Le Reliquie di Santa Maria Goretti a Pontecagnano

Dal 17 al 23 novembre 2014 saranno a Pontecagnano Faiano, Corvinia e Picciola le Reliquie di Santa Maria Goretti.

Il programma dell’iniziativa, patrocinata dal Comune è ricco di eventi. Lunedì alle ore 17.30 è prevista l’accoglienza dell’urna presso la scuola elementare di Corvinia con la santa messa e l’animazione del coro parrocchiale, per poi proseguire per Piciola.

Santa Maria Goretti
Santa Maria Goretti

di Annamaria Forte
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

PONTECAGNANO FAIANO – Don Paolo Carrano annuncia l’arrivo delle reliquie di Santa Maria Goretti alla Parrocchia Sacro Cuore di Gesù in Farinia “Picciola”.  Il programma dell’iniziativa, patrocinata dal Comune guidato dal Sindaco Ernesto Sica, è ricco di eventi. Lunedì alle ore 17.30 è prevista l’accoglienza dell’urna presso la scuola elementare di Corvinia con la santa messa e l’animazione del coro parrocchiale. Le reliquie saranno poi trasferite a Picciola nella serata di mercoledì, alle ore 19, e seguirà la catechesi di Don Natale Scarpitta. Accogliere le reliquie di una Donna di tale entità, testimonianza eroica, offre l’opportunità di avvicinare i parrocchiani alla preghiera che conduce alla purezza dell’anima.

Tutti i giorni, fino a domenica, si susseguiranno momenti religiosi con la comunità ai quali parteciperanno diversi sacerdoti per le confessioni. Durante il periodo della permanenza dell’urna, si terranno anche incontri con gli alunni delle scuole elementari di Corvinia e dell’Istituto comprensivo Moscati di Faiano.

 Venerdì 12 novembre, alle ore 19.30, invece, si svolgerà il convegno “La donna oggi” presieduto dall’Associazione “Spazio donna”, mentre sabato, alla stessa ora, ci sarà il concerto della corale “Noi insieme” diretto dal maestro Pietro D’Amico con il tenore Paolo Plantulli e il sopranoMargherita Rispoli. A seguire una veglia notturna. Domenica 23 novembre, dopo la messa solenne, la comunità, alle ore 10, saluterà la partenza della santa.

La sua storia di vita. Maria Teresa Goretti (Corinaldo, 16 ottobre 1890 – Nettuno, 6 luglio 1902) è venerata come santa e martire dalla Chiesa cattolica. Vittima diomicidio a seguito di un tentativo di stupro da parte di un vicino di casa, fu canonizzata nel 1950 da papa Pio XII con il nome di santa Maria Goretti.

L’omicidio
I Goretti, in cerca di una migliore occupazione, si trasferirono dapprima a Paliano (nei pressi diFrosinone). In seguito i Goretti si trasferirono con una famigia amica, i Serenelli, alle Ferriere di Conca, oggi frazione di Latina, all’epoca compreso nel territorio comunale di Nettuno, in provincia di Roma. Nel 1900, Luigi Goretti morì di malaria e la collaborazione coi Serenelli, anch’essi in difficoltà, si fece ancora più stretta. Alessandro, secondogenito dei Serenelli, tentò diversi approcci di natura sessuale nei confronti dell’undicenne, che raggiunsero il culmine nell’estate del 1902: il 5 luglio, con la scusa di farsi rammendare dei vestiti, Alessandro attirò Maria in casa e tentò di violentarla. Di fronte alle grida ed ai tentativi di difendersi, la ferì più volte con un punteruolo. Al processo, confermando quanto detto ai carabinieri immediatamente dopo l’arresto, Serenelli confessò di aver preparato l’arma e di aver deciso di usarla qualora la bambina gli avesse opposto resistenza. Confessò inoltre che la decisione di uccidere Maria era stata in parte motivata dal desiderio di fuggire dalla vita intollerabile nei campi, nella convinzione che la vita in carcere fosse preferibile. È molto probabile che il giovane Alessandro, proveniente da una famiglia in cui numerosi membri avevano dato segni di squilibrio mentale e figlio di un padre alcolista, fosse in realtà impotente ed abbia ferito mortalmente la sfortunata vittima una volta resosi conto di non riuscire a mettere in atto lo stupro.[1][2]. Maria, ancora cosciente, venne trasportata all’ospedale Orsenigo diNettuno; la morte sopravvenne il giorno successivo per una setticemia conseguente ad un intervento chirurgico. Le esequie vennero celebrate l’8 luglio 1902 nella cappella dell’ospedale[3], e il corpo della bambina tumulato nel cimitero comunale.

Il culto
Già durante il Fascismo la devozione per Maria Goretti si diffuse tra gli strati più umili della popolazione, in particolare quelli rurali, appartenenti allo stesso mondo in cui la piccola martire era cresciuta. Lo stesso regime cercò di cavalcare la devozione popolare per favorire la nascita di un’icona cara ai contadini. Anche dopo la caduta del fascismo e la monarchia sabauda, negli annicinquanta, l’immagine di Maria Goretti rimase popolare anche presso i non cattolici, al punto che il giovane dirigente comunista Enrico Berlinguer indicò nel coraggio e nella tenacia della piccola santa un esempio da imitare per le giovani militanti comuniste[4]. A partire dagli anni settanta, in periodo di affermazione del femminismo, la figura di Maria Goretti perse gradualmente popolarità, in quanto ritenuta dai non cattolici troppo legata a una visione tradizionale della donna, casta, votata alla maternità e al lavoro domestico.  L’11 dicembre 1949 la Congregazione delle Cause dei Santi riconobbe come miracolose due guarigioni attribuite all’intercessione di Maria Goretti: quella di Giuseppe Cupe (8 maggio 1947) e quella di Anna Grossi Musumarra da pleurite (11 maggio dello stesso anno). La canonizzazione avvenne sotto il pontificato di Pio XII, nel 24 giugno 1950. Per la prima volta, nella millenaria storia della Chiesa, la cerimonia si svolse all’aperto in Piazza San Pietro a Roma, e vide la partecipazione anche della madre di Maria Goretti. Il giorno di commemorazione istituito fu il 6 luglio, anniversario della morte della Goretti. Secondo l’agiografia, la motivazione della proclamazione della sua santità furono in primo luogo il perdono concesso al suo uccisore che Maria effettuò poco prima di morire, perdono che condusse alla conversione di Alessandro Serenelli e poi alla decisione di entrare in convento dopo aver scontato 30 anni di carcere e, in secondo luogo, il proposito fatto a 11 anni, al momento di ricevere la prima comunione «di morire prima di commettere dei peccati».

Pontecagnano Faiano, 16 novembre 2014

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