Battipaglia intitola una Strada a Mario Mellone Imprenditore Agricolo illuminato

Mercoledì, 11 Giugno, ore 10:30 cerimonia di intitolazione di una strada al benemerito concittadino battipagliese Mario Mellone (10.10.1922 – 03.06.2018). Il Sindaco Francese ”Imprenditore proiettato al futuro”. Il consigliere Nicastro: ”mente brillante. Un visionario e custode della terra”.

POLITICAdeMENTE

BATTIPAGLIA – Si terrà mercoledì, 11 Giugno, a partire dalle ore 10:30 l’intitolazione della strada di entrata in Via Brodolini e uscita su Viale della Previdenza al benemerito concittadino Mario Mellone, nato e deceduto a Battipaglia (10.10.1922 – 03.06.2018).

Mario Mellone nasce a Battipaglia il 10 ottobre del 1922, si laurea giovanissimo in agraria e mette subito in atto il frutto dei suoi studi: nell’agro del Sele porta avanti un’azienda di 434 ettari che diventa velocemente il fiore all’occhiello del panorama ortofrutticolo italiano.  La trasformazione fondiaria, con la bonifica di più di 250 ettari di terreno, i frutteti nelle aree aride, le prime fragole, i primi vigneti e la svolta casearia; è lui a metter su, negli anni ‘50, un allevamento di oltre 250 bufale. E poi, a Pontecagnano, la costituzione della “Società cooperativa produttori ortofrutticoli salernitani”: una OP (Organizzazione di Produttori) ante litteram che mette in commercio la produzione d’oltre 2.000 ettari di terreno. È tra i fondatori dell’Agrosele spa, e poi s’industria per portare la logica delle OP in tutte le province campane e a Campobasso.

Grazie a lui, in Italia, appare il primo impianto di kiwi (44 ettari), e le moderne tecniche di fertirrigazione.

Negli anni ‘60 il suo nome appare in “Italia sotto inchiesta”, l’opera firmata dai giornalisti del “Corriere della Sera” Indro Montanelli e Piero Ottone.

Nel 1971, per essersi reso singolarmente benemerito in agricoltura, gli viene conferita dal Presidente della Repubblica l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro: è il più giovane d’Italia ad ottenere l’illustre riconoscimento.

Nel 1972 gli viene attribuito dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Salerno il premio “Salernitano Illustre” per aver contribuito all’evoluzione dell’agricoltura salernitana. Nel 1986, per volere del presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, diventa Cavaliere di Gran Croce.

Nello stesso anno gli viene attribuito il “Premio Banco di Napoli” quale imprenditore di successo tra i primi dieci del sud-Italia.

Ha rivestito numerosi incarichi in associazioni di categoria ed è stato socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dell’Agricoltura di Bologna e dell’Accademia dei Georgofili di Firenze.

Nel 1997 l’Università di Napoli gli assegnò una medaglia d’oro e il titolo di agronomo illustre.

Mario Mellone è stato un imprenditore che ha saputo progettare il futuro, con quella cifra distintiva propria di una mente illuminata. Uomo di grande cultura e con doti umane che lo hanno reso un riferimento non solo per la nostra Città, ma per l’intero Meridione, ha contribuito in modo determinante a superare le logiche individualistiche nel campo della zootecnia e dell’agricoltura, valorizzando sinergie e collaborazioni. Il successo della produzione agricola, vanto oggi della Piana del Sele, è senza ombra di dubbio attribuibile in larga parte al Cavaliere Mario Mellone, a cui l’Università Federico II attribuì nel 1997 la medaglia d’oro e il titolo di “agronomo illustre”. A lui, per una vita ispirata ai valori del lavoro, dell’umanità e della cultura, vogliamo rendere omaggio, con l’intitolazione di una strada, affinché il suo nome e il suo ricordo restino per sempre presenti nella sua amata Battipaglia.” Così il ricordo del Sindaco Cecilia Francese.

Sullo stesso tenore il consigliere comunale Gabriella Nicastro, promotrice dell’iniziativa unitamente al Sindaco Cecilia Francese. “Difficile tracciare un profilo esaustivo dell’uomo e dell’imprenditore, una delle figure di maggior valore umano e professionale che Battipaglia abbia conosciuto: una delle più brillanti menti dell’agricoltura e della zootecnia d’Italia. Ebbe la grande intuizione, negli anni Cinquanta, di modificare gli indirizzi produttivi, passando dal ceralicolo-zootecnico a quello ortofrutticolo, con notevoli investimenti per la realizzazione delle opere di trasformazione fondiaria e per le innovazioni tecnologiche. Con lungimiranza aveva intuito che gli imprenditori ortofrutticoli del sud dovevano associarsi, creare sinergie. Il progresso andava costruito “goccia a goccia”, come quel sistema d’irrigazione che per primo aveva introdotto nei campi del Meridione d’Italia. Ricordo ancora con grande piacere il periodo in cui ho svolto i miei studi nella facoltà di Scienze Agrarie a Portici e che l’azienda Mellone era a disposizione per visite di studio e che ci si metteva in fila per poter svolgere tirocini formativi e tesi esperimentali. Se oggi le coltivazioni della Piana sono un’eccellenza a livello mondiale, gran parte del merito va attribuito a Mario Mellone, visionario e custode della terra, che con passione e impegno ha lasciato un segno profondo nella storia dell’agricoltura del nostro territorio. Oggi, la “sua azienda”, sotto la guida dei figli e dei nipoti mantiene alto lo stile pioneristico ereditato dal loro amato mentore.

Raffaele Femiano

«Tutti sanno chi è stato Il Dott. Mario Mellone, ma pochi conoscono il suo carattere, la sua personalità, la sua umanità, il suo senso di responsabilità ma soprattutto l’amore straordinario per la sua famiglia. – scrive Raffaele FemianoPer la sua amata e meravigliosa Moglie che è stata e continua ad essere una figura importante nella famiglia, i suoi tre figli, per me fratelli acquisiti Marina, Paolo, Giancarlo. – prosegue Femiano – che ho avuto l’onore di vivere all’interno del loro nucleo famigliare da molto prima che mi sposassi, in pratica la mia seconda casa.

Ho amato e continuerò ad amarli finché avrò vita, una parte del mio cuore appartiene a loro, così come una parte del loro cuore appartiene a me, finche Dio onnipotente lo vorrà. – aggiunge Femiano – La vita ha voluto farmi un regalo quando le nostre vite si sono incrociate e mai più distaccate.

Tantissimo di meraviglioso di ciò che ho maturato ho imparato, mi è stato trasferito così come si fa con i figli Biologici. – conclude Raffaele Femiano – “io mi sono sentito così” dunque devo a loro ciò che sono. La mia gratitudine è scolpita come dicevo nel cuore nella mente e nell’anima».

Battipaglia, 6 Giugno 2025

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