Tecnici e studiosi rilanciano l’allarme delle ecoballe a Coda di Volpe

Mantenere alta l’attenzione su Coda di Volpe, è un segnale importante di sensibilità verso il territorio.

Ecoballe Coda di volpe

EBOLI – Il Sindaco di Eboli, Martino Melchionda, accoglie con favore il rilancio della necessità di trasferire in altro sito le ecoballe stoccate a Coda di Volpe. Nei giorni scorsi, dopo le iniziative del Comune, l’allarme Coda di Volpe era stato rilanciato da tecnici e studiosi.

«Mantenere alta l’attenzione su Coda di Volpe, come ha fatto qualche tecnico ebolitano nelle scorse ore, è un segnale importante di sensibilità verso il territorio. – spiega il primo cittadino di Eboli -. Quando, qualche mese fa, abbiamo intrapreso la battaglia, dura, difficile, ma vincente, per bloccare l’arrivo delle ecoballe a Coda di Volpe, e poi per avviare il trasferimento delle stesse, attraverso sollecitazioni continue alle istituzioni sovracomunali, eravamo già coscienti del pericolo che i rifiuti stoccati potessero rappresentare per il territorio.

Il lungo braccio di ferro avviato con la Provincia di Salerno e con la struttura deputata alla gestione dei rifiuti ha dato i suoi frutti grazie alla sinergia messa in campo tra l’Amministrazione comunale ed i residenti di Santa Cecilia e dell’area di Coda di Volpe.

A noi non può che fare piacere registrare interventi della società civile a sostegno della tesi di rimuovere immediatamente le ecoballe da Coda di Volpe, perché questo rende più forte l’azione avviata da tempo dall’Amministrazione comunale a tutela del territorio, dell’agricoltura della zona e della salute dei cittadini ebolitani».

EBOLI, 2 APRILE 2010

1 commento su “Tecnici e studiosi rilanciano l’allarme delle ecoballe a Coda di Volpe”

  1. Quello che mi chiedo è:
    Perché la Campania non riesce a “lavorare” i propri rifiuti come le altre regioni italiane?
    Per quale motivo è stato necessario affiancare dei Commissari Straordinari di nomina governativa agli amministratori regolarmente eletti?
    La Campania dispone di risorse economiche minori delle altre regioni per affrontare il problema?
    Ci sono state sovvenzioni straordinarie per affrontare il problema? E se la risposta è sì, come sono state utilizzate?
    Esiste un sistema che non preveda l’uso delle truppe corazzate per fare in modo che in Campania i rifiuti vengano lavorati come in ogni altra regione italiana?
    Il trattamento dei rifiuti non potrebbe rappresentare una risorsa energetica ed occupazionale?
    ATTENDIAMO RISPOSTE CONCRETE DALL’ESECUTIVO REGIONALE TESTE’ INSEDIATOSI!

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