Mirabello, Fini sfida Berlusconi: “Andiamo avanti senza ribaltoni”

“La mia espulsione un atto degno del peggiore stalinismo. Governare non vuol dire comandare, il popolo non è fatto di sudditi. Bisogna rispettare le opinioni altrui e le istituzioni, a iniziare dal Colle”.

“Il Pdl non esiste più, vogliamo ricostruirlo senza tatticismi e senza farci intimidire dal Metodo Boffo. No a leggi ad personam“. Nel finale Fini colpito da un lieve malore.

Gianfranco Fini a Mirabello 1

MIRABELLO – Aspettando un partito che lo possa contenere, ospitare e organizzare, il popolo di Fini ha risposto alla chiamata del capo. Ad ascoltare il discorso del presidente della Camera erano alcune migliaia a Mirabello, paesino agricolo a dieci chilometri da Ferrara, diventato per un giorno il centro della politica italiana. Qualcuno dice diecimila, ma è difficile fare una stima precisa perché così tanta gente da queste parti non si era davvero mai vista. Fin dalla mattina a Mirabello sono arrivati pullman e auto private da molte parti d’Italia: dalla Sicilia è stato organizzato anche un volo charter, con navette che hanno trasferito i passeggeri dall’aeroporto di Bologna. Nel parterre tutti i dirigenti di Futuro e Libertà, da Bocchino a Granata, da Tremaglia a Briguglio, da Ronchi a Della Vedova.

IL DISCORSO. Gianfranco Fini dedica alla cittadina nel Ferrarese l’inizio del suo intervento. Ricorda che “qui affondano le radici di parte della mia famiglia e qui tanti anni fa un uomo capace di guardare innanzi” Giorgio Almirante, “indicò al suo popolo la necessità di un salto di generazione. Mirabello, prosegue, è il “luogo delle emozioni che nel corso del tempo si sono rinnovate. Qui la destra italiana ha vissuto momenti importanti. Fu ancora qui che preconizzammo ulteriore svolta che portò alla nascita del Pdl”. Ma, ha sottolineato “l’emozione di ieri è nulla rispetto a questo momento. Mai ho provato un’emozione forte come stasera”.

Gianfranco Fini

IL GIORNO DELLA SVOLTA. “La mia espulsione del Pdl è stata un atto illiberale e autoritario” degno del “peggior stalinismo”. Lo ha detto Gianfranco Fini nel corso del suo intervento alla festa di Futuro e Libertà. “Non c’e stata alcuna fuoriuscita, nessuna scissione, nessun atteggiamento volto a demolire al Pdl: c’è stata di fatto la mia estromissione dal partito che avevo contribuito a creare, un atto che forse è stato ispirato, da chi lo ha scritto, libro nero del comunismo. Solo nelle pagine del peggior stalinismo – ha ammonito Fini – si può essere messi alla porta senza nessun tipo di contraddittorio, con il tentativo di annullare ogni tipo di diversità”.

“GOVERNARE E COMANDARE”.Governare non può mai, in alcun modo, significare comandare”. Lo dice Gianfranco Fini dal palco di Mirabello, rispondendo a quanti nel Pdl lo hanno accusato di “stillicidio di dissenso” per aver criticato certi atteggiamenti del premier. “E’ necessario rispettare il Parlamento – dice Fini – che ha una sua ovvia centralità perché è ovvio in una democrazia che i poteri siano equilibrati”. E dunque non c’è stato nessun “attentato a non si sa bene quale prerogativa” nell’affermare che “governare non può mai in alcun modo significare comandare”. Piuttosto, conclude, “significa garantire equilibrio tra i poteri e garantire le ragioni altrui”.

ATTACCO AI TG. I “telegiornali, salvo rare eccezioni, sembrano essere fotocopie dei fogli d’ordine del Pdl”. Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, dal palco di Mirabello.

“IL PDL NON C’E’ PIU’. “Non si può rientrare in un partito che non c’è più. Si va avanti senza farsi intimidire”. E’ duro l’intervento del presidente della Camera che di fatto liquida il Pdl. “Il Pdl, così come l’avevamo concepito, è finito il 29 di luglio. E non perchè – aggiunge – qualcuno se ne è andato, ma perché è venuto meno all’interno il confronto di idee che è il sale delle democrazia. Oggi dunque non c’è più il Pdl ma c’è il partito del predellino”. E in questo quadro Fini manda anche una stoccata a molti ex An. “Qualche colonnello ha cambiato generale – dice – ed è forse già pronto a cambiarlo di nuovo”.

NIENTE RIBALTONI. “Si va avanti – dice il presidente della Camera dal palco di Mirabello – senza ribaltoni o ribaltini, senza cambi di campo. E senza atteggiamenti che possano dare in alcun modo agli elettori la sensazione che noi si abbia raccolto voti nel centrodestra per poi portarli da qualche altra parte”. Ma si va avanti, avverte Fini, “convinti della necessità di onorare quel patto con gli elettori, ma fino in fondo, senza magari aggiungerci qualche parte che nel programma non c’era e che invece diventa un’emergenza”.

Gianfranco Fini a Mirabello

APERTURA SUL FEDERALISMO. “Il federalismo è possibile solo se sarà fatto nell’interesse di tutta l’Italia, non soltanto nella parte più sviluppata del Paese. Bossi sa che è possibile realizzare il federalismo, ma solo se nell’interesse generale e se non è a scapito del Mezzogiorno”. È un passaggio dell’intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini, dal palco di Mirabello.

LEGGE ELETTORALE. “La sovranità popolare – dice Fini sottolineando che la sua proposta sarà considerata alla stregua di un “capo di imputazione” contro di lui – significa che le elettrici e gli elettori devono avere il diritto di scegliere i propri parlamentari, perchè è vergognoso che ci sia una lista prendere o lasciare. “E faccio mea culpa – aggiunge – perchè ho contribuito anch’io ad approvarla”.

MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO. Gianfranco Fini ha criticato il lungo interim di Silvio Berlusconi alla testa del ministero dello Sviluppo economico. “In quale altro Paese manca un ministro dello Sviluppo economico?”, ha detto il presidente della Camera dal palco della festa di Mirabello.

LA CONCLUSIONE. “Ridiamo un senso alla politica e andiamo avanti nel nome delle nostre idee”. Così Fini ha concluso il suo intervento, durato circa un’ora e mezza. “Quando avevamo 18-20 anni, quando nessuno pensava che saremmo entrati in Parlamento e avremmo ricoperto cariche istituzionali – sottolinea Fini – amavamo dire che se un uomo non ha fiducia nelle sue idee e non è pronto ad impegnarsi per quelle idee, anche se scomode, o non valgono nulla quelle idee o non vale nulla quell’uomo”. E siccome “le nostre idee valgono certamente – conclude – è nel nome di quelle idee che va avanti l’impegno la lotta e l’azione di futuro e libertà”.

tratto da L’UNIONE SARDA.it

7 commenti su “Mirabello, Fini sfida Berlusconi: “Andiamo avanti senza ribaltoni””

  1. Per i lettori: Oggi abbiamo saputo che il sibdaco di Pollica è stato aggredito a morte da un suo concittadino . Il fatto è molto grave,specialmente se l’aggressione non ha motivazioni private e personali ma scaturisce da passaggi e comportamenti politici. Anche ad Eboli qualche giorno si è letto sui girnali che il sindaco Melchionda veniva aggredito da una concittadina per motivazioni politiche. Questo è un fatto preoccupante,quando il popolo mette mano alla violenza significa che siamo arrivati al traguardo,non c’è piu fiducia nelle istituzione ,la politica da segnali di essere malsana e di allontanarsi dai bisogni primari dei cittadini come il lavoro ,il piatto di pasta a tavola le scrpe per andare a scuola ,i libri e quant’altro.Ci stiamo rovinandi da solo ci manca solo l’atto finale ‘linsurrezione popolare . Stiamo attenti ,stiamo attenti il popolo è stanco politici di destra e sinistra finitela e cercate di risolvere i problemi dei cittadini ,motivo primario per cui siete stati eletti.

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  2. Mò basta con stò Fini. Lo stiamo facendo diventare un eroe nazionale. L’unico merito che avrebbe,se ci riesce,ma ho i miei dubbi, sarebbe quello di rovesciare il governo Berlusconi. Poi ha detto sempre tutto e il contrario di tutto! Vi ricordate quando Bossi fece cadere Berlusconi I. Fini dichiarò che con lui non avrebbe preso più neanche un caffè! E invece subito dopo ci andò a braccetto per vincere le elezion i successive. E vi ricordate quando il Berlusca creò il PDL dal famoso predellino?
    Fini affermò “Siamo alle comiche finali !” Ma immediatamente dopo si allineò al principale e in cambio ottenne la carica di Presidente della Camera. Possibile che noi Italiani siamo sempre così ingenui e di memoria corta? Ora stiamo creando un altro eroe nazionale!
    Fini appartiene alla vecchia repubblica e pensa solo a disegnare il proprio futuro da leader della nuova destra italiana del post-berlusconismo. Egli è identico,anzi intercambiabile con i vari D’Alema, Veltroni, Casini,Rutelli,Di PIetro,ecc… che pensano solo al loro destino politico. Ma quando cresceremo noi Italiani ? Quando ci libereremo da questa casta intoccabile? I giovani se ne fregano,tanto a casa c’è mamma e papà che pensano a loro e sovvenzionano i loro divertimenti. La gioventù è “affumicata” e non “bruciata” oppure “arrabbiata” come lo eravamo noi del ’68. Seguono AMICI,L’Isola dei famosi,il grande fratello,uomini e donne. Vogliono fare i “tronisti” in TV e tante altre belle porcherie. Perciò con questa bella gioventù addormentata che passa le notti nei pub di periferia e si esalta solo coi divi del calcio o i finti cantautori trasgressivi e milionari dove ci vogliamo avviare? E con la ex “pasionaria”(sic!) ROSY BINDY che propone l’alleanza dei finiani col centro-sinistra,fscendosi zittire da Bocchino, dove vogliamo andare? Poveri noi e povera Italia. Ne vedremo ancora delle belle.

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  3. In giro si danno percentuali al movimento di Fini,che ricordiamolo è un partito “in nuce”,diverso discorso sarebbe da farsi a partito creato ed in piena campagna elettorale.Gli attacchi mediatici reclamanti moralità da parte del pres. della camera finiranno per colpire il mandante,visto che tale accanimento risulta al buon senso comune ipocrita,dato il personaggio che sta alla regia di tutto, recordman mondiale DI INCHIESTE E VOLUTE “AD PERSONAM” prescrizioni.la lega,con la sua insistente ricattatoria ipoteca sul Governo,irrita i quadri e gli elettori al centro-sud, ora nessuno è sicuro di vincere ed il costituendo 3° polo ha sparigliato le carte!Un solo dato certo il PDL non è mai esistito è solo una forza italia sovradimensionata ,stile pcus sovietico con annesso culto della personalità, e madornale fu l’errore di sciogliersi in essa da parte di an,scolorendo la propria identità,finita nel caravanserraglio del sultano. La grande destra europea del futuro che grazie al presidente della Camera potremo forse avere, un giorno, anche in Italia.

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  4. completamente daccordo con enzo cicalese…faccio parte anche io della generazione di quelli che la politica se la studiavano,anche se ero dall’altra parte(ti parlo dei tempi di almirante e berlinguer….) in noi c’era passione politica pura e questi teatrini non si immaginavano neanche nei sogni….come possiamo sperare in un cambiamento dello scenario,dopo tutti questi avvicendamenti che hanno portato la gioventù ad allontanarsi per sempre dalla politica????si devono vergognare tutti,la responsabilità del degrado politico italiano è di tutti e spero che la paghino…..Fini deve andare solo a nascondersi….

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  5. provo profondo cordoglio per la brutale aggressione al sindaco di acciaroli…tristezza e paura che oggi così si risolvano i problemi….con la violenza!!!

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  6. FINI ESCE ALLO SCOPERTO TROPPO TARDI, MA ALLA FINE LO HA FATTO! ORA CON TRE MAGNETI DEL PANORAMA POLITICO LE ELEZIONI SONO UN RISCHIO,DIFATTI NESSUNO SI SENTE SICURO DI VINCERE ED IL BERLUSCONI HA FALLITO MISERAMENTE,CON OLTRE CENTO PARLAMENTARI DI VANTAGGIO CON CHE FACCIA SI RIPRESENTERA’ DAVANTI AL POPOLO, LA LEGA HA LA MAGGIORANZA, IL PDL STA ALLA CAVEZZA,SOLO I MERIDIONALI + INGENUI CHE LI VOTANO NON SE NE VOGLIONO ACCORGERE!

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  7. iGNORANZA VOLUTA E PRETESA AZIENDALISTA SULLE ISTITUZIONI,CARTA FONDAMENTALE ALLA MANO E REGOLAMENTI PARLAMENTARI NON SI PUO’ SFIDUCIARE UN PRESIDENTE DI ASSEMBLEA LEGISLATIVA,IL CASO VIOLANTE INSEGNA, ne sono di comptenza del pres. del consiglio le facoltà di scioglimento delle camere!Dopo la solita merenda tardiva di ieri sera, tra Bossi e Berlusconi, la situazione per un istante richiede quello che manca ai costituzionalisti, soprattutto a quelli democratici: un minimo di chiarezza. Ho detto più volte che anche il Presidente Napolitano, dopo 21 anni di tradizione consolidata di funzionamento della Presidenza al di fuori della lettera e dello spirito della Costituzione, con Cossiga prima, e con Scalfaro e Ciampi poi, deve fare i conti con il valore che la giurisprudenza dà a 21 anni di questo esercizio.Urge un governo anche tecnico, non possiamo essere ricattati economicamente, a novembre CI SONO DECINE DI MILIARDI DI BOND STATALI D A PIAZZARE,E DAREMO UN SEGNALE DI 2VERDE2 AGLI SPECULATORI,SE SI INDICONO NUOVE ELEZIONI, MA IL BENE DEL PAESE X BOSSI E IL SUO COMPAGNO DOVE STA?

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