Stop al Superbonus Federcepicostruzioni chiede un incontro urgente al Governo: I dati dimostrano la grande valenza della misura.

Il presidente Antonio Lombardi. “Anche Nomisma conferma i dati del nostro Ufficio Studi: si stronca un formidabile volano per l’economia e l’occupazione”. 

Superbonus

POLITICAdeMENTE

ROMA / SALERNOFedercepicostruzioni ha chiesto un incontro urgente con il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e a tutti i ministri preposti sull’emergenza Superbonus e sull’ultimo decreto che, di fatto, blocca questo importante strumento che ha consentito la riqualificazione energetica di tanti edifici.

La richiesta, inoltrata questa mattina a mezzo PEC, è corredata da una dettagliata analisi dell’Ufficio Studi di Federcepi Costruzioni, disponibile a questo link

https://drive.google.com/drive/folders/111ZGEJNCfRDNh04JmPm3cE4MsPXHjuEY?usp=sharing

da cui si evince l’impatto positivo del Superbonus 110%.

Antonio Lombardi

“Il Superbonus 110% – scrive il presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi, è purtroppo divenuto strumento di una incomprensibile polemica politica che ha fatto perdere totalmente di vista la realtà dei fatti, trascurando fattori ed aspetti che invece una politica accorta dovrebbe ben analizzare e vagliare prima di adottare scelte strategiche”.

Altro che debito pro-capite di 2000 euro: il Superbonus – scrive ancora il presidente Lombardiha impattato in manipera estremamente positiva sul Pil producendo crescita, sviluppo, ricchezza; maggiore ricchezza equivale anche a maggiori imposte riscosse dallo Stato. Ha generato maggiore occupazione (il nostro Centro Studi ha monitorato 986.632 nuovi posti di lavoro, direttamente legati al Superbonus): il che vuol dire più redditi da tassare, ma anche maggiori consumi da parte dei nuovi occupati e delle rispettive famiglie (con tutto quanto ne consegue anche dal punto di vista degli introiti fiscali). Non solo: la 0, la ricerca e l’Energia del Parlamento europeo ha di recente dato il via libera alla proposta di revisione della direttiva sulle performance energetiche degli edifici. Gli edifici residenziali dovranno raggiungere una classe di prestazione energetica minima di tipo E entro il 2030 è di tipo D entro il 2033. Sappiamo bene quanto questo obiettivo sia complicatissimo per il nostro Paese ed è improponibile chiedere differimenti o richieste di proroghe che non muoverebbero minimamente il problema”.

Anche Nomisma nelle ultime ore ha pienamente confermato i rilievi e i dati dell’Ufficio Studi Federcepicostruzioni evidenziando un impatto economico complessivo del Superbonus 110% sull’economia nazionale pari a 195,2 miliardi di euro (a fronte dei 65,2 di investimento al 31 gennaio scorso”.

“È evidente che bloccare questo strumento rappresenta una scelta totalmente insensata, controproducente e dannosa per il Paese: rivendichiamo un confronto con il Governo, rimanendo apertissimi anche ad eventuali correttivi. Ma l’utilizzo congiunto e diffuso di Superbonus e Sismabonus deve costituire una assoluta priorità per la transizione energetica, per la ecosostenibilità e per la sicurezza delle nostre abitazioni”.

Roma/Salerno, 22 febbraio 2023

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