Presentazione del libro: “Campagna, Villa imperiale romana” di Diodato Caleo

Lo studio di Caleo indicava nella località “Concezione” il luogo in cui sorse nel I° Sec. A. Cristo un Anfiteatro Castrense. La presentazione del libro: 8 aprile 2011, alle ore 18,30, Aula S. Pertini del Comune di Campagna.

Con il Libro di Caleo, Giuliano ci conduce verso le origini di Campagna.

Diodato Caleo

CAMPAGNA: Si terrà venerdì 8 aprile 2011, alle ore 18,30, presso l’Aula Consiliare Sandro Pertini del Palazzo Comunale di Campagna, un incontro dibattito in occasione della presentazione del Libro postumo del Professor Diodato CaleoCampagna, Villa imperiale romana”. Il libro è edito dalla EdiSud di Salerno, venuto a mancare Caleo nel 2009 all’età di 75 anni,  è stato curato dal nipote Gennaro Giugliano.

Alla presentazione del libro “Campagna, Villa imperiale romana”, interverranno oltre al Sindaco di Campagna Biagio Luongo, lo stesso curatore Gennaro Giugliano Docente all’Istituto Comprensivo  “Pietro da Eboli” di Eboli, Giuseppe Sorrentino Dirigente Scolastico del Liceo Classico “Enrico Perito” di Eboli, Giovanni Capo Direttore del Dipartimento  “Studi Internazionali di Diritto ed Etica dei Mercati” dell’Università degli Studi di Salerno, Mario Mello Professore Ordinario di “Storia Romana” all’Università degli Studi di Salerno. Modererà l’incontro il giornalista Carmine Granito.

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Intorno alle origini del primo insediamento, il mistero attribuisce a Campagna diversi fondatori: Sarebbe stato Spartaco che ritiratosi in battaglia, si nascose nelle gole è fondò il primo villaggio; Altri invece, solo 1000 anni dopo, attribuiscono ad una colonia di cittadini della vicina Eboli, che stanchi di essere continuamente depredati si rifugiarono in quel sito, dando origine ad un primo abitato; Lo studio di Caleo apre un nuovo spaccato. Fatto sta che questo luogo con le sue caratteristiche insieme ai suoi abitanti, si è sempre protetto.

Si racconta ancora che un poeta cieco portato a Campagna, dopo averne annusato l’aria, ascoltato il rumore delle acque impetuose e calpestato il suolo disse: “in mezzo a valle e disgusciosi rupi, giace Campagna nascondiglio di Lupi”.

L’incontro-dibattito si presenterà sicuramente interessante, a conferma del lavoro di Caleo, ma anche per la genuina passione del nipote Gennaro Giuliano che orgogliosamente porta avanti e rende attuale lo studio di suo zio, per offrire qualcosa di più su quel “nascondiglio” di Campagna.

Emozioni, passioni, amore per la propria terra ma soprattutto storia, nella ricerca delle proprie origini. Ci prova anche un altro cittadino di Camoagna illuminato, Mario Onesti, e chi meglio di Mario Onesti poteva coglierne e rappresentare, nella più acuta delle recensione, tutti i risvolti umani e letterali che ha poi affidato al suo blog “Blog di Mario Onesti”?

Quando la storia viene condita dall’amore per la propria terra e riesce a trasmettere le passioni e le emozioni giuste, allora vuol dire che si è fatto centro. Diodato Caleo, come Mario Onesti e come tutti i cittadini di Campagna, hanno un particolare attaccamento per questa terra e questo ha fatto si, che negli anni, benchè il meridione e tutti i paesi dell’entroterra, fossero interessati dal fenomeno dell’emigrazione, ha mantenuto intatto il suo nucleo urbano ed i suoi abitanti ne sono orgogliosi.

Campagna, ha saputo cogliere la modernità spingendosi a valle, ma ha saputo anche conservare la sua autorità sulle frazioni ed il suo primato non abbandonando il capoluogo nemmeno dopo il terribile terremoto dell’80. Questo le ha consentito ancora oggi di essere un nucleo storico pienamente abitato e vissuto anche da chi non vi risiede e punto di riferimento di tutte le frazioni.

Tornando allo studio di Caleo, del quale egli stesso tiene a precisare che non è fondato su riscontri scientifici  e tecnici a seguito di sofisticate operazioni che certificano almeno le date, ma da riscontri storici e visivi, val la pena di fare una ultima considerazione: Indipendentemente dalla scoperta fine a se stessa, quando alle convinzioni e ai riscontri storici si mette anche l’amore per la propria terra, il valore della scoperta assume un altro significato e la stessa viene quasi a colmare un vuoto, diventa liberatoria, e viene assunta nella soddisfazione di conoscere finalmente le proprie origini.

Segretamente ognuno di noi vorrebbe collegare la sue origini ad eventi o a personaggi che della Storia, quella ufficiale, ne hanno fatto e ne fanno parte, e ne sono stati protagonisti assoluti, se ne avverte il bisogno e Caleo soddisfa questa sete e questo desiderio individuando in quel sito le origini di un anfiteatro castrense facendo un parallelo tra Campagna e Spalato, mettendo a confronto strutture architettoniche, sviluppi planimetrici, tracciati e funzionalità dei corpi di fabbrica, e dal dibattito lo sapremo solo ……..

Venerdì 8 aprile 2011 – ore 18.30 Aula Consiliare “S. Pertini” Palazzo di Città – Largo della Memoria – Campagna – SA

Presentazione del libro postumo

di Diodato Caleo

“Campagna, Villa imperiale romana” a cura del nipote Gennaro Giugliano – EdiSud Salerno Editore

Interventi:

prof. Biagio Luongo Sindaco di Campagna dott. Gennaro Giugliano Docente – Istituto Comprensivo  “Pietro da Eboli” di Eboli – SA prof. Giuseppe Sorrentino Dirigente Scolastico – Liceo Classico “Enrico Perito” di Eboli – SA prof. Giovanni Capo Direttore del Dipartimento “Studi Internazionali di Diritto ed Etica dei Mercati” Università degli Studi di Salerno

Conclude:

prof. Mario Mello Professore Ordinario di “Storia Romana”- Università degli Studi di Salerno

Modera:

cav. Carmine Granito (Giornalista)

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Scoperta archeologica a Campagna

Un’attenta indagine archeologica, – scriveva Diodato Caleopur condotta senza le sofisticate apparecchiature esistenti e fondata sull’ausilio della filologia oltre che sull’osservazione delle poche ma significative vestigia superstiti in località “Concezione” di Campagna, mi ha portato alla ragionata convinzione che lì, nel I sec. a.C., fosse stato costruito un anfiteatro castrense (come quello, per intenderci, che è oggi visibile in un affresco pompeiano…) da quell’Annio Milone difeso da Cicerone nel processo contro Clodio, che, tra l’altro, fu organizzatore di ludi gladiatori ed il costruttore dell’omonima via innestantesi, attraverso la Popilia, con l’Appia. Da quell’anfiteatro ho ritenuto deducibile lo stesso toponimo “Campagna” (Campus-Annii) sulla falsariga di similari toponimi quale “Campus-Atinas” sfociato nella semplice Atena (Lucana) o Campus- Ustrina (“crematorio”) divenuto Campestrina. Il supporto filologico a questa tesi rivoluzionaria è rappresentato dal nome di una strada adiacente (via Ginestra, di chiara matrice greca perché omester indica l’animale feroce, la belva dell’anfiteatro) e dal toponimo “Carriti” che indica proprio, in sanscrito, la roccia scavata (per ricavarne ovviamente la cavea e l’arena del luogo dello spettacolo).

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“Campagna, Villa imperiale romana”

Diodato Caleo

La geniale intuizione del vero luogo della villa dell’imperatore Massimiano Erculio, – argomentava Diodato Caleo –  coagustus di Diocleziano, l’ebbe quel profondo conoscitore del mondo antico in generale e di quello romano in particolare che fu Santo Mazzarino (“L’Impero romano” 1993). Non lo convinceva, giustamente, l’idea che quella residenza fosse individuata in Sicilia, precisamente in Piazza Armerina, perché la fonte rappresentata dal polemista cristiano Lattanzio, secondo cui Massimiano, deposta la porpora, se ne stava in Campania mentre per l’altra fonte, rappresentata dallo storico Zosimo, la residenza “privata” dell’imperatore si trovava in Lucania, era da conciliare con quest’ultima. Il grande storico, tuttavia, circoscriveva il sito ad un generico “tra Lucania e Campania (nel Salernitano?)”, lasciando sostanzialmente ancora aperta la porta della suggestiva ricerca. Noi abbiamo ripreso l’analisi e siamo giunti alla conclusione che il nucleo della villa dell’imperatore sia costituito dal centro storico di Campagna, precisamente dal palazzo Tercasio (sede dell’Istituto Magistrale), dalla chiesa di S. Spirito, dal palazzo dell’ex seminario vescovile e dall’attuale Casa comunale, chiesa dell’Annunziata compresa.

Le principali considerazioni a sostegno sono:

la diffusione nella zona del culto di Ercole, di cui l’augustus era incarnazione; la perfetta somiglianza, nella struttura architettonica, nelle planimetrie, nel tracciato del cardo e del decumano e nella generale funzionalità dei diversi corpi di fabbrica, della villa dell’imperatore Massimiano con quella del suo collega Diocleziano a Spalato; la “tetrarchicità” delle figure scolpite sui quattro lobi della fontana in via Giudeca, che sono doppioni, anche ideologici, di quegli esemplari in porfido ancora oggi visitabili in piazza San Marco a Venezia.

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Note bibliografiche

Diodato Caleo è nato a Campagna (SA) il 19 ottobre del 1934. Laureato in lettere e già docente nelle scuole medie inferiori e superiori (Istituto magistrale ” T. Confalonieri” di Campagna (SA)…); già preside, per oltre un decennio nello stesso tipo di istituti (tra cui il menzionato istituto magistrale..); autore di pubblicazioni a carattere pedagogico (ha pubblicato uno studio su T. Mann e S. Freud (annali dell’università di Napoli/1957) e curato un’antologia pedagogica (Napoli/1975)) e di articoli a soggetto politico e civile in generale, apparsi su “il mezzogiorno” di Salerno; già presidente di associazioni di tipo culturale e ricreativo, riconosciute e non (fondatore e 1° presidente della pro locoCittà di Campagna“…); laureato in giurisprudenza e conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato.

E’ morto a Campagna (SA) il 14 dicembre del 2009 all’età di 75 anni.

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