Napoli: Inchiesta Global Service e la questione Morale

La morale non è né di destra né di sinistra, e ognuno ha la sua. Ce lo insegnano le vicende giudiziarie degli ultimi giorni e degli ultimi mesi. Gli scandali in Abbruzzo, in Sardegna, in Basilicata, in Campania, hanno tutti la stessa matrice, l’arroganza del potere.

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Consiglieri Regionali, Amministratori, Sindaci, Deputati, sembrano tutti figli della stessa madre e sembrano tutti venire dalla stessa “scuola”. La questione morale ha fatto irruzione nella scena politica e tutti ne parlano attribuendola agli altri. Il terremoto giudiziario di Napoli ci insegna che nessuno è escluso. I protagonisti interessati dalle misure cautelari emesse, per il momento sono solo 13: il corruttore, l’imprenditore Alfredo Romeo; gli assessori Ferdinando Di Mezzo ed Felice Laudadio; gli ex assessori Enrico Cardillo e Giuseppe Gambale; tutti esponenti di rilievo del Partito Democratico napoletano.

Pesa come un macigno l’altro indagato, l’ex assessore suicida Giorgio Nugnes figura centrale, in quanto referente di Romeo. Coinvolti anche pezzi importanti, come funzionari dello stato: il Provveditore alle Opere Pubbliche, un Colonnello della guardia di Finanza e ciliegina sulla torta, due Parlamentari della Repubblica, i giovani e brillanti Italo Bocchino (PdL) e Renzo Lusetti (PD). In questa vicenda il Sindaco Rosa Russo Jervolino, fa la figura di Alice nel Paese delle meraviglie e anche se è completamente estranea ai fatti, non è stata molto attenta. Il lupo si mangia le pecore, quando il gregge è incustodito.

La responsabilità della Jervolino, sia pure politica, è stata quella di non aver “sorvegliato” abbastanza i suoi disinvolti Assessori. Di “affari” come la Global Service i Comuni ne sono pieni. Di imprenditori come Romeo e di assessori come Cardillo, Gambale, Di Mezzo e Laudadio ce ne sono a iosa, così come non mancano i funzionari corrotti. Nessuno esulti. Il problema ancorché morale, è di costume e legislativo. Sarebbe il caso di pensare alla modifica della Legge per la elezione diretta del Sindaco e del Presidente della Provincia, attribuendogli meno poteri al Sindaco e alla Giunta, bilanciarli adeguatamente conferendone di più alle assemblee elettive, prevedendo la funzione di organismi “terzi” per il controllo degli atti.

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