Lettera al Ministro Romani dall’Alcatel di Battipaglia

La lettera della disperazione: Umberto, Pietro e Giacomo scrivono al Ministro Romani.

“Quello che chiediamo è solo la possibilità di continuare a lavorare onestamente per poter dare domani un futuro dignitoso a noi e ai nostri figli”.

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Alcatel di Battipaglia
Alcatel di Battipaglia

Ministro Paolo Romani,

a scriverLe sono i tre Lavoratori dell’Alcatel Lucent di Battipaglia, Umberto, Pietro e Giacomo. Non scriviamo per raccontarLe le nostre storie personali, di storie tristi ne avrà sentite tante.

Quello che cerchiamo non è compassione ma comprensione.

Prima di scriverLe questa lettera ripensavamo all’anno ormai alle spalle e a tutta questa assurda vicenda ricordando, con gioia e rammarico, il suo ingresso al Tavolo della vertenza.  Come dimenticare quei giorni e quelle sue parole..  quel “ragazzi, tenete duro!”.

Lei c’è apparso sin da subito la persona giusta, il Ministro di un’Italia che vuole risorgere e che vuole cambiare.

Infatti, con l’autorevolezza che contraddistingue un Ministro della Repubblica, fu subito chiaro e diretto nei confronti della multinazionale e della nostra vertenza, cogliendo all’istante ed in pieno il paradosso che contrassegna tutta la nostra storia.

Una multinazionale che per trent’anni ha lavorato in Italia avvalendosi di fondi pubblici, commesse statali e quant’altro, ma soprattutto di risorse umane che l’hanno portata ad essere leader nel settore delle trasmissioni ottiche.

Paolo Romani ministro comunicazioni
Paolo Romani ministro comunicazioni

Ed è partendo dalle peculiarità del nostro sito, dalle nostre competenze, che Le chiediamo di lanciare un appello internazionale che veda  il settore delle TLC al centro di una degna soluzione per la nostra vicenda.

Ricorda, quando come a rimproverarci, fu proprio Lei a chiederci: “ma per sei mesi col Dr. Castano di che cosa avete parlato? Perché non vi siete rivolti subito a me?”

Ora siamo noi a chiedereLe, cos’è successo dopo?

Sig. Ministro, noi siamo ancora qui a tener duro!

La fiducia riposta in lei è rimasta immutata ma ci sono domande alle quali proprio non riusciamo più a dar risposta.

Perché siamo ritornati al punto di partenza ?

Perché in Italia si permette di svendere una riconosciuta eccellenza mondiale delle TLC, situata tra l’altro in questo sempre più deserto SUD ?

Sono ormai trascorsi 18 giorni da quando, mossi dalla disperazione ci siamo rinchiusi qui dentro per difendere il nostro lavoro, minacciando la nostra stessa vita, senza aver paura di denunciare al mondo le speculazioni e i loschi interessi che ci sono sul nostro territorio e che per nostra disgrazia ci stanno condannando a morte.

A Settembre fu proprio Lei che comprendendo i nostri timori, valutò con l’onesta e l’indiscussa imparzialità di un Ministro e il giudizio attento di un tecnico, l’inadeguatezza del progetto industriale che ancora oggi viene presentato come soluzione.

Quello che chiediamo è solo la possibilità di continuare a lavorare onestamente per poter dare domani un futuro dignitoso a noi e ai nostri figli.

Noi teniamo ancora duro!

Pietro Lamboglia, Giacomo Jelpo e Umberto Speranza

Battipaglia lì 25 Febbraio 2010

5 commenti su “Lettera al Ministro Romani dall’Alcatel di Battipaglia”

  1. UN UOMO PRIVATO DEL LAVORO NON E’ SOLO PRIVATO DEL SOSTENTAMENTO MA DELLA DIGNITÀ! IL GOVERNO SOTTOVALUTA I RISVOLTI DI “BOMBA SOCIALE” CHE TALE SITUAZIONE DI INDIGENZA DIFFUSA,IN SPECIE AL SUD, STA INNESCANDO…GLI SLOGAN VOLONTARISTICI, DEI PALADINI DELLA LIBERTÀ, TIPO COME'”PRESENTATORI AVON DELLA POLITICA “, APPORTANO SOLO DEMAGOGIA , NEGLIGENZA, APPROSSIMAZIONE…. E TANTA, TROPPA RABBIA!

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  2. I lavoratori dell’Alcatel se ne devono fare una ragione: Già hanno deciso e non c’è più niente da fare. Queste persone e questo governo se ne fregano di 200 persone rispetto ai loro piani sono niente. Sono dei Cialtroni.

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  3. Orlando purtroppo, tra interinali, fissi,ed indotto il numero si aggira intorno agli 800 e forse più, e se a questo aggiungiamo la crisi generale, che fra poco colpirà, a quanto pare,con i dovuti e sinceri scongiuri anche la sanità privata, la situazione è di un drammatico a tinte foschissime! Volete un esempio, economico/imprenditoriale pratico e ufficiale delle nostre zone, bene andate su: http://www.astegiudiziariesalerno.it/,e “fatevi un giro”, toccherete con mano la situazione.

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  4. Tenete duro,non fatevi esrernalizzare.Sono un vostro collega
    di Alcatel Maddaloni,dopo averci ceduto ci ha messo in mezzo
    a una strada.Sono in c.i.g.s. a 800 euro al mese da aprile 2008,
    questo mese scade e dovrei andare in mobilita’ per altri due anni.Non abbiamo ricevuto ne il tfr e neppure le spettanze ferie
    ecc.Siamo stati abbandonati da tutti.Non fidatevi dei sindacati.

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