Elezioni regionali. Si vota il 23 e 24 novembre. “Sveglia, Campania”, scrive Marco Naponiello, giornalista onesto e libero affidando ai lettori le sue riflessioni piene di delusione, amarezza e preoccupazione per come si presenta il quadro politico: “La farsa sta per ricominciare“.

di Marco Naponiello per POLITICAdeMENTE
EBOLI – «Il 23 e 24 novembre torna in scena il teatrino delle elezioni regionali. – Scrive Marco Naponiello, giornalista libero, onesto, appassionato, generoso, collaboratore storico di POLITICAdeMENTE, dal quale mosse i primi passi giornalistici, ora direttore di testata web e Radio, animatore e comunicatore dell’informazione cartacea, social e radiotelevisiva, e si comprende subito il suo giudizio e la sua inesorabile bocciatura per la politica in generale e per quella che ha determinato 10banni di amministrazione regionale e non di meno provinciale – E con esso, le solite facce, le solite promesse e i soliti incantatori di serpenti pronti a vendervi la luna nel pozzo e a farvi credere che il cielo sia in una stanza.
Ci riproveranno: vi daranno una pacca sulla spalla, vi diranno “non c’è problema” e vi prometteranno un futuro radioso, come se dieci anni di fallimenti non fossero mai esistiti. –
Prosegue Naponiello, rivolgendosi direttamente agli elettori disincantati, cercando in qualche modo di fare aprire loro gli occhi e liberarsi dal “cappio” che quella politica invasiva, interessata, familistica che ha occupato tutti gli spazi Democratici trasformandoli in “Riserve” personali, per le loro famiglie, per i loro fidi servitori. – Ma non fatevi ingannare. – Aggiunge – La verità è che in campagna elettorale hanno una soluzione per ogni vostro problema, ma a urne chiuse, un problema per ogni soluzione e come al solito vi manderanno a “sperdere” con aria scocciata quando poche settimane prima sciorinavano sorrisi ed occhi languidi. Del resto hanno le facce come il lato b.
Basta con il “gioco delle tre carte”, –
Scrive ancora Marco Naponiello molto rammaricato per l’inesorabile declino politico della Società e dello scarso valore della rappresentanza istituzionale eletta, ma anche della prepotente classe dominante che purtroppo si ripresenta con un’altra faccia, è che purtroppo già nei primi passi si è presentata uguale e peggio di quelli di prima – dove cambiano i burattini ma il burattinaio è sempre lo stesso. Chi ha sgovernato dal 2015, specialmente da Salerno in giù, merita una sonora lezione dall’elettorato. Non fatevi allettare da una promessa o un contentino. Non siamo in tempo di guerra per essere reclutati e poi scaricati una volta che hanno ottenuto il loro comodo. Mettessero a correre i loro accoliti/ clientes e le famiglie al seguito in cerca di preferenze.
La democrazia non è un pranzo di beneficenza. –
Aggiunge ancora Naponiello riferendosi alla ormai sfacciata consuetudine che vuole i famosi cerchi magici di vivere di incarichi, di prebende, insomma a completo carico della collettività formando quel sottobosco politico difficile da sradicare se non cambiando, sperando che chi verrà farà meglio, e qui fa comprendere pur senza dirlo apertamente che val la pena concedere la fiducia ai diretti competitor dell’attuale Governo Regionale per spetare almeno che qualche cosa cambierà – È ora di mettere alla prova qualcuno di nuovo, di dare una possibilità a una squadra con una mentalità diversa. Se dopo 5 anni si dimostrano uguali, li manderemo a casa.
Ma almeno proviamoci, perché la speranza non può e non deve morire nella disperazione.
La democrazia ha bisogno di una sana informazione, di partecipazione popolare e di alternanza! – Conclude Marco Naponiello che addirittura invita gli elettori a non dare più la loro fiducia a chi in 10 anni non ha saputo imprimere quella spinta che le nostre genti e le nostre terre meritavano – Chiudete le porte a chi vi ha preso in giro per un decennio e che a ridosso delle elezioni Si ricorda di voi. Usate i social ed i mezzi tradizionali per emancipare le menti, non per svuotarle. E io, nel mio piccolo come giornalista locale, continuerò a ricordarvi tutte quelle promesse fatte e mai mantenute.
La nostra memoria non è corta. La nostra pazienza sì».
Ha ragione Marco? Non lo sappiamo, ma sappiamo che il nostro compito è quello di fare i “guardiani” della democrazia e della libertà e che di certo non spetta a noi orientare le masse, ma spetta a noi informare, commentare i fatti, esprimere opinioni, scavare nella notizia e far emergere la verità dei fatti. Ne siamo capaci? Ci proviamo, e sempre a nostre spese.
Eboli, 17 settembre 2025