La Nuova ISES scrive al Ministro della Salute Speranza e lancia un appello alle istituzioni.
Il PCI di Eboli interviene sulle ultime vicende che riguardano la Nuova Ises e l’appello del Presidente Gaeta alle istituzioni: “Che si assumano le proprie responsabilità e diano una risposta“.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – «Una lotta tra poveri. – si legge in una nota politica del Partito Comunista Italiana – Anzi una lotta di chi vuole sopravvivere a discapito di un altro. Una lotta miserabile. La politica, quella che noi andiamo praticando da sempre, dovrebbe, incondizionatamente, interessarsi alla creazione delle condizioni per salvaguardare il livello occupazionale, già miseramente ridotto, e, addirittura, per incrementarlo. Invece, la politica, quella che altri praticano, sceglie sempre chi privilegiare, quali interessi sostenere e quali vantaggi trarne.
La vicenda Nuova ISES ne è l’esempio lampante. La sua vicenda, trattata con grande superficialità dall’amministrazione Cariello, è diventata oggetto di scontro politico, di scontro di rappresentanza di una parte ai danni di un’altra. C’è spazio per attività similari di due società o cooperative sullo stesso territorio?
Non conosciamo a fondo la situazione della Nuova ISES e chiarezza andrà fatta sulla vicenda ISES.
Non possiamo continuare a chiudere gli occhi e lasciar cadere nel vuoto, le grida di allarme, di disperazione, di speranza, di voglia di combattere e di vedere riaffermati i propri diritti e rispettare i propri doveri che giungono dalla Nuova ISES. L’ultima lettera del suo Presidente non può restare inascoltata.
Le istituzioni devono dare una risposta. Il Ministro Speranza non si dovrà sottrarre a un invito così esplicito e così pieno di attesa fiduciosa.
Le figure istituzionali devono farsi carico della richiesta. Esprimiamo solidarietà alla ILVA di Taranto, alla Whirlpool di Napoli, alla GKN di Firenze e ad altre ancora ma non spendiamo una parola o un minuto del nostro tempo per esprimere la stessa solidarietà e vicinanza a una struttura che cerca di operare sul nostro territorio. Fosse anche per conoscere se ne ha i titoli e i diritti. – conclude la nota del PCI di Eboli – Cercare l’unità, in momenti come questi, è l’unica strada da seguire. Vale la pena avere 50 voti in più e anche un solo posto di lavoro in meno?»
Eboli, 28 agosto 2021