Giornata mondiale del Rifugiato 2025

Oggi 20 Giugno “Giornata mondiale del Rifugiato 2025”. Mastrovito (ACLI): “Ora basta silenzi e complici indifferenze. Sia una giornata di verità, impegno e umanità. Nessuno sceglie di diventare rifugiato, ma tutti possiamo scegliere di restare umani.”

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POLITICAdeMENTE

SALERNO – Complesso, inedito e drammatico lo scenario che quest’anno fa da sfondo alla “Giornata mondiale del Rifugiato“; appuntamento annuale voluto dalle Nazioni Unite per riconoscere la forza, il coraggio e la determinazione di milioni di persone costrette a fuggire nel mondo a causa di guerre, violenza, persecuzioni e violazioni dei diritti umani.

Il perdurare ed inasprirsi dei conflitti, la crisi climatica, le complesse e pericolose interrelazioni tra questi ed i loro effetti secondari, come l’insicurezza alimentare, costringono oggi oltre 120 milioni di persone a lasciare le proprie case per cercare sicurezza e protezione. A fronte dei bisogni umanitari ingenti, le risorse a disposizione sono sempre più scarse e le decisioni politiche sempre più inadeguate.  Alle carenze di lunga data nell’assistenza umanitaria, si somma così oggi la brutale crisi della responsabilità collettiva, la colpevole inerzia delle istituzioni politiche, il cui impatto sulla vita dei rifugiati, già devastante, peggiorerà ulteriormente, producendo sofferenza e alimentando instabilità globale.

«Per le ACLI – dichiara Gianluca Mastrovito, delegato nazionale Immigrazione e Accoglienza questa Giornata diventa allora necessaria, a promuovere un impegno collettivo e condiviso per la tutela dei diritti, l’accoglienza e la promozione della dignità di tutte le persone costrette a lasciare il proprio Paese a causa di guerre, violenze o persecuzioni.

Quello delle ACLI diventa così un invito a mettersi in ascolto, destare le coscienze della politica e della comunità procurando un minimo di empatia nei confronti di chi è costretto a scappare. Ma anche per riflettere sul coraggio, sulla speranza e sulla resilienza di persone a cui è stato sottratto il diritto di abitare la propria Terra. Mai come quest’anno è importante sostenere chi ogni giorno lotta per la sopravvivenza in Sudan, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo, Ciad, UKraina, Myanmar e Medio Oriente; Paesi, dove si sta consumando una grave crisi umanitaria, dove la solidarietà e il valore antropologico dell’essere umano è dissolto.

Gianluca Mastrovito

La Giornata mondiale del Rifugiato 2025 deve essere, anche e soprattutto, l’occasione per riconoscere i rifugiati come persone, risorse preziose per le comunità di accoglienza, un’occasione per difendere il loro diritto a cercare sicurezza e protezione; per promuovere l’inclusione economica e sociale di chi cerca un nuovo inizio. Con il giusto supporto, le persone rifugiate possono contribuire in modo significativo all’innovazione, allo sviluppo economico e alla costruzione di società più inclusive, alcune delle quali, in pieno inverno demografico, ne trarrebbero cinicamente persino un beneficio. 

Persone capaci di una forza incredibile nel ricominciare, nel cercare dignità, protezione e futuro. Dunque, una Giornata non solo commemorativa, né mero anniversario tra i tanti da segnare sul calendario, ma occasione straordinaria per rimettere al centro dell’attenzione pubblica la condizione di milioni di persone in movimento forzato. Non si tratta solo di “emergenze” o “numeri”, ma di nomi, storie, sogni interrotti e progetti di vita spezzati ma non annullati. Di madri, padri, figli, studenti, lavoratori, anziani. Uomini e donne che hanno perso tutto, tranne la Speranza.

Accogliere non significa solo offrire un tetto, ma riconoscere l’umanità dell’altro, creare spazi di ascolto e percorsi di integrazione. Significa costruire una società più giusta, più forte e più ricca nella sua diversità. In un tempo in cui la paura viene spesso strumentalizzata, scegliere di accogliere è un atto di coraggio e di civiltà.

Alle istanze di civiltà – continua Mastrovito – che sollecitiamo in questo giorno, uniamo l’appello al Governo italiano di desistere dal rinnovo del Memorandum con la Libia, unendoci così ad oltre 30 organizzazioni, che chiedono di non farsi complici di violazioni dei diritti umani e di agire con urgenza affinché si interrompano forme di collaborazione e assistenza alle forze libiche, che determinano il contenimento di persone in situazioni di abuso e inciviltà.

Dal 02 febbraio 2017 – firma del memorandum – continuiamo a documentare violazioni dei diritti umani e abusi ai danni di migranti e rifugiati, tra cui uccisioni illegali, torture e altri maltrattamenti, stupri, detenzione arbitraria a tempo indefinito in condizioni crudeli e inumane e non ultimo lavoro forzato. Negli ultimi cinque anni sono state oltre 85.000 le persone intercettate in mare e riportate in Libia e lì intrappolate in un Paese devastato dal conflitto, dove l’illegalità e l’impunità consentono alle bande criminali di prosperare. Molti, temendo per la propria vita e non avendo una via d’uscita sicura e legale dal paese, tentano di raggiungere l’Europa su fragili barche ma molti di essi, in un drammatico gioco dell’oca, vengono catturati e ricondotti nelle  

La Giornata Mondiale del Rifugiato diventa così una delle tante circostanze in cui le ACLI ravvivano e fondano le ragioni di una scelta di campo nella Storia, con e tra le persone, rinnovando il proprio impegno per la tutela dei diritti, l’accoglienza e la promozione della dignità di tutte le persone costrette, in questo caso, a lasciare il proprio Paese a causa di guerre, violenze o persecuzioni. Uno sfollamento forzato, dai numeri drammatici, che ci interrogano come comunità e come cittadini.

È nostro compito, come società civile e come realtà associativa, costruire percorsi di accoglienza, integrazione e cittadinanza attiva, nella consapevolezza che nessuno sceglie di diventare rifugiato, ma tutti possiamo scegliere di restare umani.

Le ACLI credono in un modello di società fondato sulla giustizia sociale, sull’incontro tra culture e sulla centralità della persona. In questa giornata, ribadiamo che l’accoglienza non è un’emergenza ma una scelta, un atto di civiltà e un dovere etico verso chi chiede protezione. Sia questa Giornata -conclude Gianluca Mastrovitoanche appuntamento educativo: un invito a informarsi, a comprendere, a superare stereotipi, luoghi comuni e pregiudizi che inquinano e alterano la realtà delle cose. Solo attraverso la conoscenza possiamo costruire una società davvero inclusiva e solidale».

Salerno, 20 giugno 2025

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