Marina di Eboli e la Notte delle Stelle cadenti

Per la Notte delle Stelle cadenti gli stabilimenti balneari sulla marina di Eboli spengono le luci per osservare il passaggio delle Perseidi.

10 agosto tutti con il naso all’insù a caccia di “stelle cadenti” e di desideri presso gli stabilimenti balneari ebolitani la notte di San Lorenzo del martirio del Diacono romano. E sele stelle rappresentano “le lacrime” del santo per tutti noi e specie per gli innamorati è l’affidamento dei nostri desideri.

Eboli la notte delle stelle cadenti
Eboli la notte delle stelle cadenti

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Venerdì 10 agosto, gli stabilimenti balneari della Marina di Eboli presentano serate a tema e intrattenimento per “La Notte di San Lorenzo“, conosciuta come “la notte delle stelle cadenti”.

Il passaggio meteoritico dello sciame delle Perseidi crea, da tempi immemori un evento astronomico unico: l’atmosfera terrestre, nella notte di San Lorenzo e nei giorni precedenti e successivi  coni il picco tra il 12 e il 13 agosto, viene attraversata da un numero di meteore, visibili anche ad occhio nudo, maggiore del solito.

Scienza ed antiche credenze popolari, vetusti misteri nascosti e desideri d’amore si incontrano magicamente in una serie di notti, da sempre in specie le popolazioni mediterranee celebrano in questa notte, come anche il grande poeta Giovanni Pascoli nella sua struggente poesia X Agosto:

San Lorenzo, Io lo so perché tanto 
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.

Ora è là come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono…

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!

Non resta che prendere spunto da questi nobili versi vergati dal poeta romagnolo, per  abbandonare le menti e le nostre anime, nelle sere che vanno dal 10 al 13 p.v. nel ricordo del presbitero Lorenzo, martirizzato dall’imperatore Valeriano nel 258 d.c., il santo dei poveri che fa piangere il cielo, ma che ha fatto sognare intere generazioni, oggi, come ieri, sino al domani.

Eboli, 9 agosto 2018

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