CONTRATTAZIONE DECENTRATA 2025 – UN ACCORDO FIRMATO DA POCHI, CONTRO LA MAGGIORANZA DEI Lavoratori, DENUNCIANO Alfonso Rianna, Segretario Provinciale Cgil/FP, Gerardo Bracciante, Segretario Provinciale Uil/FPL, Davide Sapere, Segretario Provinciale Csa.

POLITICAdeMENTE
SALERNO – «FP-CGIL, UIL-FPL e CSA dichiarano con fermezza che l’ipotesi definitiva di Contrattazione Decentrata Integrativa – parte economica 2025 della Provincia di Salerno non è valida per le nostre Organizzazioni Sindacali e non può essere considerata un accordo realmente rappresentativo delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ente. – si legge in una nota a firma di Alfonso Rianna, Segretario Provinciale Cgil/FP, Gerardo Bracciante, Segretario Provinciale Uil/FPL, Davide Sapere, Segretario Provinciale Csa – Dopo una prima ipotesi provvisoria, illustrata e discussa nel corso delle precedenti delegazioni trattanti, nella giornata di martedì 23 dicembre l’Amministrazione ha convocato le parti per la sottoscrizione dell’ipotesi definitiva.
A quella convocazione FP CGIL, UIL FPL e CSA non hanno partecipato, ritenendo l’impianto dell’accordo inaccettabile nel merito e nel metodo. – proseguono I sindacalisti – È un fatto di estrema gravità politica sindacale che l’ipotesi definitiva sia stata sottoscritta esclusivamente dalla CISL e da 7 componenti della RSU su 12, mentre 5 componenti della RSU e tre Organizzazioni Sindacali provinciali su quattro hanno scelto consapevolmente di non avallare un accordo penalizzante.
Un contratto formalmente sottoscritto, dunque, ma sorretto da una maggioranza risicata, appena superiore al 50%, e privo del consenso della larga parte delle rappresentanze sindacali. Un accordo che nasce debole, divisivo e lontano dagli interessi generali del personale. – aggiungono I rappresentanti sindacali – Ricordiamo che l’intera operazione affonda le sue radici in un’impostazione già nota e contestata, che ripropone un modello di contrattazione sbilanciato, già visto negli anni passati, in cui si tenta di spostare risorse destinate alla collettività dei lavoratori verso strumenti riservati a una platea ristretta, comprimendo salari e diritti della maggioranza.
Nel merito, la proposta, già contenuta nell’ipotesi provvisoria, prevedeva:
- la sottrazione complessiva di 256.000 euro dal Fondo della Performance 2025, unica voce accessibile a tutto il personale;
- il trasferimento di 156.000 euro al Fondo delle Elevate Qualificazioni, istituto rivolto a pochi e, peraltro, finanziato solo per 1/12 nel 2025, rendendolo di fatto inefficace;
- una riduzione secca delle risorse economiche per lavoratrici e lavoratori, a fronte di un beneficio solo apparente e limitato.
Un’operazione che avrebbe prodotto un arretramento salariale per la maggioranza delle maestranze, proprio quelle che ogni giorno garantiscono il funzionamento dell’Ente e il raggiungimento degli obiettivi assegnati a dirigenti e responsabili. – Aggiungono Rianna, Sapere e Bracciante – FP CGIL, UIL FPL e CSA ribadiscono di aver avanzato una proposta chiara e responsabile: rinviare la discussione al 2026, con risorse valutate a preventivo, nel rispetto della normativa e dei principi di equità, trasparenza e universalità della contrattazione.
La scelta di procedere comunque, ignorando il dissenso di gran parte delle parti sociali e di una quota significativa delle RSU, rappresenta uno strappo grave nelle relazioni sindacali e un precedente pericoloso. Noi non ci stiamo. – concludono Alfonso Rianna, Segretario Provinciale Cgil/FP, Gerardo Bracciante, Segretario Provinciale Uil/FPL, Davide Sapere, Segretario Provinciale Csa – Continueremo a difendere salari, diritti e dignità del lavoro pubblico, dentro e fuori i tavoli, perché la contrattazione non può essere un atto notarile né un gioco a somma zero: deve tutelare tutte e tutti, non pochi privilegiati».
Salerno, 26 dicembre 2025






