Buona Sanità: Trapianto di Cornea all’Ospedale di Eboli

Buona Sanità all’Ospedale di Eboli: Eseguito con successo dall’equipe del Dott. Iovieno un trapianto di Cornea.

Usata la DMEK (Descemet Membrane Endothelial Keratoplasty), una nuova metodica che riduce i tempi di guarigione e annulla il rischio rigetto. Intanto a ore si inaugura il Covid-Center. Permane il rischio contagio per la Rianimazione e permane l’ordine di accorpamento di Chirurgia e Urologia, Oculistica e ORL e la Uil-Fpl ne chiede la revoca.

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da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – È stato eseguito con successo un trapianto di Cornea all’Unità Operativa di Oculistica del Presidio Ospedaliero Maria SS Addolorata di Eboli con un nuovo tipo di intervento che si chiama DMEK (Descemet Membrane Endothelial Keratoplasty), e per chi se ne fosse dimenticato, ricordiamo che nel Nosocomio ebolitano sebbene si stia organizzando un Reparto Infettivo completamente dedicato al Coronavirus, i medici e il personale sanitario di tutti i reparti sono impegnati nella emergenza, nell’urgenza quotidiana come nel caso eseguito dall’equipe del Dott. Giovanni Iovieno, Direttore dell’UOC Oculistica, composto: in Sala Operatoria, da Ciro contrasto caposala sala operatoria, Rizzo Francesco infermiere, Ventriglia Fabio Infermiere, Mucciolo Antonio Anestesista; Medici Chirurghi, Palmiro Cornetta, Patricia Toro, Chiara Della Guardia e lo stesso Iovieno.

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L’intervento eseguito il 1 aprile scorso è stato eseguito su una paziente di 86 anni, con Diagnosi: Perforazione Corneale eseguito con la Tecnica Chirurgica di Cheratoplastica Performante, una nuova metodica messa a punto negli Stati Uniti ed eseguita in pochissimi casi, ora anche in Italia e a Eboli. Ovviamente, tutta l’attività svolta è stata possibile grazie a tutto il personale medico Elio Elefante, Vincenzo Viviano, Mariantonietta Liberto e tutto il personale infermieristico coordinato dalla Caposala Rosalia Mandia. La paziente è stata dimessa in data odierna in ottime condizioni cliniche.

Eseguendo la tecnica del DMEK, il Dott. Iovieno e la sua equipe ha trapiantato solo le cellule della cornea danneggiate: una piccolissima parte; conseguendo il risultato che il paziente ci vede già dopo un paio di settimane e i rischi di rigetto sono praticamente nulli. Ovviamente questa notizia non può sottacere che si tratta di un intervento di chirurgia complessa e che oltre a una strumentazione d’avanguardia, richiede anche una serie di professionalità e tecnica che oltre a consentire al paziente di riacquisire la vista in pochi giorni, pone al Reparto e all’Ospedale una spinta in più e lo eleva rispetto alla genericità

E che cosa è questa se non buona Sanità? E questo ci fa incazzare ancora di più se ci ricordiamo che il Maria SS Addolorata di Eboli è uno degli Ospedali più antichi a Sud di Salerno e delle regioni meridionali, presidio di grande tradizioni e di grandi scuole, che fortunatamente resiste alle continue “rapine” e nonostante i ridimensionamenti degli ultimi anni che hanno significato una perdita secca di oltre 300 posti letto e un dimagrimento di servizi e prestazioni, ma anche di chiusura, accorpamenti e trasferimenti di Reparti, come è avvenuto di recente, resiste ancora ed esprime al suo interno, come l’oculista, molte eccellenze.

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E a proposito di accorpamenti e di trasferimenti, mentre a ore si dovrebbe inaugurare il Covid-Center, ci viene in mente che solo pochi giorni fa, con un provvedimento della Direzione Sanitaria si accorpava Oculistica e ORL e i reparti di Chirurgia e Urologia questi ultimi, pare, in direzione Battipaglia. Trasferimento utile a liberare un’area dell’Ospedale per realizzare il Covid-Center, dislocato successivamente in un’area che garantiva isolamenti e percorsi differenziati ed esclusivi. Percorsi che al contrario non avrebbero garantito la sicurezza e non proteggevano dal contagio l’intero Ospedale.

La decisione fu immediatamente contestata dall’Uil-Fpl locale e quella provinciale e pare anche da alcuni medici che facevano rilevare come fosse pericolosa quella scelta e come ancora è pericolosa la scelta di utilizzare i 7 posti di Terapia Intensiva per ammalati di Coronavirus, non disponendo di percorsi dedicati ed esclusivi.

Circostanza che mette pericolosamente a rischio l’intero Ospedale e gli stessi operatori, anestesisti, infermieri e personale vario.

E se è stato necessario l’intervento del Direttore Generale dell’ASL Salerno Mario Iervolino, per scongiurare ulteriori pericoli, non è stato sufficiente per revocare l’ordine di trasferimento (funzionale all’istituzione del Covid-Center, realizzato altrove), dei reparti di Chirurgia e Ortopedia da Eboli a Battipaglia, tuttavia ancora in essere non essendo avvenuta la revoca, di qui la preoccupazione dei Sindacalisti della Uil-Fpl, che ne richiedono a gran voce la l’annullamento, preoccupati che una volta passata l’epidemia questi reparti anziché potenziali con strutture, medici, infermieri e macchinari, spariscono e riducono ancor più la potenzialità dell’Ospedale.

IERVOLINO SE CISEI LO BATTI UN COLPO? 

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Eboli, 3 aprile 2020

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