casi ad altissima complessità“.
Il suddetto traguardo si inserisce nelle attività del Centro Regionale Trapianti, diretto dal dott. Pierino Di Silverio e attesta la sinergia tra clinici, chirurghi dei trapianti, immunologi, ostetriche, ginecologi ed embriologi, che ogni giorno collaborano per garantire percorsi di cura personalizzati e all’avanguardia ai pazienti più complessi.
Salerno, 1 agosto 2025