Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico: Eboli assente ingiustificata

Mentre Cava de’ Tirreni, Nocera Superiore e Tarquinia promuovono i loro tesori alla XXVII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, Eboli resta a guardare, anzi non guarda nemmeno: È assente. L’amministrazione è tutt’altro affaccendata, presa dalla Campagna Elettorale di “famiglia”, mantenendosi a tutti i costi nel “Palazzo”, assediato dalle richieste di dimissioni.

Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum
CAPACCIO-PAESTUM – Dal 30 ottobre al 2 novembre 2025, a Cafasso di Capaccio Paestum, si è svolta la 27ettesima edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.
Un evento di autorevolezza internazionale che ha visto la partecipazione di decine di comuni, musei, parchi archeologici e istituzioni culturali, tranne la Città di Eboli, nonostante la sua ricca eredità storica e la vicinanza geografica, che non ha visto alcuna presenza istituzionale. Un’assenza che lascia perplessi e che rischia di diventare un simbolo di disattenzione verso le potenzialità turistiche del territorio oltre che verso il suo patrimonio Artistico, Monumentale e Archeologico, e se non è sciatteria, è magari disattenzione, atteso l’alto livello di attenzione nei confronti dell’elezioni regionali verso le quali sono protesi il Sindaco, diversi Assessori, diversi Consiglieri Comunali e tutti gli altri del “carrozzone” nel sostenere la candidatura di “Famiglia”, figuriamoci se si poteva pensare all’evento pestano.
Alla XXVII Borsa hanno partecipato enti e realtà da tutta Italia: dal Ministero della Cultura ai principali Parchi Archeologici – Colosseo, Pompei, Paestum e Velia, Sibari, Crotone, Cerveteri e Tarquinia –fino alle Camere di Commercio di diverse regioni e ai Musei Archeologici Nazionali di Reggio Calabria e Taranto.
Tra i comuni presenti: Cava de’ Tirreni, Tarquinia, Torre Annunziata, Nocera Superiore e Cori; tutti impegnati nel valorizzare e promuovere i propri patrimoni culturali e archeologici, ovviamente tranne Eboli. Nocera Superiore, ad esempio, ha presentato la nuova app “Visit Nuceria”, mentre Tarquinia ha promosso la sua candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028. Anche il Polo Museale di Soriano Calabro e la Città Metropolitana di Roma Capitale hanno avuto spazi dedicati. Persino l’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) ha partecipato con un proprio stand, a conferma dell’attenzione diffusa verso la promozione culturale territoriale.
Eppure, Eboli a quanto pare, non c’era!
Nessuno stand, nessuna presenza istituzionale, nessuna iniziativa a rappresentare una città importante una città Polo, capitale storica della Piana del Sele, che, paradossalmente, si trova a pochi minuti da Paestum e che custodisce testimonianze archeologiche di enorme valore: dal Museo Archeologico della Media e Alta Valle del Sele con reperti pre-romani, ai resti dell’antica Eburum, municipio romano (vedi “stele eburina”) di cui rimangono tracce importanti come l’acquedotto e le fornaci pre-industriali, fino alla villa di epoca costantiniana e alle vestigia medievali che costellano il centro storico. Purtroppo questi “resti”, queste “pietre” non portano voti come pop up, Eboli Cult, il concerto rap è tutte le altre cose che hanno contribuito a spendere circa 360mila euro nel corso di questa estate, e circa 700mila l’anno scorso, una pioggia di finanziamenti che fanno invidia anche all’Amministrazione Cariello ritenuta un’Amministrazione “festaiola” infatti, pare, in soli 4 mesi, l’amministrazione Conte ha speso il doppio quasi di quello che Cariello ha speso in 2 anni. Eppure non si è pensato di finanziare qualcosa di interessante per la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, si poteva tentare di proporre la bella manifestazione di “Eboli Città Sveva” per modo di dare un seguito ai 20mila euro spesi. Ci vediamo l’anno prossimo, Ci sa!
Una assenza che pesa, un vero e proprio vulnus, un “horror vacui” Istituzionale, che stride con gli sforzi dichiarati di voler rilanciare il turismo locale.
Del tema Eboli, salvo smentite, unica testimonianza presente RC105, emittente del territorio a testimonianza di tale kermesse settoriale. Di qui la domanda: Come si fa a parlare di valorizzazione del territorio se si diserta una vetrina internazionale come la BMTA, proprio “a due passi da casa nostra”? una contraddizione in termini di cui la città ed anche gli operatori economici meritano risposta.
Partecipare non è una questione di forma, ma di visione strategica 
Eboli gode ampiamente di una storia millenaria che merita di essere raccontata, promossa e condivisa e con essa anche San Vito al Sele che fortunatamente ha ricevuto 15mila euro. Farlo richiede presenza, progettualità e, soprattutto, la consapevolezza che il patrimonio non vive se non viene mostrato. Non vogliamo gettare la colpa sulle spalle di nessuno ma riteniamo giustappunto che un’Amministrazione attenta non deve farsi sfuggire delle occasioni promozionali così pregevoli, e sicuramente non onerose, come invece si è fatto per progetti vacui ma solo di facciata sebbene finanziati con 30mila euro. Un “fregio” senza nessun ritorno se non “fuffa”.
Paestum, quest’anno, c’erano tutti — tranne chi avrebbe avuto più ragioni di esserci. Forse, ad Eboli, più che “fermata”, la cultura si è semplicemente… distratta.
Capaccio Paestum, 3 novembre 2025

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