A consegnare la Medaglia Mauriziana, tra le più prestigiose onorificenze riservate agli Ufficiali e Sottufficiali delle Forze Armate in concedo al Maresciallo Sgroia, originario di Eboli, è stato il Generale di Corpo d’Armata Pierangelo Iannotti.

POLITICAdeMENTE
BOLOGNA – A Bologna, l’11 settembre scorso, il Generale di Corpo d’Armata Pierangelo Iannotti, Comandante Interregionale Carabinieri “Vittorio Veneto”, all’interno della caserma sede della Legione Carabinieri “Emilia-Romagna”, nel corso di una solenne cerimonia, ha consegnato a diversi Ufficiali e Sottufficiali dell’Arma, in servizio ed in congedo, la Medaglia Mauriziana. Il premio ricevuto è tra le più prestigiose onorificenze riservate agli Ufficiali e Sottufficiali delle Forze Armate e viene concesso con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro della Difesa, a quei militari particolarmente meritevoli che abbiano compiuto 50 anni di servizio utile, calcolati secondo particolari parametri che prendono in considerazione, tra l’altro, gli anni di servizio e i periodi di Comando prestati.
Alla cerimonia bolognese hanno preso parte anche il comandante della Legione Carabinieri Emilia-Romagna, il Generale di Brigata Enrico Scandone, lo Stato maggiore e una rappresentanza di colleghi della Legione, insieme ai rappresentanti delle associazioni sindacali militari.
Tra i premiati c’era anche il sottufficiale, ora in congedo, Maresciallo Ordinario Vito Sgroia, il quale ha prestato servizio in provincia di Ravenna.
Il Maresciallo Ordinario Sgroia, giunto in provincia di Ravenna nel 1985, ed ha prestato servizio presso diverse Stazioni Carabinieri del lughese e del faentino, per poi essere trasferito all’Aliquota Radiomobile della Compagnia CC di Faenza, in qualità di capo equipaggio. Promosso Maresciallo nel 2019, ha concluso la carriera a Casola Valsenio laddove, negli ultimi tre anni, ha retto in sede vacante il ruolo di Comandante della locale Stazione Carabinieri.
Perché questo articolo. Perché il Maresciallo Sgroia è di origini ebolitana erede come le sorelle di due famiglie altrettanto ebolitana: Sgroia e Morrone; il suo papà era il mitico “Tanino” gestore dell’altrettanto mitico Bar Italia, ma anche perché egli, componente orgoglioso della gloriosa Arma dei Carabinieri è appartenente a quella schiera numerosissimi di cittadini ebolitani che nella vita ordinaria, quella semplice, quella che non appare nemmeno si è distinta per onestà, per dedizione al lavoro e spesso come nel caso di Vito Sgroia lo ha fatto da emigrato, lontano dalla propria terra. Tanto lontano che quasi sempre viene dimenticato da chi pur ricoprendo ruoli istituzionali, nella gestione ordinaria, con il proprio limitato oorizzonte non riconosce, o più grave ancora, fa finta di dimenticarsi, invece che quel Palazzo dovrebbe essere di tutti e che invece, purtroppo nei fatti non lo è, fino a dire che ci vuole fortuna pure a morire per avere un manifesto dedicato, tanto si è “familistici politici”.
Ma ritornando alla vita, al ricordo, alla gioia ma anche all’orgoglio che tanti cittadini ebolitani che ricoprono o hanno ricoperto ruoli semplici o importanti che siano si distinguono lontani dalla loro terra, come nel caso di Vito Sgroia, ci piace riportare la notizia, per dare onore a lui ma anche ai familiari: mamma, sorelle e parenti che vivono in Città; e POLITICAdeMENTE coglie l’occasione di congratularsi con loro e con Vito Sgroia, uomo onesto, fedele all’arma, alla Nazione e alle sue origini, e Dio solo sa quanto c’è bisogno di questi esempi, per bilanciare quella tanto agognata richiesta di sicurezza che i cittadini richiedono e che purtroppo non ottengono.
Bologna, 15 settembre 2025