Sgomberato lo stabile occupato da 30 anni dal Centro Sociale Askatasuna, ed è guerriglia a Torino. Petardi, pietre, segnali stradali e cassonetti dell’immondizia in fiamme lanciati contro le Forze dell’ordine. Il bilancio: nove agenti feriti e tanti danni.

POLITICAdeMENTE
TORINO – Ancora tensione a Torino dopo lo sgombero del Centro Sociale Askatasuna. Non si è ancora smorzato lo sdegno dell‘assalto squadrista alla Direzione del quotidiano La Stampa da parte di gruppi antagonisti vigliaccamente mascherati, tanto si vergognano di quello che fanno come l’ISIS, Hamas ecc, e tutti quei gruppi armati nel Mondo che seminano odio, terrore e morte. Sdegno e tensione alle stelle alla manifestazione che si è tenuta dopo lo sgombero del Centro Sociale, con gruppi di antagonisti che hanno preso il comando della manifestazione fino a quel momento tranquilla e senza particolari preoccupazioni, fino a quando hanno forzato la mano e cercato di sfondare il cordone predisposto dalle Forze dell’Ordine, le quali a loro volta hanno risposto al lancio di petardi, pietre, segnali stradali, cassonetti dell’immondizia dati alle fiamme, con lacrimogeni, manganellate e idranti, sovrastando le centinaia di dimostrati che, loro malgrado sono rimasti impassibili di fronte a quelle violenze. Il bilancio: 9 Agenti delle Forze dell’Ordine feriti.
Scene di vera e propria guerriglia, da una parte uomini mascherati indemoniati che lanciano dI tutto, pietre e petardi dall’altra, Idranti, lacrimogeni e manganellate. E i timori della vigilia si sono concretizzati, dando ragione a quelli che poi attribuiscono queste scene di violenza, di arroganza e di prepotenza, ingiustificabili attribuendoli alla Sinistra militante, Sinistra e/o sinistre e non ad atti di grande delinquenza politica che nulla hanno a che fare con la politica e con l’impegno sociale che promuovono le forze politiche progressiste, finendo per creare pregiudizi anche nei confronti di tante altre organizzazioni che si occupano del sociale, ma che non lo fanno con l’arroganza di chi pretende di occupare illegittimamente uno stabile senza avere nessun titolo per detenerlo e nel caso di Askatasuna, per 30 anni, anziché rientrare nella legalità e semmai proponendo alle Istituzioni interventi concreti e strutturali che possano consentire a tutte le organizzazioni no profit e tutte quelle persone che si impegnano quotidianamente oltre i volontari che generosamente donano Il loro tempo a servizio di chi ha bisogno, affinché si possano assegnare luoghi disponibili o favorirne la realizzazione con appositi finanziamenti, ma assegnandoli con criteri condivisi e non per prepotenza e arroganza.

Un sabato pomeriggio che ha messo Torino in ginocchio, creando un bel po’ di problemi, con una delle principali arterie come Viale Regina Margherita, arteria stradale chiave, creando a catena su tutte le altre arterie ad essa collegate rallentamenti, blocchi, deviazioni sia per il traffico veicolare che per i mezzi pubblici, fermi per ore e deviati in alcuni casi.
Eppure all’inizio della manifestazione in sostegno del centro sociale Askatasuna sgomberato all’alba di giovedì 18 dicembre scorso im migliaia di persone si sono radunate di fronte a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche dell’Università di Torino, a pochi passi da Via Po e Piazza Vittorio, sembrava andasse tutto bene, si era a pochi passi anche dallo stabile occupato al civico 47 di Viale Regina Margherita, ma proprio in quei pressi sono stati i primi contatti tra i “mascherati” e le Forze dell’Ordine. L’intento dei mascherati era quello di avvicinarsi alla struttura e sfondare il cordone protettivo delle Forze dell’Ordine, formato da Carabinieri e Poliziotti, e di li la degenerazione e le scene di guerriglia hanno lasciato tutti i segni della devastazione. A quel punto le Forze dell’Ordine e hanno risposto.
Gli attivisti poi hanno ripreso la marcia lungo il PO, per poi fermarsi e terminare la manifestazione sul ponte di fronte alla Gran Madre, non facendo mancare slogans contro la Meloni, e insulti contro la Polizia e il sindaco Stefano Lo Russo, che non ha regolarizzato l’occupazione dello stabile ad Askatasuna. I manifestanti hanno poi ufficializzato le date delle prossime iniziative: 31 dicembre corteo in città; 17 gennaio 2026 assemblea nazionale a Torino; 31 gennaio manifestazione nazionale.

Torino, 21 dicembre 2025






