Il Regista Andrea D’Ambrosio ricorda Lizzani: Il suo Maestro

Carlo Lizzani, si è tolto la vita a Roma, gettandosi dal balcone del suo appartamento al terzo piano.

Il Regista salernitano Andrea D’Ambrosio ha voluto dedicare l’ultimo saluto al suo Maestro e al suo amico Lizzani ricordadolo.

Carlo Lizzani
Carlo Lizzani

SALERNO – Appreso la notizia della morte di Carlo Lizzani il Regista salernitano Andrea D’Ambrosio gli ha voluto dedicare l’ultimo saluto ricordadolo. Carlo Lizzani si è tolto la vita a Roma. Il regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico italiano, aveva 91 anni, si è gettato dal balcone della sua casa in via dei Gracchi a Roma. Lizzani, si è tolto la vita gettandosi dal balcone del suo appartamento al terzo piano. L’ha fatta finita con un gesto uguale a quello che pose fine all’esistenza del regista Mario Monicelli il 29 novembre del 2010.

Si ricorderà Lizzani e il suo cinema d’autore tra i quali vi sono veri e propri capolavori, pietre miliari del cinema italiano come: “Achtung! Banditi!”, il suo primo film; “Banditi a Milano”; “Mussolini ultimo atto”; “Fontamara”, “Storie di vita e malavita”.

Stacco la chiave” è quello che avrebbe scritto in un biglietto che ha lasciato per spiegare il suo gesto. In effetti il regista ha staccato veramente la chiave dalla toppa della vita, e ora per poter guardare quello che c’è dietro quella porta, che ha chiuso non ci resta che farlo guardando attraverso il buco della serratura. Sicuramente è un osservatorio molto limitata quello che si vedrà, mentre al contrario quando c’era quella chiave e la porta era aperta nessuno ha saputo vedere, il dramma della sofferenza e l’impotenza degli esseri umani, rispetto a tanti drammi e tante tragedie che li tormentano, aprendo un’altra porta dietro la quale ci sarebbe un dibattito eterno che non riesce a trovare soluzione e dare l’opportunità a chiunque di morire come gli pare.

Probabilmente l’eutanasia non è una soluzione, e quale sarebbe la soluzione giusta? Nessuno può saperlo e continueremo ad assistere a gesti disperati e a contare i morti tentando di capirne le ragioni di determinati gesti, e sgomenti ne ricordiamo le figure, il loro valore, i loro drammi e soprattutto gli affetti che ci vengono poi a mancare definitivamente e sulla base di queste considerazioni che Andrea D’Ambrosio ha voluto affidarci una breve lettera che ha indirizzato al suo maestro e al suo amico Carlo Lizzani.

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Andrea D'Ambrosio
Andrea D’Ambrosio

“Caro maestro – scrive il Regista Andrea D’Ambrosio – ho saputo della tua morte, tragica e dolorosa.

Per me, tuo allievo e amico, è un dolore immenso. Non posso crederci tu che hai vissuto la guerra e il dopoguerra, tu che hai vissuto l’epoca gloriosa della Resistenza, tu che sei il pioniere del cinema italiano e del Neorelismo non ci sei più. Un galantuomo, una persona per bene. Bellissime le tue lezioni di cinema, sarei stato ore ad ascoltare le tue storie, i tuoi incontri, la tua vita. Tutto questo non ci sarà più. Eri il primo a cui facevo vedere i miei lavori.

Quando girai Biutiful Cauntri, mi dicesti che avrebbe avuto molto successo e ti ricordava i documentari del dopo guerra, della ricostruzione. Eri sempre disponibile ad aiutare, ad ascoltare a capire. Per me tu e Peppe de Santis siete stati la mia luce, la mia strada e quel poco che so fare lo devo a te. Anche questo gesto estremo mostra la tua grande libertà e la tua coerenza. Forse perchè questo mondo non lo capivi più, non lo so, ma ti ho voluto bene”.

Addio Carlo.

Salerno, 6 ottobre 2013

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