Eboli: Prove di dialogo tra Melchionda e il Partito Democratico

L’abbraccio mortale Melchionda-Conte, se ha portato il Sindaco, da “padrone” di casa, ad essere quasi fuori dal suo partito, ha confinato le richieste di Conte nella sola prospettiva locale.

Per come si sono messe le cose tra il Sindaco Martino Melchionda, la sua maggioranza numerica variopinta e il suo partito, il Partito Democratico, non ci si può aspettare niente di meglio, che conseguenze politiche disastrose, che inevitabilmente finiscono per proiettare gli effetti negativi sull’intera Città.

Un lungo braccio di ferro che sta logorando la maggioranza, il Partito Democratico, il Sindaco. Nel momento in cui ci sarà una ricomposizione, sarà difficile far comprendere agli elettori, che non è successo niente e che è tutto normale.

Comunque, la partita è troppo importante per lasciare andare le cose così come sono, specie adesso che il Centro-sinistra e il PD è nell’occhio del ciclone per la questione morale che lo attraversa. La diplomazia fa il suo corso e ci sono buoni margini per pensare che si può arrivare ad una unità sostanziale. La parola d’ordine è: uscire dall’equivoco. Il Sindaco del PD, non può essere scollegato dal suo partito e sorretto da una maggioranza varia e composita, ma che non ha nulla di politica e che, anche se numericamente sufficiente, è ampiamente minoritaria nel paese.

E’ indispensabile un chiarimento definitivo, anche perché non ci sono scusanti, la maggioranza di Centro-sinistra dispone di ben 24 Consiglieri Comunali, di cui 14 sarebbero aderenti al PD e buona parte degli altri starebbero li per farlo, eppure in Consiglio Comunale, la maggioranza non arriva mai al plenum dei voti di cui realmente dispone, c’è sempre qualche problema, sempre qualche “contrattazione”:una volta il Cantiere di Centro; un’altra qualche indipendente; un’altra ancora Rifondazione o i Verdi; sempre i tre Consiglieri del PD che fanno capo alla Segreteria di Guercio, Vastola, Mastrolia e Gaetano Cuomo.

Nonostante tutto, la maggiorana tiene, e tiene grazie ai socialisti di Carmelo Conte, che in un abbraccio mortale con Melchionda, riescono a mantenerlo ben distante dal Partito Democratico.

L’abbraccio è mortale, perché inevitabilmente il destino dei socialisti di Conte e quello del Sindaco Martino Melchionda sono legati a doppio filo, anche perché aderenti allo stesso movimento: quello dei ReD del Presidente D’Alema. L’ex Ministro Carmelo Conte, sostiene Melchionda per fare pressione sul PD provinciale e ottenere qualche riconoscimento maggiore, Melchionda si serve di Conte e i suoi per guadagnarsi un ruolo nel nascente PD, saldamente in mano a Vincenzo De Luca, Angelo Villani e Tonino Cuomo.

Un abbraccio mortale, che ha portato il Sindaco, da “padrone” di casa, ad essere quasi fuori dal suo Partito e a Conte di confinare le sue richieste nella sola prospettiva locale. Intanto, sia il Segretario Guercio che Melchionda, si siederanno al tavolo della discussione, con i segretari Provinciali e Regionali Figliulo e Iannuzzi, per cercare di ricomporre le fila di un Partito fin troppo provato da contrapposizioni interne. Prove di dialogo o un accordo in vista?

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