Etica per il Buon Governo: Per Santomauro la Cultura “non si mangia”

Non è tagliando i fondi della cultura che si esce dalle difficoltà economiche del Comune di Battipaglia.

La cultura, l’arte e ogni sua forma espressiva e le sue manifestazioni, sono elemento fondamentale della crescita di una città. 

Cecilia Francese

BATTIPAGLIA – Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota di Etica per il Buon Governo, il Movimeto politico fondato da Cecilia Francese, che ironicamente attacca il Sindaco di Battipaglia Giovanni Santomauro, sulla Cultura e i tagli economici a questo settore vitale per ogni società civile.

Proprio in questo particolare e delicato momento che attraversa l’Italia, per effetto dei tagli che il Governo Berlusconi opera specie nei confronti del SUD, aggravati dal “federalismo Fiscale“, il Sud deve alimentare tutte le sue risorse in termini culturali, ambientali, artistiche e paesaggistiche, per trarne profitti e sopperire in qualche modo ai tagli indiscriminati. 

Etica e Cecilia Francese, vogliono puntare il dito proprio su questa importante risorsa perché sia fonte di crescita culturale, ma che sia anche nuova fonte di business. 

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SANTOMAURO,IL P.D. E …….LA CULTURA CHE NON SI MANGIA 

BATTIPAGLIA“La cultura non si mangia”, è con questa la frase che rimarra’ nella storia che il Ministro Tremonti pronunciò qualche mese fa per giustificare i tagli della finanziaria sulle spese della cultura. Non sapeva l’altero padrone dell’economia italiana che in realta’ aveva ancora molto da imparare su questo campo. Doveva spingere il suo severo sguardo un po’ a sud, non solo per concludere che i moscerini, qui da noi vanno piu’ veloci dei treni, par imparare dal “civico” sindaco di battipaglia Giovanni Santomauro come si fa a cancellare tutto cio’ che e’ cultura, che e’ momento di crescita intellettuale da una comunita’ di oltre 50 mila abitanti. 

Dopo un 2010, da dimenticare, da questo punto di vista,durante il quale, al di la’ di qualche singola coraggiosa eccezione,la città di Battipaglia è stata costretta a cercare nei paesi limitrofi qualche momento gratificante per la propria crescita culturale, ed ha corso il rischio di perdere nel disinteresse totale della “armata-multicromata” di perdere anche i cinema della città, arriva il bilancio 2011. Il “civico” tutto orgoglioso,e convinto di aver fatto una cosa buona comunica al mondo inteo che nel bilancio del 2011 non ci sono soldi per le manifestazioni di ogni tipo. 

Veramente c’è da chiedersi se questo signore si rende conto delle cose che dice, e se fra i tanti “yes-man” che lo circondano c’è qualcuno che riesca a fargli notare le amenità che dice. 

Ma davvero si pensa che dalle difficolta finanziarie dell’ente si esce tagliando le spese per cultura e manifestazioni? (potremmo elencare qui i rami secchi da tagliare altrove: dai soldi per il bollettino e per qualche incarico;ai soldi per acquistare improbabili macchinari per rilevare le impronte digitali dei dipendenti,ai soldi buttati per affidare fuori la gestione delle contravvenzioni,alle mancate entrate di un palazzetto dello sport affidato praticamente gratis ecc,ecc.). Ma davvero si pensa che la cultura non si mangia? Siamo alla preistoria della politica amministrativa, e davvero battipaglia non merita questa ulteriore umiliazione. 

La cultura,le manifestazioni,sono elemento fondamentale della crescita di una città: 

a) per una crescita sociale,per l’identificazione stessa dei cittadini nella città,per consentire la crescita delle forme associative (lievito della democrazia e della partecipazione in una collettività).ma cosa intende offrire questa amministrazione ai giovani di questa citta’:una sedia davanti al bar a parlare di pallone o del “grande fratello”?Dov’e’ il “sale” della vita comune se non anche in un confronto culturale,nella possibilità di vedere uno spettacolo teatrale (semmai messo su con grande sacrificio,anche da compagnie locali),di assistere ad un concerto,ad un balletto,alla presentazione di un libro che semmai consenta di riscoprire anche pezzi della storia nostra e della area nella quale Battipaglia è incastonata. Tagliare la cultura significa ingrigire la vita della citta’,renderla piu’ povera. 

B)ma la cultura ,le iniziative,gli spettacoli,hanno una ricaduta sulla economia stessa della città. Lo spettacolo,l’iniziativa induce la gente ad uscire,consente a persone di altre citta’ di venire a battipaglia,di girare per le strade nostre (sperando che prima o poi questa amministrazione si decida ad aggiustarle ed ad illuminarle).un opportunità per il commercio locale. 

I commercianti glielo hanno detto in ogni forma alla armata targata “CIVICO & C.” niente da fare. Con l’arroganza,la supponenza, la presunzione propria di quersta amministrazione si va avanti a rullo compressore contro i commercianti battipagliesi. Dopo il SIAD,nel quale questa maggioranza non si è neanche posto il problema della ricaduta della creazione dei centri commerciali sul commercio cittadino,del pericolo dello spopolamento del centro,perchè nessuno si è posto la domanda del perchè chi va a fare acquisti nel centro commerciale alla periferia di Battipaglia,poi,debba venire nella città,ora arriva anche l’azzeramento della vita culturale,delle manifestazioni e degli soettacoli. 

Forse ” il civico” avrebbe fatto piu’ presto a dire ai coimmercianti battipagliesi: chiudete la bottega! Forse “il civico” avrebbe fatto piu’ presto a dire alla miriuade di associazioni culturali battipagliesi : andate in qualche altro paese. 

Battipaglia non merita davvero questo! Noi di etica mettiamo nel conto anche questo. Sappiamo che quando cecilia francese sara’ sindaca di battipaglia dovremo cancellare anche questo modo di vedere la cultura e lo spettacolo. Sara’ un altro dei tasselli della “rivoluzione” buona che dovremo fare in questa citta’. 

Noi ingaggeremo battaglia su queste questioni i n occasione della discussione del bilancio. Invitiamo i cittadini a sostenerci anche in questa occasione e di non rassegnarsi al “medioevo”culturale e politico” incarnato da questa amministrazione. 

Etica per il Buongoverno

Battipaglia, 7 marzo 2011

1 commento su “Etica per il Buon Governo: Per Santomauro la Cultura “non si mangia””

  1. sembra però che ad aumentarsi il gettone di presenza , i consiglieri non ci pensano neanche due volte, sarà per l’enorme profusione culturale che alcuni di loro donano con i loro interventi e con il loro lavoro alla comunità Battipagliese

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